Più passa il tempo, più mi rendo conto che siamo soli, siamo tutti soli.
Negli anni ’80/’90, gli anni della mia adolescenza, non dico che tutto fosse stato migliore, non sono una di quelle persone che guarda indietro e sostiene che si stava meglio ma le cose… si le cose andavano diversamente.
Dopo cena, qualche pedalata o pochi minuti in motorino per chi lo aveva, ed eri in quei due o tre posti ove sapevi trovare la tua compagnia. Queste erano abbastanza unite, per quello che mi riguarda e per le persone con cui mi sono confrontato, oggi cosa succede dunque?
Io non vedo più quella scintilla viva nei loro occhi, nessuno o pochi sorridono, tutti stanchi, a qualsiasi orario della giornata tu gli chieda, tutti ‘cotti’, ‘stanchi’, ‘distrutti’… e non lo dicono per dire…loro si sentono così davvero, semplicemente basta osservare il linguaggio del corpo.
Negli anni ’80/’90, gli anni della mia adolescenza, non dico che tutto fosse stato migliore, non sono una di quelle persone che guarda indietro e sostiene che si stava meglio ma le cose… si le cose andavano diversamente.
Dopo cena, qualche pedalata o pochi minuti in motorino per chi lo aveva, ed eri in quei due o tre posti ove sapevi trovare la tua compagnia. Queste erano abbastanza unite, per quello che mi riguarda e per le persone con cui mi sono confrontato, oggi cosa succede dunque?
Vedo mandrie di persone con la testa reclinata verso il proprio display 5″ a taggare, twittare, smessaggiare, instagrammare, flirtare. Tutto virtuale, tutto finto, tutto inesistente; io per primo me ne rendo conto essendo questo ‘universo digitale’ il mio lavoro. Non esiste quasi più il contatto umano, quel calore di un tempo; il piacere di fermarsi a scambiare due chiacchiere, quel fremito nell’elaborare un piano degno della ACME e di Willy Coyote sul come avvicinare quella ragazza carina.
Tutto è digitale ora, piatto, freddo. Vai nel bar, trovi un ragazzo bello, ti piace, cerchi di capire come si chiama e subito a trasformarsi in una sottospecie di agente della Cia per trovare i suoi dati nel web, informazioni sui social network e tutto quello che potrebbe farci capire chi è e come la pensa. Siamo a questo livello, non si cerca quasi più di interfacciarsi se non attraverso il web. Andiamo a cercare informazioni di persone vive in carne ed ossa dentro a dei chip di memoria di silicio, dentro a dei server, stipati in grandi saloni dentro a dei palazzi! Roba da deficienti proprio!
Per secoli, millenni, la forza contrastante al potere che ha sempre cercato di spezzare i popoli, che ha sempre tentato di muoverli a comando, è stata l’unione delle persone. E contro questa forma di resistenza i potenti da sempre hanno cercato una politica marziale per sgretolare questo muro. La prima volta che si trovò questo sistema fu ai tempi di Filippo il Macedone, tempi a cui risale la locuzione latina conosciutissima del: DIVIDI ET IMPERA.
Per secoli, millenni, la forza contrastante al potere che ha sempre cercato di spezzare i popoli, che ha sempre tentato di muoverli a comando, è stata l’unione delle persone. E contro questa forma di resistenza i potenti da sempre hanno cercato una politica marziale per sgretolare questo muro. La prima volta che si trovò questo sistema fu ai tempi di Filippo il Macedone, tempi a cui risale la locuzione latina conosciutissima del: DIVIDI ET IMPERA.
Nei secoli questa ‘tattica’ prese pian piano piede fra i vari regnanti fino a quando oggi, con l’avvento della tecnologia può dare il meglio di se stessa. Le persone sono tutte raccolte dietro ai loro display, intente a condividere al mondo cos’hanno mangiato, dove stanno andando, le foto dei loro selfie idioti con la bocca a culo di anitra e le dita a V. Tutti morti, morti che camminano! Si paventa, nei film americani, l’apocalisse zombie…aprite gli occhi perchè è già qui da noi!
Questa società è totalmente implosa. I controllori sono implosi e hanno ceduto alla polvere il pannello di controllo e tutti i sottoposti, i quali, da qualche anno a questa parte stanno operando scelte politiche/marziali degne di un film di serie Z, girato da un regista affetto da paralisi cerebrale. Quadri di idiozia pura che si può vedere fino nelle piccole amministrazioni locali e la gene (quella morta di cui sopra) li vota e li sostiene, ignara di spingere uno di quei pendoli a cui il russo Vadim Zeland ci suggerisce di non dedicare nemmeno un milligrammo della nostra energia e attenzione per non esserne complici.
Questa società è totalmente implosa. I controllori sono implosi e hanno ceduto alla polvere il pannello di controllo e tutti i sottoposti, i quali, da qualche anno a questa parte stanno operando scelte politiche/marziali degne di un film di serie Z, girato da un regista affetto da paralisi cerebrale. Quadri di idiozia pura che si può vedere fino nelle piccole amministrazioni locali e la gene (quella morta di cui sopra) li vota e li sostiene, ignara di spingere uno di quei pendoli a cui il russo Vadim Zeland ci suggerisce di non dedicare nemmeno un milligrammo della nostra energia e attenzione per non esserne complici.
Le persone non si guardano più dentro e mentono spudoratamente all’esterno e all’interno, si a loro stessi! Sentendosi così, democraticamente libere! Ma qui non centra un cazzo ne la democrazia (per molti di noi derivante da Demons + Cratos = Potere dei Demoni) ne la libertà, qui si tratta di puro collasso mentale ed emotivo, persino i Demoni hanno alzato i tacchi e hanno abbandonato l’uomo a forme energetiche di poco valore, molto sporche ed energeticamente molto basse. Le persone sono in pieno caos interno ed esterno, negli ultimissimi tempi poi è allucinante la situazione, basta guardarsi attorno, cercare di relazionarsi con la gente, tutti fusi, sembrano (…) tutti strafatti di psicofarmaci!
Io non vedo più quella scintilla viva nei loro occhi, nessuno o pochi sorridono, tutti stanchi, a qualsiasi orario della giornata tu gli chieda, tutti ‘cotti’, ‘stanchi’, ‘distrutti’… e non lo dicono per dire…loro si sentono così davvero, semplicemente basta osservare il linguaggio del corpo.
La situazione è esplosiva, letteralmente al collasso eppure si continua a posizionarsi davanti alla tv ore e ore al giorno e affidarsi alla carta stampata di stato per essere ‘informati’ quando tutto è tranne che informazione!
Abbiamo la libertà di stampa di alcuni paesi del Terzo Mondo!!! Vatti ad affidare a queste testate che hanno ordine di parlare di un cagnolino malato e morente (con tutto il rispetto per le povere bestioline…) piuttosto che alla situazione degli italiani, completamente alla merda ormai. Finchè si vorrà continuare a coltivare il proprio orto, finchè continueremo a credere che quello che abbiamo è solo nostro (lo è certo ma…) saremo solo delle pedine, saremo divisi (dividi et impera di cui sopra) e quindi, manipolabili.
Vedo mini-movimenti spesso d'accordo sullo stesso problema intenti a criticarsi l’uno con l’altro e schierarsi contro, gruppi di persone che si raccolgono per discutere di quella cosa o di quell’altra, decine di partitini che nascono e poi muoiono così, come non fossero mai esistiti perchè c’è questa forma di microducismo tipico italiano che non consentirà mai al cittadino di riuscire a creare un vero fronte contro lo strapotere che ormai come uno tsunami sta travolgendo tutto, soprattutto le menti e le anime della gente!
E’ il sistema mentale che deve cambiare perchè come diceva Einstein: “Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo”, quindi, vanno trovati altri sistemi, metodi e buttate via, le vecchie regole!
Mesi fa vidi due signori che si erano inzuccati con la bicicletta in piazza, nella mia città. Uno era caduto e si era fatto male per una grave disattenzione dell’altro che lo aveva silurato con il suo velocipede e il colpevole appunto, voleva aver ragione a tutti i costi così iniziarono a prendersi a calci e spintoni. Una scena assolutamente triste. Ma più triste ancora era la gente che gli si era piazzata attorno a guardarli senza intervenire, nemmeno fossero stati dei musicisti di strada di immane bravura. Mentre stavo chiamando il 112 stavano già arrivando le sirene di qualche autovettura delle FFO, qualcuno era stato più veloce di me.
Mesi fa vidi due signori che si erano inzuccati con la bicicletta in piazza, nella mia città. Uno era caduto e si era fatto male per una grave disattenzione dell’altro che lo aveva silurato con il suo velocipede e il colpevole appunto, voleva aver ragione a tutti i costi così iniziarono a prendersi a calci e spintoni. Una scena assolutamente triste. Ma più triste ancora era la gente che gli si era piazzata attorno a guardarli senza intervenire, nemmeno fossero stati dei musicisti di strada di immane bravura. Mentre stavo chiamando il 112 stavano già arrivando le sirene di qualche autovettura delle FFO, qualcuno era stato più veloce di me.
In più a tutta questa situazione, aggiungici la crisi dei posti di lavoro e il mare di pseudo rifugiati che questi politici stanno facendo arrivare in Italia e avrai la ricetta perfetta per una quantità di stress, palpabile anche nell’aria.
A questa pressione la gente si rifugia ancora di più nei social network, gira a testa bassa e quando deve alzare il ‘muso’, l’unica cosa che sa fare è lamentarsi sulla propria bacheca web.
Nello stesso tempo però se la squadra del cuore vince, marciano per le strade come le legioni di Marco Aurelio e se perdono, spesso devastano come le orde barbariche...qui davvero nei sistemi operativi di queste persone non va qualcosa, servirebbe un bel ripristino di fabbrica come nei cellulari con Android.
Siamo soli, tremendamente soli, ma fra poco suonerà la sveglia e in tanti, si sveglieranno da questo tremendo incubo, ritrovandosi nella realtà, che di fatto è molto peggio!
Siamo soli, tremendamente soli, ma fra poco suonerà la sveglia e in tanti, si sveglieranno da questo tremendo incubo, ritrovandosi nella realtà, che di fatto è molto peggio!
Benvenuti all’inferno! Aracne, aiutaci tu!
fonte: https://freeondarevolution.blogspot.it
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