CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 1 agosto 2014

l'Italia muore

Un paese in ginocchio, mutilato, raso al suolo dalla crisi inasprita dall’euro e dal regime di austerity imposto da Bruxelles per mantenere in vita la moneta unica. L’Italia sta letteralmente andando a pezzi: tutti se ne accorgono ogni giorno, mentre la disoccupazione dilaga, i consumi crollano, i negozi chiudono e le aziende licenziano. Ma il panorama si fa ancora più impressionante se si osservano, tutti insieme, i numeri della catastrofe. E’ quello che ha fatto il blog “Sollevazione”, pescando tutte le cifre ufficiali degli indicatori-chiave. Un bollettino di guerra, voce per voce. Produzione e ricchezza, industria e redditi, debito e risparmi. L’Italia in rosso, che sta precipitando lontano dalla sua storia, senza neppure capire perché. Ognuno combatte, da solo, contro continui rovesci: non ci sono spiragli, non c’è alcuna “ripresa” nemmeno all’orizzonte. Ma nessuno racconta davvero l’assedio del panico, la paura sciorinata dai “crudi numeri”, che forse non fotografano «le dimensioni effettive del disastro economico e sociale che vive l’Italia», però «ci aiutano a comprenderlo».
Secondo gli analisti di “Sollevazione”, la resa matematica dell’Italia rivelata dai conti – la lingua spietata del pallottoliere – permette anche di «capire Elsa Fornero e Mario Monticome le politiche austeritarie per tenere in piedi l’euro, il sistema bancocratico e il capitalismo-casinò, abbiano affossato il nostro paese», il cui Pil ha perso 8,7 punti percentuali a partire dal 2007, inclusa la manipolazione dello spread che ha “armato” la gigantesca manomissione operata da Monti e Fornero, con la loro “spending review” e la riforma-suicidio delle pensioni. Un’agenda peraltro proseguita da Letta: tagliare la spesa, ben sapendo che il “risparmio” dello Stato manda in crisi il settore privato, facendo calare il gettito fiscale e quindi esplodere il debito pubblico. Matteo Renzi? Niente di nuovo: neoliberismo puro, a cominciare dal Jobs Act per precarizzare ulteriormente il lavoro. Aggravanti: la neutralizzazione delle ultime difese sociali garantite dalla Costituzione, come vuole l’élite finanziaria, e l’eliminazione fisica dell’opposizione attraverso una legge elettorale come l’Italicum, definita peggiore – per le sue restrizioni – di quella che permise a Mussolini di consolidare il neonato regime fascista.
Tutto questo, mentre il paese soccombe ogni giorno: in sei anni, il Pil pro capite è calato di 9 punti (di 10, invece, il reddito reale disponibile per le famiglie). Stesse percentuali per la frana della ricchezza nazionale: -9% dal 2007 al 2013, pari a 843 miliardi di euro. C’era una volta l’Italia: nello stesso periodo, la produzione industriale è crollata addirittura del 25,5%. Sta andando in frantumi, grazie alla politica imposta da Berlino, il maggior competitore europeo della Germania. Tra il 2001 e in 2013, l’Italia ha perso 120.000 fabbriche. Sono cifre da scenario bellico, e non sono riguardano solo l’industria: ci sono anche le 75.000 imprese artigiane costrette a chiudere. Anno record per il fallimenti, l’infame 2013 delle “larghe intese”: qualcosa come 111.000 fallimenti, in appena dodici mesi. Contraccolpo catastrofico, la disoccupazione: dal 2001, con l’ingresso nell’Eurozona, l’industria italiana ha perso un milione e 160.000 posti di lavoro. Colpa anche dell’assenza di credito: nonostante ricevano denaro dalla Bce a tassi «prossimi allo zero», le banche continuano a finanziare le imprese con Renziprestiti al 4,49%, mentre negli altri paesi dell’Eurozona l’interesse medio è al 3,8%.
Anche così il lavoro si estingue alla velocità della luce. Dal 2007, la piaga della disoccupazione è più che raddoppiata: dal 6,1% al 12,7 attuale. «I disoccupati ufficiali sono 3 milioni e 300.000», rileva “Sollevazione”, ai quali vanno però aggiunti «altri 3 milioni di persone», che ormai non si rivolgono neppure più ai centri per l’impiego: i cosiddetti “sfiduciati” fanno salire a quasi 6 milioni e mezzo il totale dei disoccupati italiani, proprio mentre la Germania del super-export vede salire ai massimi storici la quota degli occupati. C’è anche il trucco, naturalmente: un tedesco su quattro accetta i mini-job da 450 euro al mese. E’ la strada aperta in Italia dal Jobs Act di Renzi, di fronte a una platea oceanica di giovani senza lavoro: il 43%, più del doppio dei ragazzi disoccupati nel 2007. Sta male, comunque, la stragrande maggioranza dei salari italiani: «Con uno stipendio netto di 21.374 dollari l’anno, l’Italia si colloca al 23esimo posto nella classifica Ocse: se la passano peggio solo i portoghesi e gli abitanti dei paesi dell’Europa orientale». A valanga, la mancanza di impiego si traduce in forte calo dei consumi familiari, tagliati di quasi il 10% solo negli ultimi due anni. A farne le spese è anche il risparmio, continuamente eroso per far fronte all’emergenza economica, mentre la super-tassazione disposta dall’Ue ha raggiunto per l’Italia il 44% del Pil.
«Se si considera il periodo tra il 2011 e il 2012 – precisa “Sollevazione” – soltanto l’Ungheria, in Unione Europea, ha conosciuto un aumento delle tasse rispetto al Pil superiore a quello dell’Italia». E’ un circolo vizioso: imporre più tasse a chi già le paga, per tentare (inutilmente) di arginare il calo delle entrate, comunque – già oggi – superiori alla somma delle uscite: situazione che sarà ulteriormente aggravata dal Fiscal Compact e cronicizzata dall’inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione. In pratica, la fine dello Stato sociale e delle garanzie sui servizi vitali – scuola e sanità in primis, peraltro minacciate di privatizzazione forzata dal Ttip e dal Tisa, i trattati segreti euro-atlantici imposti dagli Usa, che Renzi preme per approvare in fretta. Cartina di tornasole di questa autentica catastrofe, il debito pubblico: era pari al 103,3% del Pil nel 2007, ma ha raggiunto il 132,9% nel 2013. «L’ultimo rilevamento di Bankitalia ci dice che il debito pubblico ha toccato a Visco, governatore di Bankitaliamaggio 2014 un nuovo record storico: quota 2.166,3 miliardi, con un aumento di 20 miliardi sul mese precedente».
Va in rosso il conto delle famiglie, nel paese che prima dell’avvento dell’euro era il più risparmiatore d’Europa: rispetto al Pil, dal 1998 al 2012 il debito privato delle imprese è passato dall’85 al 120%, quello delle banche dal 40 al 110%, quello delle famiglie dal 30 al 50%. Paradossalmente, osserva “Sollevazione”, «in questo periodo quello che è cresciuto meno è stato proprio il debito pubblico», mentre il debito aggregato – pubblico e privato – è letteralmente esploso, dal 275% ad oltre il 400%. Spaventose pure le sofferenze bancarie, cresciute di 100 miliardi dal 2007 al 2013, per un totale di 147,3 miliardi di euro. Ed ecco l’ultimo gradino della tragedia: la povertà. Un fantasma che mette paura: l’esercito dei nuovi poveri e il timore che crescano furti e rapine ha aumentato del 5,7% i denari lasciati in custodia alle banche, oltre 1,2 miliardi di euro. Secondo Eurostat, gli «individui a rischio povertà o esclusione sociale» nel 2008 erano in Italia il 25,3%, e sono diventati il 29,9% nel 2012. L’ Istat è ancora più preciso: «Un italiano su dieci è in povertà assoluta».
Tra il 2012 e il 2013, spiega l’istituto di statistica, l’incidenza della povertà assoluta è aumentata dal 6,8 al 7,9%, coinvolgendo oltre 300.000 famiglie e 1 milione 206.000 persone in più rispetto all’anno precedente. «E’ povera, o quasi povera, una famiglia su cinque». Poi c’è la “povertà relativa”, quelle delle famiglie (sono quasi 3 milioni e mezzo) il cui portafoglio mensile è inferiore alla spesa media nazionale, 972 euro al mese. Sono famiglie che cercano di sopravvivere con meno di 800 euro al mese, che si riducono a meno di 750 nel Mezzogiorno, dove più evidenti sono le diseguaglianze che la “crisi” ha fatto esplodere. Nel 1992, l’Italia era un paese relativamente equilibrato: non c’era un abisso tra ricchi e poveri e la classe media era in ottima salute. Oggi, praticamente, è in via di estinzione e teme di sprofondare giorno per giorno verso la povertà. Nel 2013, l’Italia è risultato «il paese più diseguale dell’Unione Europea, dopo la Gran Bretagna». Solo che il Regno Unito non è ingabbiato dall’euro. Infatti, a Londra, economia e occupazione stanno decisamente meglio rispetto alla media dell’atroce Eurozona, di cui l’Italia – dopo la Grecia – è la vittima principale.

fonte: www.libreidee.org

mercoledì 30 luglio 2014

appunti di un medico


TRAPIANTI ILLEGALI E TRAFFICO DI ORGANI UMANI: APPUNTI DI UN MEDICO




Franco  Giusto

"Dottore c'è un signore che le vuol parlare" così l'infermiera, che mi aveva accompagnato a fare la contro visita  pomeridiana di un giorno delle festività natalizie di circa 20 anni fa, mi annunciava la visita di uno sconosciuto che avevo intravisto seduto ai bordi della corsia. Il reparto è quello della seconda chirurgia generale al  terzo piano del padiglione 18 dell'ospedale S.Corona di Pietra Ligure, nel quale allora svolgevo  il ruolo di aiuto chirurgo. Lo ricevetti nel piccolo studio condiviso con altri colleghi, ma con una vista impagabile sul mare che gratificava le nostre lunghe giornate lavorative. Si presentò un giovane di circa  30 anni con un completo grigio, un'espressione tesa e agitata e un forte odore di sudore stantio che in un attimo pervase tutto l'ambiente. Credevo fosse il parente di qualche paziente operato e invece, porgendomi la  mano, esordì così: “dottore mi scusi per quello che sto per dirle, ma sono veramente disperato e vorrei vendermi un rene, mi sa dire come  posso fare?”. Esistono secondi nella vita che sono destinati a divenire  eterni  e quelli che trascorsero per me dopo quella frase gli appartengono. Non ero preparato a una tale domanda e non avevo neppure una risposta. Ripresomi non chiesi  le cause della sua disperazione anche se mi frullarono per la mente pensieri di possibili debiti da gioco, ma chissà forse non era così; dopo avergli confermato la mia assoluta  mancanza di  conoscenza per quanto mi stesse  chiedendo, cercai di farlo ragionare un poco sugli svantaggi e i rischi sanitari a cui sarebbe andato  incontro. Allora apparve  un poco interessato a queste notizie  ma a breve  si congedò e mi sembrò sempre risoluto nelle sue decisioni. 

Per contro mi venne in mente un  film italiano  “ Il Boom “ del l963 quando ragazzino rimasi molto impressionato nel vedere Alberto Sordi che interpretava un personaggio pieno di debiti che si vendeva un occhio per fare cassa. Ora se già negli anni Sessanta si faceva un film sul traffico illegale d'organi, allora vuol dire che questo crimine ha radici molto profonde e diffuse o era solo fantasia?  Il ricordo di quel ragazzo disperato che voleva vendersi un rene  mi ha sempre accompagnato fino ad oggi  ma senza  farmi sapere la fine della sua storia.  Durante la mia professione ho conosciuto persone e anche bambini che erano stati sottoposti con successo a un trapianto di organo, ma attraverso vie  legali istituzionali e in centri di eccellenza italiani.

Recentemente è uscito qui in Italia  il libro Quel segno sulla fronte (edizioni Imprimatur) scritto da Emilia Costantini, giornalista, scrittrice e critico teatrale. Sebbene tratti di una storia romanzata, l'autrice afferma nella sua prefazione di averla scritta sulle tracce di una storia vera di trapianti illegali e commercio di organi di minori. Asserisce  di essere a conoscenza dell'esistenza nel nostro Paese di cliniche privatissime   che eseguono trapianti di  organi  in modo illegale e pone l'attenzione sulla scomparsa di molti bambini ogni anno  e mai ritrovati, probabili vittime di espianto d'organi. Un vero messaggio rivolto, oltre che ai lettori, alle istituzioni che presiedono il controllo della legalità nel nostro Paese. La giornalista  provoca così una crepa profonda nel muro di omertà  che protegge i trapianti illegali e il traffico d'organi correlato. D'altronde già il 25 febbraio del 2009 l'allora ministro dell'interno Roberto Maroni dichiarava l'importanza della partecipazione dell'Italia al  Trattato di Prum  ( istituzione  banca dati DNA ) quale strumento efficacissimo per contrastare l'immigrazione clandestina , la criminalità e il traffico d'organi a tutela soprattutto dei minori e dei bambini ( riferimento tratto dall'articolo di Gianni Lannes  “ Europa: popoli ignari schedati con il DNA “ del 23\07\2014 sul blog internautico Su La Testa). Esistono documentari investigativi che trattano del commercio illegale di organi nel mondo, ma qui in Italia questo argomento per ora è un tabù. Recentemente un'altra coraggiosa giornalista freelance, Paola  Botte, sta seguendo una storia di denunce per sospetti trapianti avvenuti sia nel nostro paese che all'estero.  Ora come medico e chirurgo mi accorgo che nell'ambito della nostra categoria professionale ben poco si sa di quanto stia accadendo a proposito di questo argomento e forse gli stessi ordini provinciali dei Medici non ne sono al corrente e per ora non affrontano la questione. Ma perchè? Perchè mentre  la corretta  esecuzione di un espianto d'organo può essere fatta da un chirurgo con buona esperienza,  il trapianto può essere eseguito solo da chirurghi super specializzati nel settore trapianti e quindi nell'ambito di  un' élite  molto ristretta. Probabilmente con protezioni non indifferenti. Mi fa orrore pensare che qualche emerito collega blasonato possa mettere a disposizione di un simile crimine la propria  professionalità in cambio di denaro, offrendo collaborazione a spietate organizzazione di mercenari che reclutano bambini e persone nelle realtà povere di molti paesi. Anche in Italia scompaiono ogni anno centinaia di bambini senza essere mai più ritrovati.. ma quel muro di silenzio copre anche queste realtà. Allora chi sappia  qualcosa di certo , e mi rivolgo soprattutto ai colleghi medici e chirurghi, a proposito del commercio e dei trapianti illegale di organi, trovi il coraggio di parlarne e affiancare le  istituzioni e i giornalisti investigativi che se ne occupano . Non è possibile rimanere impassibili sapendo che a  bambini, ragazzi e adulti vengano tutt'oggi  espiantati  organi dal loro corpi;  privati della loro integrità fisica e a volte della loro stessa vita da mani e menti assassine,  per offrire “ pezzi di ricambio “ al  corpo  di persone malate ma  facoltose e senza scrupoli.

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

martedì 29 luglio 2014

I Feel Invisible...


Stavo riflettendo su questo nostro modo di fare "blog".
Siamo tutti alla ricerca di qualcosa che non riusciamo a trovare nella vita, o meglio, che non riusciamo, non riusciamo più a ritrovare;
Ore ed ore a cazzeggiare, a conoscere persone, improbabili amicizie, cercando di relazionarsi, ma non cambia mai niente, tutto rimane come prima.
Perché non si riescono a costruire rapporti, ad intrecciare relazioni, perché si ha così paura di esporsi e di essere se stessi?
Capisco visto gli argomenti trattati.....che sia prudente proteggersi e proteggere la propria famiglia; ma poi, nel privato, quando approfondisci la conoscenza dovrebbero cadere certe barriere, e sentirsi
più liberi, più amici....invece no! Rimane sempre quella barriera insormontabile; quasi come  fosse normale non fidarsi; ma allora è tutta una finta, pura recitazione, quello che facciamo nei blog e nel web in generale.
La gente sta attenta a come porsi, preoccupandosi di quello che vuol "sembrare" e non di quello che è realmente.Si vorrebbe dare di se un immagine bella, sana, vera, forte, super......
Io voglio preoccuparmi di essere me stesso, "quasi sincero" (con me stesso sempre) con tutti i miei difetti, i miei problemi, le mie debolezze e con tutta la mia solitudine nel cuore!

Ricordo  tre righe che mi hanno fatto pensare parecchio in questi anni, tre righe semplici ma pesanti come macigni:

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

S.Q.

P.S

Voi vi chiederete cosa ci faccia una poesia di tale livello in un "bloggaccio" come il mio.....
Ebbene, sono cose che si provano e si sentono e si dicono quando si diventa INVISIBILI.

fonte: lastanzadeidesideri.blogspot.it

il blog è stato rimosso

lunedì 28 luglio 2014

niente estate in Italia: hanno vinto i mondialisti sessantottini

Se ancora appartenete a quella sfilza di dementi che sostengono l’impossibilità da parte dell’uomo (vedi militari) d’interferire sulle condizioni climatiche, allora vi meritate questo ed altro ancora. Se i mondialisti si sono potuti spingere sino al punto da poter determinare quanto sole ci tocchi al mese e come somministrarcelo, gran parte della responsabilità è dei popoli ignoranti. Ed ora mi spiego per benino. Ancora oggi capita di poter incontrare soggetti nati negli anni Quaranta e Cinquanta

i quali e le quali non fanno che riempirsi la bocca col loro “sessantotto”. Lo osannano perché oggi, da vecchi, non avendo costruito un bel nulla oltre a montagne di retorica d’accatto nel corso di cinquant’anni, sono rimasti gl’ignorantoni che erano allora. Tutt’ora si piccano di aver rivoluzionato il Pianeta, ed invece, allo stato dei fatti, non hanno concluso nulla. Ma de che, si escalma dalle mie parti!!! Col loro comportamento irresponsabile si sono resi complici di quel potere delle lobbies che ha potuto proliferare indisturbatamente, andandosi ad affermare e consolidare in quel preciso momento storico, mentre c’era chi, ritenendosi più furbo di tutti, parlava di fiori nei cannoni, alludendo alle canne rollate e fumate. Faccio presente che la Trilateral Commission fu fondata nel 1973 in piena guerra del Vietnam, mentre in tutto il mondo occidentale masse intere di “giovani sessantottini” si facevano di LSD ed eroina. E nessuno ne parla semplicemente perché i giornalisti di oggi sono i sessantottini di ieri come la classe dei docenti universitari – sia chiaro. A loro secca tremendamente dover prendere atto della realtà: sono degli emeriti falliti. Non hanno spiegato nulla al genere umano. Hanno fallito su tutto il fronte. Non ci hanno fornito alcuno strumento d’indagine ed oggi, per codardia, non fanno altro che insistere su quella linea patetica. uno spettacolino indegno. È invece la parte sana della gioventù degli anni Duemila, quella che sta rivoluzionando davvero il sistema. Sono i personaggi che si muovono nel sottobosco internettiano quelli che stanno facendo opera di divulgazione scientifica. E lo stanno facendo senza manifestare in piazze gremite di idioti indottrinati. Lo fanno studiando da mattina a sera, intercettando quelle poche cellule sane che non hanno alcuna intenzione di omologarsi. Ed è grazie all’opera di questi giovani del Duemila che possiamo adesso comprendere che esistono sistemi di derivazione militare capaci di inondare il cielo di onde radio capaci di stravolgere le condizioni climatiche, far impazzire gli uccelli che muoiono a migliaia, far arenare cetacei sulle spiagge e generare tifoni nel bacino mediterraneo. Guarda caso un bacino che per natura non è mai stato teatro di tifoni o cicloni per via delle temperature delle acque che ne impedirebbero la formazione, ma ora come ora, le spiegazioni scientifiche di un tempo non possono fare presa perché le tecniche di manipolazione esistono eccome. La nostra Sicilia, sappiatelo, ospita una delle 4 stazioni MUOS presenti sul pianeta Terra. Le altre 3 sono ubicate in luoghi disabitati dall’uomo. Ma non si sa bene per quale stramaledetta ragione in Sicilia c’è. Ed i casi di tumore stanno crescendo a dismisura. Né più né meno come crescono a dismisura a Taranto e a Caserta. Tutti luoghi inquinati, per una ragione o per un’altra. L’Italia, dal 1943 colonia americana, è disseminata di basi NATO. Ma la domanda è: se le basi NATO vennero istituite per proteggerci dalla minaccia comunista dell’URSS, oggi che il muro di Berlino non esiste più, da che diamine ci dovrebbero proteggere? La risposta è che non servono a nessuna protezione. Ma servono da basi controllo. Punto e basta. Hanno avuto la sfacciataggine di violare i nostri cieli, abbattere i nostri aerei civili (Ustica 1980) senza che nessuno potesse rivendicare la nostra sovranità. L’unico che osò tanto si chiamava Bettino Craxi; e pure i sassi sanno che fine abbia fatto. Ma in pochissimi sanno che quella fine fu il prezzo che dovette pagare per aver sgrullato come zerbini gli USA di Ronald Regan il quale voleva fare lo sceriffo a casa nostra sulla questione di Sigonella… i presidenti USA hanno tutti questo vizietto di fare i boss a casa degli altri… L’estate 2014 passerà alla storia, credetemi. Un’estate senza sole è un dramma: la luce delle giornate lunghe serve a penetrare a fondo nelle nostre orbite oculari e permettere alle retine di fissare elementi necessari a dire al cervello di produrre sostanze antidepressive. Togliendoci il sole ci deprimiamo. E lor signori lo sanno. Per questo ci stanno attaccando coi cieli coperti. Sappiate che nel mondo è la regione scandinava quella col maggior numero di suicidi per depressione. Ed il motivo è sempre lo stesso: mancanza di luce! Sapete perché vogliono toglierci la luce solare proprio oggi, 2014? Perché ad Ottobre verrà varata una serie di piani economico-finanziari devastante che colpirà tutte le fasce (pensionati, studenti, casalinghe, badanti…) ma non i ladri ed i capitalisti coi conti all’estero. No, quelli non li sfiora nessuno, tranquilli. E sarà necessario far ingoiare questa merda ad un popolo depresso piuttosto che ad un popolo di gente sveglia arzilla e briosa. Invece siamo tutti giù di morale per mancanza di relax. Le nostre agognate ferie le abbiamo trascorse sotto alla pioggia a domandarci “ma quando smette”? Non smette. Ce la dobbiamo tenere così, perché così hanno stabilito i maiali mondialisti. Dobbiamo tornare al posto di lavoro più depressi di come lo abbiamo lasciato. E guarda caso tutto in concomitanza delle “riforme” di un governo composto da elementi giudicati incostituzionali dalla Consulta medesima. Un manipolo di cortigiani della TROIKA. In conclusione: i nostri cieli sono sempre più solcati da scie chimiche e piovo ragnatele dal cielo che depositandosi sui campi ne immiseriscono il Ph rendendo indispensabile l’utilizzo di concimi chimici creati ad hoc dalle stesse ditte che producono le “ragnatele volanti”. E chi osa parlarne, finisce male. Come male sono finiti i fratelli Marcianò i quali sono stati fatti oggetto di attentati, minacce ed attacchi di varia natura. Il mare, l’aria, l’acqua ed il cibo, sono inquinati. L’estate sembra autunno, in autunno fa caldo, a natale si esce in maglietta. Ci stiamo avvicinando ad un modello di stagione unica, senza variazioni di sorta. Il Mediterraneo e la cultura mediterranea hanno da sempre reso notti insonni ai porci nordeuropei di stampo groziano. Ci indicano come gente del terzo mondo. Invidiano le nostre coste, il nostro cibo, la nostra storia, la nostra arte, la nostra tradizione cattolica e la nostra proverbiale ospitalità. Ci vogliono vedere distrutti. Ci vogliono eliminare. Ebbene, noi abbiamo il dovere di proteggerci. Ed abbiamo il dovere di conoscere per non cadere nel loro squallido tranello. Quando a Settembre riprenderanno il via le trasmissioni di indottrinamento politico, spegniamo il TV. Quello che dobbiamo sapere si trova qui, nella rete. Luogo dei giovani competenti e di una ristretta fascia di leoni anziani che sono dalla nostra. Andrea Signini

 http://www.signoraggio.it/niente-estate-hanno-vinto-i-mondialisti-sessantottini/

fonte: terrarealtime.blogspot.it

le Marche secondo Gianni


MARCHE: I MERCANTI NEL TEMPIO

Loreto: foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)






di Gianni Lannes


Al santuario di Loreto il cartello dice: “articoli religiosi” e le bancarelle di chincaglieria ormai cinese - ricavata dai rifiuti occidentali - non mancano in barba al Vangelo, così come le automobili che assediano il centro religioso. In questa regione il Pil è alle stelle, ma non dice tutto, anzi quasi niente sulla presenza storica della ‘ndrangheta (certificata dagli impolverati rapporti statali antimafia) che ha contaminato l’economia sana di questo territorio sull’Adriatico. Il prodotto interno lordo è un misuratore economico che non rivela nulla sui prenditori tricolore che in un amen hanno chiuso fabbriche, abbandonato in mezzo alla strada fior di operai per accumulare quattrini facili all’estero.  

 Conero - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Dal colle mariano in lontananza si staglia il Conero, ingabbiato dalla presenza bellica della NATO e dal cemento a tutto spiano che ha sfigurato anche questo territorio. Infatti, la poetica vista a perdifiato del paesaggio è ormai un frenetico accavallarsi di capannoni prefabbricati e pioggia d'asfalto per la corsa di macchine senz'anima. 

 Loreto: foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


In mare, va anche peggio: dai residuati bellici di aggressivi affondati a un soffio dalla costa pesarese dai tedeschi, quasi al termine della seconda guerra mondiale, alle bombe all’uranio impoverito disseminate negli ’90 dagli alleati del patto atlantico durante la carneficina in Jugoslavia. Dulcis in fundo: la rapina di idrocarburi con pesanti ricadute ambientali, e le navi dei veleni - alcune imbottite di scorie radioattive - giacenti su fondali così bassi da raggiungerle con un tuffo in apnea.

 Loreto: foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Su questa stagione di annichilimento della vita cosa avrebbe detto il poeta Leopardi? Linda e pinta? Non lasciatevi ingannare dalle apparenze: lo Stivale non è un’isola felice, ma una landa in agonia di servi e sudditi grulloni dove aleggia un soffio mortale che annebbia la vista e ottenebra i sensi. Per fortuna, si destreggiano minoranze attive di italiane e italiani che si battono per il bene comune e la libertà. Non tutto è perduto.

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

venerdì 25 luglio 2014

le Marche e il destino



la costa marchigiana l'ho sempre vista attraverso il vetro dell'auto o del pullman ogni volta che si andava in Puglia, originaria regione di mio marito.
Lo scorso anno, in un soleggiato maggio di venerdì 17, tornando a casa all'interno della settennale "bara di metallo" Matiz Chevrolet, all'altezza di Civitanova, la spia del motore si accese. Accostammo presso una piazzola di sosta e chiamammo l'ACI. A breve giunse il carro attrezzi che ci portò alla prima officina dopo l'uscita dal casello. Il capo meccanico fece una diagnosi elettronica, un pezzo andava sostituito. Tra l'attesa, il nervosismo ed il legittimo sospetto, i soldi andarono via come caramelle. Nelle prime ore del pomeriggio l'agoniato pezzo arrivò. Fu montato con la benedizione del capo che consigliò di accelerare per abituare la cilindrata da 1000...  Ripartimmo non prima di aver effettuato il pieno benzina. All'imbocco di una galleria, nei pressi di Fano, la spia del motore si riaccese. Panico e bestemmie si susseguirono a raffica... Fortunatamente uscimmo in tempo, nell'immediato c'era un'altra piazzola di sosta. Un ragazzo accostò, aiutando mio marito a spingere l'autovettura. Seconda chiamata al soccorso autostradale e seconda officina. Il meccanico di turno, senza patemi, diede il responso definitivo, motore bloccato, ossìa morto. Da cambiare.
Mio marito scelse la rottamazione definitiva. Svolte le pratiche con altri soldi volanti alla velocità di un lampo, prendemmo l'ultimo treno per Bologna dove passammo la notte in un hotel 3 stelle. Sonno limitato come ovvio che fosse. All'indomani  salimmo sul treno locale che ci portò finalmente a casa. Giunti alla dimora disse, "mi gioco i coglioni che la causa di tutto questo è opera del meccanico di Civitanova...".

Quest'anno, per ovviare l'anniversario matrimoniale (17 luglio), abbiamo scelto le Marche. Prenotazione Urbino ed eventuali visite a Loreto, Pesaro, grotte di Frasassi. Tempo concesso 3 giorni.
Pesaro e le grotte scartate. Opzione Loreto famosa per il santuario. Osservarlo da fuori si ha una buona impressione, architettura discreta, ma all'interno appare una chiesa come tutte le altre. Immediata consolazione col presepe mobile e il museo adiacente (molto belli i dipinti di Lorenzo Lotto).
Decisione di ripartire con un giorno d'anticipo.
Dopo cena e gelato da passeggio, tornando in albergo, in un tratto di strada senza marciapiede, mio marito mette male il piede destro e cade a peso morto picchiando gamba, spalla e sopracciglio. Poco ci manca che rompesse gli occhiali da vista e restassi quasi vedova Stordito ma fortunatamente "integro", ho esclamato, "mi sa che le Marche portano sfiga".
E pensare che voleva ritornare a Barcellona, dapprincipio ero d'accordo, ma non luglio. Settembre è il mese ideale ma non ha le ferie per quel periodo. Forse ci andremo in un'altra vita?
Ad ogni modo delle Marche per un po' non voglio sentirne parlare.

In My Life


Mi dicono che metto troppe foto facendomi capire che scrivo poco, ma io ho tantissime cose vere da dire, da raccontare, capitoli di vita vissuta a tutta birra.....

Ho sempre goduto del piacere del sesso,in ogni sua forma,per gradi,da ragazzo,molto giovane,attorno ai 12 anni ho avuto la mia prima storia sessuale completa,con una ragazza di 17 che abitava nel mio stesso palazzo....la mia prima scopata vera...ero già ben messo anatomicamente,venni subito, e da quella volta capii che mi piaceva la figa.
Continuai per almeno 6 mesi quasi ogni giorno. Poi cambiarono casa e ci perdemmo,salvo ritrovarci quarant'anni più tardi.
Sempre in quella età frequentavo il campo di calcio della parrocchia, ero un bel ragazzotto snello,capelli alla Beatles, e li si giocava a calcio un po con tutti....c'era nel gruppo un signore sui trentasei anni atletico e sportivo,giocava bene; era un dentista, ed aveva lo studio poco lontano da casa mia...e spesse volte tornavo a casa con lui.
Un giorno mi invitò nel suo studio, verso le 19; il lavoro era finito,mi fece mangiare un gelato,e poi restammo a parlare....lui si era seduto vicino a me, e mi prese la mano e la portò sul suo camice bianco all'altezza del cazzo, io ritirai istintivamente la mano chiedendogli cosa facesse...lui sorridendo mi disse che voleva giocare un poco con me; mi riprese la mano con forza e autorità e mentre la appoggiava, con l'altra mano sposto' il camice,e sotto aveva la cerniere aperta con le palle ed cazzo in tiro completamente scoperto, me lo fece impugnare ed incominciò a farlo scorrere nella mia mano,mi ricordo le sensazioni di quei momenti....era molto duro, gonfio di vene e rosso...sentivo che pulsava e subito dopo inizio' ad ansimare e lo vidi spruzzare come una pistola ad acqua..getti lunghi e consistenti,io ero abituato a vedere i miei piccoli zampilli.....tolsi la mano,e mi ripulii in un tovagliolo tutto lo sperma che avevo sul dorso della mano e nel palmo. Si ricompose mise la mano in tasca e mi diede 5000 lire, io le presi e me ne andai....
Per almeno un anno la storia continuò a fasi alterne, e venivo puntualmente pagato.
Poi io crescendo....ho preso le distanze, la scuola, la ragazzina fissa, cosi mollai il Dr. Gianni che mi ha cercato a lungo.
La mia vita andava avanti in maniera normale; la maturità  un lavoro nei paesi del nord, il ritorno per il servizio militare (15 mesi) sesso quanto bastava, con soddisfazione ed appagamento, tantissime donne, era un must per me corteggiarle, e coglierne i loro pregi e grazie.
Con le donne mature ero imbattibile, forse per la vitalità che trasmettevo loro; ogni estate al mare, donne sposate mi cadevano ai piedi.......quanto mi hanno fatto gioire e godere le donne! E quanto mi piacciono tuttora....anche se non.......ma c'è un detto che ho fatto mio : Un uomo non è mai finito finché ha una lingua ed un dito. Ed io aggiungo che ho anche un amico ben dotato,per sopperire alla mia mancanza.
Poi mi sono sposato a trent'anni; mia moglie vent'anni......e siamo insieme ancora adesso con tre figli.
Questa parte però la voglio separare; perché c'e'  troppo da raccontare, compresi gli stati d'animo, le evoluzioni non facili.

fonte: lastanzadeidesideri.blogspot.it

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