CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

lunedì 29 agosto 2016

collapse

Più passa il tempo, più mi rendo conto che siamo soli, siamo tutti soli.
Negli anni ’80/’90, gli anni della mia adolescenza, non dico che tutto fosse stato migliore, non sono una di quelle persone che guarda indietro e sostiene che si stava meglio ma le cose… si le cose andavano diversamente.

Dopo cena, qualche pedalata o pochi minuti in motorino per chi lo aveva, ed eri in quei due o tre posti ove sapevi trovare la tua compagnia. Queste erano abbastanza unite, per quello che mi riguarda e per le persone con cui mi sono confrontato, oggi cosa succede dunque?


Vedo mandrie di persone con la testa reclinata verso il proprio display 5″ a taggare, twittare, smessaggiare, instagrammare, flirtare. Tutto virtuale, tutto finto, tutto inesistente; io per primo me ne rendo conto essendo questo ‘universo digitale’ il mio lavoro. Non esiste quasi più il contatto umano, quel calore di un tempo; il piacere di fermarsi a scambiare due chiacchiere, quel fremito nell’elaborare un piano degno della ACME e di Willy Coyote sul come avvicinare quella ragazza carina.

Tutto è digitale ora, piatto, freddo. Vai nel bar, trovi un ragazzo bello, ti piace, cerchi di capire come si chiama e subito a trasformarsi in una sottospecie di agente della Cia per trovare i suoi dati nel web, informazioni sui social network e tutto quello che potrebbe farci capire chi è e come la pensa. Siamo a questo livello, non si cerca quasi più di interfacciarsi se non attraverso il web. Andiamo a cercare informazioni di persone vive in carne ed ossa dentro a dei chip di memoria di silicio, dentro a dei server, stipati in grandi saloni dentro a dei palazzi! Roba da deficienti proprio!

Per secoli, millenni, la forza contrastante al potere che ha sempre cercato di spezzare i popoli, che ha sempre tentato di muoverli a comando, è stata l’unione delle persone. E contro questa forma di resistenza i potenti da sempre hanno cercato una politica marziale per sgretolare questo muro. La prima volta che si trovò questo sistema fu ai tempi di Filippo il Macedone, tempi a cui risale la locuzione latina conosciutissima del: DIVIDI ET IMPERA.

Nei secoli questa ‘tattica’ prese pian piano piede fra i vari regnanti fino a quando oggi, con l’avvento della tecnologia può dare il meglio di se stessa. Le persone sono tutte raccolte dietro ai loro display, intente a condividere al mondo cos’hanno mangiato, dove stanno andando, le foto dei loro selfie idioti con la bocca a culo di anitra e le dita a V. Tutti morti, morti che camminano! Si paventa, nei film americani, l’apocalisse zombie…aprite gli occhi perchè è già qui da noi!

Questa società è totalmente implosa. I controllori sono implosi e hanno ceduto alla polvere il pannello di controllo e tutti i sottoposti, i quali, da qualche anno a questa parte stanno operando scelte politiche/marziali degne di un film di serie Z, girato da un regista affetto da paralisi cerebrale. Quadri di idiozia pura che si può vedere fino nelle piccole amministrazioni locali e la gene (quella morta di cui sopra) li vota e li sostiene, ignara di spingere uno di quei pendoli a cui il russo Vadim Zeland ci suggerisce di non dedicare nemmeno un milligrammo della nostra energia e attenzione per non esserne complici.

Le persone non si guardano più dentro e mentono spudoratamente all’esterno e all’interno, si a loro stessi! Sentendosi così, democraticamente libere! Ma qui non centra un cazzo ne la democrazia (per molti di noi derivante da Demons + Cratos = Potere dei Demoni) ne la libertà, qui si tratta di puro collasso mentale ed emotivo, persino i Demoni hanno alzato i tacchi e hanno abbandonato l’uomo a forme energetiche di poco valore, molto sporche ed energeticamente molto basse. Le persone sono in pieno caos interno ed esterno, negli ultimissimi tempi poi è allucinante la situazione, basta guardarsi attorno, cercare di relazionarsi con la gente, tutti fusi, sembrano (…) tutti strafatti di psicofarmaci!

Io non vedo più quella scintilla viva nei loro occhi, nessuno o pochi sorridono, tutti stanchi, a qualsiasi orario della giornata tu gli chieda, tutti ‘cotti’, ‘stanchi’, ‘distrutti’… e non lo dicono per dire…loro si sentono così davvero, semplicemente basta osservare il linguaggio del corpo.

La situazione è esplosiva, letteralmente al collasso eppure si continua a posizionarsi davanti alla tv ore e ore al giorno e affidarsi alla carta stampata di stato per essere ‘informati’ quando tutto è tranne che informazione!
Abbiamo la libertà di stampa di alcuni paesi del Terzo Mondo!!! Vatti ad affidare a queste testate che hanno ordine di parlare di un cagnolino malato e morente (con tutto il rispetto per le povere bestioline…) piuttosto che alla situazione degli italiani, completamente alla merda ormai. Finchè si vorrà continuare a coltivare il proprio orto, finchè continueremo a credere che quello che abbiamo è solo nostro (lo è certo ma…) saremo solo delle pedine, saremo divisi (dividi et impera di cui sopra) e quindi, manipolabili.

Vedo mini-movimenti spesso d'accordo sullo stesso problema intenti a criticarsi l’uno con l’altro e schierarsi contro, gruppi di persone che si raccolgono per discutere di quella cosa o di quell’altra, decine di partitini che nascono e poi muoiono così, come non fossero mai esistiti perchè c’è questa forma di microducismo tipico italiano che non consentirà mai al cittadino di riuscire a creare un vero fronte contro lo strapotere che ormai come uno tsunami sta travolgendo tutto, soprattutto le menti e le anime della gente!

E’ il sistema mentale che deve cambiare perchè come diceva Einstein: “Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo”, quindi, vanno trovati altri sistemi, metodi e buttate via, le vecchie regole!

Mesi fa vidi due signori che si erano inzuccati con la bicicletta in piazza, nella mia città. Uno era caduto e si era fatto male per una grave disattenzione dell’altro che lo aveva silurato con il suo velocipede e il colpevole appunto, voleva aver ragione a tutti i costi così iniziarono a prendersi a calci e spintoni. Una scena assolutamente triste. Ma più triste ancora era la gente che gli si era piazzata attorno a guardarli senza intervenire, nemmeno fossero stati dei musicisti di strada di immane bravura. Mentre stavo chiamando il 112 stavano già arrivando le sirene di qualche autovettura delle FFO, qualcuno era stato più veloce di me.

In più a tutta questa situazione, aggiungici la crisi dei posti di lavoro e il mare di pseudo rifugiati che questi politici stanno facendo arrivare in Italia e avrai la ricetta perfetta per una quantità di stress, palpabile anche nell’aria. 

A questa pressione la gente si rifugia ancora di più nei social network, gira a testa bassa e quando deve alzare il ‘muso’, l’unica cosa che sa fare è lamentarsi sulla propria bacheca web.

Nello stesso tempo però se la squadra del cuore vince, marciano per le strade come le legioni di Marco Aurelio e se perdono, spesso devastano come le orde barbariche...qui davvero nei sistemi operativi di queste persone non va qualcosa, servirebbe un bel ripristino di fabbrica come nei cellulari con Android.

Siamo soli, tremendamente soli, ma fra poco suonerà la sveglia e in tanti, si sveglieranno da questo tremendo incubo, ritrovandosi nella realtà, che di fatto è molto peggio!
Benvenuti all’inferno! Aracne, aiutaci tu!

Tratto da: Fonte - Fonte

fonte: https://freeondarevolution.blogspot.it

martedì 23 agosto 2016

Joris Van Daele - 2 -


terremoti in Basilicata innescati dalla rapina di idrocarburi

 foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes


Per gli addetti ai lavori è cosa nota, ma per la gente comune è fantascienza. Dopo il terremoto in Emilia, nel 2012, provocato dall’avida mano dell’uomo, le autorità italiane in carica sono perfettamente al corrente dei gravi rischi che corre l’ignara popolazione in Basilicata, in conseguenza e per effetto dell'estrazione di petrolio, nonché di reiniezione di scarti tossici e radioattivi nel sottosuolo. Una serie di studi di alta valenza scientifica hanno evidenziato il pericolo. Dopo il danno anche l'atroce beffa contro la popolazione: l'unica ricaduta è l'inquinamento dell'acqua, del suolo, del sottosuolo e degli esseri viventi; e in aggiunta pure i terremotiindotti. Attualmente, il dato cruciale in Italia, è l'incapacità di ribellione delle masse inebetite e apatiche.





«Petrolio e terremoti: bugie che sfiorano la verità» scrive pubblicamente un autorità in sismologia, come il professor Enzo Boschi. E aggiunge: «Insomma l'estrazione petrolifera sismogenetica è a tutti gli effetti una cosa seria! Dunque, l'iniezione di fluidi in zone sismiche della crosta terrestre è in grado di generare terremoti anche forti! È un fatto ufficialmente riconosciuto da organi scientifici e di governo. Desta meraviglia che la Protezione Civile con le sue centinaia di esperti interni e i suoi consulenti esterni non si sia pubblicamente pronunciata su una questione tanto delicata. Noi cittadini vorremmo essere informati. E ne abbiamo tutto il diritto. Su questi argomenti abbiamo scritto molti articoli sul Foglietto, evidenziando aspetti grotteschi e comportamenti che meriterebbero un'attenzione accurata da chi di dovere su questioni che attengono alla sicurezza dei cittadini. Per il momento ci limitiamo ad osservare che in Val D'Agri, zona ad altissima pericolosità sismica, si iniettano fluidi da una decina di anni. Se i fluidi iniettati per lungo tempo in Val Padana hanno scatenato terremoti non si capisce perché non possa succedere anche in Basilicata e non si prendano le dovute precauzioni. Siccome i personaggi in gioco (compresi quelli defilati) in Emilia e in Basilicata sono più o meno gli stessi, è lecito sperare in una spiegazione complessiva accettabile e augurarsi decisioni che salvaguardino la vita umana».

Cosa centra la NATO negli studi sulla sismicità indotta? Nello studio Ispra sulla sismicità indotta/innescata in Italia si cerca di evitare il discorso su quella innescata, vero problema per ENI ed enti pubblici di controllo, ma ad un certo punto si cita la NATO nell’ambito del progetto di ricerca sul tema della mitigazione del rischio da sismicità indotta in Val d’Agri, “sarà presentato nel quadro dell’iniziativa internazionale “NATO Science for Peace and Security” (collaborazione tra OGS, CNR-IMAA e ReLUIS)”.  

Attesta il Consiglio nazionale delle ricerche: «La sismicità indotta in Alta Val d’Agri. Recenti ricerche del CNR-IMAA svolte nell'ambito del progetto “Sistema per lo studio della sismicità locale” evidenziano la presenza di microsismicità indotta (Ml ≤ 2.7) dall’invaso del Pertusillo (area A tratteggiata in figura) e dalla re-iniezione delle acque di strato al pozzo Costa Molina 2 (area B tratteggiata in figura). Le localizzazioni in figura sono state eseguite utilizzando i dati sismici acquisiti dalla rete Eni in Val'Agri (triangoli blu) tra luglio 2001 e dicembre 2012, integrati con i dati del database ISIDe acquisiti dalla rete sismica nazionale INGV (triangoli verdi). Nell'ambito del Task n.7 del progetto S2 DPC-INGV, il CNR-IMAA mette a disposizione le forme d'onda di eventi sismici indotti che sono stati registrati da stazioni accelerometriche installate in Alta Val d'Agri».

riferimenti:


fonte: https://sulatestagiannilannes.blogspot.it

lunedì 15 agosto 2016

l'interpretazione esoterica di cappuccetto rosso



Si narra nella famosa favola dei fratelli Grimm che un giorno la mamma di Cappuccetto Rosso le diede un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino da portare alla nonna che abitava nel bosco: “Va’ da brava, senza uscire di strada, sennò cadi...” è la sua raccomandazione. Cappuccetto Rosso parte ed entra nel bosco, qui incontra un lupo “ma non sapeva fosse una bestia tanto cattiva e non ne ebbe paura”.

Basterebbero già questi elementi per giustificare un’interpretazione esoterica di  questa favola oramai facente parte dell’immaginario collettivo. La bambina rappresenta un’anima che deve intraprendere un percorso evolutivo. Il cappuccetto rosso (che le viene regalato dalla nonna) rappresenta il paramento iniziatico indossato dal discepolo prima di affrontare una prova. La protagonista lascia la casa su indicazione della mamma (lo spirito), per compiere un cammino nel bosco e giungere dalla nonna, ossia la mamma della mamma (lo spirito consapevole): il punto di arrivo si trova a un’ottava superiore rispetto al punto di partenza. Porta con sé il pane e il vino (la carne e il sangue), i due alimenti simbolici per eccellenza.

Nonostante la raccomandazione della mamma di non deviare per non rischiare di cadere, quando Cappuccetto Rosso incontra il lupo non se ne spaventa e comincia a rispondere alle sue domande. Il bosco buio rappresenta il cammino dell’anima nella materia, questo è infatti il luogo dove incontra il lupo famelico, che simboleggia le brame della personalità, la quale si cura unicamente di riempirsi lo stomaco (la sua sopravvivenza). Cappuccetto Rosso non ne ha paura perché non si avvede della pericolosità dell’ascoltare la personalità anziché l’anima, per cui segue il consiglio del lupo e comincia a vagare nel bosco in cerca di fiori. Molto interessante la frase con cui il lupo convince la bimbetta: “Guarda un po’ quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso; perché non ti guardi attorno? Te ne stai tutta seria come se andassi a scuola, invece è tutto così allegro nel bosco!”

Il lupo la inganna distraendola dal suo cammino iniziatico. Le dice di guardarsi intorno, la affascina con le bellezze che si trovano nel bosco, a tal punto che la protagonista esce dal sentiero per raccogliere i fiori. Questo episodio rappresenta le anime che restano intrappolate nelle illusioni della materia e si dimenticano che il bosco va solo attraversato velocemente, senza perdere troppo tempo e senza prestare ascolto ai lupi.

Adesso arriviamo a un punto cruciale: mentre Cappuccetto Rosso è distratta dal bosco, il lupo corre dalla nonna e la mangia, quindi si traveste e finge di essere lei. Cosa significa? A causa del lungo tempo trascorso nel bosco la personalità famelica ha avuto il tempo di travestirsi da spirito. Il lupo ha preso le sembianze della realizzazione della consapevolezza finale. Cappuccetto Rosso crederà di aver compiuto il suo cammino iniziatico ed essere finalmente giunta dalla nonna, quando invece si troverà di fronte a un travestimento del lupo.

Questa è la fase più importante della prova del discepolo: deve stare in guardia rispetto alle false realizzazioni. Il suo scopo è “raggiungere la nonna” o “tornare a casa del Padre”, come accade anche nel viaggio iniziatico di Pinocchio, e come nella parabola del figliol prodigo, che si colloca a fondamento di queste fiabe esoteriche. Ma a un certo punto, proprio prima della realizzazione finale, l’iniziando può cadere nell’illusione mentale (un’ossessione che lo porta a credere di aver realizzato l’Uno) o emotiva (stati di beatitudine mistica). Il lupo ha inglobato la nonna dentro di sé e adesso finge di essere lei.

Cappuccetto Rosso si lascia ingannare e viene a sua volta mangiata dal lupo. Dopodichè il lupo si mette a dormire (la personalità addormentata).

A questo punto accade qualcosa di inaspettato, compare una figura nuova: il cacciatore. Apre con un paio di forbici la pancia del lupo e ne tira fuori prima la bambina e poi la nonna. Chi è costui che libera sia l’anima che lo spirito rimasti intrappolati nella macchina biologica, portando così la protagonista a realizzare la sua missione (il sacrificio della carne e del sangue serviti alla nonna/spirito, come in una messa)?

Il cacciatore è un potente shock addizionale provocato dalla ferma Volontà di risvegliarsi. Utilizza due simboli, uno maschile fallico, il fucile, e uno femminile, le forbici. Scrivono i fratelli Grimm: “Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato.”

Il cacciatore avrebbe potuto uccidere rapidamente il lupo sparandogli con il fucile, ma in questo modo avrebbe condannato anche il contenuto del lupo; allora decide di non ucciderlo ed estrarre invece ciò che la personalità porta in sé: l’anima e lo spirito. In questo modo porta a compimento l’Opera alchemica.
“Che paura ho avuto! Era così buio nella pancia del lupo!” dice la protagonista ormai liberata.

Eccovi servita Cappuccetto Rosso... una favola per bambini!
Fonte tratta dal sito  .

fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it

lunedì 8 agosto 2016

la fine dell'impero romano


La fine dell’impero non giunse con grandi battaglie, i visigoti di Alarico dovevano essere alcune decine di migliaia, un numero rispettabile ma non certo un esercito imponente, ma quando discesero in Italia e assediarono Roma non trovarono nessun esercito romano a contrastarli, solo le mura protessero Roma dai primi due assedi, fino a che nel 410 anche quelle cedettero permettendo il famoso sacco di Roma. Dove erano finiti i soldati di quello stato militarista che aveva consumato tutte le sue ricchezze nel mantenimento dell’esercito per difendere i confini?

L’esercito romano non esisteva più. Stilicone, l’ultimo generale che combatté contro i barbari, era egli stesso barbaro, e così le sue truppe, e anche Alarico era stato assunto dall’impero d’oriente come generale. Si può dire che ormai i barbari fossero l’esercito romano, per questo non poteva esserci nessuna battaglia, e più che una invasione fu un ammutinamento dei soldati, che non potevano più essere comprati e avevano capito che l’impero era ormai così debole che, invece di farsi semplicemente dare una mancia per non attaccarlo e difenderlo da altri nemici, si poteva semplicemente saccheggiare.

Anche la distruzione della cultura romana non avvenne, se non in minima parte, in conseguenza degli attacchi dei barbari. I visigoti e gli ostrogoti erano popolazioni che rispettavano la complessità e la raffinatezza della società romana, infatti non volevano distruggere l’impero ma entrare a farne parte. Quindi non ci furono particolari cambiamenti subito dopo la fine dell’impero romano d’occidente, il sacco di Roma apparve come un evento epocale all’epoca, ma solo per il suo valore simbolico, in pratica l’impero era già morente e i romani già molto barbarizzati. Maggiore fu la distruzione che portò nel secolo successivo Giustiniano, quando cercando di riconquistare la parte occidentale del vecchio impero sbarcò in Italia combattendo con gli ostrogoti per un decennio.

Con l’inizio dei regni barbarici inizia anche il medioevo, ma non c’è un taglio netto rispetto all’epoca precedente, la civiltà romana continua a influenzare anche quel mondo. Tuttavia molte cose andranno perdute nel corso del tempo: le conoscenze tecniche dei romani in molti casi progressivamente vanno perdute, non perché i barbari avessero fatto delle stragi ma semplicemente perché i medici, gli architetti, gli artigiani e simili professionisti morivano di morte naturale e non c’era più nessuno che li potesse sostituire. L’economia dell’Europa smise di essere monetaria, dal tempo di Augusto le monete ebbero una grande diffusione principalmente perché servivano a pagare l’esercito e permettevano di mantenerlo in servizio permanente. Ma i nuovi stati barbari non hanno bisogno di un esercito permanente come l’impero romano, e preferiscono pagare i soldati con elargizioni di terre, dando così inizio al feudalesimo. E senza una economia monetaria si va verso una vita di sussistenza, con pochi scambi commerciali, e anche senza scuole, perché non c’è più uno stato che abbia bisogno di gente che sa leggere e scrivere. Per questo molte conoscenze vengono perdute, dimenticate perché chi le conosce non ha nessuno a cui trasmetterle, e perché gli scritto antichi e recenti in poco tempo diventano incomprensibili a quasi tutti in un mondo di analfabeti; il latino e il greco divengono lingue morte e sconosciute al di fuori dell’impero bizantino, e Severino Boezio morendo nel 525 sarà l’ultimo intellettuale che conosce entrambe queste lingue, e oltre alla bibbia anche Aristotele e Platone.

Gli imperi sono sempre preoccupati di qualche minaccia esterna, ma alla fine, a parte casi particolari come gli imperi precolombiani distrutti dagli europei grazie alle malattie e alla grande superiorità tecnologica, gli imperi si distruggono da soli

http://www.massimilianopizzirani.com/vere-cause-caduta-impero-romano-e-imperialismo-254/

Dopo il 410 era chiaro che Roma e l'Italia si trovavano esposte alle incursioni dei popoli germanici e che ormai l'Impero d'Occidente esisteva solo di nome, destinato a sbriciolarsi sotto la spinta irresistibile di queste genti affamate di terre: nel corso del V sec. d.C. le invasioni barbariche si moltiplicarono e alcuni di questi popoli si insediarono stabilmente nei territori soggetti all'autorità imperiale, in qualche caso ottenendo il riconoscimento da parte dello stesso princeps. La storia finale dell'Impero d'Occidente è dunque la cronaca di imponenti migrazioni di popoli provenienti da nord e da est, anche se non bisogna pensare a movimenti "biblici" di centinaia di migliaia di persone che si abbattevano sull'Europa come cavallette: i Germani erano anzitutto guerrieri e si spostavano in piccoli gruppi con donne e masserizie al seguito, anche se questo non li rendeva meno pericolosi e temibili. Talvolta ci furono saccheggi e distruzioni indiscriminate (specie ad opera dei Vandali), ma spesso la penetrazione avveniva in modo quasi indolore e semplicemente i Germani si impadronivano delle terre dei latifondisti romani, sostituendosi a loro nello sfruttamento dei contadini. Vediamo i popoli protagonisti di queste invasioni e le direttrici dei loro movimenti migratori.

http://geostoria.weebly.com/barbari-e-romani.html
http://altrarealta.blogspot.it/

venerdì 5 agosto 2016

Enrique Metinides


semplicissimo

per sconfiggere il terrorismo basta controllare ancor di più internet! Ci credi davvero?

internet terrorismo

Il direttore del Servizio di Sicurezza Federale (Fsb) russo, Alexander Bortnikov ha dichiarato: “E’ necessario risolvere il problema della mancanza di controllo e dell’anonimato del cyberspazio globale che i terroristi sfruttano attivamente”.
Donald Trump candidato alle presidenziali americane “se le minacce e le seduzioni di ISIS arrivano da Internet, perché non chiudere Internet”?
Per Hervé Morin, presidente del Consiglio regionale della Normandia ha dichiarato: “rendere penalmente responsabile reti sociali che permettono il movimento della propaganda jihadista, e iniziare procedimenti legali su tutti coloro che visitano questi siti”.
Nel settembre del 2015, il capo dell’Mi5 britannico, Andrew Parker, invocava responsabilità etica” da parte delle grandi aziende che dominano il web, a cui di fatto chiede di denunciare possibili sospetti. Le tecnologie più moderne, afferma, consentono infatti di comunicare via web “fuori dal controllo delle autorità”.
Maggio 2015 l’Assemblea Nazionale transalpina ha approvato un progetto di legge che aumenta poteri e strumenti dell’intelligence, non solo contro il terrorismo. Preoccupati i difensori delle libertà civili e le aziende di telecomunicazioni e informatica.
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Quindi la soluzione contro il terrorismo è semplicemente controllare il web. Come i medici che cercano di coprire i sintomi di una malattia con i farmaci senza mai andare, o meglio voler andar, a ricercare le vere cause. 
Chi crede ancora che queste decisioni siano per il nostro bene e sconfiggere il terrorismo? Dovrebbe scattare qualcosa nella testa di ognuno di noi vista l’accelerazione che hanno dato in questi ultimi tempi. Quanti cazzo di attentati ci sono stati e quanti ne faranno? E prima ancora che si facciano delle indagini, subito a GRIDARE che trattasi di terroristi affiliati all’ISIS, ad Al-qaeda ecc…. Addirittura sull’attentato di Monaco hanno subito dichiarato che era IRANIANO, ma alla fine era pure turco. Capite che menti malate ci sono dietro e quanto coglioni siamo noi a credergli?
Poco dopo l’attacco terroristico del 14 luglio a Nizza, che ha fatto 84 morti, il presidente della Francia, Francois Hollande, in una dichiarazione ufficiale, ha accennato che l’attacco è stato il lavoro di gruppo armato basato Stato islamico a nord della Siria (senza prove). Immediatamente ha ordinato alle forze aeree francesi per intensificare la campagna di bombardamenti in corso contro presumibilmente Daesh a nord della Siria. Risultato? 120 civili siriani uccisi. Non male per i nostri esportatori di democrazia, no?
Una persona fa un attentato e come risposta bombardano una nazione. DEMOCRAZIA OCCIDENTALE chiamasi! 
Tutto ciò non ci fa davvero scattare nulla? Che poi guarda caso la maggioranza delle persone, oltre tutto, non c’entrano nulla con l’ISIS e altre organizzazioni terroristiche.
Ma qui la domanda più importante è: chi ha creato l’ISIS, al-qaeda ecc…? Gli Stati Uniti con l’ausilio dell’Europa, Francia in primis, e paesi filo-imperialisti, che continuano a finanziare, armare e curare i terroristi.
Di seguito la conferma che i terroristi di Boko Haram sono armati e sostenuti dalla Francia. 
Killary Clinton di seguito ammette apertamente che l’ISIS è una loro creazione.
Rudy Giuliani, ex sindaco di New York, dichiara che Hillary Clinton è il membro fondatore dell’ISIS.
Ce lo dicono loro stessi, porca puttana!!
E da alcuni mesi dichiarano che per sconfiggerli bisogna che controllare sempre più la gente? Crediamo davvero che il controllo di internet farebbe sparire il terrorismo? Più che altro visto che facebook censura quello che reputa scomodo, perché non censura eventuali video caricati da questi barbari? Non lo fanno. Gli danno spazio. Questo perché il progetto assassino, presente nel libro “1984” di George Orwell, di cui consiglio la lettura, è quello di controllare ogni cosa della gente. Altro che terrorismo e altre cagate. Questi vogliono solo controllare e sottomettere ancor di più i popoli. 
Davvero non riusciamo a vedere che non fanno altro che prendere decisioni sempre contro noi stessi? Piuttosto che lavorare per il bene comune, questi pensano a come stanare il popolo. E in Francia stanno pressando e violentando la mente dei francesi con questi attentati, organizzati dai servizi segreti e dal governo francese, in primis il criminale sionista Manuel Valls, perché i francesi sono l’ultimo baluardo in Europa. Se riusciranno a piegarli, siamo fottuti tutti quanti.
I francesi protestano e proprio qualche giorno prima dell’approvazione della Loi Travail, hanno piazzato l’attentato proprio nel giorno della festa nazionale. E non si son fermati. L’altro giorno hanno sgozzato un prete, per colpire e violentare ancora più duramente la mente dell’opinione pubblica francese ed europea. E in Germania? Quanti attentati gli stanno organizzando?
E poi com’è possibile che questi attentati colpiscono sempre la gente che non c’entra un cazzo con le decisioni dei governanti? Non ti viene il minimo dubbio?
Se non ci svegliamo e ci riprendiamo le nazioni nelle nostre mani questi balordi, che si sentono onnipotenti e che provano solo odio per il popolo, continueranno a mietere vittime. Nessuno vuole la guerra. Nessuno vuole la violenza, la distruzione, la sofferenza, la morte. Questi demoni si. Vogliono distruggere l’umanità.

Chiudo con una dichiarazione di Diego Fusaro:
Con la fine del comunismo storico novecentesco (Berlino, 9 novembre 1989), non hanno trionfato la libertà e la democrazia, come si è soliti pensare: ha vinto il fanatismo economico di tipo classista, fondato sulla reificazione delle coscienze e sullo sfruttamento del lavoro. Ha vinto, cioè, l’ordine capitalistico. Ha vinto, nella lotta di classe, il Signore sul Servo. L’ordine, che fino al 1989 era duale e diviso dal Muro di Berlino, ha rapidamente preso a disporsi in forma unipolare e unitaria.
Lungo il piano inclinato che conduce dalla fine del comunismo storico novecentesco al nostro presente, si è venuto istituendo quel Nuovo ordine mondiale classista planetario, de facto coincidente con il dominio del capitale su scala globale, non più contrastato dal suo nemico storico.
Ne è scaturita non solo la vittoria del Signore sul Servo nella lotta di classe divenuta massacro di classe. Accanto a essa, si è registrata l’opera di distruzione manu militari delle ultime forze nazionali resistenti mediante bombardamenti etici e interventismi umanitari condotti dalla monarchia del dollaro, braccio armato del mondialismo economico. Dal 1989, si assiste al metodico annichilimento di tutto ciò che, a livello sia simbolico sia reale, non è affine al nuovo ordine classista mondializzato: distruzione della famiglia, della formazione, dell’etica, dello Stato sovrano nazionale democratico, dei diritti del lavoro, delle culture, eccetera.
Nella sua logica essenziale, il pensiero unico corrisponde alla sovrastruttura ideologica compatta, unitaria e priva di antagonisti politici e culturali propria della struttura del fanatismo economico-finanziario globale quale si è venuto strutturando dopo l’ingloriosa fine del comunismo storico novecentesco. Il pensiero unico non è che l’ordine simbolico coerente con il Nuovo ordine mondiale, la sovrastruttura ideologica della struttura classista capitalistica divenuta mercato unico globale senza confini.
fonte https://disquisendo.wordpress.com/
fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it