CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

lunedì 12 novembre 2018

l'errore di metodo della sinistra di Rosario Picolla


Non voglio entrare ancora nel giudizio della manovra economica che il Governo ha deciso di varare.
Noto soltanto che da "sinistra" - ovvero quella parte a cui politicamente io appartengo, ma che tanti altri hanno abbandonato a loro insaputa, nonostante dicano di farne parte - leggo commenti che mettono in risalto un errore grossolano di metodo e ignoranza sesquipedale di merito.
Oltre che i soliti, onnipresenti, paradossi.
L'errore di metodo sta nel fatto che, siccome la manovra viene adottata dai 5Stelle e dalla Lega, allora è sbagliata a prescindere.
E' un'equazione senza senso, che non trova alcun fondamento e che evidenzia, semmai, il carattere inutilmente fazioso, stomachevole e intestinale tipico dell'italiano medio.
"Italiano medio" come categoria socio-antropologica, di cui anche il "sinistroide" medio - che si sente culturalmente superiore, più illuminato e più progressista... ma che alla fine non è NULLA di tutto ciò - fa parte.
Ne fa parte anche perché, mentre il pensiero critico continua generalmente a latitare e, anzi, a piegarsi alle idee economiche mainstream - che dovrebbero essere "normali" per un partito di destra ultra-liberista, ma non per partiti che si dichiarano progressisti e socialdemocratici - i commenti alla manovra sono critici perché - udite udite!! - si accusa il Governo di "aumentare il debito pubblico e il deficit" e che tutto ciò "verrà pagato dai nostri figli e dai figli dei nostri figli".

Allora, a parte il fatto che mi chiedo se avremo mai figli, visto che la crisi economica - diventata nel frattempo crisi sociale, esistenziale e della democrazia (cosa che mi ricorda il famigerato rapporto del 1975 della Trilateral Commission, "The Crisis of Democracy") - non sta lasciando scampo a nessuno, a parte pochi privilegiati.
Poi, come dicevo, rilevo ancora una volta generale ignoranza in fatto di temi economici, pericolosissima, perché dopo le esperienze nefaste dei Governi tecnici e di "larghe intese", è ancora profondamente radicata.
Quell'ignoranza che il "sinistroide medio" stesso addebita all' "italiano medio", categoria di cui - come dicevo - fa parte a tutti gli effetti.
La situazione diventa tanto più grave quando si ha pure il coraggio di presentarsi al mondo come difensori della "laicità".
Ma "laicità" de che esattamente?
A cosa serve dichiararsi, ad esempio, "anti-clericali", contro il Vaticano e i fondamentalismi religiosi cattolici (contro quelli islamici no, perché è da "razzisti", ma questa è un'altra storia), se poi si aderisce - consapevolmente o meno (in quest'ultimo caso è più grave, date le presunte capacità critiche e culturali vantate) - a un pensiero dominante, che si auto-definisce "responsabile" e che si rifà a un modello che venera e teme i "mercati" come se fossero divinità?
Dove sta la "laicità" quando - come le pecore di "Animal Farm" di George Orwell - vengono ripetuti concetti che sono parte integrante di quella che è diventata ormai una vera e propria teologia dogmatica, cioè il "neoliberismo"?
Non vi sorprendete, allora, cari amici sedicenti "sinistroidi" se la Lega alle prossime elezioni europee prenderà il 30% e diventerà il primo partito in Italia: la responsabilità, prima di addebitarla a cittadini che esercitano una determinata scelta in DEMOCRAZIA - ovvero quel regime, quell'insieme di "regole del gioco" o se preferite, quella "cosa", secondo cui se vince qualcuno che a me non piace, devo accettarlo e basta - andrà ricercata innanzitutto in chi sistematicamente fallisce nella lettura della realtà che lo circonda e nella sua incapacità di rendersene conto, tanto per cominciare.

di Rosario Picolla

fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/

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