CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

domenica 28 ottobre 2018

società segrete, una costante nella storia

Un breve articolo per capire, sebbene in modo parziale, cosa siano le società segrete.
Catherine


Il nostro mondo è popolato di segreti.
Militari, civili, personali, ogni rapporto sociale è impregnato di un’aspetto di segretezza che spesso non ci fa avere il quadro completo della situazione. Che sia per motivi personali o logiche di profitto, i segreti sono una costante dell’intera storia dell’umanità.

Talvolta per proteggere certi segreti si formano attorno ad essi delle vere e proprie comunità con il solo e unico scopo di difendere interessi locali o globali, per combattere o sostenere regimi o personalità: sono le cosiddette società segrete.

Tracciare una storia delle società segrete è relativamente più facile oggi che in passato.
La potenza degli organi di informazione e la loro espansione worldwide ci consente di accedere a documentazione del tutto inaccessibile in tempi passati, e di costruire un quadro abbastanza dettagliato delle società segrete che in passato e nel presente hanno un certo peso all’interno della politica e dell’economia mondiale...


Nell’antichità lo scopo delle società segrete era principalmente quello di preservare lo status quo di alcuni individui, e poco è cambiato da allora. Il motivo della segretezza di alcune informazioni è da ricercare soprattutto nella necessità di conservare aree di influenza in alcuni settori chiave, come quello militare o quello economico. Assistiamo così alla nascita o alla conservazione di poteri che derivano da un’accurata custodia di informazioni vitali per la sopravvivenza di alcuni gruppi di potere locali o mondiali.
Per molti tuttavia è difficile credere che siano in atto coperture e cospirazioni, ma la storia del genere umano dimostra di continuo che il susseguirsi delle vicende dell’uomo ha come base costante il complotto ed il segreto. Non è necessario essere coinvolti in gruppi di cospirazionisti per rendersene conto.

Dove e come nascono principalmente le società segrete:

Spionaggio: quale esempio migliore di società segreta se non gli apparati di spionaggio? Chi fa parte di gruppi di spionaggio è per eccellenza un individuo che ha come scopo ultimo quello di preservare le proprie informazioni, o di svelare quelle del nemico. Come cita un ormai vecchio motto : “L’informazione è potere”, e niente è così vero soprattutto in ambiente spionistico. Una singola informazione può cambiare il destino di molte vite, un singolo dettaglio può far cadere o rinascere un regime.

Politica: da dove cominciare? forse da uno dei casi più eclatanti, l’omicidio di Giulio Cesare. Per mettere in piedi una cospirazione di tale portata è necessario creare un gruppo di persone che condividano gli stessi segreti e gli stessi scopi, il che qualifica questo gruppo come società segreta a tutti gli effetti.

Ambiente militare: quale miglior esempio di segretezza degli apparati militari? Al giorno d’oggi, in cui una specifica tecnologia può fare la differenza sul campo di battaglia, la segretezza delle informazioni è di vitale importanza per la supremazia militare. Conoscere i dettagli di una tecnologia o di una strategia militare comporta anche conoscerne le vulnerabilità per renderla inconsistente.

Economia: un esempio molto banale potrebbe essere quello dei titoli di borsa. Se si conosce in anticipo la strategia di mercato o l’andamento economico futuro di una particolare azienda o settore, è facile mettere in atto speculazioni finanziarie, nascondendo informazioni o utilizzandole in via esclusiva per trarne profitto.

Religione: le persecuzioni di natura religiosa possono favorire la nascita di società segrete o di gruppi costretti a vivere nell’ombra. Non necessariamente queste associazioni hanno intenzione di combattere contro il sistema religioso dominante, a volte vogliono soltanto sopravvivere e dedicarsi al proprio culto. Altre volte invece, la religione è utilizzata come meccanismo per cementare l’unione dei membri di una società segreta: è il caso della società di Thule, che sfruttava paganesimo e misticismo per giustificare le proprie idee e per il controllo dei membri della società segreta.

Le società segrete sono ovunque, per quanto si possa negare la loro esistenza tornano sempre a far notizia nella cronaca. I problemi relativi al mantenimento di una società segreta nascono soprattutto dalla scoperta della sua esistenza, che può principalmente essere l’effetto di:


Troppi appartenenti alla società segreta
E’ il caso delle Triadi cinesi per esempio, nate come società segrete ma che, nel corso del tempo, hanno visto aumentare il numero dei propri membri fino a raggiungere cifre astronomiche. E’ normale che, con un numero così elevato di partecipanti, la fuga di notizie sia difficile da contenere.

Troppo potere in mano a pochi
L’accentramento del potere nelle mani di pochi elementi spesso puzza. Puzza di imbroglio, puzza di speculazione, puzza di associazione segreta. Il che non deve portarci a credere che ci siano associazioni segrete dietro ogni angolo, ma è facile immaginare come persone che abbiano gli stessi, grandi obiettivi possano concordare una strategia comune per conseguirli.

Errori e poca discrezione
Anche se non si tratta di una vera e propria società segreta per definizione, il gruppo di persone che ha portato alla recente crisi economica mondiale aveva obiettivi condivisi dai suoi membri, principalmente speculazioni economiche per accrescere il proprio potere o il proprio patrimonio. Quando tuttavia la speculazione va oltre, non più piegando le leggi ma superandone il punto di rottura, tutto il sistema crolla, rivelando i burattinai dietro alla manovra economica speculativa.

Cambiamento del fine ultimo
Quando una società segreta muta il suo scopo, ragione per la quale si è arricchita di seguaci, molte persone possono decidere di lasciarla, portandosi dietro alcuni dei segreti più intimi dell’associazione. Ovvio immaginare come questo costituisca un pericolo per l’esistenza stessa della società segreta, che a volte arriva ad atti estremi pur di mantenersi in vita e preservare l’anonimato ed i segreti dei suoi membri. Tuttavia questi “atti estremi” possono rivelarsi del tutto controproducenti, svelando l’esistenza della società o alcuni dei suoi obiettivi.

Come dicevo in precedenza, basta aprire un libro di storia per accorgersi dell’esistenza, ora ed in passato, di società segrete nate con lo scopo di ribaltare regimi, sovvertire l’ordine sociale, combattere ingiustizie ed altri scopi che spesso di chiaro hanno molto poco.
L’elenco qui sotto è del tutto incompleto, ma è basato su società segrete realmente esistite nella storia o attualmente ancora in vita. Non si tratta di società la cui esistenza non sia stata provata o soltanto supposta, tipiche delle manie di cospirazionismo di alcuni individui, ma di gruppi segreti sulla cui esistenza ci sono prove, testimonianze e fatti storici a supporto.

Carboneria: società segreta nata inizialmente come opposizione alla politica di Gioacchino Murat
Adelfi: società segreta nata in Francia in concorrenza con la massoneria, coinvolta in movimenti anti-bonapartisti e nei moti spagnoli del 1820-1821.
Cavalieri della libertà: nata nel 1830 in Piemonte, questa società segreta comprendeva anche alcuni membri dell’esercito.
Al-Fatah: “Giovane associazione araba” nasce nel 1911 a Parigi per opera di alcuni ufficiali arabi allo scopo di ottenere l’indipendenza del mondo arabo
Thule: società che costituì il nucleo del partito nazista, fondata nel 1910 sulla base di paganesimo nordico, antisemitismo e nazionalismo estremo.
Mungiki: setta politico-religiosa, oltre che mafiosa, nata in Kenia nel 1980 inizialmente come milizia locale per proteggere i contadini contro le forze governative. In seguito prese il controllo dei taxi, dello smaltimento dei rifiuti, dell’edilizia e del traffico di droga
Crna ruka: “Mano nera” è una società segreta nazionalista nata in Serbia nel 1911, implicata nell’episodio di “accensione” della Prima Guerra Mondiale, l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando.
P2: Propaganda Due è una loggia segreta nata per destabilizzare l’assetto politico e sociale italiano
Skulls and Bones: benché non sia una società, e nemmeno segreta, la fratellanza universitaria di Yale Skulls and Bones è spesso accusata di ordire complotti a sfondo economico o politico attraverso scambi di favori tra gli appartenenti alla confraternita. I membri sono tenuto alla segretezza con un giuramento a vita.

Al giorno d’oggi c’è una particolare società segreta, la cui esistenza non è stata provata ma solo supposta (e da molti ritenuta assolutamente reale sulla base di evidenze che poco hanno di oggettivo): il cosiddetto Governo Ombra. Il Governo Ombra, secondo i complottisti, pare abbia il controllo di ogni settore sociale ed economico, dalle armi alla finanza, influenzando la politica di intere nazioni per conseguire i propri scopi.

Si può credere o meno all’esistenza di questa società segreta, ma ad oggi non c’è alcuna prova oggettiva del fatto che esista un gruppo di questo tipo.

Come ho già accennato in precedenza, è facile immaginare che persone aventi gli stessi scopi possano unire le proprie forze per raggiungerli, è capitato in passato e capita tutt’ora anche per le piccole cose d’ogni giorno; ma da questo a ritenere reale una cospirazione dalla portata così globale il passo è troppo lungo, soprattutto per l’assenza di prove incontrovertibili che ne dimostrino l’effettiva presenza.

Fonte: informazioneconsapevole.blogspot.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.com/

venerdì 26 ottobre 2018

Kubrick, la sfera e l'eterno ritorno


Il grande Kubrick rappresentò, come mai nessuno è riuscito a fare nel 20° secolo, il concetto spirituale e matematico di infinito, "semplicemente" mettendolo in scena nel suo capolavoro 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO.
Il film descrive al meglio il concetto archetipale di universo infinito (che non "finisce mai", rappresentato matematicamente ed esotericamente con il numero 8), di circolarità, di eterno ritorno.
Panta Rei, dove tutto scorre inesorabilmente senza fine e senza inizio, semplicemente scorre...
L'astronauta, il viaggiatore di 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO, fa un viaggio in primis interiore oltreché spaziale, attraversando la creazione, la matrix, le dimensioni, raggiungendo una zona atemporale che potrebbe essere definita il centro della sfera, dove passato, presente e futuro coincidono, un punto zen dove vita e morte sono parallele e sovrapposte (rette infinite che sono circolari e si mordono la coda, come un uroboro) dove il "prima" e il "dopo" fanno parte di un eterno presente, quella che io chiamo la dimensione spirituale che rappresenta l'incontro degli opposti, la loro sintesi.
In 2001, nella scena finale l'eternauta scopre se stesso all'interno della circolarità infinita, raggiungendo il centro dove non esiste un tempo terrestre, dove tutto accade a-dimensionalmente, come nei sogni. quello che noi possiamo percepire come "tempo onirico".
In quel momento è al tempo stesso attore e spettatore, costruttore ed opera, è il tutto quantico, tutte le possibilità e le non possibilità, quello che le religioni chiamano DIO, ed io, più modestamente, chiamo D'IO...
Così in alto così in basso, l'universo fuori è anche l'universo dentro noi, e non può che essere circolare, infinito in quanto eternamente circolare.
L' 8 è anche la livella universale, rappresentato astrologicamente dalla Bilancia.
Il numero 8 simboleggia la Giustizia rappresentata da una bilancia con due piatti.
L'8 può essere anche il percorso all'interno che avviene nella sfera, che è la summa delle polarità circolanti o respingenti, ma la sfera in ultima istanza esiste solo come rappresentazione matematica tridimensionale terrestre, secondo l'accezione dei nostri relativi parametri, quella forma che noi possiamo conoscere e percepire nella nostra attuale stanza dimensionale, nella nostra frequenza, su altri piani, su altre frequenze, chissà che forma potrà avere o non averne nessuna...


Estratto sulla SFERA dalla Loggia Giordano Bruno:
- ... Vi è una arcana discesa di Dio che scorrendo dalla sfera al cubo rappresenta simbolicamente la “incarnazione”, laddove all’inverso esotericamente nel passaggio dal cubo alla sfera vi è un sacro ritorno dal “creato” all’increato (dalla Terra al Cielo), nella perfezione del ciclo compiuto.
Nel Timeo di Platone l’universo ha la forma di una sfera, dove essa può comprendere in se tutte le figure e quindi tutti gli esseri viventi; secondo il “Simposio” prima della divisione dei sessi l’Uomo originario era, come già accennato nelle premesse, di forma sferica; infatti ( vedi il Dizionario dei Simboli) di J.Chevalier l’androgino originario era concepito comunemente come “sferico” in quanto, al livello delle culture antiche, la sfera rappresentava la perfezione e la totalità e quale figura simmetrica per eccellenza era simbolo di ambivalenza (tale ipotesi è ancora presente in alcune popolazioni isolate australiane).
Ed ancora sembra opportuno ricordare che, secondo i profeti, da Dio emanano tre sfere che vanno a riempire i tre Cicli:
1) la prima sfera (dell’Amore): rossa
2) la seconda sfera (della Saggezza): azzurra
3) la terza sfera (della Creazione): verde

G:. V:.
http://www.loggiagiordanobruno.com/20110627-il-cubo-e-la-sfera.html

fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/

Gli arcobaleni di altri mondi hanno colori che non so.
Lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho...
cit. De Andre'

mercoledì 24 ottobre 2018

la maledizione di un bimbo piangente in un'epigrafe latina


C.I.L. VI, 5861: Iunius Faustus heic situs est misellus beimus. Matri meae inpiae sceleratae Di Superi et Inferi referant gratiam quod me…
Trad.: Qui è sepolto un povero bambino di due anni, Giunio Fausto. A mia madre empia e scellerata gli Dei Superi ed Inferi gliela facciano pagare cara per avermi…
Il testo è rimasto mutilo, e ciò acuisce la nostra fantasia deduttiva sull’eventuale colpa commessa da questa madre nei confronti del figlioletto o per averlo messo al mondo quando non avrebbe dovuto, cosa che mi sembra improbabile, perché se ne sarebbe potuta disfare in qualche modo, o per averlo fatto soffrire, o per averlo trascurato e fatto morire senza le cure e l’affetto che avrebbe meritato. Resta il mistero di chi abbia potuto commissionare un’epigrafe del genere: anzi, l’enigma s’infittisce di più, anche alla luce dell’illeggibilità del prosieguo. Perché il messaggio s’interrompe di colpo? Proprio la sezione finale si è dovuta cancellare nel corso degli anni? Che gli agenti atmosferici possano decidere di tagliare le informazioni più importanti, lo trovo piuttosto strano. E se ci fosse stata una volontaria manomissione?
Comunque, sembra un sms degno da film horror, non lo nascondo, anche perché sempre più credo che la parzialità con cui questa nota sia stato tramandata sia dovuta all’intenzione di spezzare la catena di una maledizione. Ogni qualvolta leggo quest’epigrafe, poi, mi si presentano agli occhi, non so perché, i dipinti del Bragolin con protagonisti numerosi bambini tristi e piangenti: pare, racconta la tradizione popolare, immortalata successivamente a leggenda, che fossero ignifughi e che dondolassero autonomamente, pur essendo appesi al muro. Già che ci sono, approfondisco la vicenda, e la dico tutta, per rileggerla all’indietro, con riferimento al nostro inciso, con lo scopo di farne rilevare delle continuità.
Era il settembre del 1985: siamo a Rotherrham, un paesino dello Yorkshire, nel regno Unito. Ecco in un presente storico quanto accaduto in un reportage di una convulsa giornata di fine stagione:
May Hall, una casalinga di mezz’età, sta facendo bollire dell’acqua su un pentolino. Suo marito Roy sarà a casa fra poco, stanco e affamato. Un tintinnare di chiavi annuncia il suo ingresso. La donna si precipita a dargli il benvenuto, e per qualche minuto dimentica che in cucina il fuoco è acceso. All’improvviso uno strano odore di bruciato pervade la casa. La cucina va a fuoco ed in breve tutto il piano superiore è invaso dalle fiamme.
Un particolare: un quadro piangente nel mucchio della macerie rovente risulta incolume. Fra la cenere e i tizzoni ancora ardenti ha contorni chiari e distinti. Un bambino, insomma, nell’immagine illesa di se stesso: unico superstite di un’abitazione interamente sbriciolata nello sgomento dei suoi proprietari.
Fin qui nulla di strano, se la storia non si fosse presentata altre volte e con lo stesso epilogo. Ancora una volta, il volto di un marmocchio con lucciconi agli occhi.



A proposito, The Sun uscì con un articolo allarmante intitolato Blazing Curse of the Crying Boy, ovvero La maledizione fiammeggiante del bambino che piange. Tra le altre cose, nello stesso periodo, circolava la voce che lo stesso autore dei dipinti avesse frequentato parecchi orfanotrofi per ricavarne i soggetti delle sue opere e che i modi con cui avrebbe interagito con i frugoletti sarebbero stato pessimi, a dir poco, pur di vedere il loro volto rigato da copiose lacrime. Addirittura, uno, El Diablo, avrebbe, forse, incarnato il colore dei suoi pennarelli, diventando fiamma occulta nelle case che lo avrebbe ospitato.
E’ evidente che l’emotività prenda il sopravvento spesso sulla nostra ragione: quella, anzi, sragiona, quando le paure inconsce mettono in discussione tutto l’asse cognitivo, si sa! A chiunque è capitato di farsi venire i bordoni senza alcuna spiegazione e, personalmente, non trovo tante difficoltà ad immaginare un cuore che pompa a mille nel fermare lo sguardo su un’immagine che sembra osservarti. Se poi aggiungiamo l’atteggiamento poco rassicurante di un fantolino, rotto da un fiume di pianto, l’insieme si fa ancora più raccapricciante.
Ecco, nell’interpretare il testo in lingua latina, da cui siamo partiti, sento gli stessi brividi, che avverto nel raccontare la storia di questi quadri; chissà, forse quell’anima irrequieta infestava la tranquillità di ogni lettore: probabile! O magari, da genietto malefico, può aver seminato orrore nel paese, prima di aver placato la sua vendetta, può anche essere, per le superstitiones cui erano usi i nostri Antichi Romani.
Ma una domanda sorge spontanea: che fine ha fatto sua madre, che è la prima destinataria di questo “antico telegramma dell’al di là?”. Siccome il tono lapidario dell’incisione ha una sua certezza nel nome degli dei, cui la preghiera è rivolta, penso che le possa essere capitato qualcosa di brutto, come per Morgan, madre di Samara, protagonista di The Ring. (The Ring è un film del 2002, diretto da Gore Verbinski con Naomi Watts).
Qui, però, invece di un SMS, è una VHS il tramite della maledizione: piuttosto, già che ci siamo, chi, della nostra generazione, può dimenticare questa serie filmica? Pelle d’oca assicurata persino alla memoria, anche adesso!


Ecco uno stralcio del nastro del presagio, ivi contenuto, prima di passare alle ultime conclusioni istruttorie: una coppia di Moesko Island prende in adozione la piccola Samara. All’inizio tutto sembrava filare liscio, fino a quando alcuni inquietanti avvenimenti turbano la tranquilla vita della comunità isolana oltre che di casa sua. In particolare, i numerosi cavalli posseduti dalla famiglia adottiva cominciano a manifestare segni di pazzia, correndo verso il mare per poi morire annegati. Pare che la ragazzina, probabilmente dotata di poteri psichici e paranormali, avesse la capacità di causare sciagure a chi le stava intorno, animali e persone. I genitori la confinano prima nella loro stalla, fino alla decisione della madre di ucciderla, soffocandola con una busta di plastica e gettandola poi in un pozzo, per spezzare la catena di sventure. Nell’oscurità la ragazza sopravvive per sette giorni, fino a morire di consunzione, povera cara, mentre la signora Morgan, cedendo al rimorso, si suicida buttandosi da una scogliera. L’ultima immagine che la bambina vede prima di spirare è l’anello circolare di luce che filtra dal coperchio del pozzo. I poteri di Samara non conoscono battute d’arresto: anzi, si imprimono misteriosamente in una videocassetta che contiene una sequenza di immagini mentali proiettate da lei sul nastro; queste portano con sé una terrificante maledizione: la tenebrosa bambina dalla pelle diafana ed i lunghi capelli scuri, infatti, torna ogni volta per uccidere, dopo sette giorni, chiunque le abbia guardate.
Che la madre di Giunio Fausto, per via del rimorso, possa essersi uccisa come la signora Morgan? O che a lettura dell’epigrafe ogni viandante si sia portato con sé un pezzo di questo SMS maledicente come la VHS della nostra pellicola horror?
Septimo die…
Tra sette giorni…
Vale anche per il nostro testo d’apertura quest’attesa serrata, che più volte abbiamo sentito ripetere, incollati alla visione, e per giunta con visione alterata dei nostri occhi bovini, o è una mia volontaria traduzione in latino di quella frase ricorrente, che ha ossessionato il pubblico d’ogni età dal 2002 in avanti?
Mi taccio, per autotutela, cari lettori, perché le notti lunghe danno forma ai brutti pensieri!

Francesco Polopoli

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/

Bibliografia 

Per la parte epistemologica: 

Alfredo Buonopane, Manuale di epigrafia latina, Roma, 2009. 

Per l’epigrafe di questo saggio

Giacinto Agnello-Arnaldo Orlando, L’uomo romano di fronte alla morte (Immaginario collettivo e immaginario letterario), Palermo, 2005.

FRANCESCO POLOPOLI
Nato nel 1973, filologo, esperto di filologia neotestamentaria e divulgatore gioachimita. Ha partecipato a Convegni di italianistica, in qualità di relatore, sia in Europa (Budapest) che in Italia (Cattolica di Milano). Attualmente risiede a Lamezia Terme e da articolista si prende cura dell’antico non solo tramite le testate on line della propria cittadella natale ma anche attraverso Orizzonte Scuola e Tecnica della Scuola, diffondendo in comunità virtuali sempre più condivise i propri contributi. Attualmente è docente di latino e greco presso il Liceo Classico di San Giovanni in Fiore e Membro del Centro internazionale di studi gioachimiti. Ultimo è il volume Vitamina classica. Approccio semiserio alla cultura dell’antico.

domenica 21 ottobre 2018

mistero Antartide: un’oasi verde grande tre volte la Francia

Come mai l’Antartide ha una temperatura incredibilmente inferiore a quella artica? Essendo ai due poli, le due zone avrebbero dovuto avere identiche temperature. La spiegazione ufficiale sarebbe che il Polo Nord è riscaldato dalla cosiddetta Corrente del Golfo, che mitigherebbe le temperature. Per quanto non mi avesse mai convinto come spiegazione, la prendevo per buona. Una cosa che non riuscivo a spiegarmi però erano le scoperte dell’ammiraglio Byrd. Tutti i libri che parlavano dell’Antartico, facevano inevitabilmente riferimento alla scoperta, da parte di questo ammiraglio, negli anni ‘50, di una zona temperata vicino al Polo Sud, in cui la temperatura era mite, le acque fluivano regolarmente e il verde era lussureggiante. La scoperta era stata fatta nell’ambito di una spedizione militare finanziata dagli Usa, e a causa della notorietà dell’ammiraglio, nonchè del numero dei partecipanti ad essa, la cosa non poté essere messa sotto silenzio. Ma sia la stampa dell’epoca che quella successiva dedicarono solo poche righe a questa scoperta. E mi domandavo come mai non si facessero spedizioni per cercare questa terra misteriosa e approfondire la questione.
Ricordo un libro di Peter Kolosimo che parlava della scoperta di questa terra straordinaria da parte dei nazisti, confermata poi dalle successive spedizioni di Byrd. Ma si sa, all’epoca Peter Kolosimo era considerato una specie di antesignano del moderno Antartidecomplottismo ed era snobbato a livello ufficiale. Nella mia mente di bambino mi dicevo che forse la questione non era stata mai approfondita perché c’erano troppi pericoli ad effettuare altre spedizioni e abbandonai la cosa lì. Oggi però la questione dell’Antartide torna alla ribalta nella mia vita in merito alla questione della Terra piatta. E ho deciso di dare una risposta ai miei dubbi di bambino. Tutti i “terrapiattisti”, senza eccezione, fanno riferimento a questa scoperta (in rete si vedono anche i video originali delle interviste effettuate dalla tv americana all’ammiraglio Byrd). E inevitabilmente si citano i diari di bordo dell’ammiraglio, in cui egli parla di un incontro con una razza diversa dalla nostra. La questione a questo punto diventa interessante. Ora, se tali diari siano veri o no, non posso saperlo. Mi limito a prendere atto che finora nessuno ne ha smentito l’autenticità.
Tuttavia la storia di questi diari è abbastanza affascinante e quindi faccio una sorta di controprova. Vado a scovare alcuni dei libri che leggevo alle medie e al liceo (stiamo quindi parlando degli anni ‘70-80) per verificare cosa dicono di questo argomento. A quell’epoca non si parlava ancora di Terra piatta, non c’era Internet, e quindi la posizione attorno a questo argomento era meno fideistica e meno suscettibile di alterazioni. E allora, leggendo questi libri, le cose non tornano più. Infatti si citano le scoperte di Byrd, ma le si liquidano in poche righe. Prendiamo ad esempio il libro di Silvio Zavatti, dal titolo “L’esplorazione dell’Antartide” (Mursia). Il libro è del 1974. Zavatti è uno studioso che, nella sua vita, si è occupato solo di esplorazioni artiche e antartiche. Nel suo libro dedica diverse pagine all’ammiraglio Byrd e, quando arriva al momento di citare la sua scoperta, la liquida in due righe. Byrd – dice il libro – avrebbe scoperto una vasta zona verdeggiante, ove il clima Richard Byrdera temperato, probabilmente per un fenomeno di vulcanismo secondario o per la particolare inclinazione dei raggi del sole (sic!). Fine della questione.
Oppure prendiamo la voce dedicata all’ammiraglio Byrd dell’enciclopedia Treccani (un’opera certamente non sospettabile di complottismo, ma in genere molto precisa nelle nozioni che fornisce). Ecco cosa c’è scritto: «La grandiosa spedizione (cfr. la relazione dello stesso Byrd, in “National Geographic Magazine”, Washington, ottobre 1947) scoprì montagne alte oltre 6.000 metri (Monti del Comitato Esecutivo, nella Terra di Maria Byrd) e inoltre anche un’ampia “oasi” interna libera da ghiacci». Fine della questione. Un’ampia oasi interna libera da ghiacci. Questo è tutto quello che troviamo su Byrd!!! Una cosa simile succede se cerchiamo, sempre nella stessa enciclopedia Treccani, la voce Antartide. Ecco quello che troviamo, con riferimento alle esplorazioni antartiche. Cito testualmente: «Una quarta, imponente (1946), durante la quale fu ancora sorvolato il Polo Sud, rilevò centinaia di chilometri di coste, scoprendo, fra l’altro, una specie di oasi alle spalle della Terra della Regina Maria, libera dai ghiacci, rivestita di prateria e cosparsa di laghi dalle acque verdi o azzurre; nel complesso furono rilevati almeno 1.600.000 km2 di nuovi territori».
Sì. Avete letto bene: una vasta terra, grande quanto una nazione, non con un piccolo laghetto, o fiumiciattolo, ma addirittura “cosparsa di laghi dalle acque verdi, o azzurre”. Ricordo che stiamo parlando dell’enciclopedia Treccani, non di un sito complottista pronto a fare del sensazionalismo ad ogni costo. A questo punto alcune considerazioni logiche si impongono. E’ impossibile che la scoperta di una zona temperata all’interno dell’Antartico non abbia destato interesse. Così come è impossibile che, con i mezzi moderni che abbiamo oggi, nessuno abbia avuto anche solo l’idea di sorvolare quella zona, per fotografarla e studiarla. Ammesso e non concesso che la temperatura antartica sia troppo proibitiva per i mezzi di Terra, oggi con gli aerei moderni si potrebbe sorvolare la zona, eventualmente paracadutando degli scienziati che potrebbero studiare quella zona in tutta sicurezza e senza gli inconvenienti e i pericoli che c’erano negli anni ‘50. Rimangono quindi queste Pinguinidomande: perché nessuno sembra essere interessato all’esplorazione di questa zona? Forse delle spedizioni ci sono state e i risultati sono stati mantenuti segreti?
In Antartide esistono circa 70 basi, di diverse nazionalità da ogni parte del mondo. Settanta!!! In queste basi studiano la composizione del ghiaccio, analizzano i fenomeni atmosferici, la composizione dell’acqua e finanche la dentatura delle foche ivi presenti, per poi rapportarla con l’analisi delle feci, ma pare che a nessuno interessi andare a visitare le terre scoperte da Byrd. Leggendo in rete qua e là questa questione della Terra piatta, per quello che ho potuto capire, la maggior parte delle persone che si occupano di queste problematiche sono in buona fede. Mi spiego. Pochi hanno davvero interesse a mantenere segrete certe informazioni. La maggior parte dei ricercatori, degli scienziati, o dei semplici appassionati, semplicemente, non vedono proprio il problema. La nostra mente infatti tende a focalizzarsi solo su ciò che sa, senza considerare ciò che le è ignoto. Il fenomeno è noto in psicologia come percezione selettiva. Si tratta di quel fenomeno per cui solo dopo che abbiamo deciso di acquistare un determinato modello di auto, lo vediamo spesso in circolazione; in precedenza, non l’avevamo mai notato. Solo dopo che uno conosce il simbolismo, inizia a notarlo sui Paolo Franceschettiluoghi del delitto; prima, non ci aveva mai fatto caso. Eccetera.
A fronte quindi di una notizia come questa, di una terra verde all’interno del Polo Sud, la maggior parte delle persone, semplicemente, non la considera interessante né meritevole di approfondimento. Proprio l’esempio del libro che ho citato prima è emblematico in tal senso. Un ricercatore come Zavatti è chiaramente in buona fede, perché se avesse voluto nascondere la notizia, semplicemente non l’avrebbe data. Invece, al contrario, ha dato la notizia ma, molto, altrettanto sorprendentemente, non l’ha considerata degna di approfondimento. In altre parole: un ricercatore che dell’esplorazione dei poli ha fatto il centro della sua vita, non ritiene interessante approfondire proprio quella che, se fosse confermata, sarebbe la scoperta più straordinaria mai effettuata sul pianeta, dopo la scoperta dell’America. Né può essere tacciato di malafede l’autore che ha compilato la voce dell’enciclopedia Treccani, il quale, in perfetta buona fede e senza neanche accorgersi dell’enormità di quello che ha scritto, ha citato la scoperta di Byrd, affermando che furono scoperti circa 1.600.000 km quadrati di territorio (un territorio cioè pari a tre volte la grandezza della Francia, per intenderci). Eppure, la cosa passa nel più totale silenzio. Perché?
(Paolo Franceschetti, estratto dal post “Il mistero antartico”, pubblicato sul blog “Petali di Loto” il 10 settembre 2018)

fonte: http://www.libreidee.org/

giovedì 18 ottobre 2018

il globalismo è il nazionalismo dei più forti


IL GLOBALISMO E' IL NAZIONALISMO DEI PIU' FORTI...
cit. Paulo Ermes Pagani

La precarizzazione del lavoro, il job act, la distruzione dello Stato Sociale, i tagli all'istruzione, i tagli alla sanità, i mancati rinnovi dei contratti degli ultimi anni, perseguiti sia dal centro-destra che dal centro-sinistra, fino al capolavoro diabolico del governo tecno-fascista di Monti/Fornero, hanno creato più povertà, più disoccupazione, più debito pubblico, meno investimenti sul territorio, meno infrastrutture e più disagio sociale.
Perché è stato perseguito questo paradigma autodistruttivo, spacciato per i gonzi ed il popolo bue, come panacea ai mali italici???
E' stato perseguito e realizzato proprio per distruggere l'economia e la ricchezza italiana, per favorire la ricchezza altrui, è stato compiuto perché il globalismo non è altro che il NAZIONALISMO dei più forti a discapito dei più deboli, perché sotto la voce GLOBALISMO si nasconde il peggior conservatorismo tecnocratico della storia umana, perché oggi in occidente non si occupa più militarmente un paese limitrofo, ma lo si annulla distruggendo la sua capacità di produrre ricchezza e spesa, lo si distrugge finanziariamente schiacciandolo attraverso ricatti NAZIONALISTI dei paesi nemici.
Bisogna iniziare a capire che EURO, EUROPA e GLOBALISMO sono paradigmi SUPRA-NAZIONALISTI, voluti da stati nazionali contro altri stati.

Però bisogna stare attenti, ci sono manovratori occulti che utilizzano i partiti populisti per aggiornare il sistema globale in senso autoritario, ma fatto passare come esigenza di sicurezza. 
Questa è l'anticamera di una dittatura che non sarà più come un tempo, frontale e riconoscibile, sarà più liquida, pervasiva e sofisticata.
Come i partiti di finta sinistra (vedi PD) sono serviti ai manovratori occulti a spostare l'asse economico occidentale a destra in senso iperliberista, distruggendo lo stato sociale, facendo privatizzazioni e svendendo le ricchezze ai potentati transnazionali, i cosiddetti partiti populisti di destra saranno utilizzati dagli stessi manovratori per aggiornare il macro-sistema globale sul versante della militarizzazione, del controllo e dell'accettazione sociale sul versante di minori diritti civili in nome della sicurezza.
Il MACRO SISTEMA, quello che contiene entrambe le fazioni, sovranisti vs anti-sovranisti, oggi utilizzerà i vincitori per gestire meglio la res publica, aggiornando il sistema ad oriente, espandendo il turbo-capitalismo e consolidandolo in Cina, India, Russia. L'antagonismo populista, falso, osteggiato dai media collusi in questa dicotomia strumentale, serve e servirà soprattutto a questo, aggiornare il sistema ed allargare il NWO.

Le soluzioni???
Molto semplice, già applicate altrove e sempre con successo.
Politiche keynesiane, con investimenti pubblici e partecipazioni statali, oppure, socialiste democratiche/libertarie e sovraniste economiche, proprio quelle correnti politiche da sempre osteggiate dal padronato turbocapitalista...
Il Globalismo sta al Nazionalismo, come il Sovranismo sta all'Internazionalismo, importante distinguere storicamente le due equazioni.
Un conto è il nazionalismo, dove si presuppone che il più forte imponga la sua supremazia su altri paesi, alimentato dalla retorica e dalla propaganda di Stato, è un conto è il sovranismo economico che presuppone un'autonomia di spesa pubblica, di nazionalizzazioni per il controllo statale di specifici settori ed asset strategici.
Sono due prospettive diverse ed è intellettualmente disonesto sovrapporle e confonderle indistintamente.
Autonomia è la parola chiave.


fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/

lunedì 8 ottobre 2018

lo strano caso di Pantani e del Tour de France 1998



di Paolo Franceschetti


Scrivo questo articolo con la consapevolezza che non necessariamente riuscirò ad avere una visione d’insieme obiettiva e consapevole perché parto con un handicap.

Infatti non sono mai stato un amante dello sport e non sono mai riuscito a capire il motivo per cui si debba tifare in modo incondizionato un campione o una squadra. Pur avendo praticato diversi sport (ad esempio per anni sono andato in bicicletta; ogni giorno, terminata la scuola, per anni ho inforcato la bici da corsa e mi facevo i miei 50-60 km al giorno) non ho mai assistito a una partita di pallone o a una gara sportiva, che ho sempre trovato mortalmente noiose.

Non sono mai riuscito a capire quindi cosa avesse Marco Pantani di tanto speciale. Eppure, pur non riuscendo a capire a fondo il fenomeno, un dato di fatto mi è sempre stato evidente: Marco Pantani era amatissimo, aveva migliaia di tifosi in tutte le categorie sociali, riceveva manifestazioni di affetto e stima da tutti, e continua a riceverle anche da morto.
Lo amano e lo amavano in tanti.
QuaIche anno fa andai in vacanza in moto al passo Mortirolo, e trovai per la strada e sulle rocce, scritte, disegni, manifestazioni d’affetto a Marco.
Molti lettori del mio blog ci hanno scoperto grazie all’articolo sulla morte di Marco, e mi hanno detto spesso: “ho sempre avuto dei dubbi sulla sua morte, col tuo blog ne ho avuto la conferma, e poi ho scoperto quanto era marcio il sistema”.
Un lettore ci ha scritto (trovate il commento in questo blog) che è guarito dalla depressione grazie a Marco.
Una mia lettrice, Assunta Grasso, dipingeva un quadro solo per amore di Marco.
Non so quindi quale magia Marco fosse capace di evocare, ma il dato di fatto è che si tratta di uno degli sportivi più amati da tutti.

Abbiamo da poco iniziato a collaborare io, Fabio, Stefania, e la signora Tonina Pantani, quando scoppia un altro caso Pantani.
Marco ha sempre scatenato polemiche, in vita. Faceva sognare, era amato, ma faceva molto dibattere.
Ha fatto discutere anche da morto, anche se molto meno. La sua morte, un palese omicidio con depistaggi, omissioni di indagini, disinformazione da parte dei media, è stata liquidata frettolosamente come un suicidio.

Stranamente oggi però i media nazionali ne riparlano ancora. Ma per un fatto a dir poco assurdo. Si parla infatti della sua vittoria al Tour de France del 1998 e si fa l’ipotesi che si possa fare un’analisi antidoping per vedere se Marco fosse o no positivo all’epoca.
Non essendo troppo esperto di dinamiche sportive, potrei sbagliarmi, ma a me la cosa sembra una follia.
Che senso ha un’analisi antidoping a distanza di quindici anni?
E sarà un caso che sia proprio adesso?
Perché poi esisterebbe una lista di sportivi risultati positivi, ma di questa lista spunta solo il nome di Marco, che è morto e non può difendersi?
Inoltre, se esiste una lista di sportivi dopati, come mai è stata tenuta segreta per quindici anni?

In questa vicenda, pur avendo l’handicap di cui ho detto sopra, ho però un vantaggio rispetto ad altri. Avendo fatto (venti anni e venti chili fa) l’istruttore di body building, so perfettamente che tutte le notizie che circolano sul doping sono false.
Il doping è infatti la regola in tutti gli sport. La differenza tra sportivo e sportivo è solo nella quantità di sostanze dopanti o anabolizzanti che questi è costretto ad assumere per gareggiare, nel senso che i veri campioni, se vogliono restare tali a lungo, devono doparsi il meno possibile, altrimenti i problemi collaterali di salute creati da queste sostanze bruciano rapidamente la carriera dell’atleta.
Quindi, date le prestazioni sportive di Marco, è altamente probabile che costui non si dopasse per niente o che perlomeno si dopasse meno di altri.
I controlli antidoping, invece, che sono una vera e propria farsa, servono unicamente come strumenti di controllo, ricatto e potere all’interno delle organizzazioni sportive.
Paradossalmente l’attuale vicenda di Marco Pantani è la prova provata di quello che sto dicendo.
Se fosse vero che esiste una lista di sportivi che era stata trovata positiva al test antidoping, allora è anche vero che all’epoca furono fatti dei controlli, e che tali controlli non sfociarono in alcun provvedimento; in altre parole è come dire che tali controlli furono fatti, ma tenuti segreti per farli spuntare fuori solo al momento giusto (cioè oggi, per poter infangare nuovamente la figura di Marco).
Controlli inutili, quindi, strumentali solo a fini di ricatto e minaccia.
Una farsa, insomma, inutile all’epoca e inutile oggi.

Tutto ciò premesso, proviamo a capire perché questa storia del doping di Marco esce proprio adesso.

A meno che non saltino fuori altri motivi, io credo che tutto questo sia dovuto al fatto che, sia pure lentamente, ci stiamo muovendo per far venire alla luce la verità su Marco.
Questa vicenda è un chiaro messaggio proveniente da chi ha dato l’ordine a suo tempo di uccidere Marco, e il messaggio è: siamo più potenti noi; qualsiasi mossa voi facciate, noi possiamo farne altre mille per annullare le vostre; per quanto voi diffondiate, con i vostri piccoli mezzi, la verità su Marco, noi possiamo infangarlo mille volte di più; per ogni verità che diffonderete, noi diffonderemo mille bugie.

Perché si teme che venga fuori la verità su Marco Pantani?
Il problema è che la morte di Marco è un esempio eclatante di omicidio eccellente, con coperture eccellenti e depistaggi eccellenti; non a caso in questi anni, nel mio blog, ho scritto dieci articoli sull’omicidio massonico, e il mio secondo articolo partiva proprio dall’analisi del caso di Marco, dopo aver letto il libro di Philippe Brunel “Gli ultimi giorni di Marco Pantani”.
Se i tifosi capissero che la morte di Marco è stata un omicidio, con un depistaggio clamoroso da parte di giornali e organi inquirenti, molta gente comincerebbe a capire il sistema in cui viviamo.
Molta gente, cioè, si domanderebbe: “ma se per la morte di Pantani sono riusciti a corrompere giornalisti, polizia, magistratura, non sarà che è successa la stessa cosa in altri casi?”.
La gente, insomma, partendo dalla morte di Marco, comincerebbe a porsi molte domande, troppe, sulle morti di molti altri personaggi famosi: il Torino Calcio, Ayrton Senna, Pier Paolo Pasolini, Rino Gaetano, Fred Buscaglione, Fabrizio De André, Lucio Battisti, e tanti, troppi altri.
Non a caso il mio blog, dopo l’articolo sulla morte di Marco, raddoppiò di colpo i lettori.

Perché questa cattiveria, perché proprio adesso? Domanda la signora Tonina disperata.
La signora Tonina è una mamma, non è una esperta di poteri occulti, sa poco o nulla di depistaggi giudiziari e manipolazione dell’informazione.
E per lei Marco non era Pantani il ciclista. Era Marco, il figlio che le creava problemi e batticuori, come la maggior parte dei figli ai genitori, era Marco che amava correre in bicicletta e un giorno per caso si è ritrovato a vincere gare internazionali, era Marco che da quando era diventato campione aveva portato a casa un sacco di soldi sì, ma anche un sacco di problemi, gente strana che girava attorno alla famiglia, pensieri e problemi vari.
Un figlio può diventare presidente della repubblica, generale dell’esercito, scrittore famoso, o un guru di fama internazionale come Osho, ma per una madre lui resterà sempre il figlio, e di lui non ricorda certo le vittorie al Tour o i Giri d’Italia, ma le prime parole mentre, cicciottello e con le guanciotte, si aggirava goffo esplorando la casa, il primo giorno di scuola, la malattia che la costrinse a rimanere sveglia in preda all’ansia, talvolta le liti, le incomprensioni, la volta che magari dovette sgridarlo perché litigava con la sorella.
E una madre ha difficoltà quindi a capire che il figlio è un simbolo per milioni di persone; ed essendo un simbolo positivo, era mal visto dal sistema e pericoloso.
I simboli, nel nostro mondo, devono essere negativi, egoisti, scopatori, attaccati al denaro.
Marco, a quanto ho capito ascoltando i racconti della madre, ma soprattutto dei tifosi, era onesto, generoso, semplice, probabilmente dal carattere difficile, ma comunque con un cuore grande come una casa (mi ha colpito e commosso, nel racconto che mi ha fatto la madre, quando la signora ha detto che “Marco nella squadra prendeva i ciclisti che avevano più bisogno, non i più bravi”).

Come ho spiegato alla signora Pantani, la gente che ha ucciso Marco ha un potere quasi senza limiti. Possono condizionare tutti i processi, non essendoci giuria che non possano corrompere, possono condizionare tutta la stampa, possono eliminare qualsiasi persona scomoda, possono corrompere chiunque.
Se in futuro scriveremo un libro, loro ne scriveranno altri dieci che venderanno ciascuno dieci volte più del nostro.
Se agiremo in un giudizio, loro potranno farci scomparire i fascicoli, ignorare le prove, alterare tutto.
Se faremo una conferenza stampa in cui parlare di Marco, loro faranno un programma TV che sarà visto da milioni di persone in cui diranno di Marco le peggiori cose.
Per ogni articolo che noi potremo scrivere su questo blog, loro potranno riempire di bugie le pagine di tutti i giornali.
Per tutti i soldi che la signora potrà pagare a legali, investigatori, periti, loro possono pagare mille volte di più o possono creare danni economici mille volte superiori, tali da far risultare antieconomica qualsiasi azione.
Loro, insomma, sono più forti su tutti i fronti.
Ma su una cosa loro sono perdenti.
Contro l’amore di migliaia di tifosi, loro non potranno fare niente. Contro l’amore di una madre anche (a meno che non arrivino a minacciare la sorella di Marco, o il padre).
Perché l’unica cosa che questa gente non conosce è l’amore. E contro quello, perdono loro. Inoltre, non conoscendo l’amore, non ne conoscono neanche i meccanismi, quindi non riescono a prevedere che a fronte di questi attacchi l’amore dei tifosi aumenterà, e sempre più gente si interesserà alla figura di Marco; il che, alla fine, potrebbe anche trasformarsi in un clamoroso autogoal per i mandanti della morte di Marco.
Loro agiscono infatti con criteri di razionalità e prevedibilità. E’ prevedibile che quando ci muoveremo avremo incidenti in auto o in moto, è prevedibile che sui giornali partiranno attacchi di tutti i tipi alla figura di Marco, ed è prevedibile che magari – perché no? – l’anno prossimo possa uscire un film o una serie di telefilm su Marco che lo presentino come un drogato e un dopato.
E’ tutto prevedibile.

Ma l’amore è irrazionale, e quindi è imprevedibile capire come andrà a finire questa volta, perché è imprevedibile capire come reagiranno i tifosi a queste notizie.

Fonte tratta dal sito .

fonte: http://wwwblogdicristian.blogspot.com/

lunedì 1 ottobre 2018

1984 di George Orwell


“Come fa un uomo ad affermare il suo potere su un altro uomo, Winston?”
Winston ci pensò un po’ su. “Facendolo soffrire” disse infine.
“Esattamente. Facendolo soffrire. L’obbedienza non basta.
Se non soffre, come si fa a essere sicuri che egli non obbedisca alla sua volontà, anziché alla tua?
Il potere consiste appunto nell’infliggere la sofferenza e la mortificazione. Il potere consiste nel fare a pezzi i cervelli degli uomini e nel ricomporli in nuove forme e combinazioni di nostro gradimento.
Riesci a vedere, ora, quale tipo di mondo stiamo creando? Esso è proprio l’esatto opposto di quella stupida utopia edonistica immaginata dai riformatori del passato.
Un mondo di paura, di tradimenti e di torture, un mondo di gente che calpesta e di gente che è calpestata, un mondo che diventerà non meno, ma più spietato, man mano che si perfezionerà.
Il progresso, nel nostro mondo, vorrà dire soltanto il progresso della sofferenza.
Le civiltà del passato pretendevano di essere fondate sull’amore e sulla giustizia.
La nostra è fondata sull’odio. Nel nostro mondo non vi saranno altri sentimenti oltre la paura, il furore, il trionfo, e l’automortifìcazione.
Tutto il resto verrà distrutto, completamente distrutto. Già stiamo abbattendo i residui del pensiero che erano sopravvissuti da prima della Rivoluzione.
Abbiamo abolito i legami tra figli e genitori, tra uomo e uomo, e tra uomo e donna.
Nessuno ha il coraggio di fidarsi più della propria moglie, del proprio figlio; nel futuro non ci saranno né mogli, né amici. I bambini verranno presi appena nati alle loro madri così come le uova vengono sottratte alle galline.
L’istinto sessuale verrà sradicato.
La procreazione diventerà una formalità annuale come il rinnovo della tessera annonaria. Noi aboliremo lo stesso piacere sessuale. I nostri neurologi stanno facendo ricerche in proposito. Non esisterà più il concetto di lealtà, a meno che non si tratti di lealtà verso il Partito. Non ci sarà più amore eccetto l’amore per il Gran Fratello.
Non ci sarà più il riso, eccetto il riso di trionfo su un nemico sconfitto. Non ci sarà più arte, più letteratura, più scienza. Una volta onnipotenti, non avremo più alcun bisogno della scienza. Non ci sarà più alcuna distinzione tra la bellezza e la bruttezza. Non vi sarà più alcun interesse, più alcun piacere a condurre l’esistenza.
Le soddisfazioni che derivano dallo spirito di emulazione non esisteranno più. Ma ci sarà sempre, intendimi bene, Winston, l’ubriacatura del potere, che crescerà e si perfezionerà costantemente e costantemente diverrà più raffinata e sottile. Sempre, a ogni momento, ci sarà il brivido della vittoria, la sensazione di vivido piacere che si ha nel calpestare un nemico disarmato. Se vuoi un simbolo figurato del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano… per sempre”.
George Orwell, 1984



20 Frasi celebri di Orwell tratte da 1984:
1- “Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse.”

2- “Se riesci a sentire fino in fondo che vale la pena conservare la propria condizione di esseri umani anche quando non ne sortisce alcun effetto pratico, sei riuscito a sconfiggerli.”

3- “La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.”

4- “In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro?
O che la forza di gravità esiste davvero? 
O che il passato è immutabile? 
Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?”

5- “Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.”

6- “Un pazzo non è che una minoranza formata da una sola persona.”

7- “Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe.”

8- “Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.”

9- “Cambiare opinione, o addirittura linea politica, è un segno di debolezza.”

10- “Confessare non è tradire. Non importa quello che dici o non dici, ciò che conta sono i sentimenti. Se riuscissero a fare in modo che io non ti ami più… quello sarebbe tradire.”

11- “Ciò che le masse pensano o non pensano incontra la massima indifferenza. 
A loro può essere garantita la libertà intellettuale proprio perché non hanno intelletto.”

12- “Il potere non è un mezzo, è un fine. 
Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.”

13- “Il Partito ricerca il potere in quanto tale. Il bene altrui non ci interessa, è solo il potere che ci sta a cuore. Non desideriamo la ricchezza, il lusso, la felicità, una lunga vita. Vogliamo il potere, il potere allo stato puro.”

14- “Nella nostra società, quelli che sanno perfettamente ciò che sta succedendo sono anche quelli che meno riescono a vedere il mondo così com’è.”

15- “La nuova aristocrazia era formata per la massima parte da burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, esperti in pubblicità, sociologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione.”

16- “Chi controlla il passato - diceva lo slogan del Partito - controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”

17- “Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero sia libero, gli uomini siano gli uni diversi dagli altri e non vivano in solitudine... a un tempo in cui la verità esista e non sia possibile disfare ciò che è stato fatto: dall’età dell’uniformità, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello, dall’età del bipensiero... Salve!”

18- “L’ortodossia imponeva la mancanza di autocoscienza.”

19- “Il Grande Fratello ti osserva.”

20- “Se si vuole allontanare per sempre l’uguaglianza fra gli uomini, se gli Alti, come li abbiamo definiti, intendono restare per sempre al loro posto, allora la condizione mentale dominante deve coincidere con una follia tenuta sotto controllo.”

http://www.homolaicus.com/letteratura/fonti/1984-it.pdf

fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/