conobbi Christine al bar della stazione dove (a detta di pendolari e avventori occasionali) faccio il miglior cappuccino della città. La vidi per la prima volta verso le dieci del mattino, arrivare pallida, spettinata, con indosso una camicetta di seta e una gonna di pelle nera dallo spacco vertiginoso, chiedendomi una indicazione stradale:
- scusi, per piazza Indipendenza...
- è a due passi da quì, esce, sulla sinistra percorre 100 metri ed è arrivata
- grazie... ehm... posso avere un bicchiere di vino rosso?
- certo, si segga pure, glielo porto subito, gradisce un panino, delle patatine!?
- no, preferisco bere a stomaco vuoto.
Nei giorni successivi, Christine si presentò pressapoco alla stessa ora, ordinando il solito bicchiere di vino rosso e chiedendo indicazioni stradali diverse. In alternativa, tra un sorso e l'altro, leggeva giornali gratuiti sparsi nelle stazioni di servizio. Mi avvicinai e le chiesi:
- le piace Shakespeare? Camus, Céline?...
- sono avulsa alla lettura...
- ... e allora per quale ragione legge il giornale!?
- per perdere tempo... Sei lesbica?
- come l'ha capito?
- da come mi guardi... mi hai desiderata dal primo momento che ho messo piede in questo bar... A che ora stacchi?
- tra mezz'ora...
- casa tua?... Dammi pure del tu...
Fu tutt'uno darle del tu e chiudere la porta di casa perchè prese immediatamente l'iniziativa, mi sfilò jeans e perizoma, mi penetrò con la lingua e le dita... Presi la sua testa e la spinsi nella mia figa che non tardò a bagnarsi come non tardò l'orgasmo che mi fece tremare. Volli praticare il 69, mi accorsi da subito che la sua vagina rispecchiava il carattere, chiuso e misterioso, le grandi labbra sembravano un fortino, pronte a proteggere il clito eretto da qualunque incursione carnale. A letto era fantastica, non me ne importava se la borsa era in caduta libera, volevo soltanto averla addosso, nient'altro. Trascorrevamo le ore a fare sesso e bere vino... veramente era lei che beveva, io ero occupata ad accarezzarle il clito... Eravamo lì, sul letto, completamente nude, quando disse:
- voglio farla finita... Sono stanca...
- ... quello che hai appena detto è osceno...
- ah sì? Che c'è di tanto osceno nel togliersi la vita!?
Di scatto, si alzò dal letto, vidi per la prima volta il suo bellissimo fondoschiena, uno splendido culo di donna sola. Cercai di dissuaderla, volevo che restasse ancora un po':
- parliamone un attimo, ti va?
- mh... Io non ti servo a niente... A te basta leccare una figa e sei a posto
- ho fatto o detto qualcosa che non andava?
- ... mio marito ha chiesto la separazione... ha detto che...farà di tutto per portarmi via nostro figlio... è così piccolo... amore mio... Il mio bambino... il mio bambino... senza di lui la mia vita non ha senso...
- calmati, andrà tutto bene...
- già... andrà tutto bene...
Christine uscì piangendo, da quel momento non la vidi più
raccontino saffico di debutto.
RispondiEliminaDedicato a tutte le donne sole, etero e non
Un debutto decisamente promettente!
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