CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 31 maggio 2013

la crisi che sta abbattendo la Spagna

Barcellona, la foto "simbolo" della crisi: la polizia carica i vigili del fuoco!


L'immagine sta facendo il giro della rete, diventando simbolo della crisi che lentamente sta uccidendo la Spagna ... ci troviamo a Barcellona, davanti al parlamento regionale dove centinaia di vigili del fuoco sono stati caricati dalla polizia mentre manifestavano contro i tagli decisi dal governo ...


Barcellona, la polizia carica i vigili del fuoco


Qui altre foto

fonte: www.stopcensura.com

mercoledì 29 maggio 2013

ragazze cartello di Charles Bukowski




agli incontri di pugilato dei professionisti
tra una ripresa e l'altra una ragazza cartello
sale sul ring
tenendo alto un cartello con
scritto il numero della ripresa
successiva.
gli ululati degli uomini sono
difficili da
immaginare.

lì c'erano pugili coraggiosi
che mettevano vita e palle
in gioco
e la folla reagiva molto più
entusiasticamente
ai culi
femminili.

perché non limitarsi a dare alla folla
una ragazza cartello dopo l'altra e
lasciare perdere i pugili?

così quegli uomini potrebbero starsene seduti e
fantasticare di avere una
di quelle ragazze cartello
tutta per sé
nella loro camera da letto.
in più non dovrebbero affrontare cose
come la SPM, i parenti,
l'egoismo, l'ambizione, il fatto che lei
era solamente un rotolo di intestino e
diverse altre parti, o ricordare che
alle ragazze cartello bisogna essere fedeli e
adorarle costantemente
per una bellezza che non si sono mai
guadagnate.

sì, diamo a ognuno di loro una ragazza cartello
che sbatta per sempre il culo,
ogni uomo con una ragazza cartello
in camera da letto per sempre
che se la scopa per sempre
fotti fotti fotti
nient'altro che quello -
niente litigate, niente scorregge, niente
notti buie, niente cugini, niente madri,
niente altre amanti, niente gravidanze, niente
pazzia mentre man mano
invecchiano, niente mal di denti, niente russare,
niente noiose interminabili serate davanti alla tv,
solo una perfetta ragazza cartello per ogni
uomo,
fotti, fotti, fotti,
sperma e desiderio infinito e il sogno
per sempre, una ragazza cartello per ogni
uomo arrapato, lascia perdere i pugili,
lascia perdere qualsiasi altra
cosa!
see.

me ne sono andato mentre l'ultimo incontro
si stava ancora disputando,
le 6 ragazze cartello
sedute sulle sedie
pieghevoli, con le facce
che sembravano quasi
più belle che mai
ma
che riflettevano l'orrore a
venire.

fuori mentre andavo
alla macchina
la notte era limpida e fresca e
vera.

be', ho pensato, forse sei
solo troppo vecchio per capire.

ho sorriso a quel pensiero mentre infilavo
la chiave nella
portiera della
macchina.

Franca


lunedì 27 maggio 2013

la vie d'Adèle

la-vie-d-adele-va-basculer-apres-sa-rencontre
Lei è al suo primo appuntamento con un ragazzo da poco conosciuto al liceo, l’altra invece sta aspettando al semaforo di poter attraversare la strada abbracciata alla sua partner. Diventa verde. I loro sguardi si incrociano. È un attimo, ma basta per capire ad entrambe che c’è qualcosa su cui varrebbe la pena esplorare. Non si fermano, non si rincorrono. Lasciano passare. Per fortuna il destino ha programmato il loro reincontro. Avverà solo qualche mese dopo, in circostanze diverse. E sarà l’inizio di una storia che le cambierà per sempre.
Alla base di La vie d’Adèle c’è prima tutto c’è un libro a fumetti. Si intitola Le bleu est une couleaur chaude, il blu è un colore caldo, scritto e disegnato dalla francese Julie Maroh (la prima pubblicazione è del 2010). Il franco tunisino Abdellatif Kechiche prende alcuni dei capitoli di questa lunga opera per adattarli e farne un film che si candida, volente o nolente, ad essere il più bel lavoro cinematografico mai fatto sull’amore tra due ragazze al giorno d’ oggi. Nulla viene risparmiato, sia in termini di tappe della relazione (l’iniziale passione, la stabilizzazione del rapporto, le prime incomprensioni, la noia, le prime recriminazioni, l’affetto che rimane comunque forte sullo sfondo, ma che forse non è abbastanza per andare avanti) che di immagini. Sarà pure banale parlarne, ma le lunghe ed insistite scene di sesso tra le due ragazze (a loro modo entrambe bellissime, sia Léa Seydoux che Adèle Exarchopoulos, intrise di quel fascino tutto francese fatto di pelle bianca levigata, labbra carnose e sguardo da maria) sono tanto eroticamente eccitanti quanto necessarie sia a capire la forza della relazione tra le due protagoniste che per dare una scossa emotiva al lungo racconto (ben tre ore di pellicola).
Director Abdellatif Kechiche and cast members pose during a photocall for the film "La Vie D'Adele" at the 66th Cannes Film Festival

Kechiche riesce a raccontare ogni più piccolo dettaglio della vita quotidiana dei due personaggi cogliendone ogni volta contraddizioni e piccole ingenuità e simbolismi. La forza del suo sguardo è confermata dal fatto che alla fine che si parli di amore lesbico passa quasi in secondo piano: potrebbe essere una storia tra due eterosessuali e la si vedrebbe con la stessa attenzione e immedesimandocisi allo stesso modo. C’è un grande lavoro di scrittura dietro, ma non solo. La naturalezza con cui il tutto scorre via è merito anche e soprattutto di regia e montaggio, in grado di unire scene e momenti di vita apparentemente quotidiana senza nè sovraccaricare né annoiare. Non è un caso che abbia vinto il Festival di Cannes 2013, così come meritavano almeno una menzione di merito, anche solo per il coraggio di aver girato alcune scene (in alcuni frangenti sembra davvero che ci sia “vera” penetrazione) le due attrici Léa Seydoux che Adéle Exarchopoulos.
Voto: 4/5
4
Anche quest’anno ScreenWeek è stato al Festival di Cannes per raccontarvi tutto il cinema d’autore e gli eventi della Croisette in diretta: trovate tutta la copertura nella nostra Sezione Speciale
fonte: www.screenweek.it

sabato 25 maggio 2013

fare sesso fa bene alla salute



Quanto conta per voi il sesso?
Ma soprattutto perchè è così importante fare sesso?!
Recenti studi hanno confermato che persone sessualmente attive stanno meglio rispetto a chi non è molto “attivo”, ecco quindi i 5 motivi principali per cui una buona attività sessuale fa bene alla salute.
1 – Fare sesso allunga la vita. Alcune ricerche hanno studiato le percentuali di longevità di chi fa sesso giornalmente, da qui si è dedotto che più ci si da “da fare” e più allunghiamo la nostra vita. In particolare nelle donne, gli estrogeni assumono un importante ruolo perchè contribuiscono a ritardare la menopausa e rallentano il processo di invecchiamento.
2 – Migliora il vostro umore. Fare sesso libera endorfine (conosciute anche come ormoni della felicità) che “rallegra” ed “eccita” il nostro stato d’animo. Tra l’altro, in molti casi, proprio a causa del rilascio di queste sostanze chimiche prodotte dal cervello, otteniamo anche effetti analgesici (soprattutto per la testa e gli arti)!
3 – Maggiore schermatura contro le malattie. Le difese immunitarie vengono forticate e l’uomo tramite l’eiaculazione scongiura malattie come cancro alla prostata e infezioni. Diversi ricercatori ritengono che l’eiaculazione ripulisca la prostata da cellule cancerogene.
4 – Fa bene al cuore. Fare sesso è quasi come andare in palestra. C’è stata anche una ricerca in merito, pubblicata pochi mesi fa sull’American Journal of Cardiology, svolta presso il New England Research Institutes di Watertown (U.S.A.) la quale ha affermato che il sesso rappresenta una ginnastica per il cuore. Si abbassa inoltre la pressione sanguigna, perchè il livello di cortisolo si abbassa e viene minimizzato il rischio di infarto.
5 – Fa dimagrire. In media si consumano circa 500-600 calorie (sommando preliminari, rapporto di 10/15 minuti, orgasmo).
Questi sono soltanto 5 dei motivi per il quale fare sesso fa bene al corpo ed alla mente; ci sono anche altri motivi non legati strettamente al discorso benessere…


venerdì 24 maggio 2013

nudismo




Il nudismo, una tradizione radicale di Terry Philips

In molte delle comunità alternative stabilitesi in Gran Bretagna nei primi anni del 1900, il nudismo, l'anarchismo, il vegetarismo e l'amore libero erano stati accettati come parte di un modo politicamente radicale di vita. Negli anni '20, gli abitanti della comunità anarchica di Whiteway, nei pressi di Stroud, nel Gloucestershire, shoccarono i residenti conservatori della zona con la loro nudità senza vergogna. La storia si era ripetuta durante l'emergere di comunità hippie negli anni '60 in Europa e negli Stati Uniti. In ogni epoca, la nudità sociale è stata visto come una sfida per l'ordine stabilito nella società.

Da oltre 30 anni, mi sono descritto come un anarchico, in quanto credo che tutti i governi siano inutili e indesiderabili. Dopo un breve flirt con il partito laburista da adolescente, ho subito concluso che i partiti politici e il sistema parlamentare non erano in grado di migliorare la posizione dei più oppressi e sfruttati nella società, o di portare avanti la causa della libertà personale. Non avevo dubbi che l'unica strada percorribile era attraverso l'azione diretta, dove tutti noi ci assumiamo la responsabilità di fare la nostra parte nel determinare i cambiamenti nella società che noi vogliamo.

Gli eventi che vanno dagli anni '60 fino agli inizi degli anni '70, hanno dimostrato l'efficacia di questa strategia. Dalle lotte sindacali di successo nel mondo del lavoro alle vittorie per la libertà personale in una comunità più ampia, la strategia dell'azione diretta è stata sempre operativa. Su entrambi i lati della barricata, nessuno dubitava che le scelte personali di stile di vita e la sessualità fossero questioni politiche. Un diffuso riemergere di idee femministe, aveva costretto le donne e gli uomini a ripensare e rinegoziare i propri rapporti. La crescente consapevolezza delle problematiche ambientali e gli orrori della fabbrica dell'allevamento, aveva convinto molte persone a optare per una dieta vegetariana e salutare per l'individuo, oltre a essere un modo più efficiente nell'utilizzare le risorse del nostro pianeta per garantire un'alimentazione adeguata a tutti.

A metà degli anni '90, io ed Hilary abbiamo deciso di aderire all' "organizzazione" del movimento naturista. Dai resoconti storici del nudismo radicale, mi sono sentito fiducioso, in quanto ci saremo incontrati tra spiriti affini, o perlomeno  un circolo di persone intelligenti e di mente aperta. Il tono generale della letteratura della CCBN (Central Council for British Naturism) e il fatto che l'organizzazione non aveva una costituzione democratica, avrebbe dovuto farci preoccupare. Il nostro primo incontro, è stato quando abbiamo partecipato a una nuotata della CCBN, dove abbiamo trovato una prevalenza di maschi. Dove sono tutte donne naturiste, ci siamo chiesti? La conversazione avuta nella sauna, dopo la nuotata, ci ha riveltato una natura conservatrice del movimento. Con una strizzatina all'omofobia e la gamma di pregiudizi tipici dei conservatori. C'era poca evidenza che questi incontri settimanali, clandestini, e incoraggiamento alla nudità sociale, sviluppassero le vere amicizie al di fuori dei confini del centro ricreativo. Lo hanno fatto poco per rompere l'isolamento sociale del naturista, e certamente non hanno fatto nulla per influenzare con queste idee la società esterna. Ovviamente, non tutto andava bene con il naturismo contemporaneo britannico.

La nostra incursione successiva è stata nel bosco. Ci siamo uniti ad un piccolo club affiliato alla CCBN, in un idilliaco 7 acri di bosco, su cui sorgeva un piccolo capannone, amorevolmente descritto come un padiglione. Non c'era elettricità o acqua. Il sito era di proprietà dei membri, i quali pagavano un abbonamento annuale a un livello molto basso, in quanto vi era una relazione di fiducia col proprietario. In linea di principio, l'idea ad un ritorno primitivo della natura, una comune naturista, era molto attraente e attrezzata molto bene con le nostre idee della tradizione radicale nudista. Ci rammarica il fatto che i nudisti avevano scelto di nascondersi dietro l'eufemismo di "naturista", ma siamo stati molto felici di godere della natura col naturismo.

Tuttavia, proprio come il nuoto, la composizione era ancora molto conservatrice. La vecchia guardia si è caratterizzata generalmente per il suo snobismo -tipico della classe media-, oltre che all'ostilità verso il nudismo radicale, paranoia sul sesso e la mancanza di interesse a cambiare il clima di opinione nella società in generale. Ancora una volta siamo rimasti stupiti di come le persone che amano qualcosa di apparentemente radicale come la nudità sociale, siano così conservatori in ogni aspetto della loro vita.

Nel frattempo, nella comunità politica radicale inglese, l'oscillazione politica verso destra degli ultimi due decenni, ha preso piede. Pur proclamando la liberazione sessuale e l'approvazione teorica degli attivisti sociali, molti si sono limitati a campagne sociali più accettabili per raggiungere una via di mezzo. La nudità sociale è stata ritirata dall'ordine del giorno se non come una tattica "shoccante" nel convincere i cinici media nel segnalare le campagne ambientali e per il benessere degli animali. In questo clima politico, non sorprende che il CCBN conservatore abbia colto l'occasione per far finta che sia l'unica "organizzazione" e volto legittimo del naturismo in Gran Bretagna.

Allora dobbiamo mollare tutto? Se non ci sono membri del CCBN o di un club organizzato a cambiare le cose, l'alternativa è quella di creare una rete informale di amici naturisti che amano la nudità sociale laddove ci sia l'occasione...che sia una spiaggia pubblica o una casa con giardino. Pubblicamente ci identifichiamo come nudisti e portiamo il messaggio dovunque possiamo. Ed è probabilmente la cosa più utile che possiamo fare. Da questo punto di vista, una mente ristretta o un'organizzazione nazionale, appare del tutto irrilevante.

fonte: ienaridensnexus.blogspot.com

giovedì 23 maggio 2013

anonimo - 2 -


un ragazzo e una ragazza, che stavano assieme, avevano ospitato una loro amica di fuori a casa per qualche giorno. una mattina mentre l'ospite stava facendo una doccia e quindi era chiusa nel bagno, lui passando davanti la porta della camera dove dormiva notò una mutandina a terra vicino il trolley. era ovviamente della loro ospite che si era spogliata per andare in doccia e l'aveva distrattamente lasciata a terra. lui ebbe un sussulto e non resistette: entrò nella camera e la raccolse. era un perizoma azzurro chiaro. lo strinse fra le dita. non era mica sporco però era chiaramente usato. lo avvicino al viso e lo annusò profondamente. l'odore della fica della sua amica gli riempì la testa. e il suo cazzo divenne di pietra all'istante. guardo ancora quel feticcio tra le sue mani. c'era un piccolo pelo del pube. non poteva credere di essersi fatto coinvolgere in una situazione del genere. pensò che sarebbe stato eccitante tirare fuori il suo membro caldo e turgido e strofinarlo con quel perizoma. la voce della sua compagna che lo chiamava lo destò da quella fantasia perversa.

domenica 12 maggio 2013

epilogo (spara alle nuvole)



lo stesso giorno, Claire rintracciò Victoria, la quale senza chiedere spiegazioni, diede il numero di telefono di "piccola Roma".
L'esito della biopsia risultò negativo.
Claire e l'italiana s'incontrarono. Ebbero modo di parlarsi a lungo, quest'ultima dopo aver appreso il trauma subito da Claire, disse: "non ho mai compreso del tutto se siano gli errori che coprono le esperienze o le esperienze che coprono gli errori". Cominciarono a frequentarsi e dopo un po' divennero amanti, sebbene Claire nel frattempo conobbe una gallerista di nome Debbie che divenne la sua compagna. Si sposarono. Dopo un anno grazie alla fecondazione assistita, nacque Tracy, la loro unica figlia.
Fanny tentò in tutti i modi di recuperare il rapporto con Claire, senza riuscirci. Si trasferì altrove e non se ne seppe più nulla.
Ad un party, Emily conobbe uno esploratore, se ne innamorò follemente. Lasciò il lavoro e partì con lui.
Claire pubblicò diverse raccolte di poesie. Vinse un premio importante e finì addirittura in copertina su un noto settimanale. Nell'ambito dell'editoria cominciarono a circolare voci non controllate secondo le quali Claire celasse un amore segreto e che fosse straniero. Debbie non diede mai importanza a tale notizia anche perché fin dall'inizio entrambe di comune accordo erano libere di fare esperienze al di fuori della coppia.
Le frequentazioni di Claire e l'italiana improvvisamente si fecero sempre più rare, al punto che cessarono del tutto. Una mattina giunse un'ultima disperata email: "Il mio nome vero è Siena. Non cercarmi più. Ti amo".
Claire seppe in un secondo tempo che "piccola Roma" come l'aveva sempre soprannominata, morì di cancro.
Tracy al compimento del diciottesimo anno d'età, entrò in conflitto con Claire e decise di andare via di casa.
Debbie durante un'escursione, battè violentemente la schiena, lesionandosi irreparabilmente la spina dorsale. Trascorse il resto della vita su una sedia a rotelle.
Claire sprofondò nella depressione. Tentò il suicidio e fu di nuovo ricoverata d'urgenza all'ospedale. Come ebbe modo di dire, "vidi il cielo farsi cemento e la grandine sparsa ovunque". Le nuvole nere vinsero di nuovo. Debbie aveva bisogno di continua assistenza e in quanto a Tracy, l'incomprensione che si creò inizialmente, cessò.
Emily al ritorno dai suoi innumerevoli viaggi, svelò alla ragazza, la storia d'amore tra Claire e l'italiana, "tesoro, non disprezzare tua madre, ti ama più della sua stessa vita. Lo sai? Quelle poche volte che sono state insieme, si sono amate tanto". Tracy tornò a casa, abbracciò Claire, "perdonami mamma...".
"Oh bambina mia, sei tu che devi perdonarmi, sono stata una egoista".
Molly l'unica volta che partorì, fece cinque cuccioli. Venne sterilizzata. Morì di vecchiaia

spara alle nuvole




in una località dell'Inghilterra, Claire poetessa trentacinquenne, stava consumando un frugale pranzo a base di verdure alla griglia, due polpette e acqua minerale. Molly, una border-collie femmina di tredici mesi, si avvicinò appoggiando le zampe sopra la coscia destra. Nonostante aspettasse la pappa, rifiutò la polpetta che Claire era solita lasciare nella ciotola. Molly voleva essere accarezzata, giusto per assicurarsi che la sua padrona stesse bene.
Suonarono alla porta, Claire andò ad aprire, era la sua amica Emily con un pacco dal contenuto misterioso. Molly alla vista della donna, ringhiò, "sta zitta!" disse Claire girandosi di scatto.
"Ogni volta che mi vede... fa sempre così:, probabilmente le sono antipatica... "assolutamente no, è che solo  iper protettiva.
"Fammi spazio, pesa questa roba".
"Hai svaligiato una libreria?" disse Claire intuendo il contenuto, "no, un mercatino dell'usato".
Andarono nel soggiorno, Claire senza indugio, aprì il pacco, c'erano libri usati di Virginia Woolf, Emily Dickinson, Mary Shelley, William Shakespeare e Francis Scott Fitzgerald.
"Grazie" disse Claire sorridendo.
"A parte nutrirti, che facevi d'interessante?"
"Nulla di che a parte accarezzare Molly.
"A proposito di nutrizione, t'invito ufficialmente a cena".
"Quando?"
"Stasera, ad un favoloso ristorante italiano". Claire fece un gesto di disapprovazione.
"C'è qualcosa di importante che devi fare? Hai guardato la televisione? Hai scritto poesie?"
"... non mi va di uscire..."
"Il punto è che non ti va mai... Sono stanca di sentire le solite scuse, pretendo che tu venga. Fatti strafiga. Passo a prenderti alle otto.
Alle venti meno un minuto, Claire uscì di casa, Emily l'aspettò in macchina col motore acceso. Osservò l'amica agghingata di tutto punto ed esclamò: "sei favolosa! Ho riservato un tavolo tranquillo".
Entrarono. Il gestore appena le vide, le fece accomodare immediatamente. Portò il menù.
"buonasera belle signore".
"Buonasera a lei" disse Emily.
"Prima che abbiate modo di scegliere le pietanze, mi permetto di consigliare l'assaggio del pane della casa fatto da mia moglie, con l'accompagnamento di antipasti misti".
"Eccellente idea" disse Emily, poi aggiunse, "ci porti quello che vuole, mi fido del suo buon gusto".
"Proporrei degli assaggi, per esempio, pappardelle al sugo di lepre, oppure se prefertite la cucina romana, penne all'arrabbiata, spaghetti alla carbonara, cacio e pepe...abbacchio, trippa, saltimbocca,  coda alla vaccinara, il tutto annaffiato con del buon Frascati o in alternativa vino dei Castelli...".
"Fantastico" disse entusiasta Emily che nel frattempo aprì i grissini.
Durante l'attesa delle ordinazioni, Claire si guardò attorno, "niente male il locale e poi è...", Emily la interruppe, "ho saputo che sei stata ad una festa..." Di colpo Claire si irrigidì, "quale festa!?..."
"Quella organizzata da Victoria, ti presentò una donna italiana, ricordi?"... "Non ricordo... Non esco quando piove"...
"Ho saputo un'altra cosa, la fuga di Fanny. Per quale motivo se n'è andata!?"
"Dovresti chiederlo a lei... E comunque a parte il pigiama di seta color avorio dimenticato sul letto, non ha dato spiegazioni. Ha fatto la valigia, punto. Forse non ero più un mistero per lei"...
"Forse non ti ha mai amata, è per questo che ha scelto la soluzione più scontata. Una donna coraggiosa non agisce in quel modo, poteva almeno lasciarti un biglietto o inviarti un sms. Avresti saputo la ragione, sofferto un po' e poi ricominciato, ma così ti ha fatto credere che sia stata solo colpa tua, è un atteggiamento che mi fa tremendamente incazzare. Non solo è una miserabile ma è pure squallida... Ecco quello che penso della tua ex... Non ti azzardare a rimettervi insieme altrimenti dovrai fare i conti con me".
Giunsero gli assaggi. Smisero di parlare. A fine cena, Emily volle pagare il conto.
Al ritorno, posteggiò sotto casa, Claire guardò l'ingresso, stava per scendere quando disse: "perché non ti fermi a dormire da me, ho uno spazzolino nuovo. E poi considerato che hai offerto la cena, lascia che ti prepari una colazione da cinque stelle". Emily sorrise. Spense il motore.
Quella notte Emily e Claire fecero l'amore, consapevoli che sarebbe stata l'unica volta. Nonostante gli uomini gli piacessero, Emily si era sempre contraddistinta per la sua spiccata razionalità, "mai con una amica", ma la sua teoria fu smentita non foss'altro perché non volle lasciarla sola (le voleva molto bene), ma soprattutto perché Claire era uscita da un periodo orribile, fu ricoverata d'urgenza all'ospedale dopo un malore, la risonanza magnetica evidenziò una strana macchiolina alla testa, la sottoposero ad una biopsia e stava attendendo da un giorno all'altro, l'esito dell'esame. La vita è strana.
Il mattino seguente come promesso, Claire preparò la prima colazione da viaggio di nozze, non prima di aver fatto una veloce, calda doccia. Emily si alzò poco dopo con indosso il pigiama di Fanny.
"Buongiorno. Ti dona molto... Portatelo via..."
"Nemmeno per sogno. Lo indosserà una degna di te..." osservò il vassoio arricchito di ogni, "complimenti! Roba da gran hotel extra lusso! Wow! Ci sono pure i fiori! Ti adoro." Le diede un bacio sulla guancia.
Emily si sedette e cominciò ad imburrare una fetta biscottata, intanto guardò Claire che fece altrettanto, "che c'è?!"
"Innanzitutto voglio dirti che sono orgogliosissima di essere tua amica e poi ho riflettuto in questi giorni... Ci conosciamo da tanto tempo e comprendo quando c'è qualcosa che non va, lo intuisco dai tuoi occhi, sei come un libro aperto per me.... Cè una ferita mai rimarginata che continua a sanguinare... Non è l'abbandono di Fanny, non è nemmeno la biopsia, è quello che successe alla festa, vero? Victoria mi disse che scappasti urlando e piangendo".
Claire lasciò cadere la fetta biscottata nel tea. Si portò le mani al viso. Emily le accarezzò la testa, "io so che quando c'è in atto un temporale, ti nascondi, diventi piccola come uno scricciolo... Hai sempre detto che se ti fosse data l'opportunità di tornare sulla terra, vorresti essere una nuvola, sospesa tra verità e pazzia, sfuggente ma presente, enigmatica e immune al male...E' ora che tu guarisca. Butta fuori tesoro, butta fuori tutto quello che hai accumulato fin'ora... Vedrai che dopo ti sentirai meglio...".
Claire aveva i lucciconi agli occhi. Scosse la testa. Cominciò a tremare.
"Sì, ero alla festa. Victoria mi presentò una sua amica italiana, credo che si chiamasse... Non lo so... So che ne fui subito attratta, capelli neri, occhi castani... Fuori diluviava... Fui presa dal panico.. In quel mentre, si avvicinò il fratello di Victoria, aveva con sé un bustina, mi disse, "vuoi volare? E' cocaina, provala!", era la prima volta che ebbi a che fare con la polvere bianca. Andai in bagno, preparai la striscia, in quel momento entrò "piccola Roma"... così la battezzai... avvertii un rumore secco, era un tuono, scaricò l'energia a ridosso di una finestra... Lei si stava lavando le mani... Non so cosa mi prese... Persi la testa... Le tappai la bocca e le usai violenza... Quando la lasciai andare, scappò via terrorizzata ed io per un istante... volli urlare la mia vergogna  ma la gola sembrava bloccata, non riuscii ad emettere un suono... Tutto mi riportò a quello che accadde tanti anni fa... A 13 anni... Giocavo ancora con le bambole, confezionavo i vestitini...Quel giorno i meteorologi  previdero una grandinata eccezionale, io non ci credetti ma già in tarda mattinata le nuvole bipolari apparvero nere e minacciose, sembravano che da un momento all'altro dovessero precipitare al suolo...Stranamente i miei genitori non erano in casa, eravamo solo io e mio zio, il fratello di mio padre, il quale mi lanciava strane occhiate, io evitavo di guardarlo in faccia, andai in camera mia... Tutto d'un tratto, entrò con una frusta da cucina, si avvicinò, puzzava come una carogna... disse solo tre parole, "tu, piccola puttana..." Mi tappò la bocca e m'infilò la frusta nella vagina... Vidi il cielo farsi cemento... la grandine sparsa ovunque, capisci? La camera era devastata dalla grandine!!!!...
Mi violentò ripetutamente... lo fece così forte che svenni. Quando ripresi i sensi vidi il sangue colare tra le cosce... Il mio disgusto per gli uomini è dato dalla mia colpevolezza... Sono una donna indegna, merito di stare sola!!!"....
Claire pianse a dirotto. Emily l'abbracciò forte, "amica mia, la differenza che intercorre tra uomini e donne è che gli uomini hanno la coda più lunga della nostra... Non è colpa tua..."
"Sì, invece. Ho fatto del male a "piccola Roma"... Non mi perdonerà mai, mai!!!!"
"Devi spiegarle quello che ti è successo... capirà e ti perdonerà"...
"Come faccio? Non so chi sia, non so dove abita..."
"Contatta Victoria, se te l'ha presentata, deve avere per forza il numero di telefono, non ti pare?.... Cercala!!!"...
"Ti ho rovinato la colazione, mi dispiace..."
"No. Non capisco perché tu non me l'abbia detto prima... Avanti, chiama adesso... Sono certa che la volta futura v'incontrerete..."
Emily si vestì, salutò Claire e uscì

avamposti della mistica - 3 -


mercoledì 8 maggio 2013

PornoDetective di Femmina Gaudente


PornoDetective



Tinello silenzioso in questi giorni, (oggi recupero poveri voi) ma ho avuto altri cazzi per la testa. E per una come me che i cazzi piace averli ovunque tranne che sulla testa, questo non è bello. Allora accantono i pensieri cazzuti e ritorno alla mia realtà. In questo mi ha aiutato una mail (arrivata stanotte, letta solo stamattina) dove un frequentatore occasionale del tinello ha posto una serie di domande. Rispondo direttamente dal tinello. Così in diretta.


D:Hai sempre vissuto le storie che racconti?
R: Mi sento una "gonza journalist" che in gergo tecnico intende descrivere il giornalismo reale.
Prendo tutta la mia giovinezza, spregiudicatezza e coraggio e narro delle esperienze che mi hanno visto coinvolta personalmente. Sono quasi sempre osservatrice e osservata.
La sfida, il lato ludico per me e' proprio il coinvolgimento fisico ed emozionale delle situazioni che racconto. Diciamo che ho fatto dell'intimita' un metodo descrittivo.

D: Ci sono cose che ti scandalizzano o che non vuoi raccontare?
R: Una delle situazioni piu' imbarazzanti e che ancora non sono riuscita a mettere nero su bianco e' la storia tra due lesbiche. Una di queste perse la testa per me, ma io non sono lesbica nel senso puntuale del termine. Sovente mi piace scoparle le donne ma non ho mai mai provato sentimenti per loro. Sono passati parecchi anni da quell'episodio ma io ancora non riesco a trovare le parole per descrivere l'accaduto, in quanto me ne sono tirata fuori un minuto prima. E' li dentro di me ma non viene fuori.
Oppure la storia di quell'uomo che ci ha chiesto, se una volta passato a miglior vita, vista la differenza di eta' tra lui e la sua consorte, avremmo potuto occuparci della sua famiglia. Riconosceva in noi delle belle persone, uniche in grado di poter continuare nell'accudimento della sua truppa. Non abbiamo mai risposto. Lui e' ancora in vita. Ed io non avendo vissuto non riesco a tracciarne per iscritto i contentuti.

D: Racconti sempre tutto o censuri qualche dettaglio?
R: Ma ritornando alle cose vissute e quindi narrate o narrabili ogni tanto sarebbe opportuna qualche censura. Ma se hai un vissuto d'infanzia dove una platea di partecipanti ti ripete allo sfinimento stai dritta con la schiena, non mangiarti le unghie, togliti i peli superflui, poi e' normale che per vendetta scrivi di storie pornoromantiche .
L'unico passaggio intermedio tra cio che scrivo e cio che pubblico e' la lettura da parte del MagnoMaschio. Raramente pubblico qualcosa senza prima averlo condiviso. Ho un editor a domicilio. Ogni tanto è lui a censurare qualche passaggio.

D: Ti senti una donna anomala?
R: Non nego che mi piacerebbe svegliarmi una mattina e scoprire che un sempre crescente numero di donne iniziassero a tenere blog sulle esperienze sessuali e sempre più uomini parlassero della difficioltà di trovare l'amore. Di passi avanti ne abbiamo fatti. Forse perchè finalmente il sesso si sta sganciando dal possesso. Comunque no. Mi sento un donna libera.

D: Perchè lo fai?
R: Mi è sempre piaciuto parlare di sesso e dintorni, o di cose oscene e scandalose in genere. Adoro la reazione negli altri. Lo specchio delle proprie e altrui frustrazioni illuminato dalle parole narranti di chi come me vive ciò che scrive. Ma l'autonarrazione alla lunga è noiosa e quindi ho iniziato ad interessarmi delle vite degli altri.  Ma siccome sono sufficientemente egocentrica cerco sempre di infilarmi in queste riflessioni e raccontarle dal di dentro.

D: Sei uomo o donna?
R: Sono una femmina PornoDetective.

Buongiorno. Oggi c'è il sole. E tante cose da raccontare.

:-)

FG

martedì 7 maggio 2013

democrazia al collasso




Il premio Nobel per l'Economia mette ancora una volta in luce i limiti delle politiche volute da Berlino e Bruxelles. "Rischiano di portare al collasso la democrazia".

NEW YORK (WSI) - Novello vate del terzo Millennio, l'economista Paul Krugman non esita a lanciarsi contro l'austerity, mettendone ancora una volta in luce i limiti e le distorsioni, ma soprattutto gli effetti devastanti sull'economia e la capacità di creare solo recessione e disoccupazione.

Il Premio Nobel per l'economia, fedele alla politica keynesiana e contrario alle misure di austerità, fortemente volute da Berlino e Bruxelles, ha criticato proprio quella politica sostenuta dalle Istituzioni europee sin dagli albori della crisi debitoria, mettendone in luce il fallimento e gli effetti depressivi sull'economia. Una contro-tesi che poggia proprio sui principi dell'economia keinesiana, che imporrebbero piuttosto un aumento della spesa in periodi di recessione ed in una condizione in cui i tassi di interesse sono ormai vicini a zero.

In un editoriale pubblicato sul New York Times, Krugman ha spiegato che la politica dell'austerity ha rivelato tutta la sua inefficacia. Lo dimostrano i numeri e le statistiche, smontati da uno studente ventottenne e dai suoi professori, e le risposte dell'economia reale, che hanno dimostrato i limiti della teorica economica che sta alla base di questa politica.

Tutto ha avuto inizio con una teoria formulata da due economisti, Reinhart e Rogoss, "Growth in Time of debt", che postula la necessità di mettere in atto politiche di consolidamento fiscale ogni volta che il debito pubblico sale sopra la soglia del 90%. una teorica che è stata sposata in pieno dagli "austeriani".

Lo studente, coadiuvato dai suoi professori, ha trovato invece ben tre errori: un errore di calcolo del foglio Excel, l'omissione di alcuni Paesi ad alto debito pubblico (ad esempio l'Australia e la Nuova Zelanda), il metodo di selezione dei dati raccolti (semplicemente arbitrario). Insomma, un fallimento della teoria dell'austerity che trova basi logiche e matematiche.

A chi afferma, come fatto dal presidente della Bce Mario Draghi, che è diverso raggiungere l'obiettivo di ridurre il debito con una riduzione delle spese piuttosto che con un aumento delle imposte, Krugman ribatte che è la stessa identica cosa. L'effetto è il medesimo e si accelera il processo di involuzione ed avvitamento dell'economia, acuendo la recessione.

Krugman però non si ferma qui e attacca i fautori dell'austerity, preventivando un fallimento completo dell'economia, una possibile disgregazione dell'Eurozona e il collasso della democrazia. L'Italia ne è un esempio.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1561074/crisi/krugman-austerity-ha-fallito-democrazia-al-collasso.aspx
Krugman: "austerity ha fallito, democrazia al collasso"

Il premio Nobel per l'Economia mette ancora una volta in luce i limiti delle politiche volute da Berlino e Bruxelles. "Rischiano di portare al collasso la democrazia".

NEW YORK (WSI) - Novello vate del terzo Millennio, l'economista Paul Krugman non esita a lanciarsi contro l'austerity, mettendone ancora una volta in luce i limiti e le distorsioni, ma soprattutto gli effetti devastanti sull'economia e la capacità di creare solo recessione e disoccupazione.

Il Premio Nobel per l'economia, fedele alla politica keynesiana e contrario alle misure di austerità, fortemente volute da Berlino e Bruxelles, ha criticato proprio quella politica sostenuta dalle Istituzioni europee sin dagli albori della crisi debitoria, mettendone in luce il fallimento e gli effetti depressivi sull'economia. Una contro-tesi che poggia proprio sui principi dell'economia keinesiana, che imporrebbero piuttosto un aumento della spesa in periodi di recessione ed in una condizione in cui i tassi di interesse sono ormai vicini a zero.

In un editoriale pubblicato sul New York Times, Krugman ha spiegato che la politica dell'austerity ha rivelato tutta la sua inefficacia. Lo dimostrano i numeri e le statistiche, smontati da uno studente ventottenne e dai suoi professori, e le risposte dell'economia reale, che hanno dimostrato i limiti della teorica economica che sta alla base di questa politica.

Tutto ha avuto inizio con una teoria formulata da due economisti, Reinhart e Rogoss, "Growth in Time of debt", che postula la necessità di mettere in atto politiche di consolidamento fiscale ogni volta che il debito pubblico sale sopra la soglia del 90%. una teorica che è stata sposata in pieno dagli "austeriani".

Lo studente, coadiuvato dai suoi professori, ha trovato invece ben tre errori: un errore di calcolo del foglio Excel, l'omissione di alcuni Paesi ad alto debito pubblico (ad esempio l'Australia e la Nuova Zelanda), il metodo di selezione dei dati raccolti (semplicemente arbitrario). Insomma, un fallimento della teoria dell'austerity che trova basi logiche e matematiche.

A chi afferma, come fatto dal presidente della Bce Mario Draghi, che è diverso raggiungere l'obiettivo di ridurre il debito con una riduzione delle spese piuttosto che con un aumento delle imposte, Krugman ribatte che è la stessa identica cosa. L'effetto è il medesimo e si accelera il processo di involuzione ed avvitamento dell'economia, acuendo la recessione.

Krugman però non si ferma qui e attacca i fautori dell'austerity, preventivando un fallimento completo dell'economia, una possibile disgregazione dell'Eurozona e il collasso della democrazia. L'Italia ne è un esempio.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1561074/crisi/krugman-austerity-ha-fallito-democrazia-al-collasso.aspx

domenica 5 maggio 2013

intro dell'antro



il mio culo ha i buchi come il groviera,
non ha nulla a che vedere col buco chiamato pera.
A ben vedere il sedere
non attizza, bensì traumatizza,
come dare torto
alla botta di sconforto,
prima di rinvenire coi sali
chiamare la protezione animali.
Dopo il contatto, l'impatto del momento
è micidiale, pronto intervento!
Soccorso invernale!

La carcassa
cotanta massa grassa
ha un girovita che si affaccia
ad effetto borraccia,
nonostante sia grassoccia
entro tranquillamente nella doccia.
Consulto le istruzioni per eventuali azioni,
cosa muovere, torre, pedone, cavallo...
non ci capisco un fallo.
Consulto l'almanacco,
cazzo, scacco matto!

venerdì 3 maggio 2013

mi deposito - 3 -




il tempo fa ciò che vuole

chi legge Bukowski
chi acquista Swarovski
chi osserva il dettaglio
chi commette uno sbaglio
chi ha l'animo del santo e del farabutto
chi perde la corsa e s'infuria di brutto
chi esce scazzato e torna a casa distrutto
chi forse, chi ogni tanto, chi dopotutto

il tempo fa ciò che vuole
la lingua batte dove il dente duole

chi sta sulla soglia, chi soddisfa una voglia
chi non rispetta la fila, chi sorpassa veloce
chi soffre d'insonnia e di eiaculazione precoce
chi si dedica all'ambiente, all'ippica e al porno
chi organizza feste e cucina solo col forno
chi lancia proclami, chi contempla il contorno
chi non cambia la macchina, chi gira sempre intorno
chi non prende una decisione
chi vede la luce, chi avverte una vibrazione
chi pecca di immodestia e di presunzione

il tempo fa ciò che vuole
la palla è rotonda malgrado le suole

chi corre, chi salta, chi sta alla ribalta
chi tradisce, chi imbroglia, chi cambia idea
chi non guarda la propria vagina
chi si crede una dea
chi uccide la curiosità del gatto
chi s'intromette, chi è troppo distratto
chi parte, chi resta
chi perde la testa

il tempo fa ciò che vuole
nonostante il vento, la neve,
la pioggia, il sole

chi nasce rotondo e vuol morire quadrato
chi preferisce un centro benessere al supermercato
chi s'illumina d'amianto, chi sta male, chi cede di schianto
chi picchia la gente, chi non ha più niente
chi fa lo scemo, chi è consenziente
chi arriva prima, chi non trova la rima
chi dorme, chi fotte
chi da un colpo al cerchio e uno alla botte
chi spreca la vita, chi ha solo tre dita
chi guida il trattore
chi gioca a dama e anche al dottore
chi vuole apparire su Vanity Fair
chi vuole cantare in coppia con Cher

il tempo fa ciò che vuole
si prega di non calpestare le aiuole

il tempo fa ciò che vuole
condire l'insalata
con olio di semi di girasole

19 giugno 2010

mi deposito - 2 -



l'amore è una lampadina a intermittenza


Gable impazzito per la morte della sua Carole
vuole pilotare aerei
per abbattere i fantasmi del cielo

Frances Farmer
lobotomizzata
prima di sera

le stelle non possono
stare accese per sempre

intanto fuori è
bang
crash
roarrr
boom
mmmhhh

Elvis gusta un gelato
e suona la chitarra

James Dean
si accende un'altra sigaretta

Marilyn
ha una crisi di panico,
non riesce a ricordare
le battute e vomita

le stelle non possono
stare accese per sempre

intanto dentro è
gulp
smack
splash
ssshhh
mmmhhh

April
ogni giorno che passa
è sempre più bella
ama fare sesso
e adora i gatti
che odiano l'acqua

stasera c'è una pessima luna
una stella lampeggia
per pochi istanti
poi sparisce

28 gennaio 2010

mi deposito


tarattatatatà


tarattatatatà, tarattatatatà, tarattatatatà,

corona di fiori, corona d'alloro, Fabrizio Corona che non perdona, chi se ne frega!!
Belen, belin, belom, din don, campane a festa, campane a lutto,

ricercatori, megalomani imperatori, mistificatori, mentitori, galoppini così cretini,
cassa integrati, disoccupati, disaddati, diseredati,
lavoratori in nero, lavoratori in rosso, lavoratori in bianco, fannulloni, finti invalidi, finti soldi
clochard alla stazione, clochard abbandonati, clochard congelati,

tarattatatatà, tarattatatatà, tarattatatatà,

mi scappa da vivere, mi scappa da ridere, mi scappa la cacca,
quì va tutto in vacca,
cibi e vini taroccati, visi taroccati, tarocchi, pistacchi e pidocchi,

e gli immigrati sempre spiaggiati,
via gli ebrei, via gli africani, via i cinesi, via i rumeni, via gli albanesi, via i padani,
via le mani dal culo,

beni culturali, beni confiscati, beni immobili,
quante spatuzze hai? Tante. Voglio le tue spatuzze e tutto lo spatuzzaro,

tarattatatatà, tarattatatatà, tarattatatatà,

e guarda come sono messa, un pò dimessa,
ma faccio una promessa a me stessa, farò la brava.
Fammi una foto, ooopss, mi sono mossa!!

che c'è di nuovo? Mille morti sul lavoro all'anno,
festeggiamo il capodanno!
Anno nuovo, vita nuova, scatola nera nuova,

buco nei calzini, buco dell'ozono, buco del culo,
e poi le veline, le letterine, le meteorine, le gieffine, le passaparoline,
le candeline, le figurine, le manine,

tarattatatatà, tarattatatatà, tarattatatatà,

la strategia della prigione, dell'evasione,
dell'integrazione, dell'opinione, della depressione, della deculturazione
la libertà, l'onestà, l'onorabilità, la verginità, la maggiore età,
la strategia della fessura, dell'apertura, della chiusura,
chiuso per ferie, chiuso per cessata attività,

la strategia ia ia ia ia,
è solo mia ia ia ia ia,
è un porno-shop,
è tutto un pop,
e per concludere...
chi finge di essere pazzo,
chi da tempo immemorabile si è rotto il cazzo,
chi non sopporta i rumori del Palazzo,
chi all'ennesima storia di trans si è gettato sotto un tram.

Tarattatatatà, tarattatatatà, tarattatatatà

19 dicembre 2009

mercoledì 1 maggio 2013

le blogger



negli ultimi due anni e mezzo ho avuto la fortuna di conoscere virtualmente alcune affascinanti blogger donne, per esempio Mariska e Melita che hanno rimosso il proprio sito lo scorso anno.

Un po' prima Ale la biondina. Kamala splendida femmina, esageratamente colta ed intelligente. Un po' dopo Sara. sexyGia.

E poi Chiara che essendo un segno di terra, è una persona concreta e razionale (pure troppo a volte)... Tesoro, mi rivolgo a te per un attimo... Ehm, può capitare che gli alieni rapiscono i terrestri, ma nel tuo caso potrebbe verificarsi il contrario. L'omino verde lo utilizzerai come sopra mobile? Lo so, non sono spiritosa, so anche che non apprezzi del tutto l'ironia, ma mi piaci tanto... Gli occhi blu, le mani...

Di recente si sono aggiunte altre cucciolotte, FG e La Rossa.

Contattarle in privato per me è stato ed è un privilegio. Non so se ci sarà l'opportunità d'incontrarne almeno una nella realtà, a volte la volontà non basta, ci vuole culo e destino propizio (destino che non si faccia beffe dei destini).

Come giusto che sia tutte loro antepongono al passatempo della rete, priorità fondamentali come famiglia, lavoro, vita personale.

Auguro a queste donne che ho nominato tanto AMORE, tanto SESSO ma sopratutto TANTA SALUTE.
Un abbraccio

Stato-mafia, l'origine del patto: Portella della Ginestra e Salvatore Giuliano


L'ultima verità su Giuliano e la prima strage dell’Italia repubblicana nell’inchiesta di Casarrubea e Cereghino. Un intrigo internazionale lungo quasi 70 anni, che ha visto coinvolti apparati statali, mafia, ambienti nazifascisti, servizi italiani e americani, massoneria. Dagli archivi inglesi e statunitensi la documentazione di una ferita alla base della nostra democrazia, aperta ancora oggi.

di Rossella Guadagnini 
"Da chi dovevo saperlo, se tutti i vertici del Viminale di quella stagione hanno dichiarato ai vari pm di non avere mai saputo di trattative. Chi, signor Giudice, me ne doveva parlare? Chi me ne avrebbe parlato?". Così l'ex ministro dell'Interno, Nicola Mancino, rendendo l'8 gennaio scorso dichiarazioni spontanee nel processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia, che lo vede imputato di falsa testimonianza insieme ad altre nove persone, tra capi di Cosa nostra e rappresentanti delle istituzioni, dopo lo stralcio del boss Bernardo Provenzano per “incapacità processuale” e la richiesta di rito abbreviato per l’ex ministro Dc Calogero Mannino. Già, chi o che cosa doveva parlare di questo scellerato accordo con Nicola Mancino, a capo di un dicastero chiave della Repubblica italiana tra il '92 e il '94? La storia forse.

Una storia non remotissima ma piuttosto recente, tanto che non si fa in tempo nemmeno a studiarla a scuola. Ci racconta come – fin dalle origini della Repubblica – gravi il peso di un patto stretto tra istituzioni e criminalità, servizi segreti italiani e stranieri (soprattutto americani e inglesi), fratellanza massonica italo-americana. Un patto che, a partire dal secondo dopoguerra, si rinnova ad ogni transizione dolorosa e confusa, segnando il passaggio tra la fine del conflitto e la prima Repubblica, quindi la nascita della seconda, dopo le stragi del ‘92-‘93.

E' la tesi di due studiosi, lo storico Giuseppe Casarrubea e il ricercatore Mario Josè Cereghino, che – scandagliando gli archivi inglesi e statunitensi – hanno ricomposto un'imponente documentazione, pubblicata in un volume appena edito da Bompiani, intitolato "La scomparsa di Salvatore Giuliano. Indagine su un fantasma eccellente" (pagg. 360, euro 12,50). Basata su testimonianze di prima mano, l’inchiesta non mancherà di sollevare polemiche e interrogativi a causa dei parallelismi con l'attualità più scottante. La prefazione al volume è di Nicola Tranfaglia.

Come nella vicenda delle stragi del ’92-’94, anche allora c’era un ministro dell’Interno democristiano. E’ Mario Scelba, collaboratore di don Luigi Sturzo, braccio destro di Alcide De Gaspari, capo del Sis, la cui conoscenza di quello che stava accadendo “a livello periferico” è comprovata da carte della stessa intelligence, fortunosamente ritrovate in un sottoscala di una casa in via Appia, a Roma, e riprodotte nel volume. Antifascista ma soprattutto anticomunista di ferro, Scelba è al Viminale, nel periodo che va dal '47 al '53. Cioè gli anni cruciali che cominciarono con l’eccidio del primo maggio 1947 a Portella della Ginestra, “la madre di tutte le stragi”, fino all’assassinio del suo autore riconosciuto, Salvatore Giuliano, del 5 luglio 1950 a Castelvetrano, in provincia di Trapani.

Un omicidio a cui i due autori non sembrano prestare troppa fede, parlando di ‘messa in scena’. Al punto che le loro ricerche hanno fatto riaprire le indagini alla Procura di Palermo, fino alla riesumazione, nel 2010, della salma del bandito. Il sospetto è che lì vi fosse sepolto un sosia di Giuliano, il quale, messo in salvo dalla Cia, avrebbe trovato rifugio in America, vivendo sotto copertura e lavorando per il Pentagono con il nome di Joseph Altamura. Operazione delicatissima, gestita dall’Anello di Giulio Andreotti, al tempo sottosegretario di De Gasperi, secondo quanto confessato da Michele Ristuccia, ex agente dei servizi italiani. Una riesumazione in piena regola, come quella avvenuta un anno dopo nella Basilica Santa Apollinare, a Roma, di un’altra celebre salma, quella di Enrico De Pedis, detto Renatino, boss della banda della Magliana coinvolto nella scomparsa di Emanuela Orlandi, che ha visto protagonisti, oltre alla criminalità organizzata, servizi e alte gerarchie vaticane. Vecchie ossa che fanno tremare, perché in Italia – a quanto pare – i morti ‘parlano’ molto più dei vivi.

In seguito, sui resti di Giuliano è stata eseguita la prova del Dna, comparandolo con quello del nipote. “Ancora oggi però – ci spiega Cereghino – sebbene la perizia sia conclusa, attendiamo i risultati del rapporto ufficiale. Non si sa quando arriveranno”. Come non si sa da dove è uscita la data del 2016, in cui cadrebbe il segreto di Stato sulla morte del re di Montelepre, descritto dall’intelligence americana come “capo di una banda fascista in Sicilia”. Dopo lo sbarco degli alleati si contavano fino a 37 gruppi armati nell’Isola: solo quello di Giuliano rimase, “in quanto era l’unico politicizzato in direzione del cosiddetto separatismo, una copertura del neofascismo in epoca successiva alla caduta del duce”. Il contributo di questa nuova ricerca su colui che – circonfuso da un alone leggendario – fu ritenuto una specie di Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, è quello di aver delineato i contorni di una figura criminale con poche caratteristiche del bandito e molte del terrorista.

La sua organizzazione è un vero e proprio commando armato di circa 80 uomini, che compie feroci scorribande in Sicilia: i morti si contano a centinaia. Dopo la strage degli innocenti di Portella, Giuliano esige dai suoi mandanti la garanzia dell’immunità e l’espatrio per sé e per i suoi uomini. Ma gli apparati dell’intelligence e i piani alti dei palazzi romani – a quel punto – fanno orecchie da mercante. Il re di Montelepre inizia così una guerra personale contro lo Stato e i suoi rappresentanti, a cominciare dalle rappresaglie contro l’Arma, per far pressione in modo che i patti vengano rispettati. Prende così avvio la trattativa, tra lo Stato e Giuliano, protetto da Cosa nostra, che “ha avuto, fin dallo sbarco alleato, il compito di controllare il territorio – commenta Cereghino – Un compito assolto finora, grazie ai vari Liggio, Riina e Provenzano”.

La storia si ripete. Magari non esattamente negli stessi termini, ma si ripete, per la semplice ragione che gli uomini sono gli stessi e il loro desiderio di potere – da affermare a qualsiasi prezzo – è il medesimo. Se esiste una datazione possibile alla quale si può far risalire l'origine del male, un metodo che stabilisca con la minore approssimazione possibile come fare a individuarlo, Casarrubea e Cereghino indicano che dalla mole dei documenti, molti dei quali desecretati di recente, esce un’indicazione precisa: il nodo iniziale è Portella della Ginestra, cui seguirono l’anno dopo le elezioni politiche nazionali del 18 aprile 1948.

Il discrimine, lo spartiacque parte proprio da quella carneficina di contadini in festa, che diventa la matrice originaria, purtroppo feconda, della serie di altri massacri che hanno costellato la storia repubblicana, condizionandone il percorso. Un romanzo criminale che mantiene inalterata la combinazione tra mafia, politica e istituzioni. E’ in seguito a quei fatti che nasce la trama della trattativa Stato-mafia, quell’”intesa tacita e parziale tra parti in conflitto”, secondo le parole di Giuseppe Pisanu (ex democristiano moroteo ed ex Pdl oggi montiano), presidente della Commissione Antimafia che, nei giorni scorsi, ha presentato la relazione sulle stragi dell’inizio degli anni Novanta.

Una storia di eccidi impuniti, i cui mandanti politici sono rimasti occulti, i cui esecutori materiali sono stati almeno in parte individuati, la cui documentazione è in buona parte pubblica. Insomma, quasi tutto è sotto gli occhi di tutti, eppure è un ‘mistero’ preoccupante e minaccioso. E’ questo il vero e più grande enigma che avvolge le origini della nostra democrazia, pesa sul presente come un macigno e incombe sul futuro, ipotecandone gli sviluppi. Ma a quale scopo tanta crudeltà e tanta pena, tanto silenzio e tante vittime? L’intento è conservare il predominio, mantenere la supremazia di alcuni schieramenti politici, contrastare la crescita di altri. Per comprendere quali furono i veri mandanti delle stragi, coloro che si avvalsero della strategia della tensione, occorre chiedersi a chi giovò effettivamente, chi ne trasse reali vantaggi e benefici, quale tipo di equilibrio o disequilibrio tra le forze in campo si intendeva mantenere nel nostro Paese. A cominciare dall’immediato dopoguerra, che vede l’Italia in macerie piegata dal conflitto e affamata, politicamente divisa, con problemi di separatismo e banditismo nel Meridione e nelle isole, alimentati da bande nazifasciste e criminalità organizzata in via di crescente affermazione.

E' il primo maggio 1947: in Sicilia, come nel resto d’Italia, si torna a celebrare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile Natale di Roma durante il regime. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si sono riuniti nella vallata di Portella della Ginestra per manifestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte, e festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana. All’improvviso, dalle colline circostanti, partono raffiche di mitra che vengono scambiate all’inizio per scoppi di mortaretti: lasciano a terra, secondo le fonti ufficiali, 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti, di cui alcuni morirono poi per le ferite riportate.

La Cgil proclamò lo sciopero generale, accusando i latifondisti siciliani di voler "soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori". Quattro mesi dopo si seppe che a sparare materialmente erano stati gli uomini del bandito Salvatore Giuliano, colonnello dell'Evis, l’Esercito Volontario per l’Indipendenza in Sicilia, definito dagli alleati un corpo paramilitare guidato e finanziato dalla Repubblica di Salò. Il rapporto dei carabinieri sulla strage faceva chiaramente riferimento ad "elementi reazionari in combutta con i mafiosi".

“C’è una continuità storica – sottolinea Casarrubea – segnata da una serie di stragi che, a partire da Portella della Ginestra, hanno costruito un percorso di azione politica eversiva, volta a ottenere risultati attraverso una lotta politica non ortodossa e sotterranea. Noi abbiamo costantemente registrato una connessione tra l’azione dei servizi segreti, prima il Sis poi il Sifar e il Sismi, con altri livelli di azione dello Stato, legati per un verso al governo nazionale, per l’altro al mondo di Cosa nostra. Si è trattato di un’interazione in cui hanno agito, in modo organico, tre soggetti diversi: elementi del mondo criminale, dominato dalla mafia, che ha funzionato come una sorta di sistema solare rispetto alle orbite del mondo criminale circostante; servizi segreti italiani, dominati a loro volta da quelli americani, Oss e poi Cia; mentre il terzo soggetto è il potere politico”.

Un potere che non è mai stato autonomo rispetto a queste entità, ma “ha interagito in modo organico con esse – conclude lo studioso – Tanto che parlare di Cosa nostra come di un corpo separato è un errore storiografico: è dimostrato che esistono intese costanti nel tempo, che conducono fino alla vicenda di Falcone e Borsellino, e non nascono in una notte dell’estate del ’92. Connessioni che sono negate e continuano a esserlo anche oggi”. Il risultato è che i mandanti della strage di Portella della Ginestra non si conoscono a distanza di quasi 70 anni. Non c’è alcuna verità ufficiale. “Cosa sono queste stragi – chiede Casarrubea – se non la manifestazione di un intervento armato su inermi cittadini?”. Un intervento che, dopo ogni crimine efferato, cerca costantemente le vie del silenzio e della compromissione. E riesce a trovarle.
fonte: temi.repubblica.it