CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

sabato 29 luglio 2017

perché innamorarsi fa bene alla salute


Innamorarsi fa bene alla salute? Certo, a patto che si tratti di un amore sano, ed è la scienza a confermarlo. Recenti studi (articolo del 2013 -NdC) hanno dimostrato come il sentimento dell’innamoramento anche se temporaneo fa bene non soltanto all’umore, ma anche alla salute.

Ecco una lista dei benefici che questo frizzante sentimento di scoperta e di intimità con una nuova persona può apportare alla nostra vita:

Fa dimagrire: uno studio di psicologi e nutrizionisti italiani dimostra che il batticuore favorisce il dimagrimento sia sugli uomini che sulle donne… vi sembra un sogno? Provate e fateci sapere.
Fa bene alla pelle: la pelle è più bella e luminosa grazie alle endorfine, sostanze chimiche rilasciate dal nostro cervello in particolari occasioni come l’ innamoramento e il rapporto sessuale.
Il sesso riduce lo stress: ogni rapporto sessuale che duri almeno mezz’ora fa bruciare 150 calorie, 300 in un’ ora. Come se non bastasse, ogni volta che si raggiunge l’ orgasmo aumenta l’ormone Dhea aiuta a mantenere sano il sistema immunitario e funge anche da antidepressivo.
Fa passare il mal di testa: una ricerca scientifica non solo ha sfatato miseramente il mito del mal di testa, secondo molti usato dalle donne per evitare di far l’amore con il proprio partner, ma ha addirittura dimostrato che un po’ di sano sesso lo fa addirittura passare. Quindi … per combattere emicranie e cefalee, non è affatto necessario imbottirsi di analgesici, ma trovare un buon partner può essere la soluzione giusta.

Ma innamorarsi non basta…


In amore, regole non ce ne sono ma c’è un modo, o più d’uno, di guardare alla relazione con la mente aperta, libera da aspettative dannose.

Le cose da fare in amore

La cura di sé
L’amore stimola a prendersi cura non solo del proprio aspetto fisico, ma ad ascoltarsi di più, ponendo più attenzione a quello che si fa per stare bene.
mare il mistero. Il fascino dell’altro risiede proprio nel suo essere diverso da noi, sconosciuto e quindi da esplorare.

Un’atmosfera magica
Un innamoramento sano necessita ogni giorno di un’atmosfera fatta di sensazioni, percezioni nuove e suggestive.

Mettere il corpo al centro 
Il nostro corpo diviene oggetto e soggetto di desiderio e di amore, luogo di irradiazione di sensazioni ed emozioni intense.

Sesso lento e al buio
L’amore fisico non deve essere consumato in fretta, come tappa prevedibile e obbligata, ma va coltivato con un crescendo di erotizzazioni prolungate, consentendoci di assaporare le sensazioni e le emozioni. Meglio ancora se al buio: riducendo gli stimoli visivi, l’immaginario ritrova le sue radici, dove odori e contatto fisico occupano il primo posto.

Le cose da evitare in amore

La paura di perdere l’altro 

Il bisogno di controllare movimenti e pensiero inducono un vero e proprio stato di stress fisico ed emotivo sottraendo energie preziose…all’ amore stesso!

Vivere nel passato 
Il continuo confronto con le storie vissute, la difficoltà a staccarsi da situazioni precedenti, impoverisce la nostra capacità di vivere nel presente ciò che accade nell’incontro con l’altro. 
La magia dell’amore inevitabilmente sfuma…

Proiettarsi nel futuro
La tendenza a fissare e consolidare il legame nel timore di perderlo, possono indurre a proiettarci nel futuro con aspettative e desideri che non tengono conto della realtà e del desiderio dell’altro.

Essere ripetitivi 
La ripetitività di schemi e modelli di comportamento vecchi, già sperimentati, blocca ogni possibilità di incontrare parti di sé e di fare esperienze realmente nuove che possono scaturire dall’incontro con l’altro.

Imprigionarsi in se stessi 
L’assenza di curiosità, di disponibilità a sperimentarsi e a rimettersi in gioco, non consente un autentico scambio con l’altro. Ci si innamora di ciò che di se stessi si può ritrovare nell’altro o dell’innamoramento stesso.

Fonte: www.giacinto.org

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

lunedì 24 luglio 2017

lo strano avvelenamento di massa di una notte di mezza estate

Funerale a Pont-Saint-Esprit dopo l'avvelenamento di massa

La Francia ancora non aveva scordato l'occupazione e la guerra quando un evento stravolse la tranquillità di una notte di mezza estate.
I leader politici francesi, nelle immediatezze della fine della guerra, cercarono di garantire la sicurezza alimentare fornendo cibo proveniente dall'estero alla popolazione che ancora non riusciva a reagire allo shock della guerra. 
Malgrado gli sforzi della politica, restavano grandi sacche di povertà e problemi irrisolti di approvvigionamento. Una delle zone maggiormente colpite da questa insoddisfacente mobilitazione fu il sud della Francia, soprattutto la zona della Linguadoca-Rossiglione.
All'interno di questa regione un borgo, Pont-Saint-Esprit, fu colpito da uno strano fenomeno di massa.
Pont-Saint-Esprit oggi è un comune di circa 10,000 anime nel dipartimento del Gard, nella regione meridionale della Linguadoca-Rossiglione. Questo borgo era il più importante e rappresentativo per l'agricoltura di tutta la regione. Le coltivazioni di grano però erano crollate dall'inizio del secolo, e nel periodo seguente la fine della guerra erano molto lontane dal soddisfare le esigenze alimentari degli abitanti.
La vita del paese fu incredibilmente sconvolta la notte del 16 agosto 1951.
Una parte della popolazione, che all'epoca contava su poco più di 4000 abitanti, cadde preda di allucinazioni. I tre medici del paese si trovarono ad affrontare un grande numero di pazienti assaliti da brividi, dolori allo stomaco, vomito, vampate improvvise di calore e, soprattutto, allucinazioni. In base ai sintomi, inizialmente sospettarono un'intossicazione alimentare, ma non trovarono alcuna possibile fonte di avvelenamento.
I resoconti medici parlarono di 3 morti nei primi giorni e di altri 2 nelle ore seguenti.
Il 21 di agosto altre 130 persone presentarono sintomi d'intossicazione, tra loro 3 bambini.
La situazione peggiorò sino a crollare la notte tra il 25 e il 26 agosto, chiamata la Notte dell'Apocalisse dagli abitanti del paese. Solo quella notte oltre 20 persone furono ricoverate nel reparto d'emergenza dell'ospedale di Pont-Saint-Esprit. Alcuni dei ricoverati dissero di combattere con le tigri, altri ballavano sui letti, altri ancora si gettarono dalle finestre.

Copertina di Life sugli eventi di Pont-Saint-Esprit

Le ricerche portarono ad ipotizzare che la causa dell'avvelenamento di massa fosse il pane di cui gli abitanti del borgo si nutrivano. La panetteria locale fu sbarrata con una croce, con intento chiaramente esorcistico, e il panettiere, considerato al pari di un untore di manzoniana memoria, rischiò il linciaggio da parte dei parenti delle vittime.
La Gendarmeria locale decise d'arrestarlo, più per proteggerlo dalla violenza degli abitanti che per la convinzione che fosse realmente responsabile dell'intossicazione di massa.
Quale fu la causa dell'avvelenamento?
Il mugnaio che riforniva i forni del paese fu arrestato con l'accusa d'aver mescolato del loglio alla farina di frumento, possibile vettore di ergot, un parassita delle graminacee. La traduzione letterale dal francese del termine ergot ci riconduce allo sperone.
Perché questo nome?
Nelle piante contaminate da ergot si generano degli infestanti simili a speroni, come nel caso della segale dove si producono delle escrescenze a forma di corna, da cui il nome comune di segale cornuta per indicare il cereale affetto da ergotismo. Gli speroni della segale cornuta sono corpi fruttiferi del fungo stesso, in cui sono contenuti alcuni alcaloidi velenosi e psicoattivi, tra cui l'acido lisergico.
L'acido lisergico è noto per il fatto che può essere utilizzato per sintetizzare una potente droga allucinogena, la famosa LSD.
Il paese era in subbuglio per l'incredibile avvelenamento di massa che aveva causato cinque morti. Furono eseguite le autopsie sui corpi delle vittime e fu accertata come causa degli eventi di Pont-Saint-Esprit l'ergotismo.
Gli abitanti del paese non accettarono questa diagnosi.
Non volevano dare credito alle spiegazioni scientifiche.

Il pane incriminato delle allucinazioni di massa di Pont-Saint-Esprit

A Pont-Saint-Esprit si preferiva abbracciare l'ipotesi della stregoneria, motivo che fornisce una valida spiegazione al nome in francese di questa tragedia: pane del demonio o pane maledetto.
Quali sono i motivi per cui gli abitanti credevano alla stregoneria e non alla moderna scienza?
Le persone di Pont-Saint-Esprit si ricordavano cosa era accaduto in un lontano passato: analoghi fenomeni di apparente follia collettiva nella regione. Questi fenomeni sono ascrivibili anch'essi all'ergotismo, secondo le moderne conoscenze mediche.
Il 31 agosto successivo si chiuse il caso del pane maledetto: il mugnaio Maurice Maillet confessò alle forze dell'ordine di Montpellier d'aver utilizzato della farina di segale avariata in aggiunta a quella di frumento. Quest'operazione fu eseguita per risparmiare 2000 franchi sulla fornitura. La segale, per coincidenza, era infettata e il pane che da esso fu prodotto aveva provocato l'intossicazione.
L'ergotismo fu confermato anche da un laboratorio di Marsiglia.
L'inchiesta giudiziaria che seguì, accertò la truffa alimentare del mugnaio, ma non vi fu alcune sentenza che attribuì esplicitamente la causa dell'intossicazione.
Da una parte fu riconosciuto il fatto che il mugnaio aveva infettato il paese con l'uso della segale cornuta, dall'altra non vi fu il riconoscimento di quest'operazione come causa dell'avvelenamento di massa, non essendoci sentenze a riguardo.

Il pane incriminato degli eventi di Pont-Saint-Esprit

L'ergotismo era l'unica possibile causa di questo tragico evento?
Uno storico statunitense, Steven Kaplan, riporta un interessante articolo giornalistico dell'epoca dei fatti: “..dunque, una volta scoperto il male, se ne vuole conoscere il responsabile. Sono circolate le versioni più inverosimili: si accusa il panettiere, il suo lavorante, l'acqua delle fontane, le trebbiatrici meccaniche, le potenze straniere, la guerra batteriologica, il demoni, il Papa, Stalin, la Chiesa e le nazionalizzazioni”.
Tra le verosimili cause dell'avvelenamento non possiamo escludere la guerra batteriologica, questo perché un progetto della CIA noto come MKULTRA fu oggetto di un'audizione davanti ad una commissione al senato nel 1977.
Il riferimento alla guerra batteriologica, delle potenze straniere, nasceva da una tesi definita complottistica che circolava da molto tempo in Francia ed esplicitata nel 2009 dal giornalista statunitense Hank Albarelli. La tesi precisava che la CIA avesse contaminato i prodotti alimentari di Pont-Saint-Esprit con LSD, tramite irrorazione con aerosol.
Lo storico Kaplan cercò di smontare la tesi complottistica spiegando che vi era discordanza nei tempi tra l'assunzione del pane avariato e la comparsa dei sintomi. Gli abitanti del paese francese manifestarono sintomi legati all'ergotismo, o all'assunzione di LSD, 36 ore dopo l'assunzione, la droga invece agisce immediatamente. Inoltre spiegò che LSD non causa problemi gastro-intestinali e psichici descritti dagli abitanti del paese. Per chiudere la sua esposizione, affermò che non aveva senso infettare gli abitanti di una cittadina all'epoca semidistrutta dai combattimenti della seconda guerra mondiale.

Un quotidiano francese chiede: e se fosse stata la CIA a drogare il pane maledetto?

Il giornalista Hank Albarelli non è il solo a spingere l'ipotesi complottistica relativa all'uso della droga nota come LSD. Nel 2015 il documentarista Olivier Pighetti ha diretto e pubblicato il filmPont-Saint-Esprit 1951: 5 morti, 30 arrestati, 300 pazienti. La cospirazione della CIA.
Probabilmente non sapremo mai la verità, ma siamo a conoscenza che nel 1995 il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, si scusò pubblicamente per gli esperimenti fatti su cavie umane involontarie durante la guerra fredda. Non solo Pont-Saint-Esprit , ma molti abitanti di altri piccoli borghi furono utilizzati come cavie dagli americani per testare medicine, batteri e droghe. I documenti declassificati esistono, purtroppo le informazioni importanti sono barrate da un pesante strato di nero.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Bibliografia

Steven L. Kaplan, Il pane maledetto, Fayard, 2008


Cyril Guinet, Il pane maledetto Pont-Saint-Esprit, in Geo terreni, ottobre-novembre 2013 

La morte del pane, Punto di vista - Immagini del mondo,6 settembre 1951 

Régis Delaigue, San Antonio Fuoco e sorprendente ergotée avvelenamento, Contributo allo studio di bruciare malattia e ergotismo, Saint-Romain-en-Gal, Armine-Ediculture 2002

giovedì 20 luglio 2017

mappe naziste rivelano l'accesso al mondo sotterraneo di Agarthi?

La storia “segreta” insegna come Adolf Hitler fosse ossessionato dall’esoterismo e dal mito di antiche civiltà tecnologicamente evolute e nascoste in qualche parte della terra, tanto che inviò alcuni agenti e archeologi alla ricerca del mondo di Agarthi, luogo in cui secondo Hitler, ebbe origine la razza ariana.

Circondato da persone dedite all’occultismo e a pratiche esoteriche (nonché si dice possessore del libro nero) che lo persuasero a ricercare negli antichi reperti l’occulto potere necessario per la conquista del mondo.Dietro suggerimento dell’occultista Krohn scelse la svastica come emblema del partito, invertendo la direzione delle braccia e trasformandola in un simbolo negativo.

Conquistata l’Austria s’impadronì della lancia che aveva trafitto il costato di Cristo custodita a Vienna e la nascose in un posto segreto a Norimberga.Jacques Bergier, nel suo libro “Il Mattino dei Maghi”, sostiene che Hitler ordinò molte spedizioni alla ricerca dell’Agarthi e del Santo Graal...


Si dice che fosse un potente mago, un invasato, un praticante dell’occulto; si racconta perfino che fosse in contatto con extraterrestri, perché affermò di aver visto la nuova razza; una razza potente di cui lui stesso ebbe paura, e perché Dietrich Eckardt, poeta e giornalista, educatore spirituale dello statista, affermò che aveva fornito al capo nazista i mezzi per comunicare con “loro”. Quale oscuro significato si cela dietro alla parola “loro”?

Gli Scandinavi tramandano un racconto su “Ultima Thule”, la meravigliosa terra nell’estremo Nord, dove il sole mai tramonta e dove abitano gli antenati della razza Ariana. Iperborea si trovava nel Mare del Nord e si immerse durante un’era glaciale. Si presume che gli Iperborei vennero dal sistema solare di Aldebaran che è la stella principale della costellazione del Toro, e che tale popolazione avesse una statura di circa quattro metri, che fossero bianchi, biondi e con occhi azzurri. Essi non conoscevano guerre ed erano vegetariani. Secondo presunti testi di Thule essi furono tecnologicamente molto avanzati e volavano sulle apparecchiature Vril, macchine volanti che oggi chiamiamo UFO.

Questi dischi volanti erano in grado di levitare, di raggiungere velocità estreme e di compiere manovre che si vedono compiere oggi agli UFO, prestazioni ottenute per mezzo di due campi magnetici contrari e rotanti. Essi usavano il cosi detto potere Vril come energia potenziale o carburante (Vril = etere, Od, Prana, Chi, Ki, forza cosmica, Orgone, ma anche dall’accademico “vri-IL” ovvero “simile alla più alta divinità – simile a dio) e prendevano energia dal campo magnetico della Terra.

Sembra che proprio Hitler desiderasse in modo speciale scoprire le entrate al mondo sotterraneo di Agartha ed entrare in contatto con i discendenti degli Ariani, il popolo di Dio proveniente da Aldebaran-Iperborea.

Nei miti e nelle tradizioni del mondo sotterraneo si dice spesso che la superficie del mondo deve ancora soffrire una terribile guerra mondiale che sarebbe terminata con terremoti, ed altri disastri naturali, con lo spostamenti dei poli e la morte di più di due terzi dell’umanità. Dopo questa “ultima guerra” le diverse razze della Terra Interna si sarebbero riunite con i sopravvissuti sulla superficie ed il millennio dell’Età dell’Oro, l’Età dell’Acquario, sarebbe sorta.

Hitler voleva costruire un’Agartha “esterna” con gli Ariani come razza madre, e la Germania avrebbe dovuto essere la sua patria. Durante l’esistenza del Terzo Reich due grandi spedizioni furono inviate dalle SS in Himalaya per trovare quegli ingressi. Ulteriori spedizioni li cercarono sulle Ande, nelle montagne del Mato Grosso nel Nord e le montagne di Santa Catarina nel Sud del Brasile, in Cecoslovacchia e in alcune zone dell’Inghilterra.Ma sembra che i tedeschi nazisti trovarono finalmente l’accesso a questo mondo in Antartico e nelle vicinanze vi installarono la famosa base 211. Si crede che i Tedeschi fossero entrati in contatto con una razza aliena del mondo sotterraneo la quale avrebbe loro fornito la tecnologia per sviluppare nuovi “velivoli” a propulsione elettromagnetica.

La BASE 211

Il segreto della base in Antartico, la sua origine (Cronistoria) e la tecnologia a propulsione elettromagnetica.

Prima della Seconda Guerra Mondiale, i Tedeschi pretesero l’egemonia su alcune zone dell’Antartico ed il desiderio di realizzare in questi territori una propria base crebbe in modo sempre più incalzante. Se i Tedeschi furono in grado di costruire una base sotterranea Antartica sui risultati della spedizione di Ritscher, si tratterebbe di uno dei segreti più occultati nella storia moderna.
Le sorprendenti informazioni fornite dalla spedizione del 1938 avrebbero potuto effettivamente essere le basi per la realizzazione del manifestato progetto Tedesco di fare dell’Antartico un baluardo della potenza Nazista.

Tenteremo di ricostruire una successione cronologica degli eventi e delle loro conclusioni, per quanto sono oggi a nostra conoscenza. Tutto ciò conduce alla costituzione della Base Antartica 211 alla fine della guerra, per mezzo dei sottomarini Tedeschi e dei mezzi volanti a propulsione anti-gravitazionale, e al fallito tentativo di distruggerla da parte della Marina degli Stati Uniti nel 1947.

1936: Valutazione, nell’estate del 1936, della propulsione anti-gravitazionale di un primo disco volante pienamente funzionale. Un’ipotesi alternativa indica il possibile sviluppo di tale propulsione dagli esperimenti sull’anti-gravità di Viktor Schauberger.

1938: Primo volo senza equipaggio con la nuova propulsione.Il progetto era destinato alla costruzione di caccia e trasportatori di truppe a propulsione antigravitazionale. Il progetto viene chiamato “Hanebu” o “Vril”. Nei primi anni il progetto subisce molte battute d’arresto a causa dei massici disturbi elettromagnetici e la loro interazione con i componenti elettrici convenzionali. Sebbene questo tipo di propulsione possa essere utilizzato in modo primario sembra quasi impossibile guidare questi prototipi in angoli minori di 90°, rendendoli inadatti come caccia. Inoltre i normali sistemi di navigazione relativi ai campi magnetici erano completamente inutili e fu progettata una strumentazione di navigazione speciale, indipendente dai campi magnetici, i sistemi di guida celeste “”Meisterkompass” e “Peiltochterkompass”.

1940: Ulteriori spedizioni segrete Tedesche dopo la Neuschwabenland del 1938. Come punti di sbarco potrebbero essere stati usate due delle tre baie di sbarco già documentate dalla spedizione di Ritscher.

1942/1943: Inizio della costruzione della Base Antartica 211. Contemporaneamente viene costruita una seconda base segreta su un altopiano Andino del Sud America, forse in Argentina.

1942/1945: Materiale necessario per la costruzione delle basi segrete viene continuamente trasportato per mezzo di sottomarini. I comandanti dei sottomarini Tedeschi hanno grande esperienza di acque artiche a causa della necessità di trasferire materiale e persone alle basi Artiche Tedesche e alle stazioni di ricerca civile. Almeno 20 operazioni artiche documentate di sottomarini hanno avuto luogo fino al 1945.

Estate del 1944: La serie “Hanebu” lascia lo stadio di prototipo e sono costruiti da 19 a 25 navi in 2 o forse 3 dimensioni. Hanebu I è una piccola nave, Hanebu II è un modello più grande. Alcuni rapporti accennano anche ad un Hanebu III, progettato per essere una nave madre. Ciò nonostante le capacità di trasporto sono ancora molto limitate, a causa del piccolo diametro dei dischi. Inoltre la produzione dei questi velivoli diviene sempre più difficile perché gli Alleati riescono a ridurre sempre più i materiali di costruzione necessari.

Inverno 1944/45: L’enorme pressione esercitata dagli Alleati forza i Tedeschi ad abbandonare i grandi progetti di strutture sotterranee nella Germania Orientale. Gli stessi Alleati sembrano ben informati sull’esistenza di queste strutture e sono del tutto intenzionati ad espugnarle. I Tedeschi fuggono da queste strutture e viene lasciato molto materiale riguardante il progetto Hanebu. Il tentativo di ricostituire le zone di costruzione nella Germania Centrale fallisce. La guerra sta per terminare.

Aprile 1945:un ultimo convoglio di sottomarini lascia i porti Tedeschi diretti in Sud America e in Antartico. Nell’ultimo convoglio vi sono anche i sottomarini U530 e U977.

Maggio 1945: Capitolazione della Germania.

17 Agosto 1945: Alcuni equipaggi di sottomarini raggiungono l’Argentina consegnando i loro sottomarini completamente vuoti. Tra questi vi sono i casi documentati dei sottomarini U530 e U977. Alti Ufficiali della Marina degli Stati Uniti si recano immediatamente in Argentina per sottoporre gli equipaggi Tedeschi a severi interrogatori. Sebbene essi rifiutarono ripetutamente di rivelare il carico trasportato e il luogo di destinazione del loro ultimo viaggio è possibile che da questi interrogatori siano emersi importanti informazioni riguardo la locazione della base segreta.

Gennaio 1947: La Marina degli Stati Uniti cerca di distruggere la Base Tedesca che non si arrende al termine della guerra. L’operazione è un disastro. La base rimane funzionante.A più di un anno dopo la resa del sommergibile U977, gli Stati Uniti lanciano la più grande operazione militare in Antartico sotto il comando dell’Ammiraglio Richard E.Byrd. L’operazione denominata “Highjump” include 13 navi, una portaerei, 2 idrovolanti e 4000 uomini. Lo scopo ufficiale è quello di testare nuovo materiale nelle condizioni estreme dell’Antartico. Ufficialmente l’operazione ha un grande successo ma c’è da chiedersi quale fosse la necessità di muovere una forza militare del genere per dei semplici test su materiali e perché Byrd fece ritorno negli Stati Uniti solo un mese dopo quando la spedizione era programmata per un periodo di 6-8 mesi.

Febbraio 1947: Al suo ritorno negli Stati Uniti, Byrd in un’intervista (spesso citata ma mai convalidata) affermò che fu “necessario per gli Stati Uniti intraprendere azioni difensive contro caccia aerei nemici che giunsero dalle regioni polari” e che in caso di un nuova guerra, gli Stati Uniti sarebbero stati attaccati da “caccia in grado di volare da un polo all’altro con incredibile velocità”. Byrd dovette affrontare un segreto contro-interrogatorio da parte delle autorità Americane. Gli Stati Uniti si ritirano dall’Antartico per quasi una decade.

Dal 1953 in poi: Avvistamenti di UFO in tutto il mondo.Dagli anni ’70 diviene sempre più ovvio che molti di questi oggetti avvistati sono, in diversi dettagli tecnici, identici alla serie Hanebu.

1957: Inizia l’Anno Internazionale Antartico con l’avvio di grandi programmi di ricerca civile. Il risultato è il Trattato Antartico nel quale tutti i partecipanti si accordano nell’evitare qualsiasi operazione militare in questa regione per i tempi futuri. Il trattato finisce all’incirca nell’anno 2000.

Alcuni autori affermano che i membri di Thule (Organizzazione occulta tedesca) credessero che, del tutto indipendentemente dai tunnels e dal sistema di città sotterranee, la Terra fosse Cava, con due grandi aperture ai poli. A rafforzare questa tesi venivano portate le leggi della Natura, il “Come sopra così Sotto”. Dato che le cellule del sangue, del corpo e dell’uovo, le comete e gli atomi, tutti hanno un nucleo ed uno spazio cavo che le circonda e che è, a sua volta, rinchiuso da un involucro, e dato che la vita effettiva ha luogo nel suo centro, si può presumere che la Terra sia costituita con gli stessi principi.

Perciò la Terra doveva anche essere cava, apparentemente in accordo con la visione dei Lama Tibetani e dello stesso Dalai Lama, ed aveva un nucleo, il sole centrale (anche chiamato “Schwarze Sonne, il Sole Nero) che dava all’interno un clima sempre temperato ed una luce solare permanente, corrispondente nel microcosmo al sole centrale della galassia nel macrocosmo.
Sostenevano che la vita effettiva del nostro pianeta ha luogo nell’interno, che le razze madri vivono all’interno ed i mutanti sulla superficie. Secondo questo principio il motivo per cui non si trovano abitanti all’esterno degli altri pianeti del nostro sistema solare sarebbe spiegato dall’esistenza della vita e di civiltà all’interno di essi.

Come detto le entrate principali dovrebbero essere ai poli Nord e Sud, aperture attraverso le quali risplende il sole centrale producendo le aurore boreali. Nell’interno la massa terrestre dovrebbe essere superiore alla massa d’acqua. Gli esploratori polari Olaf Jansen ed altri dissero che l’acqua nell’interno è dolce, cosa che potrebbe spiegare perché il ghiaccio dell’Artico e dell’Antartico è composto di acqua dolce e non di acqua salata. E’ interessante notare che questa visione della costituzione del mondo è condivisa e supportata dagli esploratori polari Cook, Peary, Amundsen, Nansen e Kane e, ultimo ma non ultimo, l’Ammiraglio E. Byrd. Tutti ebbero la stesse, strane esperienze che contraddicevano la teoria scientifica.

Tutti hanno confermato che dopo i 76 gradi di latitudine i venti diventano più caldi, che gli uccelli volano a nord oltre il ghiaccio, che anche gli animali come le volpi si muovono verso nord, che trovarono neve colorata e grigia che quando disciolta depositava pollini colorati o cenere vulcanica. La domanda che sorge è: da dove vengono pollini di fiori o cenere vulcanica vicino al Polo Nord, dato che nessun prato fiorito ne un singolo vulcano sono segnati su qualsiasi accessibile mappa?Inoltre alcuni degli esploratori si ritrovarono in acqua dolce, e tutti dicono che ad un certo punto del loro viaggio videro due soli. Furono trovati negli iceberg dei mammuth la cui carne era ancora fresca e il cui stomaco conteneva erba verde.

Finora la teoria della “Terra Cava”, per il pubblico, è rimasta solo una teoria, sebbene alcuni autori ed esploratori come l’Ammiraglio E. Byrd dichiarino di aver visitato misteriosi territori interni e osservato strani oggetti volanti non identificati,scattando numerose fotografie. Non può essere negato che tutti gli esploratori Artici hanno avuto esperienze straordinarie che finora non possono essere spiegate, e che mettono in evidenza che qualcosa di strano sia effettivamente accaduto. Ma la teoria che la Terra ha un cuore fuso e incandescente è ugualmente rimasta solo una teoria.

Rimane il fatto che i tunnel sotterranei costruiti dall’uomo e i sistemi di caverne esistono, possono essere trovati in quasi ogni paese del mondo ed elementi come la sorgente di luce naturale che illumina i tunnels (un chiarore verdastro che diventa più brillante più ci si addentra nei tunnels), le pareti intagliate artificialmente sono testimonianze di una cultura tecnologicamente avanzata esistita milioni di anni fa.

La ricerca di Agartha e Shambala

La misteriosa leggenda del regno sotterraneo di Agartha (o Agarthi) e della sua città capitale Shambala sono un mito basato su tradizioni strutturate in varie religioni e, nello specifico, tipiche del Tibet. Si tratta di uno dei più interessanti casi mitologici che ha la sua origine in un romanzo di fantascienza del XIX sec.: “The Power qf thè coming race” (“La razza ventura”) di Lord Edward Bulwer – Lytton, membro della Golden Dawn di Londra, una società magica di matrice rosacrociana che tentava di sviluppare nell’uomo poteri e forze spirituali.

L’autore immagina che una super razza da tempo scomparsa, i Vril-Ya, emergano dal regno sotterraneo attraverso uno dei varchi che lo collegano alla superficie, per ripristinare il loro potere anche sulla Terra. I Vril-Ya, in qualità di esseri superiori, hanno il controllo di una forza occulta cosmica denominata Vril il cui potere assoluto, derivato da un’enorme campo di energia che circonderebbe ogni oggetto ed essere vivente, avrebbe portato il popolo sotterraneo alla supremazia sulla Terra.

La forza cosmica Vril permetterebbe anche agli esseri umani di divenire partecipi di un potere naturale che, se ben utilizzato, potrebbe risultare la più potente arma mai utilizzata. La scoperta, da parte di Madame Blavatsky, di un misterioso fluido elettrospirituale, molto simile al Vril, dovette suscitare molto scalpore nei circoli esoterici che si interessavano dell’energia occulta.


Inoltre, la stessa fondatrice della Teosofia descrisse visioni di guerre combattute da razze che facevano uso di poteri simili al Vril, ma nel suo caso, gli abitanti del Regno sotterraneo di Agartha sono entità benefiche, gli ultimi superstiti della grande razza ariana.

Alla ricerca della mitica Shambala, si pensò di nuovo grazie all’apporto di Ferdinand A. Ossendowski, un ingegnere russo, membro di una confraternita iniziatica, che vedeva nella rivoluzione la congiura ” vittoriosa delle forze delle tenebre; nel suo libro “Bestie, Uomini e Dèi”, pubblicato a Parigi nel 1924, descriveva una sua esplorazione delle remote lande tibetane alla ricerca di una fortezza spirituale, dove trovare la potenza magica necessaria a vincere le forze del male.

L’autore fu criticato dall’esploratore Sven Hedin, che si recò più volte per conto delle SS a cercare la città perduta, per una presunta inattendibile descrizione di alcuni itinerari e plagio di una parte dell’opera di Saint-Yves d’Alveydre. Ossendowski raccontava il suo incontro con i saggi iniziati di Agarthi, la città sotterranea dove il Re del Mondo guida i destini dell’uomo, conoscendone i pensieri ed indirizzandoli al bene. La città-regno sarebbe abitata da un popolo eletto, formato dai discendenti di Mu e Atlantide. La luce miracolosa che illumina Agarthi donerebbe loro la vita eterna ed essi avrebbero a loro disposizione l’immensa biblioteca della città che raccoglierebbe tutto lo scibile delle razze preumane.

Il testo di Ossendowski non avrebbe avuto tanto seguito se non se ne fosse occupato Rene Guenon, che nel suo libro “Il Re del Mondo” si sforzò di ritrovare le miriadi di tradizioni religiose che confermano o seguono le descrizioni di Ossendowski. Esaminando le tradizioni letterarie di Agarthi o Agartha, Guenon cita con disfavore Louis Jacolliot (1837-1890), console di Francia a Calcutta, che diede alle stampe vari testi con il medesimo tema: le civilizzazioni moderne provengono da un nucleo iniziale ariano da cui i semiti si sono staccati e degenerati. Il Vril, la potenza energetica, permetterebbe di ritornare alla razza pura, bloccando il ciclo delle rinascite karmiche.

Guenon definisce Jacolliot scrittore “(…) di scarsa serietà, alla cui autorità non si può certo fare riferimento” ma ritrova Agartha nel testo “Mission de l’Inde” dell’occultista Saint-Yves d’Alveydre, citandolo con attenzione e dando un giudizio positivo. Guenon trova nel sottofondo iniziatico delle grandi religioni molte caratteristiche di Agarthi, per esempio il segno swastika (simbolo della città sotterranea) viene utilizzato nelle culture religiose orientali e nell’universo iniziatico occidentale, dall’ermetismo cristiano ai Templari e alla Massoneria, e vede nel simbolo un significato di rotazione intorno ad un polo fisso, da cui si genera il movimento universale.

Altro aspetto interessante è la luce misteriosa che illumina Agarthi, paragonata alla luce della Shekinah che appariva tra gli angeli raffigurati sull’Arca dell’Alleanza. Grazie all’opera della Blavatsky, di Guenon e di filosofi come l’italiano Julius Evola, il nucleo guida del nazismo si interessò di Agartha, e mandò in Asia Centrale e in Tibet un gruppo di specialisti, tra cui l’antropologo Ernst Schaefer, alla ricerca del misterioso varco di entrata al regno sotterraneo.


Queste spedizioni ci dimostrano come l’interesse di Hitler per Agarthi era derivato da due fattori: uno riguardava la razza superiore che si era mantenuta pura e che era dotata di poteri particolari e sapienza antico-germanica. Il secondo fattore era la misteriosa energia di cui essi fanno uso, il vril, che seguendo l’ideologiavolkischpossiamo identificare come una sorta di forza cosmica che pervaderebbe l’universo e che sarebbe fruibile solo da uomini e donne la cui razza purificata dalla commistione con razze inferiori, può raggiungere l’unione mistica con il vril.

Esattamente come nel caso di Sherlock Holmes la leggenda di Agartha, diffusa da un romanzo, stimolò l’immaginazione di più di una generazione a tal punto da entrare a far parte del mondo reale nell’immaginario collettivo, un interessante fenomeno sociologico che ebbe come conseguenza le missioni delle SS Ahnenerbenegli anni ’30 alla ricerca dei misteriosi varchi attraverso cui raggiungere il regno sotterraneo.

Nessuna di queste, dai resoconti d’archivio ufficiali, trovò mai il regno sotterraneo. Non molto tempo fa è venuta alla luce una nuova presunta mappa del Terzo Reich, in cui vi sono descritti e illustrati i dettagli dei passaggi diretti utilizzati dai sottomarini tedeschi per accedere a siti sotterranei misteriosi, così come una mappa completa di entrambi gli emisferi che include il regno di Agharta!




Rodney Cluff infatti ha pubblicato sul suo sito web una copia di una lettera (traduzione in inglese qui) che avrebbe ricevuto da Karl Unger, che era a bordo della U-boat 209 (comandato da Heinrich Brodda) dove ha detto di aver raggiunto l’interno della terra, da dove pensava di non fare più ritorno…


Le istruzioni Naziste per discendere nel Regno di Agarthi.
QUI la traduzione in inglese

Se tutto questo sembra incredibile, confrontate voi stessi la mappa del Terzo Reich con quella qui sotto, realizzata dal famoso cartografo ed artista Heinrich C. Berann per la National Geographic Society nel 1966.
Si osserva chiaramente che l’Antartide possiede zone intagliate sulla sua superficie, dove non vi è ghiaccio.


Mappa realizzata da Heinrich C. Berannper la National GeographicSociety nel 1966.

Il dettaglio interessante è la presenza di questi passaggi subacquei che coprono quasi tutto il continente e sembrano convergere nel luogo esatto che viene identificato come il passaggio e l’apertura verso la Terra Cava.


Mappa Nazista che mostra l’accesso a caverne sotterranee.

Tuttavia non si ha certezza che questa mappa sia originale , in ogni caso solleva molti interrogativi circa le attività tedesche in Antartico e il loro misterioso fine. Dalle notizie rese disponibili ultimamente agli studiosi occidentali dopo la declassificazione dei documenti di guerra emerge un aspetto intrigante sulla cui autenticità non vi sono dubbi: nel bunker di Berlino furono trovati i corpi di alcuni monaci tibetani. Si tratta di un legame spirituale e ideologico con il regno di Agartha a cui l’élite occulta del III Reich non rinunciò mai, perfino nel momento del sacrificio finale.

Fonte: evidenzaliena.altervista.org

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

Si può leggere anche:
Richard Evelyn Byrd

martedì 18 luglio 2017

io non ho ucciso Umberto, ho ucciso il Re. Ho ucciso un principio


Roma 1947. Aula dell’assemblea costituente. Sandro Pertini, che molti anni dopo diverrà Presidente della Repubblica, sostiene che Gaetano Bresci sia stato ucciso da alcune guardie carcerarie durante la sua detenzione a Santo Stefano. [1]
Partendo da quest’annotazione nelle nostre menti sorgono spontanee diverse domande: la prima riguarda il personaggio in questione ovvero chi è Gaetano Bresci? La seconda attiene a Sandro Pertini ed al fatto di come sia entrato in possesso di certe informazioni. L’ultima non è scontata: perché nel 1947, subito dopo la fine della guerra, quando l’Italia aveva problemi seri Sandro Pertini si occupa della questione Bresci? La risposta più semplice attiene al modo con cui Pertini è entrato in possesso delle informazioni sulla morte dell’anarchico: durante il ventennio fascista Sandro Pertini fu rinchiuso nello stesso carcere dove Bresci trovò la morte, ancora oggi al centro di sospetti ed insabbiamenti. L’importanza del personaggio è legata agli eventi della sera del 29 luglio 1900, data i cui Gaetano Bresci esplode diversi colpi di pistola all’indirizzo del Re d’Italia. 
Un uomo ha sparato a Umberto I. Un anarchico ha ucciso il Re.
Io non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il re. Ho ucciso un principio”. [2] 
Queste le parole di Bresci al maresciallo dei carabinieri, Andrea Braggio, che lo arrestava subito dopo l’attentato al Re, avvenuto dopo le ore 22 del 29 luglio 1900 a Monza. Bresci aveva da poco esploso un numero di colpi ancora ignoto: tre, stando alla sua versione, quattro, stando ai documenti ufficiali, raggiungendo il sovrano alla spalla, al polmone e al cuore.



Umberto I spirò poco dopo l’attentato. L’omicidio avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che accompagnava l’incedere del corteo reale.  Diverse altre affermazioni sono attribuite al Bresci negli istanti immediatamente seguenti l’arresto, che riporto integralmente: “Ho attentato al capo dello Stato perché è il responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e difende. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d’assedio, emanati con decreto reale, e dopo avvenute le altre repressioni del 1898 ancora più numerose e barbare”. [3] 
Ritengo opportuno risalire la linea del tempo per comprendere i fatti cui il Bresci si riferisce.  Durante la permanenza negli Stati Uniti, l’anarchico è informato della feroce repressione dei fasci siciliani da parte di Crispi, nel 1894, e dei moti popolari, del 1898, durante il governo Antonio di Rudinì. A Milano, in seguito all'aumento del prezzo della farina e del pane, il popolo insorge ed assalta i forni. In tutta la Lombardia la situazione economica era talmente grave da convincere oltre 500.000 persone ad emigrare nei primi 50 anni dall’Unità d’Italia. I fatti di Milano, passati alla storia come la rivolta dello stomaco, durarono dal 6 al 9 maggio. La rivolta del popolo fu repressa nel sangue dall'esercito comandato dal generale Bava-Beccaris.  [4]




Secondo la versione ufficiale si contarono 80 vittime, testimoni oculari parlarono di oltre 300 morti, tra questi anche dei mendicanti che si trovavano in fila per ricevere la minestra dai frati di via Manforte. Su queste persone spararono con il cannone.
In seguito a queste eroiche gesta Bava-Beccaris fu insignito con la croce di grande ufficiale dell’ordine militare dei Savoia. Un mese dopo i fatti di Milano, Umberto I nominò senatore il coraggioso generale.
Negli ambienti anarchici – rivoluzionari, frequentati da Gaetano Bresci, l’uccisione del Re era da considerarsi il primo passo verso la rivoluzione repubblicana.
Dopo l’attentato al Re solo un gruppo d’anarchici di Roma prese le distanze dal regicida. 
La morte del sovrano scatenò forti entusiasmi tra i giovani anarchici che sognavano il rinverdire dei moti risorgimentali.
In netto contrasto la posizione dell’opinione pubblica e dei poteri costituiti: queste vibranti reazioni portarono il fratello di Bresci, ufficiale dell’esercito, a modificare il cognome con quello della madre. Un secondo fratello, calzolaio, fu arrestato e perseguitato a tal punto che 3 anni dopo decise di togliersi la vita.
Gaetano Bresci chiese patrocinio legale a Filippo Turati, che rifiutò per paura della reazione dell’opinione pubblica. La difesa fu affidata al presidente dell’ordine degli avvocati di Milano, Mario Martelli. [5]
Nel corso del processo Bresci ritornò sui motivi del gesto compiuto: Il proposito di uccidere Umberto I gli era tornato in mente dopo che aveva visto premiato l’autore della strage del maggio milanese che, a suo dire, andava impiccato.


Il processo si concluse rapidamente con la sentenza all'ergastolo per l’anarchico.[6]
Il 22 maggio 1901 Bresci è trovato impiccato nella sua cella nel carcere di Santo Stefano. 
Tutta la documentazione relativa alla detenzione è scomparsa.
Gli atti del processo?
Introvabili.
Il secondino che aveva il compito di custodire il detenuto, si saprà in seguito, si assentò per qualche minuto. Al suo ritorno scoprì il corpo di Bresci, ormai cadavere, penzolare dall'inferriata alla quale l’anarchico si era appeso per il collo.
Torniamo ora al 1947 ed a Sandro Pertini,detenuto anni dopo nello stesso carcere.
La sua ferma convinzione di un omicidio di Stato a sanare un omicidio contro lo Stato si potrebbe spiegare grazie alle informazioni che ha raccolto negli anni della prigionia a Santo Stefano. 
Alcune voci parlarono del metodo “fare il Sant'Antonio o santantonio”, che consisteva nel coprire il detenuto con un telo e massacrarlo di botte: quella che doveva essere una lezione si è trasformata in un omicidio?
La seconda ipotesi è da ricercarsi nella convinzione che i poteri dello Stato possano aver trovato interesse nell'uccidere l’anarchico.
Non sapremo mai la verità a causa della completa mancanza di documenti inerenti agli ultimi anni di vita di Gaetano Bresci.
Il luogo di sepoltura risulta sconosciuto.
Vi sono due ipotesi: la prima che il cadavere dell’anarchico abbia trovato pace in un terreno scavato nei pressi del carcere, la seconda riguarda la possibilità che il corpo sia stato gettato in mare dagli scogli.
Tutti i documenti andarono perduti, anche il dossier che Giolitti scrisse su Gaetano Bresci.[7]
Di lui cosa rimane?
La sua macchina fotografica e la rivoltella con cui uccise il Re, entrambe custodite al museo criminologico di Roma.


Fabio Casalini 

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/Didascalie
1- Attentato al Re d'Italia
2- Gaetano Bresci
3- Il generale Bava-Beccaris
4- Umberto I



[1] Il carcere di Santo Stefano si trova a Ventotene nelle Isole Ponziane. Gaetano Bresci fu rinchiuso a San Vittore prima di essere condotto nel carcere di Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba. Per poterlo controllare adeguatamente infine fu trasferito nello speciale carcere di Ventotene.
[2] Ortalli Massimo. Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di Re.
[3] Ortalli Massimo. Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di Re.
[4] Archivio del Corriere della Sera. Milano 1898, cannonate sulla folla.
[5] Filippo Turati rifiutò asserendo che “erano dieci anni che non svolgeva la professione”. Queste le parole di Turati a Gaetano Bresci durante un incontro in carcere.
[6] La pena di morte all’epoca del regicidio di Monza era stata abolita dal Codice Zanardelli, del 1889, tranne per alcuni reati militari.
[7] Gaddini Andrea. Gaetano Bresci. 

domenica 16 luglio 2017

le chemtrails sono vaccini forzati per via aerea di cui nessuno sa nulla

Le chemtrails sono vaccini forzati per via aerea di cui nessuno sa nulla
Prova irrefutabile che ci stanno fumigando con il veleno, le chemtrails spargono 571 tonnellate di piombo tossico ogni anno nei cieli degli USA.
Le chemtrails sono vaccini forzati per via aerea di cui nessuno sa nulla.
Il programma ‘Space Fence‘ (Recinto Spaziale) porta la guerra contro la coscienza nei cieli.
Abbiamo già proposto qualche articolo in cui parlavamo del controllo mentale attraverso frequenze e di transumanesimo. Oggi vi rilasciamo un intervista molto recente ad Elana Freeland  (Giornalista investigativa e scrittrice statunitense)tratta dal sito www.darkjournalist.com,  che già ci ha parlato in passato di tecnologie usate contro la popolazione:




Elana Freeland
Elana Freeland

“Così è come instaureranno il transumanesimo, andando direttamente al nostro livello genetico.
Dovevano introdurre metalli pesanti, microprocessori e sensori dentro di noi.
Hanno lanciato nell’atmosfera migliaia e migliaia e migliaia di milioni di sensori.
E’ relazionato con l’intelligenza artificiale, la biologia sintetica, le scie chimiche e i transgenici.
Sono tutti sistemi di distribuzione. Vogliono che abbiamo questi nanobots nel nostro corpo, perchè sono connessi a un mondo senza fili e possono attivarsi a distanza.
Per me, questa è anche la chiave dei vaccini. Il DNA di questo batterio di dominio incrociato, che alcuni denominano Morgellons, è solo una delle operazioni biologiche disegnate geneticamente che sono in arrivo.
E’ collegata con il bario nell’aria, che è un conduttore molto buono ed eccellente per le applicazioni ottiche, e anche con il controllo mentale a distanza della popolazione, poichè queste nanoparticelle attraversano la barriera ematoencefalica, e sono preparate per trasmettere e ricevere nel cervello.
Possono perfino essere programmate a distanza perchè si dirigano a determinate parti del cervello, e le controllino.”
Allora, che cos’è lo ‘Space Fence‘ (Recinto Spaziale)?
“Si tratta di vigilanza al di là di ogni comprensione, fino allo stesso DNA.
Non crediate che questa vigilanza consista in satelliti o cose nel cielo, se non in torri di telefonia mobile,GWEN e NEXRAD in tutto il paese.
Ora pensate a quei piccoli metalli pesanti che fluiscono nel nostro sangue, trasformando i nostri corpi in torri elettriche.
Lo sono sempre stati, poichè sono trasmettitori e recettori, ma con i metalli pesanti che abbiamo ora, che sono conduttori molto buoni, e l’ambiente senza fili in cui viviamo, con moltitudini di onde che attraversano il nostro corpo tutto il tempo, perfino in zone remote, ci fanno pensare che questo fa parte del sistema di vigilanza.
Sono piccole torri dentro di noi, che non solo controlleranno totalmente il nostro corpo ma anche il cervello. Si dirigono verso quell’obiettivo.
nanobot
Space Fence‘ è ben collegato al transumanesimo e alla ‘singolarità’ che credono si stia avvicinando.
Si utilizzano razzi sonda che salgono molto, molto in alto, e lanciano enormi quantità di ossido di alluminio sulla popolazione che sta sotto, nell’atmosfera inferiore, la troposfera e, ancora più in alto, nella stratosfera.
Alla fine, tutto ciò che lanciano arriva molto in alto sopra di noi, e fa parte senza dubbio del ‘Space Fence’, e dopo viene assorbito da una forza centrifuga.
Va a formare un anello intorno al pianeta, come quello di Saturno! E sarà un ottimo conduttore.
In mezzo a tutto questo, l’anello di conduttività nello spazio e nella nostra atmosfera, che è stata totalmente ionizzata da riscaldatori ionosferici, radar, radiofrequenze..ci troviamo noi.
haarpinthesky
Avevano bisogno del progetto HAARP di Bernard Eastlund, il brevetto gli avrebbe dato ‘le chiavi del regno’, nel fare in modo che l’atmosfera inferiore fosse elettrica, e convertendola in un’antenna o batteria.
Questo è il principale obiettivo degli esperimenti HAARP.
Questo è il punto della questione. E’ tutta una questione di classi, di lignaggi genetici, e sono pronti a recluderci.
Considero lo ‘Space Fence’ come un confinamento planetario.
Presto tutti gli adulti e i bambini dovranno essere vaccinati, altrimenti andranno in carcere.
Questo viene controllato dal transumanesimo o dalla globalizzazione elitaria, perchè possono spingere determinate frequenze le une sulle altre.
Credo che lo abbiano usato a Ferguson, Missouri, nell’incidente razziale.
Improvvisamente vidi che la folla cambiava totalmente. Uno può spingere le frequenze dell’ira, della violenza o dell’indifferenza.”
Le chemtrails possono essere guerra biologica o geoingegneria: Storia degli esperimenti biologici e chimici sui cittadini.
Uno studio trova nanoparticelle metalliche nei cervelli umani.
haarp
E’ già in cammino il confinamento planetario e l’invasione dei nanobot nei nostri corpi, per ottenere il ‘controllo totale’ dell’umanità?
Non sarebbe il nostro vero dovere come esseri umani, tornare ad essere padroni del nostro corpo e mente, della nostra vita e del nostro meraviglioso pianeta?
Redazione Hackthematrix
http://www.hackthematrix.it/?p=13904?p=13904

fonte: http://alfredodecclesia.blogspot.it/