La tragedia mediatica di un paese anormale. Una lettura particolare dell'intervista di Grillo a Mentana.
"Essere italiani: che tragica perdita di tempo!"
Ennio Flaiano, 1962
di Sergio Di Cori Modigliani
Sulla campagna mediatica in Italia e sulla impossibilità di essere normali.
Ieri è stata una giornata molto faticosa, all'insegna (Flaiano docet) della perdita di tempo.
Una volta arrivati in Italia i dati sulle elezioni amministrative in Francia, sui social networks, i piddini si sono scatenati facendo girare vorticosamente e in maniera virale un articolo firmato Michele Di Salvo uscito un paio di giorni prima, nel quale si spiegava che Grillo aveva chiuso un accordo con Marine Le Pen.
E' stato uno spettacolo impietoso.
Per ore e ore, chi si occupa di politica (da cittadino pensante) è stato inevitabilmente costretto a rintuzzare quelle sciocchezze -peraltro false- spiegando, rispondendo, cercando di argomentare, ma la macchina del fango ormai era partita e intanto partiva l'attacco ai fianchi della divisione televisiva Rai, ben schierata e pimpante, che sui talk show mattinieri definivano il M5s il partito dell'anti-politica, il partito anti-europeista per antonomasia, alleato naturale del Front National francese. Una manovra ben orchestrata alla quale non era possibile replicare perchè la televisione non è un medium interattivo e lo spettatore è costretto a subire in maniera passiva le immagini che scorrono sul video, senza alcuna possibilità di replica.
Poi, al pomeriggio, è stato costretto a intervenire Grillo, di persona, sul suo blog, pubblicando un accorto post lungo tre righe che aveva la forma e il sapore sostanziale di un comunicato ufficiale, grazie al quale è stata messa la parola fine a tutta la penosa faccenda.
E i piddini sono scomparsi, allietati dal fatto che -secondo loro- comunque erano riusciti senz'altro a convincere qualcuno che i pentastellati sono dei fascisti pericolosi.
Un aperitivo mediatico che ci illumina sull'attuale clima politico.
La stressante giornata di ieri mi ha definitivamente convinto che in Italia, il termine "contro-informazione" ormai è inapplicabile, soprattutto sul web. Essendo un paese ormai regredito, i partiti tradizionali, sapendo di non essere in grado di contrastare l'opposizione e il malcontento popolare con argomentazioni razionali e sensate (gli italiani sono regrediti ma non sono fessi) hanno ormai imposto il loro stile mediatico praticando il falso, la diffusione della menzogna a tutto spiano, la calunnia, la diffamazione, costringendo quindi ad abbassare il livello in maniera impietosa. E' un trucco ingegnoso, il cui fine consiste nell'impedire di affrontare i temi sostanziali, dal Fiscal Compact alla finanza speculativa, dai necessari investimenti al reddito di cittadinanza, dai tagli lineari alla corruzione e agli sprechi indecorosi dell'attuale classe politica dirigente. Perchè ci sono soltanto 24 ore al giorno e si è costretti a investire la propria energia nel metterci una pezza quando parte la diffusione delle falsità.
E' necessario, quindi, evitare qualunque appiglio che possa alimentare la possibilità di creare con facilità confusione, dubbi, quello stato di nebbia pastosa che è caratteristica della cultura mafiosa, non a caso detta anche "la piovra". Termine, questo, usato non in riferimento ai suoi tentacoli come i più erroneamente credono, bensì in relazione alla sua strategia mediatica. L'animale piovra, infatti, ha una particolarità tutta sua, costruita dalla sua genetica ittica: quando sente intorno a sè il pericolo incombente di qualche predatore, eietta una sostanza molto densa, di colore nerastro, oleosa, che ha la particolarità di formare intorno a sè una vasta coltre nebbiosa, una specie di cappa che fa perdere l'orientamento a tutte le specie di pesci. Approfittando della confusione generata intorno a sè, la piovra si dilegua e scompare. Quando la nebulosa dirada, non c'è più, è sparita, ormai lontana.
Bisogna essere molto accorti per prevenire il lavoro della piovra.
La giornata di ieri mi ha definitivamente confermato una mia personale idea sull'intervista di Grillo a Mentana, che qui condivido con voi.
L'ho seguita con molta attenzione, e va da sè che la mia energia era concentrata sulle domande e le risposte. Quando è finita, ho spento la televisione perchè volevo rifletterci sopra senza quindi essere sviato dai commenti dei giornalisti in studio.
Lì per lì è avvenuta una cosa singolare che mi ha colpito.
La sensazione che quella trasmissione mi aveva lasciato era quella della tristezza.
Per molte ore mi sono interrogato su questa emozione, senza trovare una adeguata risposta.
Il pomeriggio del giorno dopo l'ho guardata ancora, la sensazione permaneva.
Infine, l'ho rivista una terza volta, e finalmente ho capito.
Al di là della sostanza inerente alle risposte, c'era un altro messaggio fondamentale che quella intervista ci ha regalato: la codificazione della totale indecente anormalità di questo paese.
Ecco perchè.
Beppe Grillo è un uomo di spettacolo e conosce molto bene il medium televisivo avendoci lavorato per lungo tempo, è davvero la sua specifica competenza tecnica. E' quindi abituato a calcolare i ritmi, i tempi, la mimica, i colori, soprattutto la scenografia, perchè niente è mai lasciato al caso, è la differenza tra i professionisti e i dilettanti. Tanto più in una occasione come questa, dove la sua funzione era quella di leader politico con la consapevolezza di star interpretando la volontà e le aspirazioni dei milioni di italiani che gli hanno dato fiducia.
Quella intervista era claustrofobica, e soltanto in paese anormale poteva essere stata confezionata in quel modo.
Come sarebbe andata in onda, invece, in un paese evoluto e normale, diciamo l'Olanda o la Gran Bretagna?
Era la prima intervista ufficiale di Grillo alla televisione italiana, davvero un ottimo colpo mediatico, dal punto di vista professionale, per Enrico Mentana. Essendo un giornalista di lunga esperienza, l'avrebbe costruita e proposta presentandola come tale. Sarebbe apparso in video facendosi riprendere sulla soglia della casa di Grillo, con la porta aperta, facendoci vedere, magari, i suoi operatori e i tecnici delle luci che sistemavano gli ultimi cavi allacciandoli alla consolle. Mentana entrava dentro, facendo seguire ai telespettatori passo per passo l'intrusione della televisione nel privato del leader. Grillo gli andava incontro e lo invitava ad accomodarsi, sedendosi sul divano del salotto mentre Mentana si accomodava su una poltrona di fianco a lui, e la telecamera indugiava un attimo su qualche suppellettile, un vaso da fiori, due o tre quadri appesi al muro. Oppure lo seguiva nel suo studio e Grillo si accomodava dietro la scrivania del suo ufficio e Mentana seduto su una sedia, inquadrando lo scaffale della libreria, e alcuni tomi appoggiati sul tavolo. Magari decidevano di far vedere anche una cameriera che portava un vassoio con una bottiglia di acqua minerale con due bicchieri.
Così sarebbe stata trasmessa in qualunque paese civile del mondo.
Impossibile in Italia.
Perchè Grillo, giustamente, ha deciso di muoversi con saggia prevenzione.
Lui è apparso all'improvviso, bum, in piano americano, senza che siano state mai inquadrate neppure le mani. Dietro di lui una tenda pesante di color rosso scuro, piuttosto spessa e anonima. Identico tessuto dietro Mentana che non veniva inquadrato neppure a figura intera.
Era un incontro sospeso nel tempo e nello spazio, poteva essere stato realizzato dovunque, anche dentro una cantina.
Perchè era l'unica possibilità realistica di impedire manomissioni, di evitare manipolazioni al photoshop e al videoblurring, di aggiungere magari un quadretto in cui si vedeva Marie Le Pen e la scritta in pittura fosforescente in cui c'era scritto "al mio fraterno amico Beppe per la nostra vittoria comune" o immettere delle immagini subliminali incastrate dentro un paesaggio a olio, o riprendere i libri sul tavolo e magari vedere il dorso di un manuale terroristico scritto da Osama Bin Laden o qualcosa di analogo. Un esperto grafico che ho consultato mi ha spiegato che il rosso scuro e un tessuto molto spesso impediscono ogni forma di intervento secondario. Mai inquadrate le mani; qualcuno poteva aggiungere, non lo so, un anello della Spectre, un braccialetto di una loggia massonica.
E Mentana lo ha capito e ha accettato; questi, a mio avviso, devono essere stati i termini.
Il messaggio che a me è arrivato è stato questo: "non siamo un paese normale, non possiamo permetterci il lusso di vedere un bravo professionista della comunicazione che va a fare il suo lavoro e intervista un importante leader politico nella sua casa, perchè siamo sempre a rischio e non bisogna alimentare la ferocia esistenziale, la cattiveria, il falso, divenuta ormai la caratteristica principale di questo paese; bisogna sempre stare attenti e prevenire il peggio".
Da cui la tristezza.
Ricordo il gennaio del 2013 quando Grillo si era fatto riprendere sul suo camper mentre girava per l'Italia con il suo tsunami tour elettorale. Il giorno dopo, su facebook i militanti del PD e della lista Ingroia diffusero viralmente una immagine in cui si vedeva la fotografia di Benito Mussolini incorniciata dietro il guidatore. Per giorni e giorni migliaia di persone, in rete, hanno investito una incredibile quantità di energia per spiegare che si trattava di un falso. Alcuni hanno abboccato. Pochi giorni dopo, in seguito a una intervistina (pochissimi minuti) di Grillo alla scrivania, quelle immagini erano state riempite dei dorsi di libri come Mein Kampf di Adolf Hitler e inviate su tutte le bacheche di facebook di sinceri democratici. In più d'una occasione sono state individuate immagini subliminari che contengono fotogrammi osceni in diverse e svariate fotografie diffuse a febbraio del 2013 a ridosso del giorno della votazione.
L'Italia, questo è diventata.
Tutto ciò per consigliare di non credere a nulla di ciò che vediamo su facebook o sul web.
Due minuti dopo che saranno finite le primarie on line e sarà stilata la lista definitiva dei candidati alle elezioni europee, inizierà la macchina del fango.
Come la piovra.
Faranno vedere di tutto, inventeranno di tutto, scriveranno di tutto.
Non credete a nulla.
L'intervista Grillo-Mentana è stato un chiaro e forte ammonimento.
Perchè così stanno le cose, questa è la mia opinione.
"Triste è il cielo quando la mente degli umani è obnubilata dall'odio e dalla menzogna" così ci ricordava la parte sporca della natura umana il Grande Bardo.
E io, dei sommi poeti, mi fido più di qualunque altra persona.
fonte: sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
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