CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

giovedì 31 gennaio 2019

il rebus di Desiree parte 2° (l'altra faccia della medaglia)

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Una Rosa Rossa sigilla il portone, ci ricorda una forma di linguaggio, una visione, una firma, oppure, solo un ultimo saluto a Desiree con affetto...
 Il quartiere San Lorenzo indirettamente(?) evoca il martirio di San Lorenzo datato dal martirologio romano il 10 agosto del 258 dopo Cristo. A ricordare questi avvenimenti furono erette a Roma tre chiese: San Lorenzo in Fonte (luogo della prigionia), San Lorenzo in Panisperna (luogo del martirio) e San Lorenzo al Verano (luogo della sua sepoltura). Storicamente però furono circa 30 (delle sette rimaste) le chiese dedicate a San Lorenzo, santo amatissimo e compatrono di Roma.
"San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti…"
cit.

Allo stato attuale, dato che nessuno sa come siano andati realmente i fatti, dato che ci basiamo esclusivamente sulle notizie ANSA, chiediamoci perché Salvini e Di Maio, con la possibilità ed il vantaggio politico di avere dalla loro parte un sindaco pentastellato a Roma, non abbiano fatto nulla ad oggi, per arginare la criminalità, salvo poi sciacallare ogni volta che i Servizi Segreti gli imbeccano qualche crimine, dove i colpevoli sono sempre decisi a priori.
I magistrati hanno scagionato due dei tre africani dall'accusa di omicidio e stupro collettivo, si cerca il pusher italiano che avrebbe venduto la dose mortale, speriamo vivamente siano arrestati i colpevoli e non incarcerati i soliti capri espiatori, come spesso accade.

Perché non si ripuliscono le stazioni centrali senza troppi indugi, perché non si fa nulla in alcune zone ad alta densità di criminalità, in certe periferie, contro la malavita,  contro lo spaccio, senza tanti clamori e proclami, arrestando chi delinque, come dovrebbe accadere normalmente in uno stato di diritto?
Perché certe zone sono lasciate libere, perché la criminalità non viene mai arginata (e questo vale per ogni governo), ma poi si piange la vittima sacrificale di turno?
Perché tutto ciò è funzionale alla ritualità che la nostra società patriarcale e gerarchica prevede, ovvero, che tutto resti come prima, che tutto venga procrastinato in un altro momento che non arriverà mai, si utilizzano i fatti come arma politica e non per risolverli realmente, consapevoli forse della loro poco incisività e del fatto di essere tutti quanti sovragestiti.
Ogni tanto si ripuliscono le strade con retate propagandistiche, oppure, con il solito morto da piangere, con annesso capro espiatorio da condannare, per placare gli animi dei sudditi in astinenza da rogo, ma poi tutto torna come prima, peggio di prima, finché la tv non andrà a creare la prossima narrazione mediatica, la futura favoletta nera, dove gli assassini sono sempre poveracci mentre chi comanda è integro, pulito ed un soggetto al quale affidarsi, nella miglior tradizione fideistica religiosa.
Un po' come quando a messa veniamo assolti dai nostri peccati, per essere pronti a rifarli un'altra volta, senza fine, legittimati a compierli ancora.
"Questi delitti appartengono alla categoria degli omicidi rituali, in relazione a schemi alchemici (le tappe del nigredo, dell'albedo, del rubedo) relativamente ai processi di tribalizzazione e balcanizzazione dei popoli europei, di cui Salvini e' uno strumento". 
cit. Pietro Esposito



L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA:

L'altra faccia della medaglia del razzismo riattivato dalla paura e dall'ANSIA, è il presunto anti-razzismo del potere costituito, lo stesso potere di prima, una parte di esso, che si scinde schizofrenicamente e porge soluzioni "democratiche e civili" contro il paradigma culturale che, dall'altra parte, ha appena alimentato ad hoc, in un apparente cortocircuito che, forse, non è così tanto illogico.
Ecco che si innesta politicamente, su un sentimento razzista popolare indotto ed alimentato (violenza degli stranieri, la paura dell'uomo nero, del "diverso") ed in parte introiettato nei millenni, una volontà strumentale altrettanto intollerante e dispotica, quella di una commissione parlamentare anti odio, ovvero, una contrapposizione tra un "totalitarismo locale", (il razzismo, il qualunquismo, un certo nazionalismo, il campanilismo, tipiche espressioni di una società chiusa e bigotta), ed un "totalitarismo globale", ovvero, la manipolazione di una certa immigrazione imposta ed alimentata dalle mafie transnazionali per destrutturare un determinato ambiente sociale, ed avere un esercito di riserva disposto ad essere sfruttato, di più e meglio di quello precedente.

La paura è per natura indotta e manipolata da entrambe le parti, la paura genera aggressività e l'aggressività genera ansia, che genera ancora una volta paura.
La commissione ANTI-ODIO mi ricorda il Ministero della Paura, nel senso che è l'altra faccia della medaglia, complementare al paradigma razzista.
Finché si parteggia per i Salvini o le Bonino del momento, non usciamo da questo cerchio magico, e se viviamo dentro il cerchio andremo a condividere le "regole del Magus", quindi sceglieremo una delle due opzioni in campo, escludendone altre.
Viene creato nel campo mediatico una dicotomia artificiale su presupposti reali, una contrapposizione tra "razzisti" ed "antirazzisti", in una lotta perpetua sociale, dove però la soluzione è un nuovo tipo di totalitarismo che si contrappone ad uno di stampo locale.
Si erge a questo punto la figura del RISOLUTORE.
Proprio per questo motivo, come dicevamo prima, certi delitti sono costruiti in vitro, perché in questo modo possono essere pilotati attraverso una sorta di telenovela del dolore per i sudditi  famelici e per i governanti in astinenza da totalitarismo.
Questa tragedia, come quella di Pamela (oggi il trend si basa sugli omicidi mediatici commessi da stranieri), e prima ancora quegli omicidi commessi da presunti italiani, (vedi i casi Yara, Scazzi, Meredith, Cogne, Erba e mille altri), sono tutti pattern della stessa matrice che fonda le sue radici strutturali sul delitto rituale, perché così sempre è stato e sempre sarà, fino a quando la gente non inizierà a comprendere come funziona il vero potere.
Il marketing politico è dettato dall'oracolo catodico, un po' come si credeva un tempo ai preti.

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