CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 13 luglio 2012

sogno interrotto


la capra sotto la panca lasciala campare
la capra sotto la panca lasciala crepare.
Smollo la pancia che danza,
se campo mi proietto verso la terza gamba.
Scende la cerniera, si spalanca la portiera,
che vedo!? L'alzabandiera
di gran carriera accende l'atmosfera,
e se abbattessi la barriera con la dentiera?
Se invocassi una preghiera?
Non è da me, sono sincera...
Fa che questa sera sia vera,
che non sia una mera chimera
gettata nella pattumiera.
Sfilo la panciera alla mia maniera,
sto a mio agio ed adagio...
caldo fiotto galeotto m'induce a rimanere sotto...
Apro gli occhi, il complotto del passerotto
ha indotto il finale prodotto,
il risotto si è scotto.
Silenzio assenso del salotto.

martedì 10 luglio 2012

con affetto - 2 -


la Tommasi afferma di ciucciare i vasi,
frase allusiva, considerando la convinzione propositiva
di diventare a breve una porno diva.
Sarò cattiva, ma penso che la prerogativa della passiva
sia di strofinarsi il culo con la carta abrasiva
se non altro per alimentare una vita alternativa,
tenendo in giusta considerazione il rischio di finire in terapia intensiva.

Vorrei scambiare la saliva con una persona collaborativa,
vorrei che mi desse una sensazione esplosiva,
vorrei che mi dedicasse una canzone sotto il balcone
non prima di aver evacuato materia marrone,
volgare? E' che l'arsura estiva mi disturba la digestione,
per fortuna non mangio come un leone... In conclusione...
scalderò il letto a chi volesse raggiungere il tetto. Scherzetto.
Con affetto.

lunedì 9 luglio 2012

con affetto


non sussurro ai cavalli
non mi strappo i capelli,
cadono a brevi intervalli
non sono una incantatrice di serpenti,
tengo per me sogni scadenti.
E' un supplizio la vana ricerca del tuo indirizzo
perciò farò uno schizzo
di come potresti essere, giusto per evitare l'ospizio...
Il costante conflitto
che c'è tra noi non sopperirà questo inizio,
al momento sono fuori servizio.
Ho il sospetto che tu sia troppo perfetto
ma non è un verdetto quello che ho detto,
solo un semplicissimo concetto.
Con affetto.

sabato 7 luglio 2012

ode



a zigo zago il dottor Zivago a scrivere poesie era un mago,
divago, dammi spago altrimenti me ne vado.

Scorrono le dita nella tua bocca
mentre la tua mano tra le cosce tocca...
non resisto, zero in condotta.
Ora le dite maschie accarezzano la fica,
stupita, stordita, partita.
Mi lascia disorientata questa situazione inconsueta,
mezza spogliata, quel poco che basta per acquisire nuova vita.

Ode al tuo cazzo
è così sublime che mette in imbarazzo,
ode al tuo cazzo
sono all'angolo, è terminato lo spazio.

Sono quì per te
apro le gambe solo per te.
Comprendo, no, tento, spremo le meningi,
mi possiedi ma in realtà mi respingi.

Non ci siamo incontrati
non ci siamo amati
non siamo stati insieme
ho tratto conclusioni sceme.

venerdì 6 luglio 2012

amore


Non so scrivere racconti di sesso.
Non per mancanza di fantasie erotiche, ma perchè le stesse, iniziano e finiscono nell'arco del momento di sano onanismo.
O di una trombata.
Perchè mi capita, nonostante abbia sotto, sopra o di fianco, una persona unita a me carnalmente, che mi lasci andare ad immagini che nulla hanno a che fare col momento vissuto.
Che è un paradosso, mi rendo conto, ma ho il limite di non saper chiedere e accontentarmi di assecondare gli altrui istinti.
Pertanto soddisfo i miei, dentro quei voli pindarici che mi vedono sandwich tra due maschi, per dire, mentre sotto mano ce n'è uno.
Perchè se pure m'impegnassi a scriverlo, sarebbe a mala pena di quattro righe.
"C'incontrammo,
ci trombammo
fumammo
e ce ne andammo."
Insomma, neppure il tempo di farlo venire duro al più rude degli uomini.


mercoledì 4 luglio 2012

anonimo




mentre stavo a gambe larghe e tu mi massaggiavi le palle e leccavi il buchino dietro ho sentito le tue mani invitarmi a mettermi a carponi. non ci ho pensato sopra. stavo godendo, mi stavi torturando da dieci minuti. lasciando la mia erezione libera. non toccandomi il pisello ormai gonfio all'eccesso. solo la tua lingua su inguine, palle, ano. e le mie mani condividevano quel tuo gioco. lo assecondavano e non andavano a sfiorare il cazzo ma restavano in attesa. così, in ginocchio sul letto sentivo la tua lingua spingersi in fondo al mio buchino mentre allargavo le gambe. poi ti sei alzata e mi hai detto "resta così tesoro...". il fiato sospeso. te che armeggi nella penombra di spalle. vedo una cintura o qualcosa del genere. indossi un perizoma nuovo? cos'è? poi ti volti. e capisco. vedo i tuoi fianchi. la cinturina nera di pelle che sostiene un fallo nero lucido. ti avvicini. sei tremendamente sexy. lo fai dondolare di qua e di la per farmi capire cosa sucecderà e intuire quant'è duro. il tuo corpo statuario. le tue tette. e poi il tuo ...cazzo!? vieni davanti a me. lo riempi di saliva e la spalmi con cura mentre mi chiedi di aiutarti con la mia saliva e le mie mani. eseguo, sono in uno stato sospeso. sembra tutto già scritto. con la mia mano ne saggio la consistenza. e duro e pieno di piccole nervature che lo fanno somigliare a un pisello vero. mi lanci un ultimo sguardo sensuale e sparisci alle mie spalle. ahh! ecco la punta si è appoggiata e si fa largo prima piano piano. poi sempre più dentro. e così cominci a farlo entrare e uscire ritmicamente., non immaginavo fosse così bello e pieno. non sento dolore ma tanto piacere. tu sei forte ma delicata. mentre continui a scoparmi il mio cazzo durissimo penzola e dondola danzando sul tuo ritmo. poi la tua mano lo afferra e mentre mi inculi me lo seghi piano.
è un attimo. sborro tantissimo. sussulto. mi contorco dal piacere. ancora spruzzi incontenibili di sborra bianca e densa. godo tesoro. me lo infili in tutta la sua lunghezza. lo sento forte. mentre la tua mano mi tiene stretto il pisello alla base. gli ultimi spasmi dell'orgasmo pulsano. cola ancora la mia crema oramai densa e lenta. tu sorridi. non ti vedo ma lo so.

io e me - 4 -


io

ciao ragazza, perchè ti nascondi?
Poco fa ho lanciato una moneta in aria
ed è uscito testa

me

ella cammina a piccoli passi
pensierosa come sempre,
con cento lire le basterebbe
comprare il mondo e farselo suo

io

testa fra le nuvole,
troverà colori bizzarri

me

la mente annebbiata
della luce del giorno
lascia immobile ogni cosa

io

frammenti d'amore...

me

già, frammenti d'amore

io

ho lanciato di nuovo la moneta,
è uscito croce questa volta

me

provaci, ti trasportano le stelle

io

dolcezza sgranata di zucchero
spara al suo cuore,
l'anima si dispera ma non è cattiva

me

sarà regina oppure no,
lei non lo sa ora

domenica 1 luglio 2012

la fabbrica del consenso e l'ipnosi di massa


di Angelo Bona

Cari amici, tutti noi pensiamo che uno stimolo sensoriale esterno venga recepito dal nostro sistema percettivo ed elaborato a livello centrale producendo una sensazione e successivamente una forma pensiero, un'idea. In realtà i percetti derivanti dall'ambiente divengono proteine e strutture fenotipiche ed ora vi spiego come accade. Non pensiate che siamo cosi' diversi da un comune computer con un hardware ed una serie di software, un sistema operativo centrale e una memoria piu' o meno capiente. Bene, pensiamo ad esempio all'informazione dei media che immancabile ci perviene dai giornali, dagli schermi televisivi, dalla radio ecc. L'informazione, da in- formare e cioè "dare forma" alla mente è in realtà una de-formazione cognitiva, ma anche strutturale. Noam Chomsky, linguista filosofo e teorico della comunicazione, professore al MIT (Massachusetts Institute of Technology) parla di grammatica generativa e di strutture innate nel linguaggio naturale e l'operato del grande scienziato va bene al di là della filosofia e della psicologia e diviene politica e scienza della comunicazione. Chomsky è sempre stato contro le lobbies e l'imperialismo delle amministrazioni USA da Roosvelt in poi. Ha parlato di una " fissazione di priorità", cioè di una gerarchia di notizie e di struttura delle notizie prodotta dai mezzi di informazione che de-formano il messaggio giungendo ad un condizionamento di massa, cioè come lui dice ad una edificazione di una "Fabbrica del Consenso".
Chomsky afferma che per comprendere il funzionamento di una lingua è limitativo definirne i codici, i rapporti. Non basta classificare e l'analisi della struttura linguistica non è esaustiva della comprensione delle potenzialità del linguaggio. I parlanti possono produrre e comprendere frasi inedite, mai pronunciate precedentemente. Esiste cioè una "creatività", un libero arbitrio generativo per cui vengono prodotte nuove frasi che comunque seguono regole strutturali ben precise.
Le grandi società di capitale condizionano l'informazione obbligando la massa ad una fruizione passiva, una sorta di continuo marketing della comunicazione finalizzato all'obbligo di un'azione pilotata dall'alto. L'esecutore è inconsapevole dell'esistenza del mittente e crede di scegliere liberamente, ma la "creatività" dell'individuo è un pericolo per i padroni della fabbrica e la dittatura della comunicazione teme la spontanea espressione del singolo.
Un sistema di propaganda martellante ci condiziona le scelte, i pensieri, il libero arbitrio in un orientamento di globalizzazione del consenso. Bill Gates sa perfettamente che l'uomo è una macchina da programmare come un computer e lo vedo molto interessato a generare microchip e vaccini di controllo di massa che altro non sono che software di programmazione umana. Ma c'è dell'altro. L'informazione non è soltanto etere, codice immateriale, ma struttura proteica, fenotipo, biochimica, proteina. Ogni percetto esterno viene assimilato come "informazione biochimica", voglio dire che il messaggio recepito diviene struttura biologica, radicale libero, enzima, DNA. L'informazione produce un coinvolgimento epigenetico, cioè un orientamento del nostro sistema percettivo alla lettura o meno di geni, porzioni del nostro DNA. Questi geni producono proteine, neurotrasmettitori cerebrali, enzimi e cioè struttura che ritroviamo integrata nel nostro fenotipo, cioè nella nostra personalità, emotività, scelta e comportamento. Comprendete come la propaganda politica sappia perfettamente che con l'appropriazione dei mezzi di comunicazione e il quotidiano bombardamento di immagine e di promesse si possa facilitare epigeneticamente quel gesto di consenso, quella crocetta che poi compare sulla scheda elettorale. Tutta l'informazione è de-formata e condizionante un consenso obbligatorio che è divenuto fenotipo, atto politico contrario al libero arbitrio del singolo. Ogni forma di libertà, di creatività, di espressione individuale è percepita come pericolosa dalla fabbrica del consenso e quindi il messaggio e l'informazione devono risultare non informanti, non destanti la coscienza di massa. La politica di questi attuali partiti politici è una forma di anestesia epigenetica del libero arbitrio dell'individuo e quindi l'unica via d'uscita è di renderla inefficace, di decondizionarci dall'orientamento epigenetico della fabbrica del consenso. La politica degli attuali partiti (e non la politica in generale) è una nociva ipnosi di massa che obbliga l'individuo ad una scelta acritica condizionata da una corrente di pensiero epigeneticamente commerciale. Bene fa un Beppe Grillo a non entrare nella politica dei partiti e credo sia l'unico modo per vederli finalmente implodere su se stessi, sulla loro finta rappresentanza. Evitate quindi di utilizzare i media, e non assegnate loro alcuna valenza informativa. Cercate sulla rete opinioni molteplici e poi strutturate un vostro libero convincimento.
Recuperate coscientemente la vostra autonomia, la vostra "creatività" linguistica, intellettuale, artistica, spirituale, politica (nel senso di amministrazione del bene comune).
Solo in questo modo il vostro fenotipo rimarrà immune dai virus della fabbrica del consenso. Buona Vita



www.nocensura.com