CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

mercoledì 29 luglio 2015

i Micenei in Italia

Roca antica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes

Chi siamo? Da dove veniamo? Siamo più imparentati con gli “extracomunitari” orientali di quanto immaginiamo. 3.500 anni fa erano i padroni del Mediterraneo, non a caso inventarono la nave, ovvero la veloce galea, un’imbarcazione con 50 rematori. Navigarono fino alle foci del Po, conquistando l’intero Adriatico inclusa la "Padania"(di cui i razzisti ed ignoranti leghisti farneticano ai tempi correnti) con l’esplorazione e il commercio. Le più recenti scoperte archeologiche documentano che questi naviganti achei si insediarono stabilmente sulle coste dell’Apulia, ma non disdegnarono i litorali di Molise, Abruzzo e Marche. Il Gargano era uno dei loro avamposti più significativi, unitamente al Salento.

Il mito cela sempre un fondo di verità: è fantasia edificata sulla realtà. Nel 1971 lo storico Lorenzo Braccesi, pubblica il volume Grecità adriatica. Risultato? Fu preso per matto dagli accademici. Ma poi i rinvenimenti archeologici gli hanno dato ragione. Braccesi parlava di marinai micenei giunti in Adriatico, alla foce del Timavo, per acquistare l'ambra e i metalli del nord Europa. Oggi tutta la costa adriatica fino a Venezia è costellata di ritrovamenti micenei.  

Parola del professor Braccesi: «Attestano dell'enorme importanza di questi luoghi per i micenei. Perché fondamentale è proprio la Daunia. Lì e sul Gargano arrivava la cosiddetta "rotta micenea". Prima di imparare ad attraversare il canale d' Otranto e raggiungere la Sicilia e il Tirreno, i Greci navigavano sottocosta fino alle bocche di Cattaro e poi, portati dalle correnti dello zoccolo continentale, arrivavano nel Gargano e da lì risalivano. Il Gargano e la Daunia erano quindi per i micenei l'Occidente estremo. A partire da Minosse, il re di Creta. Erodoto racconta che giunse in Sicilia dove fu ucciso dalle figlie di un re locale. Allora i suoi compagni si rifugiarono in Daunia. E, guarda caso, proprio lì ora si è trovata la statuetta con testa di toro. Tutto quadra. Poi c' è Diomede, l'amico di Ulisse, eroe di molte avventure daunie che conservano forse il ricordo di migrazioni e battaglie di epoca micenea».  

Insomma, le leggende di Ulisse si appoggiano ad una geografia adriatica precedente a quella tirrenica. Ben prima di Scilla e Cariddi e del Circeo, ci furono le isole adriatiche e il Gargano. Solcando l’Adriatico l’ambra ha così raggiunto il Mediterraneo. Vie di mare miste a percorsi di terra che ancora oggi vivono.

‘U pagghieir’, una tipica costruzione pastorale garganica (sopravvissuta nell'agro di Monte Sant'Angelo e Mattinata) è quella che rende più visibile la sua mediterraneità. Costruiti con la tecnica della tholos (falsa cupola) tipica dell’Egeo, i pagliari sono simili ai nuraghi sardi, ai trulli della Puglia meridionale, ai sesi di Pantelleria.
Erodoto testimonia che i cretesi fondarono in Apulia una Hyria, ossia un luogo sacro legato ad antichissimi riti di fecondazione connessi con le api e con un otre di pelle di toro. La mitica Uria si affacciava sul Gargano dove oggi il lago di Varano ha sostituito il seno di mare. A Cagnano Varano c’è una caverna dove la leggenda narra dell’apparizione dell’arcangelo Michele. Vi sono componenti nel tema della grotta sopra al bosco, il culto del toro che sembrano proporre un’antica matrice minoica e orientale. Il monte Gargano occupa lo stesso posto che nella leggenda di Diomede: punta avanzata verso l’Oriente, è l’altare dove vengono a posarsi gli angeli-guerrieri. Nel 2001 a Trinitapoli, da un ipogeo sotterraneo è saltata fuori la statuetta di un minotauro in avorio.
In fondo, l’alimento della cultura garganica proveniva dal mare, via naturale di comunicazione e non dall’impervio e quasi inaccessibile entroterra. Il viaggio di Diomede altro non sarebbe che una trasposizione mitica di una rotta illirica che puntava al Gargano dal mare.

Cosa può raccontare un antica ceramica? Molto, se la sai interrogare. Può narrare gli affanni di una vita quotidiana in un villaggio le cui tracce si sono perse; la più o meno rudimentale abilità dei suoi artigiani; le prove di uno scambio con popolazioni vicine. O anche lontane: magari di gente venuta dal mare a portare le proprie mercanzie e le innovazioni tecniche, barattandole con materie prime, minerarie o alimentari. L’ambra era una delle materie più richieste in assoluto dai mercanti micenei: la via adriatica era quella percorsa da questo prezioso materiale importato dal Baltico. A Roca, uno dei più importanti insediamenti archeologici di Puglia sono anche emersi oltre cinquemila frammenti di ceramica «egea». Sono essi la conferma di una presenza non casuale di un popolo greco, i micenei, che non usarono l’antica Roca come un semplice scalo mercantile, ma come stanziamento di stranieri che seppero convivere con il popolo indigeno.  

Da Roca arrivano anche stampi e matrici in pietra refrattaria per fondere il bronzo e ricavarne punte di freccia e di lancia, martelletti, coltelli e punteruoli. Non manca la pagina per l’ornamentazione personale e quella che testimonia i riti funebri. La guerra dovette essere un dato ineludibile negli incontri-scontri tra indigeni e micenei: qui è presente con oggetti bellici di ambedue gli schieramenti: spade, daghe, pugnali. Indizio della presenza micenea in Puglia è la ceramica: una scelta di vasi e di frammenti è sufficiente a testimoniarlo. Oggetto di scambio furono grandi e piccole anfore decorate con caratteristiche spirali dipinte sui dorsi. Finché anche gli apuli assimilarono dagli stranieri tecnica e gusti. 

Ori, avori, ambre e paste vitree di Roca; intriganti gli avori di Trinitapoli. Oggetti così rilevanti non possono non rimandare al ceto nobiliare che li indossò e li richiese. Evocando gli splendori dei prìncipi micenei, la cui memoria fu eternata dai poemi omerici, ben oltre i confini cronologici della storia ufficiale. Nei grandi e piccoli vasi figurati provenienti da Taranto e Gravina (crateri apuli, idrìe lucane, cantari attici) scorre un assaggio della narrazione mitica degli eroi «micenei»: Agamennone e i suoi figli Oreste e Ifigenia, suo fratello Menelao e la bella Elena, Ulisse e Diomede, Aiace e Patroclo. Racconti leggendari, che hanno resistito ai secoli, come una luccicante traccia di un popolo, il miceneo, che intrecciò la propria storia con la nostra.

Il grottone di Manaccora a sei chilometri da Peschici. Dagli anni Trenta del secolo scorso, gli archeologi Ugo Rellini, Elise Baumgartel, e Romano Battaglia hanno legato il loro nome a questo luogo ormai aggredito dal degrado, nonostante la realizzazione del solito parco di carta che non ha evitato una pioggia di asfalto e cemento a tutto spiano. Negli anni ’90 del secolo corrente gli scavi effettuati da Anna Maria Tunzi Sisto hanno rilevato la presenza di manufatti di area egeo-anatolica.  

Qui dove oggi è difficile approdare per via della speculazione edilizia che tutto ha cancellato ed offuscato, ceramica ed armi sono state rinvenute nelle sepolture di un ricco ceto sociale, appartenente ai grandi produttori di metalli di cultura micenea, approdati sulle coste garganiche durante l’età del Bronzo recente (XII sec. a.C.). Sono stati rinvenuti anche svariati dolii, vale a dire dei vasi funerari che hanno assolto la funzione di tomba singola o doppia per bambini appena nati, e altri ancora sono serviti nei riti e nelle cerimonie funebri. L’esistenza di una pratica metallurgica locale è comprovata dalla scoperta di una forma di fusione in arenaria. Qui, infatti, i commercianti di ambra ed i gli artigiani micenei trovarono porti naturali e comodi ripari, fondando veri e propri villaggi pre-protostorici, come quello presente sui costoni rocciosi di Manaccora, poco a ridosso della Grotta.

Più a sud nel Canale d'Otranto, c’è Roca,  la porta d’Oriente della nostra penisola. Nel II millennio a.C., in piena età del Bronzo, giungevano da Oriente i micenei. Dalla Grecia si erano spinti nel Mediterraneo, già nel XVII secolo a.C., approdando nell’Adriatico. Infatti, la prima scoperta al mondo di reperti micenei fu realizzati in Italia: il vasellame trovato in una tomba di Matrensa (nei pressi di Siracusa) nel 1871, ossia un lustro prima che Heinrich Schliemann avviasse gli scavi a Micene. Ai primi del Novecento si è scoperto l’eccezionale villaggio di Scoglio del Tonno a Taranto, e, in Sicilia, le necropoli di Thapsos e Pantalica.

A Roca è sopravvissuta alle insidie del tempo una grande capanna-tempio del XII-XI secolo a.C., simile agli altari sacrificali diffusi sia in Grecia che in Oriente, dove è emersa l’incisione di un’ascia bipenne in bronzo accanto a una testa di toro. E ancora: idoli in terracotta, tavole votive, dischi solari in oro, oggetti in bronzo, avorio, ambra, vetro. Infine, i pithoi, tipiche giare a staffa minoiche. 

Nel 1983 l’archeologo Cosimo Pagliara scoprì la Grotta Poesia. Il nome deriva dal greco medievale posìa, bevuta, perché c’era una sorgente d’acqua. Nel 1987 Pagliara inizia a scavare a fondo e trova edifici sacri, altari, capanne, magazzini. la datazione più antica del luogo risale al XVII secolo a.C.

Questi naviganti achei - la cui espansione non era più dettata da un’esigenza di dominio sui mari (come lo era stato per i precedenti minoici) e le cui rotte si allargavano ad Occidente in cerca di scali mercantili - trovarono insediati sulle coste pugliesi un popolo diversificato. A nord, sul Gargano, si incrociarono con una popolazione alquanto arcaica, come testimonia il sito di Coppa Nevigata (presso Mattinata). Il contatto con i micenei è suggerito da una tipica pratica «egea», quella di ricavare la porpora dalle murici: e un cumulo di conchiglie rotte sono state trovate in sito. Ma furono soprattutto approdi come Scoglio del Tonno presso Taranto e il già citato Roca in Salento a offrire i maggiori indizi della presenza dei Micenei.

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

predatori

Gli spietati predatori della grande Cabala mondiale

bilderworks
Ripropongo un articolo del 2011 da Global Research, perchè forse ora ancor piu' chiaro: USA e politica globale controllati dalle famiglie più ricche del pianeta. Un potere esercitato in maniera profonda, assoluta e clandestina.

Questo controllo ha avuto inizio in Europa e ha una continuità che può essere fatta risalire al tempo in cui i banchieri scoprirono che era più redditizio fare prestiti ai governi che a singoli individui bisognosi.
Queste famiglie di banchieri e i loro beneficiari asserviti sono arrivati a possedere  le imprese più importanti, nel corso di due secoli, durante i quali si sono, segretamente e in maniera crescente, organizzati come  controllori dei governi di tutto il mondo e come arbitri della guerra e della pace.
Se non capiremo questo non saremo in grado di comprendere le vere ragioni per le due guerre mondiali e l'imminente Terza Guerra Mondiale, una guerra che quasi certamente inizierà come conseguenza del tentativo americano di conquistare e controllare  l'Asia centrale. L'unica via di uscita per gli Stati Uniti è fare marcia indietro - cosa che i popoli degli Stati Uniti e del mondo vogliono, ma l'elite no.
Gli Stati Uniti sono un paese controllato attraverso la proprietà privata della Federal Reserve, che a sua volta è controllata da un manipolo di famiglie di banchieri che si sono affermate soprattutto con l'inganno.
Nel suo interessante libro The Secret Team (La Squadra Segreta), il colonnello Fletcher Prouty, l'ufficiale addetto alle istruzioni del Presidente degli Stati Uniti dal 1955 al 1963, narra un importante episodio, in cui Winston Churchill pronunciò delle parole rivelatrici durante la seconda guerra mondiale:
"In questa notte particolare c'è stato un pesante raid su Rotterdam. Rimase lì seduto, meditando, e poi, come parlando a se stesso, disse  'guerra sottomarina indiscriminata, senza restrizioni nei bombardamenti aerei -  questa è guerra totale' Continuò a stare seduto lì, a guardare una grande mappa, e poi disse, 'Il Tempo e l'Oceano e qualche stella polare e la Grande Cabala (High Cabal) ci hanno reso quello che siamo'. "
Prouty afferma inoltre:
"Fu una scena memorabile e un'insolita rivelazione della realtà, nella migliore delle ipotesi. Se per il grande Winston Churchill, vi è una 'Grande Cabala' che ci ha reso ciò che siamo, la nostra definizione è completa. Chi poteva sapere meglio dello stesso Churchill, durante i giorni più bui della seconda guerra mondiale, che esiste, senza dubbio, la Grande Cabala Internazionale? Questo era vero allora". 
E' vero oggi, specialmente in questi tempi di Ordine Globale. Questo onnipotente gruppo ha affermato la sua superiorità perché aveva imparato il valore dell'anonimato". Questa "Grande Cabala" è la "Cabala Globale" di oggi, chiamata anche l'elite da diversi scrittori.
globalist
La Grande Cabala e Quello che Loro controllano
L'elite detiene i mezzi di comunicazione, le banche, la difesa e l'industria petrolifera. Nel suo libro Chi è chi dell'Elite, Robert Gaylon Ross Sr. afferma:
"È mia opinione che loro detengono i militari americani, la NATO, il Servizio Segreto, la CIA, la Corte Suprema, e molte delle corti inferiori. Essi sembrano controllare, direttamente o indirettamente, la maggior parte delle agenzie dello stato,  delle contee, e le forze di polizia locali."
L'elite è intenta a conquistare il mondo sfruttando le capacità del popolo degli Stati Uniti. E' stato nel lontano 1774 che Amschel Mayer Rothschild ha dichiarato in una riunione dei dodici uomini più ricchi di Prussia a Francoforte:
"Le guerre devono essere condotte in modo che i popoli di entrambe le parti siano ulteriormente in debito con noi." Egli ha inoltre dichiarato nello stesso incontro:"panico e depressioni finanziarie alla fine avranno come risultato un Governo Mondiale, un Nuovo Ordine Mondiale."
L'elite possiede numerosi "think tanks" che operano per espandere, consolidare e perpetuare la loro influenza sul mondo.
Il Royal Institute of International Affairs (RIIA), il Council on Foreign Relations (CFR), il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, e molte altre organizzazioni simili sono tutte finanziate dall'elite e lavorano per essa. Questi gruppi di riflessione pubblicano giornali, come il Foreign Affairs, in cui queste idee imperialiste e contro la specie umana vengono pubblicate, e poi, se necessario, allargate in forma di libri ai quali danno ampia pubblicità.
Zbigniew Brzezinski e Henry Kissinger ed altri, nonché i "pensatori" neo-con,devono la loro posizione e il buon tenore di vita alla generosità dell'élite. Questo è un punto importante che deve essere tenuto in bella vista in ogni momento. Questi pensatori e scrittori sono sul libro paga dell'élite e lavorano per loro. Nel caso qualcuno avesse dubbi su una simile affermazione, potrebbe essere di auto leggere le seguenti citazioni dal libro di  indagini scientifiche approfondite del Professor Peter Dale Scott La strada verso l'11/9 - Ricchezza, Impero, e il futuro dell'America (University of California Press, 2007 ):
... Bundy Harvard pupillo di Kissinger è stato chiamato ad essere consigliere della sicurezza nazionale, dopo aver presieduto un importante "gruppo di studio" presso il Council on Foreign Relations. Come ex assistente di Nelson Rockefeller, Kissinger era stato pagato da Rockefeller per scrivere un libro sulla guerra limitata, per il CFR. Aveva anche lavorato duramente durante la perdente campagna elettorale per la nomination presidenziale di Rockefeller nel 1968. Così Rockefeller e il CFR potrebbero essere stati esclusi dal controllo del Partito Repubblicano, ma non dalla Casa Bianca Repubblicana. (Pag. 22)
La seguente citazione da pagina 38 del libro è molto rivelatrice:
La relazione Rockefeller-Kissinger era complessa e certamente intensa. Come ha scritto il giornalista investigativo Jim Hougan: "Kissinger, sposato con un'ex assistente di Rockefeller, proprietaria di una villa a Georgetown, il cui acquisto fu possibile solo grazie a donazioni e prestiti di Rockefeller, è sempre stato un protetto del suo patrono Nelson Rockefeller, anche quando non era direttamente alle sue dipendenze".
Il Professor Scott aggiunge:
L'arrivo di Nixon e Kissinger alla Casa Bianca nel 1969 coincise con la nomina di David Rockefeller a presidente della Chase Manhattan Bank. La politica estera  di distensione di Nixon e Kissinger  era altamente congruente con la spinta di Rockefeller ad internazionalizzare le operazioni bancarie della Chase Manhattan. Così nel 1973 la Chase Manhattan è diventata la prima banca americana ad aprire un ufficio a Mosca. Pochi mesi dopo, grazie ad un invito di Kissinger, Rockefeller divenne il primo banchiere americano a parlare con i leaders comunisti cinesi a Pechino.
Come manipolare l'opinione pubblica
In aggiunta a questi strategici "think tanks", l'élite ha creato una catena di istituti di ricerca dediti a manipolare l'opinione pubblica secondo i desideri dell'elite. Come sottolineato da John Coleman nell'apertura del suo libro rivelatore l'Istituto Tavistocksulle relazioni umane - Un progetto per il declino morale, spirituale, culturale, politico ed economico degli Stati Uniti d'America, l'istituto fu fondato nel 1913 alla Wellington House di Londra per manipolare l'opinione pubblica. Secondo Coleman:
La moderna scienza della manipolazione di massa è nata alla Wellington House, Londra, il robusto infante tenuto a battesimo da Lord Northcliffe e Lord Rothmere. La monarchia britannica, Lord Rothschild, i Rockefeller sono responsabili del finanziamento all'impresa ... lo scopo di quelli della Wellington House era quello di effettuare un cambiamento nelle opinioni dei cittadini britannici che erano fermamente contrari alla guerra con la Germania, un compito formidabile che è stato realizzato con l'"opinion making",  attraverso sondaggi. Lo staff era composto da Arnold Toynbee, un futuro direttore di studi presso il Royal Institute of International Affairs (RIIA), Lord Northcliffe, e gli americani Walter Lippmann e Edward Bernays. Lord Northcliffe era collegato ai Rothschilds tramite il matrimonio.
Bernays era nipote di Sigmund Freud, un fatto mai menzionato, e sviluppò la tecnica della "costruzione del consenso" Quando Sigmund Freud si trasferì in Gran Bretagna, anche lui, di nascosto, divenne associato a questo istituto attraverso l'Istituto Tavistock. Secondo Coleman, Bernays ha "aperto la strada all'uso della psicologia e altre scienze sociali per manipolare  e formare l'opinione pubblica in modo che il pubblico pensasse che tali opinioni fossero spontanee."
l istituto tavistockIl Tavistock Institute ha 6 miliardi di dollari di fondi e 400 organizzazioni  ausiliarie che sono sotto il suo controllo insieme a 3.000 think thanks, per lo più negli Stati Uniti. Lo Stanford Research Institute, l'Istituto Hoover, l'Aspen Institute del Colorado, e molti altri, dediti alla manipolazione degli Stati Uniti così come dell'opinione pubblica mondiale, sono emanazione del  Tavistock. Questo aiuta a spiegare perché il pubblico americano, in generale, è così ipnotizzato da essere incapace di vedere le cose chiaramente e reagire.
Il ricercatore del Bildelberg Daniel Estulin cita, dal libro di Mary Scobey Coltivare Umanità, una dichiarazione attribuita al professor Raymond Houghton, secondo cui il CFR è stato chiaro per lungo tempo nel dire che "il controllo totale del comportamento è imminente ... senza l'auto Realizzazione dell'umanità, una crisi è a portata di mano. "
Si tenga anche presente che attualmente l'80% dei mezzi di comunicazione e di stampa degli Stati Uniti è di proprietà di solo sei grandi aziende. Questo sviluppo ha avuto luogo negli ultimi due decenni. Queste società sono di proprietà dell'elite. E' quasi impossibile per chi è a conoscenza di ciò che sta accadendo a livello globale, guardare, anche per pochi minuti, le bugie, le distorsioni e falsificazioni, riversate incessantemente da questi media, organi di propaganda e lavaggio del cervello dell'élite.
Una volta che il quadro è chiaro, è anche facile notare il silenzio criminale dei media sui crimini perpetrati contro l'umanità per volere delle élites. Quante persone sanno che i tassi di cancro a Falluja, in Iraq, sono superiori a quelli di Hiroshima e Nagasaki a causa dell'uso di uranio impoverito, e forse di altri dispositivi nucleari segreti, da parte delle forze degli Stati Uniti? Falluja è stata punita per la sua eroica resistenza contro le forze americane.
Perché gli Stati Uniti sono in Asia Centrale? Per capire questo, si devono guardare gli scritti dei tirapiedi dell'élite - Brzezinski, Kissinger, Samuel P. Huntington, e loro simili. E' importante notare che i membri di questi think thanks pagati dall'elite pubblicano libri come parte di una strategia finalizzata a dare rispettabilità a successive, immorali e predatorie azioni illegali che devono essere intraprese per volere delle élites. Le opinioni non sono necessariamente loro - sono le opinioni dei think thanks. Questi tirapiedi formulano e annunciano politiche e piani per volontà dei loro padroni, attraverso organismi come il Council on Foreign Relations, il Bilderberg Group, ecc
Nel suo libro infinitamente arrogante La Grande Scacchiera, pubblicato nel 1997,Brzezinski ha spiegato la filosofia dietro l'esplosione militare statunitense in corso. Comincia citando i ben noti punti di vista del geografo britannico Sir Halford J Mackinder (1861-1947), un altro lavoratore per l'elite. Mackinder era un membro del 'Coefficients Dining Club' istituito dai membri della Fabian Society nel 1902. La continuità delle politiche dell'élite è indicata dal fatto che Brzezinski parte dalla tesi di Mackinder proposta per la prima volta nel 1904: "Chi governa l'Est Europa comanda l'Heartland: chi governa l'Heartland comanda il Supercontinente (Eufrasia): chi comanda il Supercontinente comanda il mondo".
Brzezinski sostiene che, per la prima volta nella storia umana, una potenza non-eurasiatica è diventata preminente e deve dominare sul continente eurasiatico, se vuole rimanere la potenza globale preminente:
"Per l'America il premio geopolitico principale è l'Eurasia ... Circa il 75 per cento della popolazione mondiale vive in Eurasia ... l'Eurasia rappresenta circa il 60 per cento del PIL mondiale e circa i tre quarti delle risorse energetiche mondiali conosciute".
Non è solo la posizione geostrategica della regione - è anche la sua ricchezza, "sia delle sue imprese che sotto il suo suolo", ad esercitare questa attrazione per l'élite la cui avidità di denaro e sete di potere, restano insaziabili, come se fossero afflitti da una malattia.
Brzezinski scrive:
"Ma è sul campo da gioco più importante del globo - l'Eurasia - che a un certo punto potrebbe sorgere un potenziale rivale dell'America. Questa focalizzazione sui giocatori chiave e valutazione attenta del terreno deve essere un punto di partenza per la formulazione di una geostrategia americana per la gestione a lungo termine degli interessi geopolitici dell'America in Eurasia".
Queste linee sono state pubblicate nel 1997. Milioni di persone sono morte negli ultimi due decenni, e milioni hanno perso la  casa in questa regione, ma per Brzezinski essa rimane un "campo" da gioco  e il suo trastullo! Nel suo libro, Brzezinski ha tracciato due mappe molto interessanti - una di queste porta il titolo La zona globale di penetrante violenza (pagina 53) e l'altra (pag. 124) è intitolata I Balcani euroasiatici.
La prima di queste racchiude una regione che comprende i seguenti paesi: Sudan, Egitto, Arabia Saudita, Turchia, Siria, Iraq, Iran, tutti gli Stati dell'Asia Centrale, Afghanistan, Pakistan e parti della Russia e dell'India. La seconda ha due cerchi, un cerchio interno e un cerchio più ampio - il cerchio esterno racchiude gli stessi paesi della prima mappa, ma il cerchio interno comprende Iran, Afghanistan, Turchia orientale e lerepubbliche ex sovietiche in Asia centrale.
"Questa vasta regione, lacerata da odi esplosivi e circondata da potenti vicini concorrenti, è probabile che sia un campo di battaglia importante ..." scrive Brzezinski.
Egli scrive ancora:
"Una possibile sfida al primato americano dal fondamentalismo islamico potrebbero essere parte del problema di questa regione instabile." Queste righe sono state scritte in un momento in cui questo tipo di fondamentalismo non era un problema - Successivamente  gli Stati Uniti hanno manipolato le cose e hanno scelto di crearne uno con tattiche provocatorie e ingannevoli. Secondo i suoi pensatori strategici, gli Stati Uniti potrebbero affrontare una sfida seria da una coalizione di Cina, Russia e Iran e devono fare tutto il possibile per evitare la formazione di una simile coalizione.
Per Brzezinski, il "terrorismo" - un concetto in stile Tavistock - è solo una strategia ben pianificata e ben congegnata, una menzogna e un inganno, per fornire una copertura per una presenza militare nella regione eurasiatica Centrale e altrove.Esso viene utilizzato per tenere il pubblico americano in uno stato di paura, per mantenere la Russia in uno stato di insicurezza  riguardo ad ulteriori rotture  (gli Stati Uniti hanno addestrato e sostenuto i combattenti ceceni, completamente "terroristi") per giustificare la presenza delle truppe statunitensi all'interno e nei dintorni dell'Asia centrale.
Preparazione della Guerra al Terrorismo
Il terrorismo giustifica la trasformazione degli Stati Uniti in uno stato di polizia.Secondo il Washington Post del 20 e 21 dicembre 2010, gli Stati Uniti hanno 4.058 organizzazioni anti-terrorismo! Queste non sono certamente destinate ai cosiddetti terroristi, che operano in Asia centrale - il numero supera di gran lunga il numero dei cosiddetti terroristi  in tutto il mondo. Lo sfrenato spionaggio interno da parte delle agenzie degli Stati Uniti è ormai un dato di fatto e il pubblico americano, come sempre, ha accettato questo a causa della collusione dei media e di Istituti come il  Tavistock di proprietà dell'elite.
Lo storico statunitense Howard Zinn si esprime molto bene:
"La cosiddetta guerra al terrorismo  non è solo una guerra contro persone innocenti in altri paesi, ma anche una guerra contro il popolo degli Stati Uniti: una guerra alla nostra libertà, una guerra al nostro tenore di vita. La ricchezza del paese viene rubata al popolo e consegnata ai super ricchi. Le vite dei nostri giovani vengono rubate. E i ladri sono alla Casa Bianca."
In realtà i ladri controllano la Casa Bianca e lo fanno da lungo tempo.
Nel suo libro eccezionale Crossing the Rubicon, Michael Ruppert sottolinea che gran parte della violenza nella regione asiatica centrale così come in Pakistan, che è stato incluso in due mappe nel libro di Brzezinski, è stata "avviata da delegati degli Stati Uniti". "Dato che queste mappe sono state pubblicate ben quattro anni prima che il primo aereo colpisse il World Trade Centre, rientrano in una categoria di prove che ho imparato al Dipartimento di Polizia di Los Angeles [Los Angeles Police Department]. Si chiamano 'indizi'."Ciò significa che l'esplosione del militarismo degli Stati Uniti dopo l'11/9, e l'evento stesso, erano parte di una strategia pre-pianificata e coerente di dominio globale in cui il popolo degli Stati Uniti è stato "conquistato" attraverso la legislazione totalitaria attuata sulla scia dell'11/9.
Come Brzezinski afferma:
L'America è troppo democratica a casa per essere autocratica all'estero. Questo limita l'uso del Potere dell'America, specialmente della sua capacità di intimidazione militare. Mai prima una democrazia popolare ha raggiunto la supremazia internazionale. Ma la ricerca del potere non è un obiettivo che suscita la passione popolare, eccetto in condizioni di improvvisa minaccia o sfida al senso di benessere nazionale del pubblico... L'abnegazione economica (cioè, spese per la difesa) e il sacrificio umano (vittime anche tra i militari di carriera) richiesti nello sforzo non sono congeniali agli istinti democratici. La democrazia è nemica della mobilitazione imperiale.
Certamente la legislazione post 11/9, la straordinaria espansione delle agenzie di sorveglianza sul pubblico americano è motivo di grande soddisfazione per l'elite - gli Stati Uniti difficilmente possono essere definiti una democrazia, ora. Come riportato dal Washington Post, la National Security Agency intercetta più di 1,7 miliardi di emails, telefonate e altre comunicazioni ogni giorno e le memorizza. Nessuna meraviglia che Bush ha chiamato l'11/9 "una grande opportunità" e Rumsfeld l'ha visto come analogo alla seconda guerra mondiale per "rimodellare il mondo".
Al fine di raggiungere gli obiettivi dell'elite, gli Stati Uniti hanno distrutto la Jugoslavia, mentre la Russia restava ipnotizzata e impotente, da cambi di regime effettuati in Asia centrale, basi militari costruite in Europa orientale e Asia centrale, ed esercitazioni militari altamente provocatorie per sfidare la volontà della Russia e della Cina.  Hanno costruito una base militare in Kirghizistan che ha più o meno 500 miglia di confine con la Cina.
Quando i cinesi hanno protestato per le recenti esercitazioni navali con la Corea del Sud troppo vicine al territorio cinese, un portavoce USA ha risposto:
"Le decisioni in questione sono prese da noi e solo da noi ... Dove ci esercitiamo, quando ci esercitiamo, con chi e come, con quali risorse e così via, sono decisioni prese dalla Marina degli Stati Uniti, dal Dipartimento della Difesa, dal governo degli Stati Uniti". "Come nota il giornalista Rick Rozoff: Non c'è modo che un tale polemico, arrogante e volgare linguaggio non sia stato compreso nel suo giusto valore a Pechino. "
Gli Stati Uniti hanno acquisito basi in Romania, Bulgaria, Polonia e Repubblica ceca - e hanno creato la più grande base militare mai costruita nella regione, Camp Bondsteel, in Kosovo. Secondo un rapporto del giornale russo Kommersant, il 3 marzo 2011, un piano in quattro fasi per lo spiegamento di un sistema missilistico americano in Europa sarà pienamente completato entro la fine del 2020. Gli Stati Uniti sono anche impegnati a creare legami militari  bilaterali nel cortile di casa della Russia, con l'Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan e perseguono l'obiettivo di una "Grande Asia Centrale", dall'Afghanistan fino al Medio Oriente, un grande corridoio da cui il petrolio, il gas, e le ricchezze minerarie di questa regione affluiranno nelle casse dell'elite degli Stati Uniti, a prezzo sanguinoso per la popolazione locale.
Come rilevato dal diplomatico di carriera indiano M.K. Bhadrakumar:
"Non passerà molto tempo prima che comincino a capire che 'la guerra al terrore' sta fornendo una conveniente agenda in base alla quale gli Stati Uniti garantiscono in modo incrementale, a se stessi, una dimora permanente negli altipiani di Hindu Kush, Pamir, nelle steppe dell'Asia centrale e del Caucaso che formano il nodo strategico che domina la Russia, la Cina, l'India e l'Iran. - "La scena di  una grande guerra che coinvolge le grandi potenze del momento - Stati Uniti, Russia e Cina - è stata impostata, su progetto dell'élite. E 'solo una questione di tempo.
Di volta in volta l'élite degli Stati Uniti ha portato la sua brava gente in grandi guerre attraverso inganni documentati da prove - l'affondamento del Lusitania durante la prima guerra mondiale, Pearl Harbour nella seconda guerra mondiale, e così via. L'élite ci considera "spazzatura umana" - un termine usato per la prima volta dai francesi in Indocina. Sta inoltre creando una buona dose di "rifiuti umani" negli Stati Uniti. Un rapporto della Banca Mondiale afferma che, nel 2005, 28 milioni di americani erano "precari" - nel 2007 il numero era salito a 46 milioni! Un americano su cinque si trova di fronte la possibilità di diventare "indigente" - 38 milioni di persone ricevono buoni pasto!
Michael Ruppert lamenta:
Il mio paese è morto. La sua gente ha ceduto alla tirannia e, così facendo, è diventata il principale gruppo di supporto alla tirannia, la sua base, il suo difensore. Ogni giorno appoggiano la tirannia facendo operazioni nelle sue banche e spendendo il loro denaro preso in prestito nelle corporazioni che lo gestiscono. La grande strategia dei  Neocons di George HW Bush ha trionfato. Convincere le persone che l'America non può vivere senza le 'cose buone', poi sedersi e guardare mentre esse avallano crimini sempre più oltraggiosi  mentre  voi gettate loro ossa con sempre men carne. Per tutto il tempo li tenete bloccati nel debito. Distruggete la classe media, la sola base politica che deve essere temuta. Fate loro accettare, a causa della loro colpa comune, misure sempre più repressive da stato di polizia. Fate quello che volete.
Un sistema economico globale eretto su valori inumani e predatori, dove pochi posseggono più ricchezza dei miliardi di affamati messi insieme, si concluderà, ma la fine sarà dolorosa e sanguinosa. Si tratta di un sistema in cui l'elite vive di guerra e miseria umana diffusa, sulla progettazione della morte e della distruzione. Come disse Einstein, "Io non so come  sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma posso dirvi cosa useranno nella Quarta - clave e pietre!"
Il Prof. Mujahid Kamran è Vice Rettore, Università del Punjab, Lahore, Pakistan, e il suo libro The Grand Deception – Corporate America and Perpetual War è appena stato pubblicato (aprile 2011) da Sang e pubblicazioni Meel, Lahore, Pakistan.
Fonte: Global Research 7 Giugno 2011 
Traduzione: Dakota Jones, http://ilupidieinstein.blogspot.com
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it

domenica 26 luglio 2015

chi c'è dietro le migrazioni di massa?

maurizio blondet
 " “Se credete ancora che la migrazione sia fatta di disperati – esordisce – ricredetevi. E’ un’azione voluta e organizzata, fra gli altri, da « L’organisation internationale pour les migrations » …”

Qualche giorno fa’ ho segnalato come le masse di clandistini imbarcati dalla Libia non solo sono quasi tutti negri sub-sahariani (che Rai 3 continua a chiamare “siriani in fuga dalla guerra”) ; ma che alcuni di questi hanno raccontato all’inviato di Le Monde di essere stati presi per le strade libiche. Domanda: ci sono organizzazioni   in Libia che fanno incetta di negri per spedirceli?
Il dubbio è venuto anche all’ottimo sito elvetico Les Observateurs. Che indica un possibile sospetto.
“Se credete ancora che la migrazione sia fatta di disperati – esordisce – ricredetevi. E’ un’azione voluta e organizzata, fra gli altri, da « L’organisation internationale pour les migrations » …”.
E’ questa una organizzazione intergovernativa che pare collegata alle Nazioni Unite. Andatene a vedere il sito, ed apprenderete cose interessati.
barcone-migranti1

Direttore generale dell’Organizzazione è un tal ambasciatore americano William Lacy Swing [vedi foto sopra], che ha una carriera di diplomattico in paesi come la Nigeria. Costui è stato continuamente confermato e riconfermato a quella carica: è sulla poltrona dal 2008, e ci resterà fino al 2017 almeno (se non smetteranno di riconfermarlo). Manovra un budget di 1 miliardo e 675 milioni di dollari,  ha 8400 dipendenti presenti in oltre 100 paesi; il quartier generale è a Ginevra. Strano che di un simile titano, io non avessi mai sentito parlare, nè incontrato nelle aree di crisi che ho coperto qualcuno dei suoi agenti riconoscibili. Fra le cose che IOM fa’ è “organizzare elezioni per i rifugiati fuori dalla loro patria, per esempio in Afghanistan nel 2004 e le elezioni in Irak nel 2005” .
Quindi: ad occhio e croce è una delle benefiche entità global-americane per l’espansione della demokràtia  nei paesi dopo che gli Usa li hanno devastati(pardon, volevo dire: aperti alla civiltà occidentale).
Lo IOM dichiara la sua missione senza giri di parole:
“E’ impegnato al principio che una migrazione umana e ordinata fà bene ai migranti e alle società”.
“In un’epoca di mobilità umana senza precedenti – ci istruisce – si constata che è particolarmente urgente far comprendere appieno i legami che esistono tra la migrazione e lo sviluppo, prendere misure pratiche perché la migrazione serva di più gli interessi dello sviluppo, ed elaborare soluzioni durevoli alle situazioni migratorie che sollevano difficoltà. In questo campo, la filosofia dello OIM è che le migrazioni internazionali, se gestite correttamente, contribuiscono alla crescita e alla prosperità dei paesi d’irigine e di destinazione, e profittano agli immigrati stessi”.
In base a questa bellissima convinzione che le migrazioni   in carrette del mare “fanno bene alle società” dove arrivano, lo IOM si occupa, a quanto dichiara, di:
° Assistere i paesi ad essere pari alle crescenti sfide della gestione delle migrazioni.
° Far progredire   la comprensione delle questioni dell’immigrazione.
° Incoraggiare lo sviluppo economico e sociale attraverso l’immigrazione
° Sostenere la dignità umana e il benessere dei migranti.
Non so, ma ho l’impressione che questa descrizione dei compiti dei missionari si possa tradurre  con la parola promozione.
Lo IOM “promuove” le emigrazioni di massa. Perché ha fede che queste   facciano bene all’economia delle società che li ricevono, o ovviamente a quella globale. E’ una tesi tipica del mondialismo dei poteri forti.
Siccome il benemerito ente dichiara ripetutamente di “assistere gli   Stati”  in tutti i modi possibili per ingoiare i necessari milioni di clandestini (pardon: “migranti”, è lo IOM che ha fatto circolare la parola  corretta che tutti i media ripetono), io credo che il nostro governo,  prima ancora che ai Kommissari Ue, dovrebbe bussare alla porta dello IOM. L’indirizzo è:
17, Route des Morillons, CH-1211 Geneva
19, Switzerland
Tel: +41.22.717.9111
E’ la porta giusta. Il signor ministro Alfano alzi il telefono e chieda assistenza all’ambasciatore Swing e i suoi 8400 buoni samaritani, che fremono dal darci assistenza della loro competente filantropia.
Non posso esserne certo perché le pagine sulle riunioni e le decisioni sono segretate (pardon: “accesso ristretto solo agli stati membri”). L’Italia essendo stato membro, sicuramente saprà cosa ha deciso lo IOM nella consultazione informale del 16 giugno, che non è ancora avvenuta mentre scrivo..
Il sito è molto bello ed umano.
Pieno di foto di clandestini che scendono dai barconi a Lampedusa, che dormono alla Centrale di Milano o alla Tiburtina di Roma. Didascalia: “oltre 100 mila migranti salvati in mare”: come se fossero stati Swing § gli ottomila suoi dipendenti a salvarli, e non   la marina italiota.
“Circa 102 mila migranti sono arrivati via mare in Europa quest’anno, secondo lo IOM. Il numero è lievemente superiore a quello raggiunto nel 2014”.
Il grande contributo dell’ambasciatore Lacy Swing, oggi direttore generale, sta in una frase che ha detto poco fa alla Conferenza dell’Asia Sud-Orientale:
“Il direttore generale dello IOM ha sfidato la comunità globale a ‘coniugare il rompicapo di un’efficace gestione delle frontiere con le migrazioni su larga scala”.
Illuminati dalla sua sentenza le diciamo grazie, ambasciatore!  Senza di lei non ci saremmo arrivati: è proprio un rompicapo! Conundrum, come dice lei!
E’ una frase che per acutezza mentale, originalità e impegno personale sta quasi alla pari con quella del nostro presidente della Rep, già celebre per succosi moniti del genere. Grazie, ancora grazie.
Qualche suggerimento per risolvere il rompicapo no, vero? Ma   stimolati dalla sua alta intelligenza, il titolo del comunicato IOM che segue ci fa’ venire un’idea. Il titolo: “Lo IOM fa’ appello per la raccolta di 80 milioni di dollari onde fornire sostegno alle famiglie di profughi sparse per l’Irak. Perchè, sapete, 3 milioni di iracheni sono stati cacciati dalle loro caso da conflitti violenti”.
Quale sarà la causa di questi conflitti violenti, ambasciatore? Chissà.   Forse il Pentagono ne sa qualcosa. Forse i sauditi, i turchi e gli americani potrebbero smettere di fornire armamento ed assistenza dal cielo al Califfato da loro foraggiato? E’ un’idea che ci è frullata per la testa così..Scusate.
Sarebbe bello sapere dall’ambasciatore Lacy Swing o da uno dei suoi ottomila apostoli, qualche informazione in più sulla enorme migrazione dall’Africa nera verso la Libia, e poi da noi. Lui che ha passato una vita in Africa da diplomatico, avrà qualche opinione sul perché essa è aumentata brutalmente – proprio dal 2008 – e con essa, aumentati gli annegamenti di massa? Una dinamica migratoria raggiunge simili picchi solo se un evento catastrofico la giustifica, come appunto guerre, carestie, genocidi. Ne sa qualcosa?   Non ci sarà per caso, in quei paesi, una certa “promozione” dell’esodo? Nella convinzione che fa’ bene all’economia globale?
Le motivazioni di una tale promozione tendono a sfuggirci. a meno che non sia nel titolo di un’altra informazione del sito:
“Sette miliardi di sogni, un solo pianeta. Consumiamo con moderazione – Giornata mondiale dell’ambiente 2015”.
Ecco qui. Siamo in troppi: sette miliardi, su un solo pianeta. Le barcate di clandestini possono convincerci meglio che siamo in troppi in questo solo pianeta, che la popolazione va’ un po’ accorciata.
by Maurizio Blondet
ambassador
"Non possiamo e non dovremmo fermare i migranti. Dobbiamo dare loro una vita
migliore a casa. La migrazione è un processo, non un problema"
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it

avvertimento e gelosia



Avvertimento

Il mio compagno, arrapatissimo davanti ad una foto di un bel nudo di donna piuttosto formosa come piacciono a lui, ha detto.
-Guarda qui..- indicandomi una patata pelosa.
-Vedo. Impossibile non vederla.-
-Che  ne dici se...-
-Le tette non me le rifaccio.-
-Lo so. Ed é un gran peccato. Se mi amassi però almeno una seconda abbondante potresti fartela.-
-Lo faró solo dopo che tu ti farai un allungamento al pene.-
Non perché lui ne abbia bisogno ma é la mia risposta classica quando fa queste richieste davanti ad un bel seno generoso.
Non gli piacciono per nulla i seni piccoli e le linee sottili.
E chissà perché ha "scelto" me.
Ma comunque.
Pur non essendo lui un amante del pelo, si é quasi ipnotizzato davanti a quella patata pelosa.
Che non era selvaggia ma insomma. Piuttosto boscosa.
Mi ha chiesto di non depilarla..
Gli ho risposto che avrei accettato una via di mezzo. Prendendola come un nuovo gioco erotico.

Mamma mia. Non é molto da coniglietta avere la  patata pelosa.
Oddio. Come staró?
Mi ingrasserá?
Più di adesso?

Ormai il dado é tratto.
Siete avvertiti.
Le prossime foto...
Pussy hair.

Un po' di novità ravvivano il blog non trovate?
Buona giornata a tutti e anche se in ritardo...
Buon 2014.


Ieri. Sul divano a

tentare di far "indispettire" il mio ex intelligente uomo.
Stava guardando imperturbabile Crozza, e io pure, quando improvvisamente ho tirato fuori la mia valigetta da 007 coniglietta con furore e sono apparsi  280 smartphone (imprestati anche dai vicini) e ho cominciato a fotografarmi.
Niente.
Allora mi sono tirata giù una spallina della canotta.
Ancora niente.
Ho abbassato la maglietta.
Niente.
Lui sempre a guardare Crozza che faceva Razzi e sorrideva sornione.
Gli ho sparato un flash in faccia.
Niente.
-Senti scusa...sei mica un reperto archelogico dell esercito di terracotta cinese?- ho chiesto. (perchè un dubbio mi è venuto)
Si è finalmente voltato e ancora con il sorriso sulle labbra dato da Crozza-Razzi... -Sono koreano, non cinese.-
Gli ho fatto un sorriso a 78 denti e brandendo quattro smartphone ho risposto
-Più diritti per noi conigliette esibizioniste!!!-

Ora domanda seria.
Ma voi. Se la vostra compagna/donna/amante/moglie avesse un blog come il mio e ve lo dicesse.
Sareste gelosi?
Vi sentireste minacciati o che ne so.
Lui non è un educando. Non vorrei nemmeno lo fosse.
Guarda i porno.
Naviga in internet alla ricerca di forme morbide e "tante" come gli piacciono.
Io non sono gelosa di questo.
Non mi sento sminuita se gli viene duro davanti ad una quarta.
E' un maschio adulto e sano, sarei preoccupata se non gli venisse duro davanti a qualcosa che gli piace molto.
Boh.
Forse sono una coniglietta borderline.

sabato 18 luglio 2015

i dannati del mare

Nel novembre 1989, al suono delle fanfare di tutto l’Occidente ‘democratico’, cadeva il “Muro” per antonomasia, quello di Berlino. Sono passati 26 anni e, nel mondo, di muri ne sono stati eretti più di una ventina: muri di filo spinato, di cemento, di sabbia e pietra, contornati da fossati, elettrificati, guardati a vista da soldati che sparano…

I più conosciuti sono quelli tra Stati Uniti e Messico (dove le “schiene bagnate” centro-americane cercano di entrare nella terra promessa del dollaro), quello tra Israele e Cisgiordania, la barriera di Ceuta e Melilla in Marocco. Ma ve ne sono altri meno noti, come quello recente tra Bulgaria e Turchia eretto per fermare i profughi siriani, quello tra l’Oman e gli Emirati Arabi, quello tra lo Yemen e l’Arabia Saudita, quello tra la Thailandia e la Malaysia e via dicendo. Ogni anno migliaia di persone perdono la vita per oltrepassare questi muri.

Ma, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR), il muro più mortale - fatto d’acqua e non di terra - è il Mediterraneo, il mare nostrum. Nel 2014, secondo l’Agenzia, nel mondo sono morti 4.272 migranti e ben 3.419 di questi in quel cimitero d’acqua che è diventato il Mediterraneo. Fino a questo mese di maggio 2015 sono morti nelle nostre acque 1.750 migranti, 30 volte di più dello stesso periodo del 2014.

Da anni di discute, almeno in Europa, del problema dei migranti, e via via che la crisi economica si fa sempre più pesante, sembra che questo sia il nostro problema principale. Frontex, Eulex e sigle varie, proposte di militarizzazione del mare, bombardamento degli scafisti… vuote parole che vogliono nascondere due realtà fondamentali, che riguardano da vicino non solo le decine di migliaia di uomini, donne e bambini che cercano di sfuggirvi ma anche noi, qui nella ‘fortezza Europa’: la rapina imperialista e la guerra.


Prima ti saccheggio …..

Già, la rapina imperialista, cominciata ben prima delle guerre “umanitarie” che hanno sconvolto l’Africa. Dopo gli anni ’60 e la caduta dei regimi coloniali, l’Africa è stata terreno di una nuova ri-colonizzazione fatta a colpi di accordi commerciali che avevano il fine di riguadagnare il terreno perduto con meccanismi diversi da quelli dell’occupazione militare diretta (anche se poi sarebbero stati ripresi anche questi, vedi Iraq, Mali, Libia per citare gli ultimi esempi).

Tali accordi si basano su un principio ben chiaro: modulare le economia dei paesi africani secondo le necessità del capitale europeo e nordamericano. Questi accordi prevedono, in sostanza, la vendita delle materie prime ad un costo inferiore a quello di mercato e l’abolizione dei dazi di importazione. L’ultimo di questi accordi, firmato tra Unione Europea e 15 stati dell’Africa Occidentale e chiamato APE (la sigla in francese dell’Accordo di Associazione Economica) proibisce – ad esempio - l’imposizione dei dazi sugli 11.900 milioni di euro di prodotti importati dalla UE nel 2013 (la Francia, grazie alla sua eredità coloniale, è la testa di ponte dell’imperialismo europeo in questa zona). Ciò significa che l’agricoltura di sussistenza locale di questi paesi si trova a competere – per così dire, meglio sarebbe ‘soccombere’ – con l’agricoltura industriale europea. Risultato: la rovina completa di decine di migliaia di piccoli agricoltori e delle loro famiglie.

Come diceva a proposito dell’America Latina il grande scrittore uruguayano Eduardo Galeano, anche l’Africa “ha la disgrazia di essere ricca” di materie prime e di grandi estensioni di terre. Da anni le multinazionali, sostenute dalle elites politiche locali, espellono gli abitanti per impadronirsene: basta il più vago sospetto della presenza di petrolio o di minerali necessari all’industria occidentale, o la possibilità di impiantare piantagioni per la produzione di bioetanolo ed ecco che decine di migliaia di persone vengono private, con le buone o più spesso con le cattive, delle loro case, delle loro terre e dei loro mezzi di sostentamento. Zimbabwe, Uganda, Namibia, Mozambico, Mali, Nigeria, Tanzania… sono solo alcuni degli esempi.

L’anno scorso l’Inghilterra ha destinato 600 milioni di sterline – denaro dei contribuenti inglesi – ad ‘aiuti allo sviluppo’, concretati in un accordo chiamato “Nuova Alleanza per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione”. In cambio degli aiuti economici e degli investimenti occidentali, i paesi africani coinvolti – in base a tale accordo – devono cambiare le loro attuali leggi in modo da facilitare l’acquisizione delle terre, il controllo della fornitura di sementi e quello dei prodotti da esportazione. Le conseguenze sono chiare. Hanno sottoscritto questo accordo Etiopia, Ghana, Tanzania, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mozambico, Nigeria, Benin, Malawi e Senegal.

L’imperialismo nord-americano non si tiene indietro. Lo scorso marzo a Londra la Fondazione Bill & Melinda Gates (proprietaria – guarda caso - di mezzo milioni di azioni di Monsanto) e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo (la famigerata USAID) hanno organizzato una conferenza tra ‘donatori’ di aiuti e grandi società, in cui si è discussa la strategia per facilitare la vendita di sementi sotto patente in Africa.

Per generazioni gli agricoltori hanno interscambiato tra loro le sementi, Ciò ha permesso di innovare, di mantenere la biodiversità, di adattare le sementi a condizioni climatiche diverse e di difendersi dalle malattie delle piante. In questa riunione, invece, si è dibattuto come introdurre massicciamente le sementi ibride di Syngenta, Monsanto ecc., che renderanno i contadini africani assolutamente dipendenti dalle multinazionali proprietarie delle patenti e produttrici anche dei pesticidi e dei fertilizzanti necessari a queste colture, provocando quindi anche danni ambientali e problemi alla salute, oltre alla rovina dei piccoli coltivatori locali.


….poi ti bombardo..

Quando questi accordi non sono abbastanza celeri rispetto alle esigenze del capitale imperialista, resta sempre l’opzione militare. Il caso della Libia è esemplare.
Nel novembre 2010 si tenne nel paese il 3° Vertice Africa-UE. Muhammar Gheddafi accolse con gran pompa i dirigenti di 80 paesi africani ed europei, che pianificarono un ‘piano di azione’ per una collaborazione congiunta 2011-2013 in materia di creazione di posti di lavoro, investimenti, crescita economica, pace, stabilità, emigrazione e cambio climatico.

Ma la Libia – che era allora il paese con il più alto livello di vita di tutta l’Africa, è bene ricordarlo - era un boccone troppo ghiotto. Possedeva una riserva immensa del miglior petrolio leggero del mondo, con un potenziale produttivo stimato in più di 3 milioni di barili al giorno (che il governo pensava di nazionalizzare).

Nel suo sottosuolo giace una immensa riserva idrica di acqua dolce stimata in 35.000 chilometri cubici che forma parte del Sistema Acquifero Nubiano di Arisca (NSAS), la maggiore riserva idrica fossile del mondo: negli anni ’80 si era dato il via ad un progetto su grande scala di approvvigionamento idrico, il Grande Fiume Artificiale di Libia che, una volta completato avrebbe coperto Libia, Egitto, Sudan e Ciad - regioni sempre minacciate dalla scarsità di acqua per le coltivazioni - e permesso di potenziare la sicurezza alimentare della zona. Il progetto avrebbe anche evitato a questi paesi di ricorrere ai finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale: qualcosa che si opponeva all’aspirazione al monopolio globale delle risorse idriche e alimentari da parte del capitale internazionale. La Libia possedeva inoltre 200 mila milioni di dollari di riserve internazionali. Come è andata a finire lo sappiamo tutti.

Uno stato in completo disfacimento, bande terroristiche (i famosi e celebrati ‘ribelli’) che si contendono militarmente il controllo delle sue riserve (qualcuno a Washington e a Bruxelles ha fatto male i conti…), migliaia e migliaia di lavoratori dei paesi vicini attratti dalle precedenti opportunità di lavoro e rimasti senza possibilità né di integrarsi né di ritornare ai loro – poverissimi - paesi di origine, un territorio aperto alla criminalità più brutale: ecco perché i barconi partono dalle coste libiche… grazie alla nostra guerra “umanitaria”.


… e se non basta ti annego.

Alcuni anni fa, con il cinismo ‘di classe’ che lo contraddistingue, il Fondo Monetario Internazionale calcolava che – per la struttura del capitalismo mondiale e le sue esigenze di produzione e riproduzione – più di un terzo della popolazione mondiale era ‘inutile’.
Può sembrare una boutade, ma non lo è. E’ l’idea vera che sta sotto al fiume di discorsi sui “diritti umani” con cui ci hanno innaffiato in questi ultimi anni, è il substrato ideologico nazista che ci sta avvelenando.

L’esercito di riserva europeo è più che sufficiente per le necessità del capitale, quindi i migranti – gli ultimi degli sfruttati e degli oppressi – sono solo braccia e bocche inutili e dannosi per il profitto. Per loro, i nuovi untermenschen, i diritti umani tanto sbandierati non valgono e così noi assistiamo – troppo, troppo silenziosi – alla carneficina che si ingoia migliaia di esseri, umani tanto quanto noi. Certo non ci sporchiamo le mani di sangue, lasciamo che sia il mare a fare il lavoro sporco.

Ma .. attenzione! questo discorso riguarda anche noi. In forma più sottile ogni giorno ci dicono che anche la maggioranza di noi lavoratori europei - in buona sostanza - stiamo diventando braccia e bocche inutili. Per ora soffriamo e moriamo di miseria, di disoccupazione, di mala sanità, di super sfruttamento ma lo facciamo uno qua e uno là. La nostra miseria, la nostra morte non appare sui giornali, è un processo che corre sotto traccia. Intanto si prepara l’Esercito Europeo unico, nel caso dovessimo cominciare a prendere coscienza del nostro presente e del nostro futuro, a organizzarci, a ribellarci.

Quello che l’Africa soffre da anni è quello che noi cominciamo a soffrire: non a caso il progetto politico più importante che si sta discutendo nel massimo segreto a Bruxelles – il TTIP – è la proposizione di quegli ‘accordi’ per lo sviluppo che hanno devastato altri continenti.

La faccia più bestiale del capitalismo è oggi rivolta ai migranti – a quei nostri fratelli proletari la cui disperazione, sofferenza e morte dovremmo sentir bruciare sulla nostra pelle – ma si sta, abbastanza velocemente rivolgendo verso di noi. Quando questa faccia si girerà completamente, nessuno potrà dire di non averlo saputo.

Fonte - Fonte - Fonte

fonte: freeondarevolution.blogspot.it