Sesso in gravidanza: consigli pratici trimestre per trimestre
Il sesso in gravidanza infatti non aumenta il rischio di parti prima del termine, infezioni vaginali, rottura delle membrane... Tuttavia gli ormoni dell’eccitazione e dell’orgasmo che entrano in gioco durante i rapporti possono causare lievi contrazioni uterine e di conseguenza piccole perdite di sangue, che non devono spaventare: provengono infatti dal collo dell’utero e non dalla placenta o dal bambino e sono simili a quelle che spesso si hanno dopo una visita ginecologica o un pap-test. L’unica accortezza che si deve avere in caso di perdite ematiche è quella di sospendere i rapporti nei giorni successivi per controllare che siano dovute proprio a quelli e non ad altre cause.
Per vivere serenamente la sessualità di coppia anche durante la gravidanza, è necessario però essere informati su alcuni importanti cambiamenti che avvengono nel corpo della donna.
Innanzitutto, si indica solitamente il secondo trimestre come il periodo migliore per l’attività sessuale: la pancia non è ancora troppo ingombrante e idisturbi delle prime settimane di gravidanza (nausea, stanchezza, sonnolenza...) di norma non si fanno più sentire. Nel primo trimestre infatti l’interesse sessuale diminuisce a causa di molti fattori: prima fra tutti la tempesta ormonale alla quale è sottoposta la donna, ma anche la paura di far male al feto e, non ultimi, i disturbi fastidiosi a cui prima si accennava. Anche il partner talvolta è troppo preso dalla nuova responsabilità, tanto da non essere interessato ai rapporti. Perciò è normalissimo che l’attività sessuale diminuisca nelle prime 12 settimane.
Se nel secondo trimestre poi l’interesse sessuale (la voglia) torna ai livelli precedenti la gravidanza, negli ultimi tre mesi di gestazione i rapporti diventano più difficili, anche se dal punto di vista ormonale non c’è nessun freno. Le difficoltà infatti sono fisiche: la pancia inizia a diventare molto ingombrante e talvolta compare un gonfiore a livello vaginale che rende difficile la penetrazione. Inoltre spesso la donna fatica a trovare la soddisfazione poiché il peso del bambino sul bacino causa una costante eccitazione che non si riesce a risolvere con l’orgasmo. Per questi motivi, di solito, si consiglia di provare posizioni alternative per il coito (quella più istintiva è la posizione carponi della donna) e di scegliere soluzioni alternative al rapporto vaginale quando questo diventa insostenibile.
fonte: www.gravidanzaonline.it
non avendo figli, l'argomento non rientra nei miei parametri. Chi si adatta, chi è portato, chi non è portato affatto ed evita danni futuri. Stamattina è stata divulgata una notizia in cui diceva che un padre residente a Monza, picchiava il figlioletto di 3 mesi. Arrestato.
RispondiEliminaNoi abbiamo continuato a darci dentro dall'inizio alla fine... Non capisco quelli che per nove mesi smettono, come fanno?!?
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