Inchiesta
INCONTRI SU INTERNET
l’amore in rivoluzione
INCONTRI SU INTERNET
l’amore in rivoluzione
di Daniela Zini
Se Internet è un mezzo formidabile e rapido per fare incontri, dobbiamo fare attenzione alle delusioni.
Non necessariamente, seguiranno belle storie d’amore.
Dobbiamo tenere bene a mente un consiglio ed è questo: non dobbiamo, assolutamente, idealizzare la persona con la quale corrispondiamo.
La realtà è tutt’altra…
Quando chattiamo con una persona senza averla mai vista, immaginiamo scenari, inconsciamente o no.
In altri termini, siamo nel fantasma. Per informazione, il fantasma non è altro che un pensiero in immagine, designa l’immaginazione. Su Internet, il nostro pensiero è alimentato dalle foto che la persona ci invia e dalle conversazioni in chat e con webcam. Inoltre, il fantasma non è su eventi reali. Il reale è la realtà di un incontro vero, dove percepiamo l’acustica, il visuale, il tattile e il linguaggio parlato.
Manteniamo, dunque, bene la testa fredda e non entusiasmiamoci.
Comprendiamo bene che, anche un buon feeling con una persona, in chat o al telefono, non significa niente, perché non ha valore di realtà, in particolare di realtà esteriore.
Il vero éveil amoroso è possibile nella realtà, al momento dell’incontro reale.
Sfortunatamente per alcuni, Internet è un nido di fantasmi!
È una delle principali trappole degli scambi via Internet, credere che una complicità o un amore virtuale si trasferisca, necessariamente, nella realtà. Pura illusione, perché le percezioni che noi abbiamo su Internet sono, completamente, diverse nella realtà.
È un pò come le nostre buone, vecchie esercitazioni pratiche di fisica al liceo, in cui la sperimentazione non verificava, esattamente, la teoria.
In teoria, ponevamo delle ipotesi e delle costanti per semplificare i calcoli!
In pratica, tutto interveniva, particolarmente, i fattori esterni reali!
Psicologicamente parlando, paragonare una corrispondenza via Internet a un incontro vero riporta a opporre immaginazione e realtà. Quando si intrattiene una corrispondenza sul Web, siamo di fronte a una entità deformata dal virtuale e sconosciuta del reale.
Talvolta, l’incontro vero volge al colpo di fulmine per uno dei protagonisti.
Un bacio, un sorriso, qualche parola ed è, già, il flash amoroso, in meno di cinque minuti, senza neppure conoscere la persona realmente.
Attenzione, dunque, alla sindrome del colpo di fulmine!
Senza rientrare in una analisi del fenomeno del colpo di fulmine, dobbiamo, semplicemente, prendere coscienza che una storia d’amore si inscrive nella durata, è una costruzione nel tempo.
Non si misura la durata, né l’intensità di un amore con indicatori quali i flashes.
Un flash amoroso è, infatti, un incontro puramente fisico.
Tutti hanno dovuto conoscere questo sentimento, un giorno?
di
Daniela Zini
1. Sempre più persone sole
Fenomeno in piena esplosione, l’incontro on-line rivela la difficoltà contemporanea di trovare l’anima gemella. Fa anche superare la messa a distanza del corpo, caratteristica delle nostre società contemporanee. Dietro i suoi aspetti ludici, questo nuovo marivaudage pone, altresì, una domanda fondamentale:
“Che cos’è una relazione?”
I siti di incontri su internet e altre piattaforme di discussione on-line sono un vero fenomeno di società, che raggiungono già milioni di singles, sposati o celibi, che cercano l’anima gemella, ma anche avventure.
Come è divenuto Internet, in qualche anno, un vero Eldorado per tutte queste persone in cerca di amore?
Quali sono i codici che reggono l’incontro on-line e che ci indicano cosa sia una relazione, oggi?
Per rispondere a queste domande, ho condotto una inchiesta tra gli utilizzatori di questi siti. Devo, non di meno, ricordare che gli incontri a distanza non sono nati con Internet, ma si inscrivono in un contesto più antico e più generale di crisi dell’incontro.
La fine degli anni 1990 ha segnato una doppia rivoluzione nelle società occidentali. Da un lato, il numero sempre crescente di singles. In Italia, sono un vero esercito, secondo l’ultimo Rapporto Eurispes. Nel 2001, erano, già, oltre 5,5 milioni e, nel 2007, il loro numero ha sfiorato i 7 milioni. Questi singles, secondo l’espressione, ormai, in uso, hanno accesso a una stupefacente visibilità mediatica e editoriale, come lo testimonia il fenomeno Bridget Jones. Dall’altro, Internet è, incredibilmente, riuscito nella sua penetrazione sociale: inventare usi e possibili imprevisti, toccare tutte le sfere della società, dall’economia al tempo libero, dalla cultura alla pedagogia.
Sembra, dunque, logico che i singles abbiano investito la tecnologia sociale, che costituisce Internet, per crearvi nuovi modi di incontro. Perché il numero crescente di celibi traduce e tradisce, innanzitutto, una difficoltà contemporanea a incontrare l’anima gemella, anche se molti fattori disparati e complessi hanno contribuito alla lenta evoluzione della coppia tradizionale.
Urbanizzazione, emancipazione politica, economica e sessuale della donna, pressione dei discorsi mediatici, tragica apparizione dell’AIDS…, dalla fine degli anni 1950, le coppie e il modo di vivere l’amore si sono, già, trovati disorientati, a più riprese, prima dell’arrivo dei nuovi mezzi di comunicazione: prima Minitel, poi il cellulare, infine Internet.
Successivamente, l’ascesa in potenza del “controllo sociale” (di origine nord-americana) delle relazioni ha reso ancora più complessi i processi classici di seduzione – l’“abbordaggio” del latin lover è descritto e denigrato come pratica retrograda, primaria, insultante –. E questo, talvolta, fino alla giuridicizzazione, con la banalizzazione della nozione di molestia morale e sessuale.
Parallelamente a questa “glaciazione” dei rapporti, i singles hanno visto, da qualche anno, gli specialisti del mercato dell’editoria e del tempo libero, gli sceneggiatori cinematografici e televisivi, i pubblicitari e i terapeuti interessarsi a loro, con una premura, proporzionalmente, eguale alla manna che rappresentano.
Alla fine degli anni 1990, le condizioni erano mature perché la Rete dovesse porsi come una gigantesca macchina per produrre contatti, tessere legami, generare relazioni.
Il computer sforna, ormai, avventure e storie d’amore e le coppie su Internet si contano a migliaia.
Se, per lungo tempo, ci si è sposati, obbedendo a logiche di classe e di comunità, si privilegia, oggi, lo sbocciare personale e professionale e delle esperienze relazionali e amorose plurime. Ancora prima della formazione della coppia, la prima difficoltà, oggi, per il single, è, dunque, l’incontro. Per ovviare a questa crisi, le agenzie matrimoniali hanno, a lungo, riempito una funzione sociale, discreta ed efficace.
Ma, dagli anni 1960, altri modi di incontro, meno implicanti delle agenzie, meno onerosi, preservando un confortevole anonimato: sui giornali e sulle riviste, sono fioriti i piccoli annunci.
Vi è stato, poi, negli anni 1980, Minitel, solforoso, controverso, che è stato, non di meno, una formidabile sperimentazione sociale, quindici anni prima del boom di Internet.
Ma, dalla fine degli anni 1990, Internet, i siti di incontri e i forums di discussione modificano le strategie di seduzione. La rivoluzione è già quantitativa, tanto il Net ha conosciuto una infatuazione incredibile per interconnettere milioni di persone, che cercano qualcuno da amare, e, soprattutto, costituire un incredibile internazionale del celibato.
Sui siti di incontri, ciascuno diviene il proprio cyberagente matrimoniale.
Uno pseudonimo, una scheda di presentazione, un breve testo che riassume la personalità e la ricerca, una foto eventualmente, ed ecco il (o la) single pronto(a) a entrare nel gran ballo mascherato del Net sentimentale. Poi, si scrivono messaggi nelle caselle di posta elettronica – la relazione è allora asincrona – o si chatta in diretta sulle piattaforme di discussione, chatting forums.
Cronofaga, la pratica è così assorbente che numerosi Web-singles soffrono di Net addiction, che indica quello che certi specialisti descrivono come la tirannia dello scambio o l’ossessione del legame.
Rivoluzione sociale e amorosa, Internet rappresenta, anche, una rivoluzione relazionale, tanto che i timidi possono osare là quello che non si permetterebbero nella vita reale. Sul Net, sono liberati dallo sguardo altrui e sgravati dalla pesantezza di quei corpi, di cui non sapevano cosa fare prima.
Protetti, ormai, dallo schermo, dall’anonimato dello pseudonimo e dall’assenza dei corpi, ben lontani dai luoghi di rappresentazione sociale, i singles possono permettersi ogni audacia. Orgoglio, timidezza e riservatezza sono estromessi da un “clic”, irrimediabilmente relegati al rango di scorie relazionali del prima del cyberworld. A rischio di vedere generalizzare lo zapping relazionale e l’industrializzazione dell’abbordaggio. Perché si passa dagli uni/dalle une agli altri/alle altre, senza giustificazione né una spiegazione, e il gioco delle lettere copia-incolla permette di contattare decine di persone, allo stesso tempo.
Dalle homepages, i siti di incontri propongono modi di ricerche molto competitivi, accompagnati da liste di amici, di indesiderabili, black lists, e di coups de coeur. Questo insieme di fattori consacra una nuova epoca relazionale, caratterizzata da un realismo e da un pragmatismo, che tendono a escludere i pericoli, gli sbagli, gli errori. E la logica sentimentale che si impone è, ostensibilmente, consumerista: riduzione dei rischi di ogni genere, categorizzazione dei termini della ricerca, tentativo di messa in adeguamento tra proprie aspirazioni e contorni molto e, sovente, troppo precisi di partner ideali e di coppia sognata. Con, sovente, l’illusione che si seleziona al meglio colui (o colei) da amare, in funzione dei molteplici criteri fisici, sociali e morali.
Si può, a buon diritto, parlare di marketing amoroso.
Ma il contesto numerico è anche il primo che vede sconosciuti divenire intimi, innamorarsi virtualmente, sedursi senza conoscersi, riconfigurando, se si può dire, lo stato sociale e filosofico della relazione. Prima, la relazione, a fortiori amorosa, si fondava sull’incontro dei corpi, in prima lettura (vedere la tematica romantica del colpo di fulmine illustrata da Fedra davanti al bell’Ippolito).
Ed era, allora, che tutto iniziava.
La Rete permette di fare le cose all’inverso, perché ci si scopre dall’interno.
Il Net sentimentale dei siti di incontri si fonda su una serie di asimmetrie fondatrici. Parlando d’amore, una differenza radicale oppone gli uomini e le donne quanto alle aspettative, fonte di molti malintesi e altrettante disillusioni.
La maggior parte delle abbonate sono là perché sperano in un incontro serio, perfino, nell’incontro che cambierà la loro vita. La tematica del principe azzurro è onnipresente e si trova sui siti di incontri un superimpiego femminile delle maiuscole che assolutizzano l’amore e i valori afferenti. Le donne tendono, infatti, a magnificare i loro incontri virtuali e dissociano il sentimento amoroso dal desiderio sessuale. Il Net può essere un eccellente mezzo per fuggire il corpo.
Sui siti di incontri, gli uomini, al contrario, sono numerosi nel ricercare avventure rapide che, eventualmente, sfoceranno in amore. Perché, quasi sempre, sono dissociati per loro il sesso e la fiamma. E Internet è, accessoriamente, divenuto il primo vettore degli adulteri numerici.
Teleabbordaggio, marivaudage e libertinaggio on-line hanno più che mai il vento in poppa, grazie ai siti di incontri.
Qualche decennio dopo i balbettamenti di Minitel, ecco ritornata la moda della “sessualità orale”, vale a dire parlata.
Questo nuovo erotismo si fonda sullo scambio epistolare – poi, rapidamente, telefonico – di fantasmi tra abbonati che hanno, già, annodato una relazione virtuale intima. Più che un epifenomeno, questa telesessualità rientra ancora in questa messa a distanza generalizzata e in questo controllo totale che il ( e soprattutto la)single postmoderno(a) spera di esercitare nell’assoluto.
Perché è molto seducente controllare il desiderio altrui e giocare?
Perché, perfino, godere di questo controllo?
E sono numerosi a evocare la onnipotenza derivante dalla gestione di decine di relazioni amorose virtuali, condotte simultaneamente.
La Rete e la sua espansione attuale producono effetti sociali e relazionali considerevoli. Ma, innanzitutto, la Rete pone domande sociologiche di importanza, perché Internet, né più né meno, rinnova le nozioni di legame sociale e di relazione, obbligando a pensarli altrimenti.
Che cosa è una relazione?
Non solo un faccia a faccia, ma un legame che può oltrepassare la presenza e il viso, per trovare la propria origine altrove, prima di essi, per esistere senza essi. I criteri classici e millenari di definizione della relazione sono stati, totalmente, stravolti dall’irruzione di Internet.
Da quindici anni circa, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione pongono, acutamente, una vera domanda epistemologica, operando, soprattutto, una rivoluzione copernicana, perché si assiste a un cambiamento di prospettiva.
La prima delle rivoluzioni di Internet risiede, infatti, in questo decentramento e questa disincarnazione dei rapporti sociali, che continuano, tuttavia, a generarsi, checché ne pensino i denigratori del Net.
Ora, i singles sono i primi beneficiari di questa metamorfosi del sociale. La vivono intensamente, con i rischi e le delizie nuovi, legati alle specificità del Web.
Internet è, forse, una nuova forma di quello che Gregory Bateson chiamava una “struttura che collega”. Si tratta di una matrice sociale che, alla maniera dei riti o delle feste, genera un legame e contribuisce a generare e a produrre la società nello spessore insondabile e nella profondità intangibile dei suoi arcani. Le tecnologie sociali di una società iperindividualista producono, paradossalmente, le condizioni di una nuova “connettività”, che aggrega solitudini collettive.
Gustave Flaubert affermava:
“Non sono le perle che fanno la collana, ma il filo.”
Singles nel Net e perle nella collana, infine, la metafora è limpida.
Sono, ormai, poca cosa gli uni senza gli altri.
Perle e filo di lunga data, singles e Web molto recentemente.
Segno dei tempi, sicuramente…
IN CONCLUSIONE
Teniamo bene a mente due concetti:
Manteniamo bene i piedi per terra.
Gli incontri su Internet permettono di fare veri incontri. E, allora, occorrerà rientrare in un gioco di seduzione reale per poter concludere.
Il vero Amore verrà, forse, dopo, con il tempo e per la durata della relazione.
L’Amore è il frutto di un incontro fusionale e passionale tra due persone, ma occorre che vada nei due sensi!
Se siamo innamorati, mentre l’Altro non si cura di noi, occorre farcene una ragione.
“L’amore, che celere nasce, è più lento a guarire.”
Daniela Zini
Copyright © 26 ottobre 2011 ADZ
fonte: www.ildialogo.org
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