CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 19 gennaio 2018

il Papa bambino e la bestia del sesso


Raffaello Giovagnoli, nel suo romanzo Benedetto IX del 1899, immaginò l'aspetto fisico del Papa bambino deducendolo dalle incisioni riportate da Bartolomeo Platina. Lo scrittore pensava che il peggior Papa della storia, o uno dei peggiori, avesse le seguenti caratteristiche: “viso oblungo, bianchissimo di pelle, pupille turchine, capelli biondi, riccioluti e un po stempiato, affetto da leggero strabismo e dal naso aquilino, ben rasato. Veste probabilmente una tunichetta di seta bianca, tutta lavorata a fregi d'oro e stretta alla vita, mediante una larga cintura di cuoio tempestata di pietre preziose”. E' una storia sbagliata, un po' complicata. Tutto ebbe inizio poco dopo l'anno Mille con la nascita, nella città di Roma, di Teofilatto di Tusculum. Non conosciamo con esattezza la data di nascita del ragazzo. Sappiamo che tra il 1012 e il 1046 la casata baronale cui appartiene Teofilatto, la stirpe de Tuscolana, “sembra possedere il Papato per diritto ereditario”, (Bonizone vescovo di Sutri). In pratica la stirpe de Tuscolana stabilì una sorta di Papato di famiglia in quel del Laterano, residenza ufficiale dei Romani Pontefici sino al papato di un altro Benedetto, XI, agli inizi del Trecento. Teofilatto era figlio di Alberico III di Tuscolo e nipote di due Papi, Benedetto VIII e Giovanni XIX. Il ragazzo era pronipote di Papa Giovanni XII, quel dissoluto uomo che trovò la morte per mano di un oste volando dalla finestra della camera da letto, luogo nel quale intratteneva piacevoli momenti con la moglie, dell'oste chiaramente. Il padre Alberico III, sfruttando l'enorme potenza sociale della famiglia, riuscì ad ottenere l'elezione a Papa del figlio, che assunse il nome di Benedetto IX. 


Il ragazzo fu eletto la notte del 21 ottobre 1032 e consacrato il primo gennaio dell'anno successivo. Teofilatto, neo Benedetto IX, fu uno dei papi più giovani della storia. Secondo le fonti medievali emerge l'ipotesi che fosse adolescente al momento dell'elezione, alcuni avanzarono l'ipotesi che avesse dodici anni il giorno in cui salì sul soglio che fu di Pietro. Questa idea è avvalorata dalle parole di un monaco di Auxerre, Rupert Glaber, secondo il quale oltre ad avere dodici anni non aveva nessuna qualifica per il papato diverse dalle connessioni sociali ed economiche della famiglia. Gli scritti del monaco di Auxerre furono riportati dal famoso cardinale Reginald Poole nel volume Benedetto IX e Gregorio VI. Gli storici moderni ritengono sia possibile avesse tra i 20 e i 25 anni poiché notano numerose contraddizioni nelle fonti antiche. Teofilatto, qualunque età avesse, fu un Papa bambino, forse il più giovane della storia. Se non fu il più giovane, il primato resterebbe in famiglia poiché Giovanni XII salì al trono all'età di 18 anni. Il tempo corre veloce, come le dissolutezze del ragazzo. Il primo pontificato di Benedetto IX si concluse tra il 1043 e il 1045 a causa della sua scelta di contrarre matrimonio. In quel periodo a Roma scoppiò una rivolta, probabilmente alimentata dalla famiglia rivale dei Crescenzi. Il Papa scappò rifugiandosi in una rocca di famiglia. La famiglia rivale riuscì a porre sul trono pontificio il vescovo di Sabina, Giovanni Crescenzi, che assunse il nome di Silvestro III. 


Il nuovo Papa fu eletto il 13 gennaio del 1045 e consacrato il 20. Il nuovo pontefice risultò incapace di sedare le sommosse romane. I fratelli del deposto Benedetto, in accordo con la famiglia Crescenzi e i cittadini di Roma, richiamarono il vecchio Papa. Silvestro III fu espulso il 10 febbraio del 1045, circa 20 giorni dopo la consacrazione. Il secondo papato del ragazzo durò come un lampo in una notte d'estate. La famiglia, nella speranza di placare le voci sulla vita sessuale dissoluta di Benedetto IX, decise di vendere la dignità papale il 1 maggio del 1045 al presbitero Giovanni Graziano, che fu incoronato il 5 maggio dello stesso anno assumendo il nome di Gregorio VI. Il nuovo pontefice fu accolto con grande entusiasmo dal mondo ecclesiastico, tanto che San Pier Damiani scrisse a Gregorio chiedendo che affrontasse gli scandali della chiesa in Italia. Quali furono le voci che la famiglia di Benedetto cercò di placare? Possiamo comprenderle analizzando il pensiero e gli scritti di alcuni storici e uomini di chiesa. Papa Vittorio III nel suo terzo libro di dialoghi fece riferimento ai “suoi stupri, omicidi ed altri indicibili atti di violenza e sodomia”. Horace Mann lo definì “una vergogna per la cattedra di Pietro” e lo storico Ferdinand Gregorovius scrisse che “Benedetto sembrava come un demone all'inferno, sotto le mentite spoglie di un prete, ha occupato la cattedra di Pietro e profanato i sacri misteri della religione”. 


Malgrado la fama di santità che circondava ancora in vita Gregorio VI, le basi per la sua elezione a Papa indebolivano la figura, seppure carismatica. Il pontefice aveva acquistato la dignità papale, per cui poteva essere accusato di simonia. Il nuovo imperatore, Enrico III, era animato da un profondo spirito di rinnovamento della chiesa ed approfittò delle circostanze per riunire il Concilio di Sutri, nell'autunno del 1046. Enrico III invitò i tre papi per rispondere delle accuse di simonia. Benedetto non si presentò, come Silvestro, che da tempo si era ritirato dalla vita pubblica. Gregorio VI, essendo in carica, si presentò ma fu prontamente deposto dal trono della chiesa di Roma. Nell'autunno del 1046 riuscirono nella non semplice impresa di far coesistere 4 papi viventi. Il prescelto per la carica di pontefice fu il vescovo di Bamberga, che assunse il nome di Clemente II. La tranquillità per Roma e il Papato durò meno di un temporale estivo. Il 9 ottobre del 1047 Clemente morì improvvisamente. Benedetto IX, approfittando della sede vacante e dell'aiuto di Bonifacio di Canossa, riprese il Soglio di Pietro. Bonifacio aveva l'incarico imperiale di scortare a Roma Poppone di Bressanone, candidato di Enrico III alla sostituzione di Clemente. Quando all'imperatore giunse la notizia del rifiuto del nobile Bonifacio di accompagnare il prescelto nella città eterna, minacciò un violento intervento militare in Italia. Bonifacio di Canossa, uomo coraggioso, decise di scendere a miti consigli e scortò Poppone a Roma. 


Benedetto IX, altro uomo coraggioso, riparò velocemente in un castello della Sabina lasciando a Poppone il trono della chiesa. L'uomo che giunse da Bressanone fu consacrato papa il 17 luglio del 1048 con il nome di Damaso II. Benedetto si rifiutò di rispondere alle accuse di simonia e fu scomunicato. Essere eletto Papa in quel periodo era una sfortuna indicibile: il nuovo pontefice, Damaso II, morì nell'agosto del 1048 dopo appena 23 giorni di pontificato. Fu sostituito da Leone IX che combatté contro le richieste del predecessore. Leone morì nel 1054 sostituito da Vittore II. Finalmente tra il 1055 e il 1056 anche Benedetto IX lasciò questa terra di dolore. La fama di Benedetto fu la peggiore che i cronisti suoi contemporanei abbiano trasmesso. San Pier Damiani lo descrisse come“sguazzante nell'immoralità, un diavolo venuto dall'inferno travestito da prete” o come “l'apostolo dell'Anticristo, saetta scoccata da Satana, verga di Asur, figliolo di Belial, puzza del mondo, vergogna dell'umanità”. Lo stesso santo lo definì “il Nerone a San Pietro”. Nel libro I papi e il sesso di Eric Frattini, si può comprendere quanto sia stata infamante per la chiesa di Roma la figura di Benedetto IX: “il papa fanciullo era un seguace della stregoneria e del satanismo, sodomizzava animali, commissionava delitti, commetteva stupri e aveva rapporti sessuali con la sorella di 15 anni”. Probabilmente con Benedetto IX il Papato toccò il fondo della decadenza morale.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Bibliografia
Desiderio di Montecassino (Papa Vittore III), Dialogi, in J. P. Migne (a cura di), Patrologia Latina, CXLIV, col. 1004. 

Bartolomeo Platina, Le vite dei Pontefici, Venezia, Girolamo Savioni, 1730 

Lupo Protspatariu, Chronica, in G. H. Pertz (a cura di), Monumenta Germaniae Historica. Scriptores V, Hannover, 1844. 

Ferdinando Gregorovius, Storia di Roma nel Medioevo, Roma, 1870 

S. Loewenfeld, Regesta pontificum romanorum ab condita Ecclesia ad annum post Christum Natum 1198, a cura di P. Jaffé, Lipsia, Veit, 1885-1888. 

E. Dümmler Bonizone di Sutri, Liber ad amicum, in Monumenta Germaniae Historica. Libelli de lite imperatorum et pontificum I, Hannoverae, 1891. 

G. B. Borino, L'elezione e la deposizione di Gregorio VI, Archivio della R. Società Romana di Storia Patria, 39, 1916 

John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989. 

Claudio Rendina, I Papi - storia e segreti, Ariccia, Newton&Compton editori, 2005

Eric Frattini, I papi e il sesso, Tea, 2012

FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

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