CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

giovedì 29 agosto 2013

robetta




rarissimi sono gli uomini galanti
il cui raggio d'azione è discreto
rispetto alla mummia vivente,
il suo agire è uno scempio che non ti lascia scampo.
Robetta.
Conservato come una specie protetta,
per lui la donna (in quanto merce) è vista come una bamboletta,
l'unità di figura della tipa si misura dalla topa,
poca materia in capa e che si dopa.
Robetta.
La roba che s'incamera è frutto del subconscio
conscio dell'inconscio, scherzi dello scontro,
che stronzo!
Se uno nasce quadrato non può morire rotondo.
Robetta

mercoledì 28 agosto 2013

ho terminato te




ti diranno che sei vecchia
che non ci sarà nessuno che ti aspetta,
ti diranno che sei inutile
dalla personalità labile,
che ti attenderà il precipizio,
non uscirai dalla porta principale
ma da quella di servizio,
ti diranno che avrai puntata una pistola,
ti metteranno le mani alla gola
t'impediranno di urlare, sarai sola,
ti diranno che cadrai in una trappola
userai la spazzola per pulire il tuo vestito scolorito...
E adesso vattene per favore, ho bisogno di bere,
ho terminato il caffè, ho terminato te


sabato 24 agosto 2013

Paolo Barnard


il complesso di Achille di cunny




Achille, eroe della mitologia greca, della guerra di Troia e protagonista dell'Iliade, era, come sappiamo, un semidio, figlio di Peleo, re dei Mirmidoni di Ftia, e della nereide Teti.
Era praticamente immortale visto che la madre lo immerse nel fiume Stige per renderlo invulnerabile ma, dato che lo teneva per un tallone, divenne invulnerabile ad eccezione di quel punto, che non era stato immerso.
Da qui il modo di dire "Tallone d'Achille" per indicare il punto debole nascosto di una persona, di una macchina o di un sistema.

Ma esiste, e l'ho scoperto da poco, anche il complesso di Achille.
Avete incontrato un vero seduttore, bello, vincente e corteggiato ma intimamente fragile e timoroso di essere messo a nudo?
Nonostante la figa gli piova addosso vive un profondo senso d’insicurezza che abilmente nasconde?
Ecco a voi un uomo che soffre del complesso di Achille.

(FONTE)

Beh io non sono certo uno che soffre di questo complesso dato che:

a - non sono un seduttore;
b - non sono bello;
c - non sono né vincente, né corteggiato.

Quindi non sono nemmeno timoroso di essere messo a nudo, anzi sono ben felice quando capita:
se una donna decide di mettermi a nudo ci sono buone possibilità di scopare.

Quanto all'insicurezza, definita come una "sensazione di smarrimento che fa dubitare di quello che si pensa e fa temere di prendere decisioni sbagliate" beh in effetti...
La mia insicurezza è sempre stata alimentata dalla mia sicurezza. Mi spiego:
quando capita, perché capita anche se è difficile da credere, che una donna mi guardi in un certo modo o mi lanci messaggi di un certo tipo, la mia sicurezza che "seee...figurati se una così ti caga" genera in me insicurezza, dubbi e timori.
Ecco quindi che il mio essere sicuro di qualcosa genera insicurezza.

fonte: cunnyhoney-2.blogspot.it

uomini di merda di Sexybility

Uomini di merda






Io non credevo alle mie orecchie.
Vi racconto una storia.
C'è una ragazza, che chiamerò Anna, che una volta
stava con uno stronzone di nome Giulio.
Lui aveva troncato dopo sei anni con una ragazza e si 
era invaghito di Anna, del suo essere solare,
del suo non creare problemi e delle sue tette floride.
Ci faceva sesso come con nessun'altra, Giulio.
Ma quando la ex si faceva risentire, lui era
tutto emozionato, non poteva ricacciare indietro il 
passato, ci pensava ancora.
Ebbene.
Lui e Anna si sono lasciati ed è tornato con la
ex: si sono sposati.
Ma lo sapete che fa?
Periodicamente si toglie la fede e va a trovare Anna,
per parlarle di quanto facesse bene l'amore con lei,
con la moglie non va.
Le dice che la casa è vuota, che se ne potrebbe 
approfittare, se lei lo volesse.
Anna sa tutto del matrimonio
- potenza di facebook -
ma non gli dice nulla, ascolta in silenzio le sue avances
e poi torna a casa.
E lui pure.
Con le palle piene e doloranti, suppongo.
Anna, quando ho detto questo, ha riso.

venerdì 23 agosto 2013

faccio 2 passi lancio 2 sassi




l'Italia è fallita,
esiste una soluzione a portata di dita?
Mio padre mi ha detto,
"figlia mia, in giro c'è tanta gente brutta,
io non ci sarò più
ma se vuoi andare avanti, metticela tutta".

giovedì 22 agosto 2013

è ora di andare




la prima colazione era pronta, pane tostato, spremuta d'arancia, marmellata, burro e caffè.
Lei si svegliò. Vide il vassoio sopra il suo letto. Una mano sollevò la spallina della sottoveste che era scesa durante la notte, "buongiorno angioletto, hai dormito bene?", chiese una voce morbida, "abbastanza, e tu?", "abbastanza".
Lei pose l'indice sulla superficie della marmellata e se lo portò alla bocca, "... mmmh... buona!... ". Si guardarono negli occhi per un infinito secondo poi lei disse, "cosa accadrà dopo?"
"Nulla, che vuoi che accada!?... Volevo ringraziarti per le emozioni che mi hai regalato, adesso non ho paura..."
Le diede una carezza e un bacio. "Fai colazione, intanto che preparo la valigia."
Lei abbozzò un sorriso, "so che non ci rivedremo... Posso accompagnarti!?"
"Sì, volentieri".

domenica 18 agosto 2013

è domenica



è domenica,
mi gusto un sorbetto all'anima,
ha un sapore strano
come strana la foglia
che agisce all'estremo,
o è immobile
o si muove instancabile.
Le mie mani sono una cosa sola,
una pistola,
le dita sono proiettili
che sibilano come rettili a sonagli
abbattono bersagli, sfocati dettagli.
E' domenica o lunedì,
ho addosso la camicia di forza di Houdini.
Dubito di uscire viva da quì

venerdì 16 agosto 2013

congiunzione




sebbene più cose e situazioni
occupano le stesse posizioni,
può accadere che si possa aprire una falla,
occorre quindi tralasciare le decisioni
e consolarsi su una spalla

giovedì 8 agosto 2013

Marcinelle


atomic bomb


Italicus





4 agosto 1974: strage dell’Italicus






Notte del 4 agosto 1974, ore 1.23
Il treno Italicus supera la galleria più lunga d’Europa, il Brennero lungo la linea ferroviaria Roma – Monaco di Baviera e si avvicina alla stazione di San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna
All’altezza di San Benedetto una bomba esplode e sventra la vettura numero 5
105 feriti e 12 morti: Nicola Buffi (51 anni), Elena Donatini (58 anni), Herbert Kotriner (35 anni), Nunzio Russo (49 anni), Maria Santina Carraro (47 anni), Tsugufumi Fukada (32 anni), Antidio Madaglia (70 anni), Wìlbelmus Jacobus Hanema (20 anni), Elena Celli (67 anni), Raffaella Garosi (22 anni), Marco Russo (14 anni), Silver Sirotti (25 anni).
Un testimone della strage racconta: «Il vagone dilaniato dall’esplosione sembra friggere, gli spruzzi degli schiumogeni vi rimbalzano su. Su tutta la zona aleggia l’odore dolciastro e nauseabondo della morte»
Due agenti di polizia che hanno assistito alla sciagura testimoniano: «Improvvisamente il tunnel da cui doveva sbucare il treno si è illuminato a giorno, la montagna ha tremato, poi è arrivato un boato assordante. Il convoglio, per forza di inerzia, è arrivato fin davanti a noi. Le fiamme erano altissime e abbaglianti. Nella vettura incendiata c’era gente che si muoveva. Vedevamo le loro sagome e le loro espressioni terrorizzate, ma non potevamo fare niente poiché le lamiere esterne erano incandescenti. Dentro doveva già esserci una temperatura da forno crematorio. ‘Mettetevi in salvo’, abbiamo gridato, senza renderci conto che si trattava di un suggerimento ridicolo data la situazione. Qualcuno si è buttato dal finestrino con gli abiti in fiamme. Sembravano torce. Ritto al centro della vettura un ferroviere, la pelle nera cosparsa di orribili macchie rosse, cercava di spostare qualcosa. Sotto doveva esserci una persona impigliata. ‘Vieni via da lì’, gli abbiamo gridato, ma proprio in quel momento una vampata lo ha investito facendolo cadere accartocciato al suolo
Domenico Guzzo ha spiegato che quella dell’Italicus è la “strage meno ricordata, meno commemorata, meno analizzata e considerata dalla storiografia e dalla memoria nazionale”, ricordando che “il numero di dodici vittime, esiguo rispetto alle previsioni terroristiche, si spiega solo in virtù di un accidente fortunoso: un ritardo di ventisei minuti sposta la detonazione all’uscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro. Se fosse scoppiata all’interno del tunnel, i morti sarebbero stati centinaia”.
A quell’ora avrei dovuto esser già a Bologna“, sono le parole del  capomacchinista di quella notte, raccolte nel documentario “La strage dimenticata” di  Alessandro Quadretti e Domenico Guzzo
Un caso fortuito ha evitato una strage spaventosa. Forse quella bomba sarebbe dovuta esplodere dentro la galleria o forse alla stazione, anticipando di sei anni la strage di Bologna.
Maria Fida Moro,  nel corso di una trasmissione di Tele Serenissima, ha che suo padre, Aldo Moro,  era salito sul treno Italicus, ma prima di partire venne fatto scendere da funzionari dello stato per firmare urgentemente delle carte. Così il treno partì senza di lui.
Un volantino di Ordine nero proclama: «Giancarlo Esposti è stato vendicato. Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare. Vi diamo appuntamento per l’autunno; seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti».
Giancarlo Esposti, era indagato per la strage di Piazza Della Loggia e venne ucciso nel maggio del ’74 durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine
La storia dell’inchiesta sull’Italicus è una fitta rete di  depistaggi e di omissioni di informazioni essenziali per la ricostruzione della strage fino. Rilevante è stata la testimonianza di  Aurelio Fianchini, extraparlamentare di sinistra, che evadendo dal carcere di Arezzo comunica: «La bomba è stata messa sul treno dal gruppo eversivo di Mario Tuti che ha ricevuto ordini dal Fronte nazionale rivoluzionario e da Ordine nero. Materialmente hanno agito Piero Malentacchi, che ha piazzato l’esplosivo alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, Luciano Franci, che gli ha fatto da palo, e la donna di quest’ultimo, Margherita Luddi»
La procura di Bologna emise quindi nel 1975 un mandato di cattura nei confronti di Mario Tuti; questi aspetta che i tre carabinieri andati per arrestano suonino alla porta e, mentre perquisiscono la sua abitazione, sparauccidendo il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceratolo e ferendo l’appuntato Arturo Rocca.
Sfugge così all’arresto ma venne rintracciato dalla polizia francese a Saint-Raphael ed il  28 luglio 1975 fu arrestato per questi omicidi.
Il geometra Mario Tuti, noto fascista di Empoli,  era un  ”insospettabile” impiegato comunale, ma in realtà  era forse una sorta di “agente di complemento“, uno dei tanti, che si erano prestati ad alimentare la strategia della tensione, come dice l’ex ministro Taviani.
Agli inizi  del 1972 fondò il Fronte Nazionale Rivoluzionario attivo soprattutto in Toscana,  che si ispirava al fascismo “rivoluzionario” e agli ideali della Repubblica Sociale Italiana.
Condannato all’ergastolo e nel  carcere di Novara uccide Ermanno Buzzi, un altro fascista riconosciuto colpevole per la strage di Brescia (maggio 1974) e ritenuto un delatore.
Condannato per l’attentato ai treni della linea Firenze-Roma e per quello all’Italicus, Tuti  viene assolto in appello per il primo e, per il secondo, la cassazione confermerà l’assoluzione della corte d’assise di appello.
L’attentato all’Italicus avenne in una situazione politica difficile da controllare per via del crescente consenso verso il partito comunista in un paese comunque vincolato alla influenza della Nato.
Destabilizzare,  come momenti di disordine, da addebitare ai «rossi», affinché il Paese reagisca chiedendo che venga ristabilito l’ordine per stabilizzare
Eppure la polizia era informata da tempo che Mario Tuti era un sovversivo e una donna aveva addirittura dichiarato ad un giudice che l’autore della strage era proprio lui. Questa denuncia venne archiviata e la donna mandata in casa di cura psichiatrica. Il giudice che aveva raccolto e insabbiato la dichiarazione si chiamava Mario Marsili ed era il genero di Licio Gelli, il gran venerabile della loggia massonica P2.
I colpevoli della strage non sono stati mai individuati e tutte le inchieste hanno sofferto di depistaggi ed apposizione di segreti di stato come quando i giudici Tamburrino di Padova o Arcai di Brescia hanno chiesto aiuto ai servizi segreti per identificare le responsabilità delle alte sfere.
Durante l’istruttoria si verificano:
-Un tentativo di identificare i responsabili della strage negli ambienti del movimento studentesco di estrema sinistra.
-Una dipendente del SID, Claudia Aiello, pochi giorni prima dell’attentato fa una telefonata in una ricevitoria del lotto di Roma pronunciando frasi quali “le bombe sono pronte“. Il direttore del SISMI ed il Presidente del Consiglio dei Ministri oppongono il segreto di stato sulle operazioni di controspionaggio svolte dalla donna. Venne incriminata ma successivamente assolta anche se venne riconosciuta la reticenza ed il falso nella sua testimonianza per coprire la sua responsabilità.
- Si evidenziano rapporti tra gli extraparlamentari di Arezzo e  la loggìa P2 che tra il 1970 e il 1980, ha sovvenzionato l’estremismo di destra tra questi Ordine Nuovo dì Arezzo, al fine di incidere sulle scelte politiche. La  Corte d’Assise di Venezia del 25 luglio 1987 scrive che “peraltro tali importanti dati storici non sembrano ulteriormente elaborabili ai fini della costruzione di un’indiscutibile prova di colpevolezza circa la strage del treno Italicus” . Il giudice incaricato di vagliare l’istruttoria, Mario Marsili (numero di tessera 506), ha sposato la figlia di Licio Gelli.
- Alessandra De Bellis, figlia di un generale della polizia  e moglie di Cauchi, leader di Ordine nuovo, nel 1975 confessa alla Questura di Cagliari di sapere molte cose sull’attività eversiva del marito e degli altri camerati in ordine alla strage dell’Italicus. I giudici non ritengono attendibili le sue dichiarazioni.
Ad oltre tre decenni non c’e’ un colpevole di quella strage di matrice neofascista con la connivenzea da ricercare dei servizi segreti deviati e della massoneria del “governo ombra” di Licio Gelli.
La commissione Parlamentare sulla Loggia P2, scrive ” si può affermare che gli accertamenti compiuti dai giudici bolognesi così come sono stati base per una sentenza assolutoria per non sufficientemente provate responsabilità personali degli imputati, costituiscono altresì base quanto mai solida, quando vengano integrati con ulteriori elementi in possesso della Commissione, per affermare: che la strage dell’Italicus è ascrivibile ad una organizzazione terroristica di ispirazione neofascista o neonazista operante in Toscana; che la Loggia P2 svolse opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti dei gruppi della destra extraparlamentare toscana; che la Loggia P2 è quindi gravemente coinvolta nella strage dell’Italicus e può ritenersene anzi addirittura responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale.” 
In una ordinanza del 4 agosto 1994, il giudice istruttore Leonardo Grassi, accusa la trama realizzata da Gelli  e affiliati durante almeno un decennio. Inoltre riportava una lunga serie di imputazioni a carico dell’ex direttore del Sismi di Firenze, Federigo Mannucci Benincasa, condannato anche per depistaggio nelle indagini sulla strage di Bologna, e dei generali del controspionaggio Antonio La Bruna e Gian Adelio Maletti, coinvolti nelle inchieste sul piano di golpe del principe Borghese del ’70. “Tutti costoro hanno orientato, organizzato, tollerato bande paramilitari neofasciste pur avendo l’obbligo di neutralizzarle; hanno ispirato tentativi di golpe, attentati, stragi ”.
In sintesi anche questa strage  non ha  senza colpevoli né mandanti,Mario Tuti gode del regime di semilibertà

L’italia non ha mai saputo condannare i mandanti delle stragi che l’hanno travolta
La strage e’ ascrivibile ad un intrigo tra neofascisti, loggia P” e servizi deviati
Molti documenti relativi a questa strage sono coperti tuttora dal segreto di stato
La loggia p2 svolse un ruolo fondamentale nel finanziamento della estrema destra toscana e quindi acquisisce un peso nella responsabilità non giudiziaria della strage
La commissione parlamentare ha attestato la responsabilità della p2

A questo punto c’e’ da chiedersi cosa ci facciano ancora in parlamento molti iscritti alla loggia p2.
Misteri Italiani


fonte: donneviola.wordpress.com