CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

giovedì 20 marzo 2014

anima vagante


Flora fissava quasi estasiata la donna che li aveva accolti in casa, i suoi occhi non riuscivano a staccarsi dalle gambe aperte e divaricate sul divano, la osservava si accarezzarsi con grazia le labbra rigonfie distanziandole fino a mostrarle la parti sensibili traslucide rosa chiaro della vagina.
Mentre la osservava in ginocchio sul cuscino davanti al divano Bruno solleticava le sue cosce velatissime e morbide, la sua mente tornò indietro nel tempo pensando a quando, mesi fa, durante un cena di lavoro con suo marito lei si trovò sul terrazzo del ristorante a fumare una sigaretta in compagnia di Bruno, responsabile del marito.

Flora amava disperatamente suo marito, spesso faceva con lui l’amore, i rapporti erano caldi ma privi di sfumature, lei sentiva il desiderio di provare qualcosa di intenso facendo magari sesso con un secondo uomo in sua presenza, non perché non amasse il consorte anzi, voleva però vivere sulla sua pelle sensazioni che non riusciva a realizzare con lui, desiderava con tutto il cuore godere davanti al marito perché nella mente sua sarebbe stato il modo per trasmettere il suo amore per lui. Bruno fu l’unico a percepire i suoi pensieri, a captarli e registrarli in quanto aveva una mente analoga alla sua, anche lui desiderava disperatamente  vivere momenti paradisiaci per compiacere la moglie, il suo crescente desidero di vederla godere con un altro uomo non gli dava tregua.

Sul terrazzo del locale non ci furono quasi preliminari perché i loro sguardi furtivi durante tutta la cena avevano creato un’intesa silenziosa, dopo pochi tiri appoggiati sulla ringhiera dietro il vaso dei bambù i loro occhi si incontrarono, i sorrisi furono sinceri e silenziosi e mentre osservavano il panorama notturno lui si mise alle spalle di Flora sfiorando appena i glutei, lei invece lentamente si appoggiò a lui piegandosi sulla ringhiera e strofinando il bacino sul pene, il quale reagì prontamente scalpitando, lui fece allora scivolare in alto il vestito succinto di lei iniziando a palpeggiare i glutei, il suo pene fece capolino e venne subito accolto nelle labbra bagnate di Flora.
Flora chiuse gli occhi e ancora con la sigaretta accesa sentì l’uccello farsi strada dentro lei, quante volta aveva fantasticato quel momento nei suoi pensieri!
La scena venne interrotta dalle voci degli altri commensali che si facevano sempre più forti, lui si staccò da lei, il vestito  cadde nuovamente coprendo le parti intime, Flora si girò verso Bruno i loro sguardi espressero dispiacere ma anche promesse.
Si ritrovarono infatti in varie occasioni, facendo sesso senza pregiudizi, i loro orgasmi erano sempre carichi ed appaganti e dopo i giochi di letto non smettevano mai di dialogare sospirando e condividendo i loro desideri inevasi.

Negli ultimi incontri Bruno propose a Flora di vivere qualcosa di originale, qualcosa di mai provato, lei si fidava cecamente di Bruno perché sapeva che non vi erano secondi fini ma solo la voglia reciproca di scoprire emozioni nuove. Accettò quindi la proposta di incontrarsi con terze persone.
I mugolii della donna sul divano la fecero ritornare alla realtà, adesso percepiva anche il profumo acre ma forte della figa intrisa che stava danzando davanti a lei, le labbra si aprivano e chiudevano come la bocca di un pesce tropicale nell’acquario.

Alzò lo sguardo incrociando gli occhi di Bruno sopra di lei, gli sorrise poi posò nuovamente lo sguardo sulla vulva convulsa davanti a lei, avvicinò poi il naso facendo un respiro profondo, voleva sentire ancora quel profumo, il marito di lei si inginocchiò di fianco invitandola con un sussurro a fare ciò che voleva, lei guardò ancora Bruno come per cercare una conferma, lui col mento le fece segno di dedicarsi all’amica appena conosciuta.
Come per istinto allora mise le mani sotto i glutei di lei, li sollevò leggermente e la fece coricare completamente sul divano, la donna posò i piedi nudi sui cuscini, Flora si alzò e sempre con i piedi per terra si posò sul bracciolo del divano facendo aderire il suo basso ventre trovandosi così con il viso sull’inguine di lei e con il bacino in aria.
Posò quasi la bocca sulla figa ma poi si fermò esitando, alzò il viso dandosi un colpetto sui glutei invitò il marito di lei a mettersi dietro, lui obbedì e le sfilò il perizoma nero, lei alzò maggiormente il culetto per fargli capire che voleva essere montata.
Iniziò così a scoparla nella figa viscida e dilatata, passarono alcuni secondi e Flora capì che era il momento opportuno per fare quel passo.. posò completamente la bocca sulla figa di lei, con le mani allargò leggermente le labbra e la sua lingua iniziò a saettare sul clito.
Il vecchio divano non smetteva di cigolare, adesso Flora beveva da quel fiore appena esplorato rendendosi conto di quanto fosse surreale quel momento, assaporava con gusto quella carne morbida e saporita raccogliendo gli umori appena donati.

La donna sul divano ansimando allungò il braccio richiamando l’attenzione di Bruno, con la mano gli fece cenno di avvicinarsi, il suo viso era posato sull’orlo del divano, Bruno mise allora il cuscino dove prima si era adagiata Flora sotto la nuca di lei per sollevarle il viso poi fece uscire il suo uccello che si godette però pochissima libertà in quanto fu subito intrappolato dalla bocca di lei.
Vennero tutti alla spicciolata, le posizioni vennero scambiate più volte, lo sperma venne anche condiviso dalle due donne finendo il gioco appena imparato con un intenso 69 tra Flora e l’amica.

Flora ritornò a casa con la mente ancora in subbuglio ma deliziata per quelle nuove emozioni che avrebbe voluto condividere un giorno anche con suo marito, la donna sul divano non seppe mai se i desideri di Flora andarono in porto o meno perché non ebbe più occasione di rivederla, sicura in ogni caso di aver iniziato un’altra anima vagante su nuovi orizzonti e nuove prospettive.

fonte: acquakiara.blogspot.it

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