PornoDetective
Tinello silenzioso in questi giorni, (oggi recupero poveri voi) ma ho avuto altri cazzi per la testa. E per una come me che i cazzi piace averli ovunque tranne che sulla testa, questo non è bello. Allora accantono i pensieri cazzuti e ritorno alla mia realtà. In questo mi ha aiutato una mail (arrivata stanotte, letta solo stamattina) dove un frequentatore occasionale del tinello ha posto una serie di domande. Rispondo direttamente dal tinello. Così in diretta.
D:Hai sempre vissuto le storie che racconti?
R: Mi sento una "gonza journalist" che in gergo tecnico intende descrivere il giornalismo reale.
Prendo tutta la mia giovinezza, spregiudicatezza e coraggio e narro delle esperienze che mi hanno visto coinvolta personalmente. Sono quasi sempre osservatrice e osservata.
La sfida, il lato ludico per me e' proprio il coinvolgimento fisico ed emozionale delle situazioni che racconto. Diciamo che ho fatto dell'intimita' un metodo descrittivo.
D: Ci sono cose che ti scandalizzano o che non vuoi raccontare?
R: Una delle situazioni piu' imbarazzanti e che ancora non sono riuscita a mettere nero su bianco e' la storia tra due lesbiche. Una di queste perse la testa per me, ma io non sono lesbica nel senso puntuale del termine. Sovente mi piace scoparle le donne ma non ho mai mai provato sentimenti per loro. Sono passati parecchi anni da quell'episodio ma io ancora non riesco a trovare le parole per descrivere l'accaduto, in quanto me ne sono tirata fuori un minuto prima. E' li dentro di me ma non viene fuori.
Oppure la storia di quell'uomo che ci ha chiesto, se una volta passato a miglior vita, vista la differenza di eta' tra lui e la sua consorte, avremmo potuto occuparci della sua famiglia. Riconosceva in noi delle belle persone, uniche in grado di poter continuare nell'accudimento della sua truppa. Non abbiamo mai risposto. Lui e' ancora in vita. Ed io non avendo vissuto non riesco a tracciarne per iscritto i contentuti.
D: Racconti sempre tutto o censuri qualche dettaglio?
R: Ma ritornando alle cose vissute e quindi narrate o narrabili ogni tanto sarebbe opportuna qualche censura. Ma se hai un vissuto d'infanzia dove una platea di partecipanti ti ripete allo sfinimento stai dritta con la schiena, non mangiarti le unghie, togliti i peli superflui, poi e' normale che per vendetta scrivi di storie pornoromantiche .
L'unico passaggio intermedio tra cio che scrivo e cio che pubblico e' la lettura da parte del MagnoMaschio. Raramente pubblico qualcosa senza prima averlo condiviso. Ho un editor a domicilio. Ogni tanto è lui a censurare qualche passaggio.
D: Ti senti una donna anomala?
R: Non nego che mi piacerebbe svegliarmi una mattina e scoprire che un sempre crescente numero di donne iniziassero a tenere blog sulle esperienze sessuali e sempre più uomini parlassero della difficioltà di trovare l'amore. Di passi avanti ne abbiamo fatti. Forse perchè finalmente il sesso si sta sganciando dal possesso. Comunque no. Mi sento un donna libera.
D: Perchè lo fai?
R: Mi è sempre piaciuto parlare di sesso e dintorni, o di cose oscene e scandalose in genere. Adoro la reazione negli altri. Lo specchio delle proprie e altrui frustrazioni illuminato dalle parole narranti di chi come me vive ciò che scrive. Ma l'autonarrazione alla lunga è noiosa e quindi ho iniziato ad interessarmi delle vite degli altri. Ma siccome sono sufficientemente egocentrica cerco sempre di infilarmi in queste riflessioni e raccontarle dal di dentro.
D: Sei uomo o donna?
R: Sono una femmina PornoDetective.
Buongiorno. Oggi c'è il sole. E tante cose da raccontare.
:-)
FG
grazie di esistere
RispondiEliminaBella Fabrax
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