A prescindere dall’impossibilità di verificare molte di queste informazioni, in un mondo in cui il mainstream pratica il silenzio sistematico rispetto a qualunque notizia potenzialmente fastidiosa per l’establishment, resta il fatto che nel paese di Conte,
 Grillo e Zingaretti è diventato tabù qualsiasi argomento di ordine pratico, a partire dall’economia che il Governo della Paura ha paralizzato, esponendo il paese alla crisi più grave della sua storia
 repubblicana. Proprio ora, che ci sarebbe bisogno di allargare 
l’orizzonte, ci si affanna a tenere gli occhi rasoterra: lo zoo politico
 e mediatico locale perde ancora tempo con Conte e Salvini, le 
mascherine, le fumose promesse europee, le liti da pollaio pro o contro 
la Regione Lombardia, senza che nessuno spieghi perché il maledetto 
Covid ha colpito così duramente il solo Nord-Est. Nessuno, per la 
verità, spiega mai niente: nemmeno il motivo per cui – nonostante esista
 un governo pienamente in carica – si sia sentita la necessità di 
affidare a terzi la cosiddetta “ripartenza”. Qualcuno (chi?) ha imposto a
 Conte il finanziere Colao, che ora ha presentato il suo piano: svendere
 tutto quel che resta dell’hardware statale italiano, da 
Leonardo-Fincantieri a Fs, fino alla riserva aurea. Non suona antico, 
tutto questo? Sembra una riedizione dei tragici anni ‘90, quando si 
svendevano i gioielli di famiglia, i magistrati antimafia saltavano per 
aria, i vecchi politici finivano alla gogna e quelli nuovi sacrificavano
 il paese sull’altare di Maastricht, funerea premessa di un trentennio 
di vacche magre e rigore metafisico, presentato come inevitabile castigo
 di Dio.
Grillo e Zingaretti è diventato tabù qualsiasi argomento di ordine pratico, a partire dall’economia che il Governo della Paura ha paralizzato, esponendo il paese alla crisi più grave della sua storia
 repubblicana. Proprio ora, che ci sarebbe bisogno di allargare 
l’orizzonte, ci si affanna a tenere gli occhi rasoterra: lo zoo politico
 e mediatico locale perde ancora tempo con Conte e Salvini, le 
mascherine, le fumose promesse europee, le liti da pollaio pro o contro 
la Regione Lombardia, senza che nessuno spieghi perché il maledetto 
Covid ha colpito così duramente il solo Nord-Est. Nessuno, per la 
verità, spiega mai niente: nemmeno il motivo per cui – nonostante esista
 un governo pienamente in carica – si sia sentita la necessità di 
affidare a terzi la cosiddetta “ripartenza”. Qualcuno (chi?) ha imposto a
 Conte il finanziere Colao, che ora ha presentato il suo piano: svendere
 tutto quel che resta dell’hardware statale italiano, da 
Leonardo-Fincantieri a Fs, fino alla riserva aurea. Non suona antico, 
tutto questo? Sembra una riedizione dei tragici anni ‘90, quando si 
svendevano i gioielli di famiglia, i magistrati antimafia saltavano per 
aria, i vecchi politici finivano alla gogna e quelli nuovi sacrificavano
 il paese sull’altare di Maastricht, funerea premessa di un trentennio 
di vacche magre e rigore metafisico, presentato come inevitabile castigo
 di Dio.Nessuno spiega niente, ecco il punto: nessuno spiega perché Zingaretti ha imposto ai laziali il discutibile vaccino antinfluenzale (spaventando i medici), o perché ha vietato nel Lazio la sperimentazione anti-Covid condotta con successo a Mantova. Un caso mondiale, quello di Giuseppe De Donno: perché il ministro della sanità non si è precipitato a Mantova, Pavia e Padova, ospedali dove di Covid non muore più nessuno? E se esiste davvero una cura per declassificare il morbo, semplice malattia ormai curabile come tante altre, perché insistere nell’imporre il micidiale Distanziamento? Perché recitare a reti unificate il mantra del vaccino salvifico, se dal Covid ci si salva con una semplice trasfusione di plasma? Perché i media non discutono di questo, anziché dei ridicoli sondaggi che ripropongono l’altalena del consenso virtuale conteso da partiti identici o simili, nessuno dei quali in questi mesi ha suggerito una terapia radicalmente alternativa per curare il paese? Perché ridursi a tifare Conte o Salvini, anziché pretendere risposte, come se Conte e Salvini avessero la consistenza risolutiva, la
 statura
 e l’autonomia dello statista? Perché ridursi a intonare Bella Ciao, da 
prigionieri, nel giorno della Liberazione, sprecando l’eredità della 
Resistenza, anziché incalzare i sordomuti spingendoli a concedere 
finalmente qualche risposta?
statura
 e l’autonomia dello statista? Perché ridursi a intonare Bella Ciao, da 
prigionieri, nel giorno della Liberazione, sprecando l’eredità della 
Resistenza, anziché incalzare i sordomuti spingendoli a concedere 
finalmente qualche risposta?L’Apocalisse in corso, la cui durezza non è ancora visibile per intero (ma non tarderà a manifestarsi, nei prossimi mesi), sembra la premessa per un drammatico risveglio. Un giorno ci si domanderà com’è stato possibile rallentare il mondo (e paralizzare l’Italia) per un virus che secondo l’Istituto Superiore di Sanità ha ucciso meno del 4% delle vittime frettolosamente archiviate come “caduti del Covid”, inceneriti senza neppure un’autopsia in ossequio alle sconcertanti direttive ministeriali. La fragilità del sistema globale è emersa in modo scioccante: in poche settimane, un virus (di oscura provenienza, tuttora) ha potuto mettere in crisi il pianeta. Dunque la nostra economia è così vulnerabile da non potersi permettere dieci settimane di pausa. Mezza Italia trema, pensando al domani; l’altra metà si illude di passarla liscia, di fronte al collasso del commercio, del turismo, della piccola impresa. Siamo un paese che ha accettato di subire, di punto in bianco, l’imposizione di 10 vaccini obbligatori non motivati da alcuna emergenza sanitaria. Poco dopo, la maggioranza della popolazione si è rassegnata al Governo della Paura, che le ha ordinato di chiudersi in casa. Rumori lontani annunciano battaglie già in corso, ma come al solito le spiegazioni languono. Gli addetti ai lavori fingono di trovare normale il fatto che a dettar legge sia un ex magnate dei computer, convertitosi all’industria lucrosissima dei vaccini fino a trasformarsi in “ministro mondiale della sanità”, dopo essersi comprato l’Oms in società con Pechino. Di normale non c’è più niente, in un mondo in cui milioni di persone si adattano a scambiare per normalità una mostruosa follia quotidiana, gravida di minaccia, senza neppure domandarsi cosa potrebbe accadere domani, se da qualche altro sperduto laboratorio scappasse l’ennesimo virus, l’ennesima arma a disposizione del Governo della Paura.
(Giorgio Cattaneo, “Il Governo della Paura e l’Apocalisse che abbiamo di fronte”, dal blog del Movimento Roosevelt del 2 giugno 2020).
fonte: LIBRE IDEE
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