CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 26 ottobre 2018

Kubrick, la sfera e l'eterno ritorno


Il grande Kubrick rappresentò, come mai nessuno è riuscito a fare nel 20° secolo, il concetto spirituale e matematico di infinito, "semplicemente" mettendolo in scena nel suo capolavoro 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO.
Il film descrive al meglio il concetto archetipale di universo infinito (che non "finisce mai", rappresentato matematicamente ed esotericamente con il numero 8), di circolarità, di eterno ritorno.
Panta Rei, dove tutto scorre inesorabilmente senza fine e senza inizio, semplicemente scorre...
L'astronauta, il viaggiatore di 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO, fa un viaggio in primis interiore oltreché spaziale, attraversando la creazione, la matrix, le dimensioni, raggiungendo una zona atemporale che potrebbe essere definita il centro della sfera, dove passato, presente e futuro coincidono, un punto zen dove vita e morte sono parallele e sovrapposte (rette infinite che sono circolari e si mordono la coda, come un uroboro) dove il "prima" e il "dopo" fanno parte di un eterno presente, quella che io chiamo la dimensione spirituale che rappresenta l'incontro degli opposti, la loro sintesi.
In 2001, nella scena finale l'eternauta scopre se stesso all'interno della circolarità infinita, raggiungendo il centro dove non esiste un tempo terrestre, dove tutto accade a-dimensionalmente, come nei sogni. quello che noi possiamo percepire come "tempo onirico".
In quel momento è al tempo stesso attore e spettatore, costruttore ed opera, è il tutto quantico, tutte le possibilità e le non possibilità, quello che le religioni chiamano DIO, ed io, più modestamente, chiamo D'IO...
Così in alto così in basso, l'universo fuori è anche l'universo dentro noi, e non può che essere circolare, infinito in quanto eternamente circolare.
L' 8 è anche la livella universale, rappresentato astrologicamente dalla Bilancia.
Il numero 8 simboleggia la Giustizia rappresentata da una bilancia con due piatti.
L'8 può essere anche il percorso all'interno che avviene nella sfera, che è la summa delle polarità circolanti o respingenti, ma la sfera in ultima istanza esiste solo come rappresentazione matematica tridimensionale terrestre, secondo l'accezione dei nostri relativi parametri, quella forma che noi possiamo conoscere e percepire nella nostra attuale stanza dimensionale, nella nostra frequenza, su altri piani, su altre frequenze, chissà che forma potrà avere o non averne nessuna...


Estratto sulla SFERA dalla Loggia Giordano Bruno:
- ... Vi è una arcana discesa di Dio che scorrendo dalla sfera al cubo rappresenta simbolicamente la “incarnazione”, laddove all’inverso esotericamente nel passaggio dal cubo alla sfera vi è un sacro ritorno dal “creato” all’increato (dalla Terra al Cielo), nella perfezione del ciclo compiuto.
Nel Timeo di Platone l’universo ha la forma di una sfera, dove essa può comprendere in se tutte le figure e quindi tutti gli esseri viventi; secondo il “Simposio” prima della divisione dei sessi l’Uomo originario era, come già accennato nelle premesse, di forma sferica; infatti ( vedi il Dizionario dei Simboli) di J.Chevalier l’androgino originario era concepito comunemente come “sferico” in quanto, al livello delle culture antiche, la sfera rappresentava la perfezione e la totalità e quale figura simmetrica per eccellenza era simbolo di ambivalenza (tale ipotesi è ancora presente in alcune popolazioni isolate australiane).
Ed ancora sembra opportuno ricordare che, secondo i profeti, da Dio emanano tre sfere che vanno a riempire i tre Cicli:
1) la prima sfera (dell’Amore): rossa
2) la seconda sfera (della Saggezza): azzurra
3) la terza sfera (della Creazione): verde

G:. V:.
http://www.loggiagiordanobruno.com/20110627-il-cubo-e-la-sfera.html

fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/

Gli arcobaleni di altri mondi hanno colori che non so.
Lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho...
cit. De Andre'

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