Barbara Spinelli (foto da Il Fatto Quotidiano) |
A distanza di meno di un mese dalle elezioni europee, anziché festeggiare il raggiungimento del quorum che consentirà alla lista L'Altra Europa con Tsipras di essere rappresentata a Bruxelles da ben tre eurodeputati (un risultato in cui pochi credevano) la lista europea della sinistra radicale si è già frantumata, per una questione di poltrone.
Non c'è niente da fare. La sinistra italiana oltre ad essere frammentata in mille rivoli, è litigiosa e incapace di presentare un progetto unitario (o quasi) e sopratutto, duraturo e credibile. Basti pensare che oltre alle divisioni sorte in seno alla Lista Tsipras ci sono quelle interne a SEL, dove i "duri e puri" promuovono una linea "identitaria" di sinistra lontana dalle politiche del PD, e altri che vorrebbero "dialogare" con Renzi, per evitare l'emarginazione (viene da chiedersi cosa possa avere in comune con Renzi un movimento che si professa di "sinistra"... forse al massimo qualche poltrona, certo non conquiste sociali o in favore dei lavoratori, visto che Renzi è un acceso sostenitore di Marchionne e non perde occasione per chiudere alla "concertazione"... ma questo è un altro discorso)
La questione è sorta subito dopo i risultati delle elezioni, quando la giornalista Barbara Spinelli, che aveva annunciato in ogni dove di essersi candidata solo per dare visibilità alla lista, e che avrebbe rinunciato ad un eventuale seggio, ha iniziato a vacillare, fino alla decisione, confermata solo pochi giorni fa tra aspre polemiche, di tenersi il seggio europeo, a scapito del vendoliano Marco Furfaro, che già credeva di avere un piede nell'europarlamento.
Marco Furfaro, l'escluso |
La Spinelli è risultata eletta sia nella circoscrizione centro che al sud, e vivendo a Roma ha optato per il collegio centrale, dove ha ottenuto 36.759 preferenze, ben 13.000 in più delle 23.750 di Marco Furfaro.
Ovviamente l'escluso, il suo staff e molti vendoliani non hanno preso bene il "ripensamento" della Spinelli: e sono passati all'attacco, criticando e in alcuni casi insultando sui social network Barbara Spinelli. Degna di menzione la lettera di Enrico Sitta, che Il Fatto definisce "militante di Sel e “coordinatore della campagna elettorale di Marco Furfaro” che ha scritto una durissima lettera, pubblicata dal blog della Minimum Fax, che dipinge la Spinelli con le seguenti parole:
(...) "Una persona misera Barbara Spinelli, una borghese piccola piccola, priva della facoltà politica e forse anche umana di intendere e di volere, in mano a dei mascalzoni che hanno sfruttato l’occasione per un unico scopo politico che andava delineandosi fin dall’inizio: fare fuori Sel. Per invidie, vecchi rancori, politicismi, opportunismi d’accatto." (...)
(...) esponenti di una generazione di perdenti nati, figli di, mariti di, la vecchia classe dirigente che sia quando è stata maggioranza che opposizione, giornalisti, intellettuali, tutti messi insieme non siete stati in grado in 40 anni di cambiare di una virgola per il meglio questo paese. Cresciuti e pasciuti con stipendi d’oro, vitalizi e (doppie) pensioni ridicole. Rappresentate il peggio della nazione, e ammesso che abbia mai stimato personalmente in passato qualcuno di voi la cosa oggi finisce qui. (...)
E molte altro (leggi tutto)
Se avevano questa opinione della Spinelli, come mai hanno accettato di candidarla e di candidare i propri uomini insieme a lei? Come mai molti vendoliani ne hanno appoggiato la candidatura e in alcuni casi hanno suggerito di darle la preferenza?!?Oppure se avesse accettato di lasciare la poltrona al loro uomo, sarebbe stata "brava, buona, etc. etc" ???
Su questo, ci sarebbe molto da dire e molte riflessioni da fare. E se la Spinelli non è stata una "campionessa di correttezza e coerenza", avendo deciso di tenersi il seggio dopo che aveva dichiarato che avrebbe rinunciato, anche il comportamento dei militanti di SEL, pronti a demolire un progetto perché non hanno ottenuto una poltrona, lascia molto su cui riflettere...
Si parla tanto di "preferenze", di "volontà popolare" e poi quando queste decretano l'elezione di una persona diversa da quella desiderata, c'è chi dichiara guerra, dimenticando che la signora Spinelli, bene o male, ha ottenuto globalmente quasi 4 volte più preferenze di Furfaro, e il 50% in più di lui nella circoscrizione centro.
I militanti di SEL hanno invece tutte le ragioni quando criticano il comportamento poco rispettoso della Spinelli, che non ha partecipato all'assemblea generale della lista che si è tenuta a Roma, e ha deciso di tenere il seggio senza consultare tale consesso: cosa che, intendiamoci, aveva tutto il diritto di fare, la decisione spettava a lei, ma in questi casi sarebbe doveroso un atteggiamento diverso.
Un'altra questione che ha fatto discutere, è il fatto che i cosiddetti "garanti" della Lista avrebbero fatto pressione sulla Spinelli affinché non lasciasse il seggio, e avrebbero dialogato con i leader dei partiti che hanno sostenuto la coalizione senza consultare "la base"; un comportamento che in molti, direi giustamente, reputano scorretto.
E qui, mi permetto una riflessione. Ma davvero la lista della sinistra radicale aveva bisogno dei "VIP" garanti?!?
Alla fine su tre eurodeputati eletti, ben due sono "personalità": oltre alla Spinelli, il giornalista Curzio Maltese, mentre ad essere escluso è stato Marco Furfaro, figlio di un operaio, proveniente da una lunga militanza nella sinistra e nel mondo dell'associazionismo. Non ho niente contro Maltese, intendiamoci. E sinceramente, di chi rappresenterà la lista Tsipras me ne importa ben poco. Contenti loro... ma in virtù degli ideali e delle ideologie di riferimento, credo fosse più appropriato che una lista che ha nei lavoratori, nei precari e nei disoccupati il proprio "target" elettorale, sarebbe stato più opportuno avesse espresso dei rappresentanti che hanno... diciamo "maggiormente presenti" i problemi e le esigenze delle categorie sopracitate.
Alla fine hanno trionfato i "VIP radical chic"... ai quali la sinistra non sembra mai capace di rinunciare.
E le critiche/considerazioni di Furfaro e di altri, come il militante sopracitato, giunte ormai a cose fatte, non servono a niente. AVREBBERO DOVUTO PENSARCI PRIMA, NELLA FASE "PROGETTUALE"... anziché candidare i soliti "intellettuali" avrebbero dovuto/potuto mettere in lista "cittadini qualsiasi", giovani lavoratori, precari, disoccupati che (teoricamente) dovrebbero/vorrebbero rappresentare... e che invece, anche a questo giro, sono rimasti esclusi, anzi si sono impegnati per far giungere al successo ai "big", ai classici "comunisti" con il borsello gonfio.
Alessandro Raffa per nocensura.com
fonte: www.nocensura.com
che se ne vadano tutti affanculo...non li voto più...3 seggi e non riescono manco a
RispondiEliminamettersi d'accordo tra di loro.
Juanito
i paradossi della politica
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