CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA
martedì 15 settembre 2015
Gabriele D'Annunzio
mia crudele amica
Perché, perché, o mia crudele amica
non vi lasciate mettere l'uccello in
quella ricca e opulenta fica che nel
suo genere è il perfetto bello?
Vorrei essere davvero una formica
per entrare quatto quatto in quel
corbello; sapete, non m'importerebbe
mica di restare preso nel cresputo vello.
Voi fareste addolcir qualunque amaro
noi tutti quanti ripetia in coro: voi siete
qualche cosa di ben raro
Portate di bellezza un gran tesoro
via, via, prendete un pugno di denaro
e lasciatemi entrare nel vostro foro.
Argentea
Quando prona, con l'1 ventre ne l'arena,
nuda si lascia a'1 conquistare lento
delle maree, non dunque a luna piena
ella è una grande statua di argento?
Venere Calippige in una oscena posa.
Scolpiti ne'1 tondeggiamento de' lombi
stan due solchi; ampia la schiena
piegasi ad un profondo piegamento.
Cresce il flutto e la bagna. Ella si scuote
io a'1 senso di quel gelido contatto e di
piacere le vibrano le terga.
Il flutto sulla faccia la percuote ma
rimane godendo in quell'atto fin che
l'alta marea non la sommerga.
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