Origini Etimologiche e Storiche
Il toponimo originale della città è, in italiano, Nizza, mentre in occitano è conosciuta come Nissa. Il toponimo francese della città è Nice e i suoi abitanti vengono chiamati niçois o niçards, "nizzardi" in italiano. Nella parlata locale il termine più comune è nissart. L'aggettivazione "Nizza Marittima", per differenziarla da Nizza Monferrato, è d'epoca sabauda.
Secondo alcune fonti, l'etimologia del nome trarrebbe origine dal greco antico Νίκαια, che a sua volta deriva da Nike, cioè "vittoria" (Nike è il nome in greco della dea della vittoria). Un'altra ipotesi fa tuttavia risalire il nome della città al toponimo etrusco-italico Nikaïa. Anche se alcuni scavi archeologici fanno risalire i primi insediamenti di progenitori umani addirittura a 400.000 anni fa, Nizza (Nicaea) fu fondata circa 2.500 anni fa dagli abitanti di Marsiglia e ricevette il nome di Nikaïa in onore alla vittoria sui liguri.
Nizza ebbe anche un suo figlio fra i protagonisti delle spedizioni mirate alla scoperta e alla conquista delle terre del continente americano, vicenda nella quale egli giocò un ruolo determinante sebbene non particolarmente encomiabile. “Fray Marcos de Niza” lasciò l'Europa nel 1531 per raggiungere le Americhe, dove prese parte alla spedizione in Perù guidata da Francisco Pizarro ed assistette alla sconfitta dell'impero Inca. In seguito si convinse dell'esistenza delle sette città dorate di Cibola; partecipò alla spedizione di Francisco Vázquez de Coronado, che verificò come le città dorate fossero soltanto villaggi indigeni.
Nella guerra del 1500 fra Carlo I di Spagna e Francesco I di Francia Nizza soffrì molto, a causa anche di un'epidemia di peste che la colpì. Dopo qualche anno di guerra la pace fu stipulata grazie al Trattato di Nizza. Dopo dieci anni la città fu però nuovamente attaccata da Francesco I e dal pirata turco Barbarossa che conquistò la città. La peste ricomparve nel 1550 e nel 1580.
Nel 1600, la città fu acquistata dal duca di Guisa, che ne aprì i porti e proclamò la libertà di commercio iniziando un periodo di prosperità. Nel 1642 gli spagnoli furono cacciati. Nel 1699 fu ceduta nuovamente al ducato di Savoia.
Nel 1706 il castello fu distrutto dai francesi. L'anno successivo la controffensiva savoiarda giunse fino a Tolone, sottoposta anche a blocco navale dagli inglesi che avevano occupato le Isole di Lerino nella cui baia, bloccata dalla marina britannica, si trovava larga parte della flotta francese.Nel 1713 il Trattato di Utrecht riconobbe il dominio della città al Regno di Sicilia, del cui titolo fu insignito il duca sabaudo Vittorio Amedeo che, nel 1720, lo permutò con il Regno di Sardegna.
Nel 1600, la città fu acquistata dal duca di Guisa, che ne aprì i porti e proclamò la libertà di commercio iniziando un periodo di prosperità. Nel 1642 gli spagnoli furono cacciati. Nel 1699 fu ceduta nuovamente al ducato di Savoia.
Nel 1706 il castello fu distrutto dai francesi. L'anno successivo la controffensiva savoiarda giunse fino a Tolone, sottoposta anche a blocco navale dagli inglesi che avevano occupato le Isole di Lerino nella cui baia, bloccata dalla marina britannica, si trovava larga parte della flotta francese.Nel 1713 il Trattato di Utrecht riconobbe il dominio della città al Regno di Sicilia, del cui titolo fu insignito il duca sabaudo Vittorio Amedeo che, nel 1720, lo permutò con il Regno di Sardegna.
L'8 settembre 1792 il ministro degli esteri del governo rivoluzionario francese Lebrun-Tondu diede ordine all'esercito d'invadere la Savoia e il 22 settembre dello stesso anno le truppe francesi, agli ordini del generale Montesquiou, entravano a Chambéry. Nizza venne abbandonata precipitosamente dal governatore piemontese, generale Courten, al primo apparire delle truppe francesi ed il 29 settembre 1792, il generale francese d'Anselme entrava con le sue truppe nella città, che fino a quel momento era appartenuta ai territori del regno di Sardegna, e v'instaurava un'amministrazione provvisoria. Il 27 novembre, con decreto della Convenzione, tutta la Savoia venne annessa alla Francia e poco dopo, il 13 gennaio 1793, la stessa sorte toccò a Nizza.
Tuttavia, molto presto, l'opinione generale si volse contro i francesi a causa delle requisizioni ordinate dai militari, dei saccheggi e delle esazioni compiuti dalle truppe occupanti. Questi eccessi furono denunciati anche dal rappresentante delle autorità rivoluzionarie, inviato in missione nella zona, Filippo Buonarroti. Tutto ciò diede origine ad una spontanea reazione di resistenza clandestina della popolazione nizzarda alle soperchierie, quando non atrocità, compiute dalle truppe di occupazione francese e nasceva così il barbetismo. La volontà di scristianizzare il paese, com'era avvenuto in Vandea ed in Bretagna, le requisizioni militari e la coscrizione obbligatoria dei giovani seguita dal loro arruolamento forzato, aumentarono notevolmente le schiere dei barbets, i componenti del movimento armato semiclandestino detto appunto "barbetismo". Verso la fine della Rivoluzione francese la comparsa di briganti che mascheravano i loro atti di violenza spacciandoli per resistenza all'occupante, gettarono parecchio discredito sul movimento. L'annessione di Nizza alla Francia venne confermata all'inizio dell'epoca napoleonica, con l'armistizio di Cherasco del 1796, confermato poche settimane dopo dal Trattato di Parigi. L'anno 1799 vide un periodo di nuova, violenta, persecuzione religiosa, condotta dal generale francese di origine nizzarda Andrea Massena, che causò un forte incremento dell'attività dei barbets, i cui ranghi si rafforzarono notevolmente.
Estrosi, sostenitore di misure di sicurezza rafforzate, ha preteso un'indagine da parte della polizia. "Abbiamo chiesto alla polizia nazionale di intervenire immediatamente ed allontanare questa persona dalla fan zone Dopo aver verificato la sua identità non è stata intrapresa alcuna azione". Secondo quanto dichiarato dal politico, sarebbe in possesso di dati che confermerebbero che "questa persona sostiene l'Islam radicale".
L'ISIS FESTEGGIA LA TRAGEDIA DI NIZZA SUL WEB:' CROCIATI VE L'AVEVAMO DETTO'Tuttavia, molto presto, l'opinione generale si volse contro i francesi a causa delle requisizioni ordinate dai militari, dei saccheggi e delle esazioni compiuti dalle truppe occupanti. Questi eccessi furono denunciati anche dal rappresentante delle autorità rivoluzionarie, inviato in missione nella zona, Filippo Buonarroti. Tutto ciò diede origine ad una spontanea reazione di resistenza clandestina della popolazione nizzarda alle soperchierie, quando non atrocità, compiute dalle truppe di occupazione francese e nasceva così il barbetismo. La volontà di scristianizzare il paese, com'era avvenuto in Vandea ed in Bretagna, le requisizioni militari e la coscrizione obbligatoria dei giovani seguita dal loro arruolamento forzato, aumentarono notevolmente le schiere dei barbets, i componenti del movimento armato semiclandestino detto appunto "barbetismo". Verso la fine della Rivoluzione francese la comparsa di briganti che mascheravano i loro atti di violenza spacciandoli per resistenza all'occupante, gettarono parecchio discredito sul movimento. L'annessione di Nizza alla Francia venne confermata all'inizio dell'epoca napoleonica, con l'armistizio di Cherasco del 1796, confermato poche settimane dopo dal Trattato di Parigi. L'anno 1799 vide un periodo di nuova, violenta, persecuzione religiosa, condotta dal generale francese di origine nizzarda Andrea Massena, che causò un forte incremento dell'attività dei barbets, i cui ranghi si rafforzarono notevolmente.
Ai primi di maggio del 1800, le truppe austro-piemontesi, comandate dal generale Melas occuparono Nizza e gran parte della contea, ma il ritorno al regno di Sardegna durò molto poco: già a fine mese le truppe del generale francese Suchet la riportavano sotto il dominio della repubblica francese, occupazione poi consolidata con la vittoria di Napoleone Bonaparte a Marengo. Nel periodo consolare e successivamente in quello imperiale, l'atteggiamento delle autorità francesi divenne molto più conciliante con la popolazione, riducendo così i motivi di scontento che avevano dato origine alla nascita del barbetismo. Diciotto anni dopo tuttavia, con la caduta dell'impero napoleonico e l'avvento della restaurazione, Nizza tornò al regno di Sardegna con il trattato di Parigi del 1814.Giuseppe Garibaldi vi era nato nel 1807, quindi in un periodo in cui Nizza era francese.
Nel 1860 Nizza fu nuovamente, e definitivamente, annessa alla Francia, assieme alla Savoia, in seguito agli Accordi di Plombières (1858) e al Trattato di Torino (1860), come compenso territoriale per l'aiuto dato dalla Francia al Risorgimento Italiano. Molti nizzardi si trasferirono in Italia, prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera e Ospedaletti. Dopo l'annessione nacque un movimento che promosse l'annessione di Nizza all'Italia; questo movimento è conosciuto come Irredentismo italiano a Nizza.
A Nizza vi sono numerose tracce dell'appartenenza sabauda: nella omonima piazza si erge la statua di Giuseppe Garibaldi (oggi corredata da una iscrizione in francese dedicata "al nostro concittadino Giuseppe Garibaldi, 'eroe' dei 2 mondi"), mentre nel centro vecchio, principalmente nella zona compresa fra la "Piazza del tribunale" e il Molo degli Stati Uniti (Quai des Etats Unis), si trovano ancora numerose tavole, che mostrano la contea di Nizza prima dell'annessione alla Francia, oltre alle chiese seicentesche e settecentesche, che esprimono il medesimo stile che ritroviamo a Torino. Nel 1882 l'architetto Carlo Guarnieri costruì il celebre Osservatorio di Nizza aiutato da Alexandre Gustave Eiffel, che ideò anche la Torre Eiffel a Parigi.
Nel quadro della seconda guerra mondiale, l'11 novembre 1942, in risposta all'operazione Torch scatenata dagli alleati, fu occupata dalle truppe italiane. Grazie all'opera dell'avvocato ebreo Angelo Donati e del cappuccino Padre Maria Benedetto le autorità fasciste frenarono l'applicazione delle leggi antisemite e la deportazione degli ebrei. Dopo il ritiro del Regio Esercito a seguito dell'Armistizio di Cassibile, all'indomani dell'8 settembre 1943 fu occupata dalle forze tedesche. Nizza si distinse per la resistenza antinazista, fu vittima di rappresaglie e di deportazioni di ebrei che vi avevano trovato rifugio durante i mesi di occupazione da parte del Regno d'Italia. Fu brutalmente bombardata il 26 maggio 1944 dagli Alleati. Con lo sbarco alleato nel sud della Francia il 28 agosto 1944 (Operazione Dragoon) Nizza passò sotto il controllo alleato.
Dopo la liberazione, Nizza fu governata dal popolare sindaco Jean Médecin (sindaco dal 1947 al 1965) e successivamente da suo figlio Jacques Médecin (sindaco dal 1966 al 1990). Jacques Médecin ha lasciato la Francia nel 1990 in seguito a numerosi scandali di corruzione politica. Tre anni dopo fu catturato in Uruguay, estradato e condannato al carcere. L'attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi (eletto nel marzo di 2008) è membro del partito di destra UMP. Nel 2000 l'Unione europea firmò nella città il Trattato di Nizza che modificava la struttura e il funzionamento dell'Unione.
Nizza schiera i droni nella «guerra» contro i gabbiani. Serviranno a individuare i nidi e a tenerli sotto controllo. Nel caso siano presenti delle uova procederanno a cospargerle di uno speciale gel «oscurante», e non nocivo per gli uccelli, che impedirà comunque la maturazione dell’embrione e la schiusa. Il motivo? Troppe aggressioni ai residenti dei palazzi dove i gabbiani fanno il nido, volatili che diventano particolarmente aggressivi quando nascono i piccoli. Basti pensare che lo scorso anno sono state un’ottantina le emergenze segnalate per le aggressioni, alcune delle quali seguite da ricoveri in ospedale per colpi di becco o punture di parassiti portati dai gabbiani. Della questione è stato investito un consigliere comunale delegato agli «animali di città». «Si tratta di un sistema non invasivo per i volatili - spiega - i gabbiano sono intelligenti, capiranno che devono cambiare zona e si orienteranno verso nidi in zone naturali e non in città».
Il sistema è già stato utilizzato con successo sulla costa atlantica francese, nel rispetto dei volatili. Il via all'operazione è fissato per la prossima settimana. e durerà per tutta l’estate. Il centro di Nizza è stato suddiviso in una serie di zone quadrate che verranno sistematicamente pattugliate da un drone dotato di una videocamera ad alta definizione. I nidi abbandonati saranno probabilmente rimossi manualmente mentre quelli «abitati» verranno tenuti sotto controllo fino alla posa delle uova. A questo punto scatterà la «sterilizzazione indiretta». Il drone, appositamente equipaggiato, sarà infatti in grado di cospargere di un gel oscurante le uova. Una sostanza innocua per gli uccelli ma in grado di schermare i gusci, in modo da impedire il passaggio del calore e quindi la maturazione dell’embrione. «E’ l’unico sistema che abbiamo trovato - spiega il Comune di Nizza - per contrastare la proliferazione dei gabbiani».
Gli studi hanno confermato come i gabbiani non esitino inoltre ad attaccare l’uomo, o i piccoli animali domestici, quando hanno fame e devono nutrire la prole.
Nizza ha dovuto adottare il sistema-drone a fronte del fatto che si tratta di animali protetti nei confronti dei quali non è possibile alcun genere di sterilizzazione secondo i metodi tradizionale. La task force che si occuperà della questione starà molto attenta al rispetto dei gabbiani per impedire polemiche con gli animalisti. L’intervento, comunque, si è reso necessario a fronte di una raffica di esposti presentati dai quartieri cittadini e dall’esame dei «costi sociali» legati agli interventi di soccorso o di rimozione dei nidi dopo gli attacchi all’uomo.
A Nizza vi sono numerose tracce dell'appartenenza sabauda: nella omonima piazza si erge la statua di Giuseppe Garibaldi (oggi corredata da una iscrizione in francese dedicata "al nostro concittadino Giuseppe Garibaldi, 'eroe' dei 2 mondi"), mentre nel centro vecchio, principalmente nella zona compresa fra la "Piazza del tribunale" e il Molo degli Stati Uniti (Quai des Etats Unis), si trovano ancora numerose tavole, che mostrano la contea di Nizza prima dell'annessione alla Francia, oltre alle chiese seicentesche e settecentesche, che esprimono il medesimo stile che ritroviamo a Torino. Nel 1882 l'architetto Carlo Guarnieri costruì il celebre Osservatorio di Nizza aiutato da Alexandre Gustave Eiffel, che ideò anche la Torre Eiffel a Parigi.
Nel quadro della seconda guerra mondiale, l'11 novembre 1942, in risposta all'operazione Torch scatenata dagli alleati, fu occupata dalle truppe italiane. Grazie all'opera dell'avvocato ebreo Angelo Donati e del cappuccino Padre Maria Benedetto le autorità fasciste frenarono l'applicazione delle leggi antisemite e la deportazione degli ebrei. Dopo il ritiro del Regio Esercito a seguito dell'Armistizio di Cassibile, all'indomani dell'8 settembre 1943 fu occupata dalle forze tedesche. Nizza si distinse per la resistenza antinazista, fu vittima di rappresaglie e di deportazioni di ebrei che vi avevano trovato rifugio durante i mesi di occupazione da parte del Regno d'Italia. Fu brutalmente bombardata il 26 maggio 1944 dagli Alleati. Con lo sbarco alleato nel sud della Francia il 28 agosto 1944 (Operazione Dragoon) Nizza passò sotto il controllo alleato.
Dopo la liberazione, Nizza fu governata dal popolare sindaco Jean Médecin (sindaco dal 1947 al 1965) e successivamente da suo figlio Jacques Médecin (sindaco dal 1966 al 1990). Jacques Médecin ha lasciato la Francia nel 1990 in seguito a numerosi scandali di corruzione politica. Tre anni dopo fu catturato in Uruguay, estradato e condannato al carcere. L'attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi (eletto nel marzo di 2008) è membro del partito di destra UMP. Nel 2000 l'Unione europea firmò nella città il Trattato di Nizza che modificava la struttura e il funzionamento dell'Unione.
A Nizza operano diversi movimenti politici autonomisti che invocano uno status speciale della vecchia Contea di Nizza all'interno della Repubblica francese sul modello della Corsica o la possibilità di sceglier tramite un referendum anche la costituzione di una città libera. La Ligue pour la Restauration des Libertés Niçoisese il Parti Niçois/Partit Nissart, su posizioni indipendentiste, e Nissa Rebela, su posizioni autonomiste, sono i principali tra questi movimenti.
Nell'Era dei Progrediti
Nizza schiera i droni nella guerra ai gabbiani liberi che attaccano l'uomo
Il sistema è già stato utilizzato con successo sulla costa atlantica francese, nel rispetto dei volatili. Il via all'operazione è fissato per la prossima settimana. e durerà per tutta l’estate. Il centro di Nizza è stato suddiviso in una serie di zone quadrate che verranno sistematicamente pattugliate da un drone dotato di una videocamera ad alta definizione. I nidi abbandonati saranno probabilmente rimossi manualmente mentre quelli «abitati» verranno tenuti sotto controllo fino alla posa delle uova. A questo punto scatterà la «sterilizzazione indiretta». Il drone, appositamente equipaggiato, sarà infatti in grado di cospargere di un gel oscurante le uova. Una sostanza innocua per gli uccelli ma in grado di schermare i gusci, in modo da impedire il passaggio del calore e quindi la maturazione dell’embrione. «E’ l’unico sistema che abbiamo trovato - spiega il Comune di Nizza - per contrastare la proliferazione dei gabbiani».
Gli studi hanno confermato come i gabbiani non esitino inoltre ad attaccare l’uomo, o i piccoli animali domestici, quando hanno fame e devono nutrire la prole.
Nizza ha dovuto adottare il sistema-drone a fronte del fatto che si tratta di animali protetti nei confronti dei quali non è possibile alcun genere di sterilizzazione secondo i metodi tradizionale. La task force che si occuperà della questione starà molto attenta al rispetto dei gabbiani per impedire polemiche con gli animalisti. L’intervento, comunque, si è reso necessario a fronte di una raffica di esposti presentati dai quartieri cittadini e dall’esame dei «costi sociali» legati agli interventi di soccorso o di rimozione dei nidi dopo gli attacchi all’uomo.
Euro2016, a Nizza allontanato vigilantes musulmano per aver pregato in pubblico
Il vice sindaco di Nizza e presidente del consiglio regionale della Provenza-Alpi-Costa Azzurra Christian Estrosi aveva chiesto di allontanare dalla fan zone dei tifosi a Nizza un vigilantes musulmano, dal momento che aveva pregato in servizio nella giornata di venerdì (19 giugno). Nella fan zone organizzata a Nizza, in occasione di Euro2016 è stata vietata qualsiasi azione di natura religiosa o espressione di religiosità. Il vigilantes era stato assunto da una società produttrice di birra (!) per prestare servizio nella fan zone.
Estrosi, sostenitore di misure di sicurezza rafforzate, ha preteso un'indagine da parte della polizia. "Abbiamo chiesto alla polizia nazionale di intervenire immediatamente ed allontanare questa persona dalla fan zone Dopo aver verificato la sua identità non è stata intrapresa alcuna azione". Secondo quanto dichiarato dal politico, sarebbe in possesso di dati che confermerebbero che "questa persona sostiene l'Islam radicale".
Vedi anche: Prega dopo touchdown, penalizzato giocatore musulmano
Ultim'ora - Strage a Nizza, camion contro la folla. Fonti di polizia: “Almeno 73 morti, 100 i feriti”
Era in corso lo spettacolo dei fuochi artificiali sulla promenade Des Anglais, il lungomare di Nizza, per la festa nazionale del 14 luglio. Centinaia, migliaia di francesi e turisti in strada. All’improvviso un camion di 15 metri è partito a tutta velocità e si è scagliato a “80 chilometri all’ora” sulla folla per oltre due chilometri. Secondo alcune fonti, procedeva a zigzag per falciare il maggior numero di persone. L’autista, poi, sparava all’impazzata colpi di mitra sui passanti. Fonti di polizia locale parlano di almeno 73 morti, mentre i feriti sono centinaia. La prefettura, citata dalla stampa francese, parla di “attentato premeditato” e chiede agli abitanti di restare barricati contro casa.
L’autista del tir – a bordo del quale sono state trovate armi, fucili e granate – è stato ucciso dalla polizia ma un suo complice, riferiscono alcuni media, sarebbe scappato. Smentita però la notizia secondo cui quest’ultimo avrebbe preso ostaggi in un albergo nelle vicinanze. Gli analisti sentiti dai media a caldo dopo l’attacco parlano di una “nuova modalità di attacco”, mai vista in Europa ma già utilizzata in Medio Oriente. E anche il Site, che monitora i siti jihadisti, ricorda che Al-Qaeda in passato aveva suggerito di utilizzare pick-up per “uccidere chi non è fedele ad Allah“. Intanto in rete i sostenitori dell’Isis celebrano la strage.
L’autista del tir – a bordo del quale sono state trovate armi, fucili e granate – è stato ucciso dalla polizia ma un suo complice, riferiscono alcuni media, sarebbe scappato. Smentita però la notizia secondo cui quest’ultimo avrebbe preso ostaggi in un albergo nelle vicinanze. Gli analisti sentiti dai media a caldo dopo l’attacco parlano di una “nuova modalità di attacco”, mai vista in Europa ma già utilizzata in Medio Oriente. E anche il Site, che monitora i siti jihadisti, ricorda che Al-Qaeda in passato aveva suggerito di utilizzare pick-up per “uccidere chi non è fedele ad Allah“. Intanto in rete i sostenitori dell’Isis celebrano la strage.
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Profezie e false flag – Dalla Francia è partita la Rivoluzione. Arriverà da lì la Restaurazione?
Manichini di gomma in mezzo ai morti?
E' plausibile che un camion lanciato ad una velocità di 80 km/h riesca a fare dei danni inimmaginabili, però qui siamo alla follia. La presunta donna a terra si trova senza testa, senza braccia, senza scarpe, senza tagli, senza sangue. Anche se il corpo potrebbe essere stato trascinato per qualche tratto, con quelle devastanti amputazioni ci dovrebbe essere non una chiazza ma un fiume di sangue sulla carreggiata.
Attori poliziotti qualche metro più avanti?
I servizi dell'ordine impugnano le armi e senza copertura se ne stanno tranquilli a poca distanza dal camion, mentre a pochi passi sulla destra ci sono persone civili ancora in mezzo alla strada che non sono state allontanate per essere messe in sicurezza. Addirittura i poliziotti lasciano arrivare colui che sta filmando di fianco a loro come se niente fosse. In quel momento la zona non sembra essere sotto controllo o non si spiegano gli agenti in posizione con le armi in mano pronte ad agire, tra l'altro senza essere adeguatamente coperti. Principianti o attori?
Gli scatti sono tratti da questo video.
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fonte: https://freeondarevolution.blogspot.it
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