CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 24 febbraio 2017

storia della prostituzione


Quando è nata la prostituzione? Dove? Perché? Le professioniste dell’amore sono presenti in ogni epoca, ma con ruoli e status sociale sempre diversi e spesso sorprendenti.

Etèra, meretrix, cortigiana, fille galante, mantenuta, lucciola, bella di giorno, puttana... e l’elenco potrebbe continuare, fino alle escort e alle sex workers di oggi. È comunque quello che, con un eufemismo e molta maschile arroganza, chiamiamo il più antico mestiere del mondo.

Ma lo è per davvero? In realtà no, perché il concetto di prostituzione implica un contesto di rapporti economici e culturali che è estraneo all’uomo primitivo.

Osservando le nostre cugine scimmie si è portati però a credere che la prostituzione abbia, in un certo senso, basi biologiche. Fra gli scimpanzé pigmei dell’Africa Centrale, per esempio, le femmine si concedono ai maschi in cambio di frutti e altre leccornie. Perché lo fanno?

Dovendo sostenere per anni il mantenimento di cuccioli, la natura impone loro di selezionare maschi che “pagano”, cioè aiutano a mantenere i piccoli. E i doni finiscono per essere desiderati da queste scimmie anche in assenza di piccoli da mantenere...



Affreschi in un postribolo di Pompei.


CACCIATRICE DI UOMINI

La prostituzione umana ha però radici diverse. Ai tempi dell’uomo preistorico la coppia era probabilmente a termine (ai 6 -7 anni di età, i figli passavano sotto il controllo della tribù) e, secondo gli antropologi, nel sesso anche la donna era “cacciatrice”.

Solo con lo sviluppo dell’agricoltura e il passaggio dalla vita nomade a quella stanziale, circa 10 mila anni fa, nacquero, con la coppia stabile, la divisione fra sessualità maschile e femminile e, contemporaneamente, una divaricazione nel destino sociale delle donne.

Il motivo fu in effetti soprattutto economico: per difendere e tramandare la proprietà privata (nata appunto con l’agricoltura) ai propri figli maschi, la paternità doveva essere certa. Quindi diventava necessario imbrigliare la sessualità della “moglie”, limitandone le relazioni sociali al di fuori della famiglia. È a quel punto che, per soddisfare la richiesta sessuale dei maschi non accoppiati e le “eccedenze” di sessualità di quelli già accoppiati, nacquero le prime forme di prostituzione femminile, che da una parte non mettevano a repentaglio la famiglia e dall'altra permettevano la sopravvivenza di molte donne sole.

SESSO SACRO

In origine alla prostituzione si dedicavano le schiave, le giovani sterili o le vedove senza protezione, ma c'erano anche culti che la incoraggiavano (anche quella maschile) e sacerdotesse che diventavano prostitute sacre (vedi notizia).

L’istituzione delle prime case di tolleranza si fa invece risalire al padre della democrazia: Solone, il riformatore di Atene (VI sec. a. C.). Nella società ateniese, la vita sessuale maschile era a due facce: una privata, orientata verso le donne, di cui però si pensava non valesse la pena di parlare; l’altra pubblica, orientata verso i ragazzi. La disparità dei prezzi (vedi la gallery Millenni di sesso e soldi, più sotto) fa capire che vi erano diversi mercati sessuali per clientele diverse e con funzioni sociali diverse.

Al livello più basso vi erano le pornai dei bordelli pubblici, schiave appartenenti a un custode, il pornoboskos, che era tenuto a pagare una tassa sulla rendita delle sue dipendenti a un funzionario statale che si fregiava del titolo di pornotelones. Appena un gradino più in alto vi erano le prostitute da strada: potevano essere donne libere ma povere, oppure schiave.

Gli archeologi hanno ritrovato un sandalo disegnato in modo da lasciare impressa nella polvere la parola greca akolouthi (seguimi). Le danzatrici e le suonatrici che provvedevano a procurare l’indispensabile intrattenimento durante i banchetti erano un po’ più care.

Vi erano poi le etère, collocate sul gradino più alto della scala: alcune offrivano i loro favori a chiunque, altre a clienti fissi che però tenevano nascosti uno all’altro. Anche i filosofi frequentavano le etère; molte entravano nella scuola di Epicuro, anche come studentesse, e lo stesso Socrate si intrattenne varie volte con Aspasia.


Affresco in un lupanare di Pompei


FORNICARE SOTTO GLI ARCHI. Parente dell’etèra greca era nell’antica Roma la raffinata meretrix, mentre il popolo frequentava le prostitute dei lupanari, le lupae appunto. Nei bordelli (postribula) si incontravano schiavi, artigiani, soldati e marinai. L’élite, che aveva schiave in abbondanza per i propri piaceri, disprezzava quei posti. Luoghi di prostituzione erano taverne, bagni, terme (ad stuphas), le osterie con alloggio situate lungo le grandi vie romane, e sotto gli archi (fornices, da cui deriva il nostro verbo fornicare) dei principali edifici pubblici cittadini.

Le prostitute di basso rango erano, per la maggior parte, di proprietà di un leno, padrone di schiavi, mezzano e protettore (assistito da un servo detto villicus puellarum) che rastrellava l’intero bacino del Mediterraneo alla ricerca di ragazze e bambini da vendere sulla piazza del sesso a pagamento.

Accanto alla prostituzione femminile era infatti diffusa anche quella infantile, finché non fu proibita da un editto di Domiziano (fine I sec. d. C.). «Nessuno ti impedisce di andare dai prosseneti (mezzani)», esclama un personaggio di Plauto, «a patto che tu non tocchi una donna sposata, una vedova, una vergine, una giovane o dei fanciulli di nascita libera, ama chi vuoi!»

E Catone il Censore si felicita così con un amico incontrato all’uscita di un lupanare: «Bravo! È qui che i giovani devono soddisfare i loro ardori, piuttosto che attaccarsi alle donne sposate!»


Banchetto con etère nell'antica Grecia: gli amanti erano ostentati, le amanti nascoste


32 MILA PROSTITUTE 

I Greci avevano un magistrato addetto al controllo della prostituzione, mentre a Roma esisteva un “tribunale domestico” che vegliava sulla condotta di 32 mila prostitute. Durante l’impero divennero un capro espiatorio della crisi e furono oggetto di leggi speciali. Caligola (che pure aveva fatto aprire un bordello a corte) tassò le prostitute con il vectigal (abolito in seguito da Settimio Severo), Domiziano tolse loro il diritto di successione, Teodosio il Giovane soppresse i lupanari e punì con pene severissime i genitori che costringevano le figlie a prostituirsi. Giustiniano infierì su lenoni e tenutari, mandandone a morte alcuni, e introdusse protezioni per le prostitute che intendevano cambiare vita. La sua stessa moglie,Teodora, secondo lo storico Procopio di Cesarea, avrebbe esercitato in gioventù il meretricio.

CONDANNA COL FUOCO

Presso i barbari sembra che la prostituzione fosse meno diffusa. Ma Teodorico, re degli Ostrogoti, decretò la pena di morte per coloro che accoglievano presso di sé “donne infami”. Pene severe contro il commercio del corpo furono emanate anche da Carlo Magno e dai suoi successori: per esempio, percorrere per 40 giorni la campagna, nuda fino alla cintola, con il motivo della condanna scritto in fronte con un ferro rovente. A partire dalla metà del XIII sec., col fiorire delle attività mercantili, la cura dei postriboli divenne anche motivo di propaganda politica: era simbolo dell’efficienza dello Stato.

Molte prostitute si spostavano secondo il calendario di fiere, mercati, pellegrinaggi, concili. Oppure accompagnavano gli eserciti (consuetudine tramandatasi fino a epoche recenti: si pensi alle francesi putaines de regiment della Prima guerra mondiale), compresi quelli crociati. Quando re Luigi IX di Francia proibì ai suoi uomini di portarsele dietro (VI e VII crociata), essi rimediarono con schiave musulmane.

Nel 1400 la paura dello spopolamento dovuto a guerre ed epidemie fu all’origine, indirettamente, delle fortune del meretricio. Secondo le autorità civili era infatti necessario convincere molti giovani, distratti dai “crimini contro natura” (sodomia e masturbazione), a riscoprire le gioie dell’accoppiamento eterosessuale come viatico per il matrimonio e la procreazione.

Il Rinascimento vide affermarsi la cortigiana (così chiamata perché seguiva le corti), che ricalcava la figura dell’etèra greca. Le meretrices honestae possedevano un’educazione raffinata e nelle loro dimore passavano cardinali, artisti, nobili e re. Ma «per una che riesce ad acquistarsi delle terre al sole», scrisse Pietro Aretino nel 1536, «ce ne sono mille che finiscono i loro giorni in un ospizio».

Una foto alle pareti di una casa di appuntamenti degli Anni '30: serviva ad accendere le fantasie dei clienti.


LE REGOLE DI NAPOLEONE


L’atteggiamento della società verso le prostitute mutò quando in Europa si diffuse la sifilide, considerata un castigo divino, e prese avvio il vasto movimento di moralizzazione promosso da Riforma e Controriforma.

I postriboli vennero chiusi, le prostitute sottoposte a pesanti imposizioni fiscali e si tentò di relegarle in quartieri-ghetto. Tolleranza e repressione si alternarono nel corso dei secoli. 

Fino a Napoleone, fondatore della moderna regolamentazione delle case di tolleranza (passate sotto controllo dello Stato nel 1804; l’Italia ne seguì l’esempio col regio decreto del 15 febbraio 1860).

10 ANNI DI BATTAGLIE

Sempre nell’800 prese piede la casa d’appuntamenti, dove l’incontro fra cliente e prostituta si accompagnava a una parvenza di seduzione. È del 1904 il primo accordo internazionale contro lo sfruttamento della prostituzione, del 1910 la convenzione per la repressione della cosiddetta “tratta della bianche”.

Nella Russia dei soviet la prostituzione, considerata vergognoso retaggio dello “sfruttamento capitalistico”, resiste: nel ’22 furono censite 62 mila prostitute a Pietrogrado e Mosca. Solo nel ’46 la Francia chiuse i bordelli, seguita dalla Germania. In Italia la legge per l’abolizione delle case chiuse, presentata dalla senatrice socialista Lina Merlin nell’agosto del ’48, passò 10 anni dopo, il 4 marzo ’58, tra accese polemiche e tesi ancora oggi dibattute.

Fonte: www.focus.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it

lunedì 20 febbraio 2017

muri nel mondo

I muri come confini e a difesa di un territorio sono, grazie al nuovo presidente degli stati Uniti, tornati alla ribalta. I muri non sono una novità. Gli esseri umani hanno sempre eretto muri e barriere intorno ai propri insediamenti, anche i più primitivi. 
Conosciamo i più famosi come la Grande Muraglia cinese (8.851, 8 km), il Muro di Berlino (106 km), o le mura del Vaticano erette dopo il saccheggio dei saraceni e che meritano un capitolo a parte. Facciamo intanto un giro per conoscere altri muri... Buona lettura.
Catherine


Per quelli di noi che non c’erano quando l’ultimo grande muro di cui l’Europa si ricorda è stato abbattuto, quelli che sono cresciuti nell’era di Internet e della globalizzazione, dei voli low cost e della moneta unica, concepire un mondo diviso da muri può risultare difficile.
Eppure i muri nel mondo vengono eretti da sempre. 

Separano territori, nazioni, a volte perfino quartieri della stessa città, per motivi che possono essere di varia natura: etnici, religiosi, politici, economici...

La Grande Muraglia cinese

Un breve elenco dei muri nel mondo


Il muro tra Israele e Palestina

Chiamata “muro salvavita” dal lato israeliano e “muro della vergogna” o “muro dell’annessione” da quello palestinese, questa barriera lunga più di 700 chilometri è stata costruita nel 2002 e i suoi confini sono stati ridisegnati molte volte. 

Formalmente concepita con lo scopo di non permettere l’entrata in Israele dei terroristi palestinesi, in realtà questa barriera priva gli abitanti della Palestina dell’accesso alla maggior parte delle terre coltivabili e delle fonti d’acqua della regione. 

I palestinesi la chiamano anche jidār al-faṣl al-ʿunṣūrī, che in arabo ha due possibili significati: “muro di separazione razziale” e “muro di separazione razzista”.

Il muro tra Bulgaria e Turchia

Questa barriera di filo spinato al confine tra Bulgaria e Turchia è stata costruita nel 2014 e i lavori per la sua estensione sono in corso ancora oggi.

Il suo scopo è quello di ostacolare il passaggio in Bulgaria di migranti clandestini provenienti dalla Turchia. 

La lunghezza complessiva della barriera dovrebbe arrivare a 268 chilometri, 170 dei quali verranno costruiti entro fine estate. 

Un segno evidente della tensione e della paura degli stati europei di fronte all’emergenza migranti. E una prova del fatto che, purtroppo, i muri nel mondo ancora si costruiscono.

La barriera tra Zimbabwe e Botswana

Questa barriera elettrificata di quasi 500 chilometri che separa i due stati è stata costruita dal Botswana nel 2003.

Lo scopo ufficiale sarebbe quello di evitare lo sconfinamento del bestiame ed evitare così epidemie come quella che ha colpito gli allevamenti del Botswana nel 2003, causando ingenti danni. 

In realtà è più una barriera contro gli immigrati che dal poverissimo Zimbabwe provano a cercare fortuna in Botswana, uno dei paesi più ricchi d’Africa.

Il muro tra India e Pakistan

“Linea di Controllo”, così si chiama la linea di demarcazione lunga 3300 chilometri che dal 1949 divide la regione del Kashmir in due zone: quella sotto il controllo indiano e quella sotto il controllo pakistano, che vorrebbe l’indipendenza dall’India.

Nel 1990 il governo di Nuova Dehli ha iniziato a costruire dal suo lato una barriera di separazione, terminata nel 2004, provvista di recinzioni elettrificate, sensori di movimento e telecamere termiche.

Il muro tra Corea del Nord e Corea del Sud 

Costruito nel 1953 per dividere la Corea del Sud dalla Corea del Nord in seguito alla guerra del 1950-1953, il cosiddetto “Muro coreano” è lungo 4 chilometri ed è stato eretto lungo il 38° parallelo, preso come linea di demarcazione tra i due stati.

Oltre al muro, a separare i due stati c’è una zona demilitarizzata e completamente disabitata che si estende per diversi chilometri, disseminata di reti e mine antiuomo. 

Come conseguenza di questo tragico conflitto, oltre 200 mila famiglie sono state divise per sempre.

Il muro tra Stati Uniti e Messico

Uno fra i più famosi muri nel mondo, la frontiera tra Stati Uniti e Messico è un vero e proprio simbolo della migrazione, della fuga dalla povertà e dalla violenza. 

A partire dagli anni ’90 il numero di migranti che dal Messico varcano clandestinamente la frontiera è aumentato a dismisura. Ogni anno sono circa 500 mila i messicani che tentano di attraversare il deserto per raggiungere gli USA, ma molti di loro vengono catturati dalla polizia e rimandati in Messico o peggio muoiono di fame e di sete lungo il viaggio massacrante o ancora vengono uccisi dalla polizia di frontiera. 

Nel 1994, per cercare di arginare il problema, gli Stati Uniti hanno iniziato a costruire una barriera non continuativa lungo il confine, che al momento misura circa 1000 km. Chiamata dai Messicani El bordo o il Muro della vergogna, la barriera è dotata di un’illuminazione fortissima, di sensori elettronici e strumentazioni per la visione notturna, ed è sotto vigilanza costante da parte dell’esercito statunitense. Peccato che non sia servita a nulla se non ad alimentare il giro d’affari dei coyotes, uomini paragonabili a degli scafisti di terra che guidano i clandestini attraverso il deserto o dei tunnel sotterranei.

Irlanda, Belfast cattolica–Belfast protestante

Forse non tutti lo sanno, ma la città di Belfast, nell’Irlanda del Nord, è divisa da circa 100 tra muri, cancelli e recinzioni di ogni tipo.

Costruite a partire dal 1969 e soprannominate peace lines, queste barriere sono aperte di giorno e chiuse di sera e servono a separare gli abitanti cattolici da quelli protestanti. 

Ancora oggi la maggior parte della popolazione di Belfast vede questi muri come una dolorosa necessità. Secondo Jonny Byrne, professore alla Ulster University, le mura e i cancelli di Belfast sono diventati «parte dell’antropizzazione di Belfast. […] Fu necessario abbattere il Muro di Berlino per poter normalizzare Berlino. Noi dobbiamo normalizzare Belfast mantenendo i suoi muri».

Quelli appena elencati sono solo alcuni dei muri nel mondo. Certi sono più impenetrabili o più duraturi di altri, ma ognuno di questi rappresenta un fallimento del dialogo e della collaborazione tra i popoli. Un triste monumento all’incapacità degli esseri umani di coesistere pacificamente. E purtroppo sembra che questa millenaria “soluzione” alle dispute e ai conflitti non verrà abbandonata molto presto.

Tratto da: fascinointellettuali.larionews.com

Il muro tra Egitto e Israele

Oltre al noto muro tra Israele e Palestina che divide arabi e israeliani, da qualche anno il governo israeliano capeggiato da Benjamin Netanyahu, cavalcando un consenso elettorale a spese di migliaia di disperati in fuga da guerre, persecuzioni e miserie dal Corno d’Africa (Sudan, Eritrea, Etiopia, Somalia), ha avuto la bella idea di costruire anche un muro tra Egitto ed Israele, nel deserto del Sinai.

Il muro di divisione tra Israele ed Egitto percorre in linea retta il territorio della penisola del Sinai, dalla città di Rafah a quella di Eliat. Rafah, in particolare, è letteralmente divisa in due dal muro: una barriera tecnologica, intervallata da torri di controllo e sorvegliata da telecamere, alta in media 5 metri e lunga 245 km che divide la striscia di Gaza dalla nazione egiziana. La costruzione è stata fatta da entrambi i paesi, ma il tratto principale si deve alle politiche del presidente israeliano Benjamin Netanyahu, che nel gennaio 2013 ne ha inaugurato il primo pezzo. Da parte sua l’Egitto ha cooperato alla costruzione del muro, supportato dalla tecnologia francese e americana, così come riportato da al-Jazeera. Questa barriera fisica, che si aggiunge ai muri israeliani con i territori palestinesi della West Bank e al muro costruito a confine con il Libano, avrebbe lo scopo di evitare ingressi illeciti nello Stato Israeliano e, a detta delle autorità, garantirebbe un’ulteriore sicurezza per la nazione.

"Una persona che pensa solo a costruire muri” e “non a costruire ponti, non è cristiano"
...Lo ha dichiarato Papa Francesco quando ha saputo dell'intenzione di Trump di continuare la costruzione del muro tra Messico e Stati Uniti.
Ricordiamo:

Le Mura vaticane

Le Mura Vaticane di Papa Urbano VIII, Roma, furono volute da Maffeo Barberini, di Firenze, che divenne Papa con il nome di Urbano VIII, e che fu al soglio pontificio tra il 1623 e il 1644. Papa Urbano VIII volle sia il restauro del sistema difensivo di Roma che una nuova cinta muraria munita di bastioni fino alla Città Leonina, per questa opera venne incaricato l'architetto Marc'Antonio De Rossi. 

Le nuove mura iniziavano nei pressi della Porta Cavalleggeri e salivano su per il colle Gianicolo fino alla Porta Aurelia, che venne demolita. Sulla sommità del Gianicolo le mura voltavano ad angolo retto scendendo verso il Tevere lungo le mura Aureliane lasciando fuori la Porta Portuense. Urbano VIII tenne fuori la porta Aurelia, la Porta Portuense e la Porta Settimiana del recinto Aureliano e laPorta Santo Spirito della Città Leonina. Per ricavare i fondi per la realizzazione di questa grande opera estorse denaro e preziosi a tutti i sudditi e spogliò dei bronzi tutti i monumenti. Questo ampliamento della cinta muraria di Roma portò la cinta difensiva alla massima estensione perimetrale di 25 Km...
Fonte: www.annazelli.com

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

giovedì 16 febbraio 2017

i versacci satanici. Perché la cultura pop è diventata così volgare?

Miley Cyrus

"Quando il brutto, l'orrido vengono venerati come fossero bellezza, possiamo dire di vivere in una cultura all'ultimo stadio di decadenza e depravazione. " (Paul Joseph Watson)

Diciamo la verità. Se negli anni sessanta-settanta, ma perfino nei già decadenti e vacui anni ottanta, seppur in confronto una decade rinascimentale rispetto alla cloaca attuale, ci avessero detto che quest'ossessa ipercazzuta sarebbe diventata un giorno uno dei modelli culturali per le ragazzine, non saremmo mai riusciti a crederlo possibile. In realtà Miley Cyrus è al di là della provocazione perché arriva in un'epoca in cui ogni limite di provocazione è già stato superato da tempo ed ogni tabù è stato già trasgredito, con gli ultimi più resistenti sul punto di essere infranti.
Il suo e di altri ruolo di "modello" è unicamente quello di riempire un vuoto - l'assenza di cultura - con il nulla culturale, imbottendolo con il pluriball delle loro canzonette di merda e i loro versacci satanici, non potendo agire nient'altro che quella particolare forma di disturbo mentale che è la disinibizione frontale, ovvero il non aver più freni inibitori perché una lesione o una intossicazione chimica ci hanno fottuto il cervello. Qualcosa di molto simile alla lobotomia praticata non molto tempo fa dalla psichiatria politicamente rieducativa. Ogni loro gesto è volutamente estremo ed il più possibile volgare, perché lo scopo è unicamente quello di essere offensivi, di aggredire il senso estetico fino a far accettare l'annichilimento del bello e della purezza per sostituirli con il brutto e il sordido.

Miley Cyrus
Lo stato desolante dell'Arte attuale è sempre più evidente ma finché ne parliamo noi babyboomers, ormai sulla soglia della vecchiaia, possono sembrare discorsi da vecchi, appunto. Da nostalgici della propria interpretazione personale ed idealizzata del passato vissuto quando si era giovani, magri e belli. Spensierati magari no ma sicuramente circondati da un mondo meno disfunzionale e votato all'autodistruzione. Un'epoca in cui si viveva nell'incubo atomico, ovvero si poteva rischiare di morire per mano di altri, ma non si sarebbe certo potuto prevedere di doversi un giorno difendere dai "nostri", votati alla nostra distruzione e a quella di un'intera civiltà per sostituirla con il suo contrario, ovvero la regressione alla barbarie.
Noi vecchi ci rendiamo conto, dunque, che non vi è più cultura ma il suo contrario, ma fa un immenso piacere ascoltare dei giovani, dei millennials, come si chiamano ora, esprimere un sano e giovanile disgusto e una salutare ribellione nei confronti di questo attacco senza precedenti alla propria civiltà.
Ho particolarmente apprezzato in questo senso il video che segue di Paul Joseph Watson, perché potrebbe essere considerato un bel manifesto di reazione contro la vocazione alla distruzione di tutto ciò che è cultura.

Cerco di riassumervene i concetti principali. Dice Paul:
"La cultura pop attuale ha raggiunto livelli di disumanizzazione, volgarità, vacuità, idiozia e gusto del grottesco come mai era accaduto nella storia. Il fenomeno si è particolarmente evidenziato negli ultimi venticinque anni.
Il postmodernismo si prefigge lo scopo di cancellare la distinzione tra cultura alta e cultura popolare, mirando a plasmare la società a sua immagine. Se ci fate caso, dall'architettura all'arte, alla musica, all'intrattenimento televisivo, è un trionfo di orrido, di grottesco, di osceno, il cui scopo è minare alle fondamenta la civiltà occidentale. La televisione, ad esempio, non fa che mostrare continuamente famiglie distrutte, maschi emasculati e giovani affetti da edonismo narcisistico e nihilista, pretendendo con ciò di rappresentare la realtà e fornire il modello al quale dovremmo tutti adattarci.
Il comportamento bizzarro e deviante è legittimato dalla cultura dominante televisiva fino, ad esempio, all'esaltazione delle perversioni, financo la pedofilia. Tuttavia questa liberazione non provoca felicità ma il suo contrario. E' ormai provato e lo afferma uno studio scientifico del 2010, che più televisione si guarda, più si diventa depressi, ansiosi ed obesi.
L'attuale cultura popolare è ipersessualizzata. Anche la pornografia diventa sempre più oltraggiosa e deviata. Non è difficile rendersi conto che il richiamo alla sessualità dei messaggi proposti è decisamente più gratuito rispetto al passato e per nulla liberatorio ma rappresentante una sessualità ritualizzata e fine a sé stessa dove l'esaltazione della promiscuità e dell'infedeltà conduce a livelli maggiori di infelicità e solitudine."
Il senso di vuoto, disperato abbandono e anestesia dei sentimenti che è così ben descritto nell'ultimo film di Stanley Kubrick "Eyes Wide Shut", film erotico dominato da Thanatos e straordinario messaggio di avvertimento a chi è in grado di interpretarlo.
Il rovesciamento dell'Eros in istinto di morte e distruzione serve a ridurre l'individuo a cellula indistinta che forma una massa di individualità senza radici, cultura e punti di riferimento; il fango con il quale devono essere plasmati gli schiavi del nuovo millennio.
Analizzando l'industria dello spettacolo, Watson afferma:
"La volgarità ha sostituito il talento. Le star, le celebrità diventano tali quanto più in basso sono capaci di scendere nella scala del ludibrio al quale sottopongono sè stesse. Il narcisismo è l'unico valore di riferimento e quello da trasmettere al pubblico. Bisogna diventare una celebrità in sé e per se, non al fine di poter esprimere una qualunque capacità artistica e creativa.
Le star, d'altra parte, sono prigioniere di un meccanismo che le obbliga ad uniformarsi all'unico modello postculturale di vacuità, nel quale ogni diversità od originalità, per non dire talento, sono vietati, pena l'emarginazione e la perdita della posizione dominante raggiunta. Il risultato di questa oppressione è una cultura popolare assolutamente sterile.
Guardiamo alla musica. Sempre i soliti autori che scrivono sempre le stesse canzoni per le stesse quattro o cinque star. Perché pensate che tutto suoni uguale, ripetitivo, con il medesimo ritmo elettronico e la stessa diarrea verbale che costituisce i testi delle canzoni. La musica non è mai stata mai così indistinta e i testi più uguali e demenziali. Gli ultimi venticinque anni non hanno prodotto nemmeno un autentico nuovo movimento nella musica pop. I giovani che dagli anni Cinquanta agli Ottanta avevano potuto veicolare la propria ribellione in movimenti come il rock, la psichedelia, fino al punk, al grunge, al goth, ora sono condannati a crescere con in sottofondo musica rappresentante il nulla.
I giovani sono stati privati della musica come mezzo tradizionale per esprimere la propria ribellione per essere invece rinchiusi nel ghetto delle "identità".
Un aspetto particolare di questa cultura dell'assenza di cultura è rappresentato dal movimento Gangsta e Hip Hop, secondo il quale il modello per i giovani afroamericani dovrebbe essere il criminale da strada, violento e barbarico, che ha mille volte più probabilità di essere fatto secco da un altro afroamericano, altrettanto violento ed imbarbarito, più che da un poliziotto, ma che viene sobillato alla guerra razziale contro "i bianchi". Un modello creato dai razzisti elitari per imprigionare il talento dei neri e dove il rap, ovvero la regressione alla lallazione autistica sostituisce, distruggendola, l'immensa cultura musicale afroamericana del rag, jazz, soul, blues, funk che aveva dominato il secolo scorso e che ne era stata la colonna portante. Dietro la maschera del politicamente corretto che attribuisce ai bianchi cresciuti nel mito di Charlie Parker e Jimi Hendrix un inesistente suprematismo, la narrazione al contrario dell'élite auspica un ritorno degli afroamericani e, in Europa, degli africani ivi deportati, al modello del "negro da piantagione".  Orco da usare, assieme all'islamico radicalizzato, contro l'odiosa democrazia occidentale.
Per fortuna esiste un movimento in fortissima crescita, all'interno della comunità afroamericana, fatto di giovani e no, che si oppone a questo sordido razzismo fatto di buonismo tagliato con il male, al quale occorrerà dedicare un post a parte e che spero spiegherà perché siamo finiti da Hendrix a Bello Figo.

Tornando al video di Paul, gli effetti del condizionamento nihilista sono devastanti perché eliminano alla radice il dissenso la cui gestione, tradizionalmente e in ogni epoca, è affidata in primis ai giovani ed al loro naturale senso di ribellione.
"Gli studenti in passato creavano controcultura, che poi, generalizzandosi, diveniva cultura pop. Ora gli studenti sono impegnati nel politicamente corretto, del virtue signaling e negli studi gender mentre vengono imprigionati nei social media. Non esiste controcultura perché i giovani sono forzati alla conformità ed all'omologazione dell'unica postcultura dominante.
I ragazzini sono talmente sazi della cultura dell'intrattenimento che non hanno tempo per creare la loro controcultura, di esprimere le loro idee ma rigurgitano solo ciò che vomitano loro nel cervello le celebrità. Ed è per questo motivo che questi ragazzini sono tutti uguali. C'è individualismo ma non individualità."
L'attacco alla civiltà passa attraverso la distruzione del senso estetico.
"L'Arte contemporanea celebra l'orrido e tutto ciò che è contrario al concetto di bellezza. Un escremento dentro un sacchetto di plastica diventa un'opera d'arte da esporre in un museo. Allo stesso tempo ai veri capolavori d'arte figurativa del passato vengono cambiati i titoli, affinché essi non suonino "offensivi".Le rappresentazioni teatrali sono passate da Shakespeare e Oscar Wilde alla pura azione vuota della volgarità e della demenzialità.
Per come si è strutturata, la cultura pop attuale rappresenta una vera minaccia alla civiltà occidentale, tanto da diventare uno dei pretesti per giustificare il radicalismo islamico." 
In effetti, quando il radicalismo islamico ci definisce una civiltà degenerata, come dargli torto? Il problema è che non si può sostituire una civiltà che ha stabilito, come fine di un lunghissimo percorso, il principio di democrazia, con la regressione al fondamentalismo religioso ed alla pre-democrazia. Non vi è salvezza se non all'interno della cultura democratica che, dispiace per i finti antirazzisti e falsi amici delle culture "altre", è una conquista dell'Europa e della cultura fondata sulle radici greco-romane e giudaico-cristiane. Ovvero tutto ciò che un'élite folle e fuori controllo sta facendo di tutto per distruggere con ogni mezzo culturale ed economico.

Conclude Paul Joseph Watson, nel video:  "Dobbiamo promuovere la nascita di un nuovo Rinascimento culturale che torni a promuovere la bellezza, il talento e l'esaltazione delle conquiste della creatività umana. Il conservatorismo sarà il nuovo movimento rivoluzionario."

Non potrei essere più d'accordo. Ma perché Paul non sei mio figlio?

fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.it/

società segrete - la "Skull and Bones"

La "Skull and Bones", assieme ad altre società segrete costituisce la moderna risorgenza degli "ILLUMINATI di Baviera".

La Skull and Bones (letteralmente: teschio e ossa) è una delle più note e discusse società segrete degli Stati Uniti ed ha la sua sede presso l'Università di Yale.

Fu fondata nel 1832 da William Huntington Russell e Alphonso Taft, due studenti che non vennero ammessi alla Phi Beta Kappa, una fraternity (equivalente dell'ordine goliardico italiano) dell'Università di Yale, a New Haven nel Connecticut.

La prima riunione, o coorte, degli Skull and Bones risale a 1833...


Una classe di 15 Bonesmen. Notare le ossa umane sul tavolo e l'orologio a pendolo sulle ore 8:00, forse parte del simbolismo di Skull and Bones. (Fonte: it.wikipedia.org)

Taft e Russel stabilirono a Yale il ramo americano della setta tedesca Brotherhood of Death.
William Huntington Russell (1809-85), poi generale, era il cognato di Samuel Russell fondatore della "Russell and Co." che stabilì il monopolio mondiale del traffico di oppio....

Alphonso Taft, anche lui di famiglia nobile, come quasi tutti gli studenti di Yale, fu il nonno del presidente degli Stati Uniti William Howard Taft.
La società è conosciuta con svariati pseudonimi, che includono L'ordine della morte (in inglese: Brotherhood of death, L'Ordine, Il club eulogiano, e Loggia 322.

Gli iniziati sono comunemente chiamati i Bonesmen, i Cavalieri di Eulogia o i Ragazzi del branco.
Le ragazze, di recente ammesse vengono sempre chiamate Bonesmen quindi senza nessuna distinzione , le Dame di Eulogia o le Ragazze del branco.
La sua denominazione sociale ufficiale è Russell Trust Association (nel 1999 dichiarava un patrimonio sociale di 4.133.246 dollari).
La Skull and Bones è proprietaria di un'isola, la Deer Island situata in un canale navigabile tra Canada e Stati Uniti, la quale fu donata all'Ordine dalla famiglia di uno dei suoi primi membri.

L'Università di Yale è una delle università più elitarie del mondo (con Oxford, Princeton e Harvard) e sono moltissime le personalità illustri statunitensi ad essersi laureate qui, come tante sono quelle registrate nell'albo della Skull & Bones, fatto che ha posto questa confraternita ad un livello qualitativo superiore rispetto a quelle presenti nelle altre università americane.

Skull & Bones ha forti caratteristiche settarie e ha sede principale in un edificio all'interno del vecchio campus di Yale chiamato "la tomba" (da cui prende ispirazione il film omonimo) o la "cripta".

L'USURPAZIONE DELLE TOMBE

Skull & Bones è entrata di recente nella cronaca per un processo intentato dai discendenti di una tribù di pellerossa.

La leggenda della setta vuole che due prodi studenti siano riusciti a trafugare i resti dell'ultimo grande capo Apache Geronimo e che l'abbiano portate all'interno della "Tomba" per usarle nei rituali.

Uno degli artefici di questa impresa sarebbe stato Prescott Sheldon Bush (nonno dell'ex presidente degli Stati Uniti).
Il processo avrebbe accertato che le spoglie conservate nella cripta non sono di pellerossa.
Secondo il giornale universitario altri "bonesmen" recentemente sarebbero riusciti ad impossessarsi del teschio del comandante ribelle messicano Pancho Villa.

ALCUNI MEMBRI

Harold Stanley, William Howard Taft, Percy Avery Rockefeller, Averell Harriman, Edward Roland Harriman, Robert Abercrombie Lovett, George Herbert Walker, Prescott Sheldon Bush, George Bush senior, John Kerry, Davide Colombo, William Donaldson, Henry Luce, Henry Lewis Stimson, James Woosley, McGeorge Bundy, William Putman Bundy, John Hay Whitney, Dean Gooderham Acheson, William F. Buckley jr, John Bolton, Lewis Libby ed ALTRI NON ANCORA NOTI.

Sia George W. Bush (presidente degli Stati Uniti dal 2000 al 2008) che il senatore John F. Kerry (candidato democratico alle presidenziali 2004, poi sconfitto dallo stesso Bush) sono membri degli Skull and Bones.

Bush si rifiutò di parlare della loro comune appartenenza all'Ordine della morte durante l'incontro con la stampa del 9 febbraio 2004.

Per quanto riguarda Kerry, durante un incontro con degli universitari della Florida avvenuto il 18 settembre 2007, è stato interrogato da uno studente chiamato Andrew Meyer (video sotto) con una serie di domande, tra cui una riguardante la sua appartenenza a questa società segreta, ma è stato per questo motivo arrestato dalla polizia e costretto al silenzio con il Taser (una pistola elettrica).

Kerry: "È talmente segreto che non posso dire niente al riguardo."

Tim Russert: "Che significato ha per l'America? I teorici del complotto diventeranno furiosi."

Kerry: "Son sicuro che lo sono già, ma non so, non ho ancora visitato i loro siti internet. (ride)"

In un'altra intervista, quando a Kerry venne a sua volta chiesto cosa potesse rivelare riguardo ai Skull and Bones, egli rispose:
"In realtà non molto, poiché è un segreto… Mi dispiace, mi piacerebbe che se ne potesse parlare apertamente…" e in seguito cambiò discorso.

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it

martedì 14 febbraio 2017

il mondo nel 2017

Le strane predizioni dell’Economist attraverso i tarocchi

L'economist ha pubblicato la tradizionale edizione di fine anno, dove vengono previsti gli eventi del prossimo anno. L’edizione 2017 presenta evidenti tratti occulti: Un mazzo di tarocchi modificato con dei simboli criptici.
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Se pensate che il 2016 non sia stato un buon anno, beh… il The Economist non sembra essere ottimista neppure per l’anno a venire. Infatti, nella copertina “Il mondo nel 2017”, la pubblicazione, predice morte e scontri in un contesto occulto scuro, usando le carte dei tarocchi e il simbolismo criptico.
Quando il The Economist pubblico` “Il mondo nel 2015”, scrissi un ampio articolo su di esso, perché alludeva, attraverso il simbolismo, a vari ordini del giorno delle élite. In effetti, l’Economist non è una rivista tipica, si tratta di una pubblicazione ‘prestigiosa’ in mano a persone potenti. Come scrissi nell’articolo del 2015:
“Normalmente non dedico un intero articolo all’analisi di una copertina, ma, in questo caso, non si tratta di una pubblicazione qualsiasi. E’ contenuta nel The Economist ed è direttamente correlata all’elite mondiale. E’, in parte, di proprietà della famiglia di banchieri Rothschild inglesi e del suo redattore capo, John Micklethwait, il quale ha partecipato più volte alla Conferenza Bilderberg – la riunione segreta in cui le figure più potenti del mondo, dal mondo della politica, della finanza aziendale e dei media discutono di politiche globali. Il risultato di questi incontri è totalmente segreto. E’ quindi giusto dire che chi lavora al The Economist sa cose che la maggior parte di noi ignora.”
Mentre alcune immagini facevano riferimento a fatti ovvi, altre erano estremamente criptiche – ‘codificate’ – non venendo mai spiegate in maniera soddisfacente.
L’edizione di quest’anno è ancora più enigmatica. Essa utilizza tarocchi per predire gli eventi dell’anno a venire. Ecco qui.
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La prima cosa che si può dire di questa copertina è che è occulta. Si dice infatti che il tarocco contenga nel suo simbolismo la totalità dei misteri occulti trasmessi dalle società segrete. Inoltre, considerando che le carte degli Arcani Maggiori vengono anche chiamate “trionfi” (trumps), possiamo facilmente dedurre che il prossimo anno sarà molto influenzato dalla elezione di Trump.
I TAROCCHI
Utilizzare i tarocchi, per predire il futuro, in una pubblicazione che è di proprietà degli illuminati, calza perfettamente a pennello. Nel corso dei secoli, sono state create diverse versioni dei Tarocchi. Tuttavia, la maggior parte di esse contengono lo stesso simbolismo che allude a specifici concetti esoterici. Gli occultisti concordano sul fatto che i tarocchi provengano dall’Egitto.
“Il Libro di Thot fu un compendio esoterico per ogni Apprendista in Egitto. Dopo la caduta della loro civiltà, questa tradizione venne cristallizzata in forma geroglifica, i Tarocchi; questi Tarocchi divenuti in parte o del tutto dimenticati, caddero nelle mani degli indovini e dei maghi da palco “.
– Manly P. Hall, il segreto insegnamenti di tutte le età
Il tarocco è una compilation estremamente densa di concetti e simbolismi occulti, che comprende la Massoneria, la numerologia, la kabbalah e l’alchimia.
“Molti simboli che compaiono sulle carte dei Tarocchi si possono anche ritrovare nella massoneria. Il numerologo Pitagorico notera’ l’importante relazione che c’e` tra il numero delle carte e il loro design. Il Qabbalista verrà immediatamente colpito dalla significativa sequenza di carte e l’alchimista ritrovera` alcuni emblemi scoperti nella chimica divina della trasmutazione e della rigenerazione “.
– Ibid.
La copertina dell’Economist è stata ispirata dal deck Rider-Waite pubblicato nel 1909. Eccolo.
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Il mazzo di tarocchi Rider-Waite.
Il mazzo Rider-Waite è stato ideato dall’occultista spicco Arthur Edward Waite che era un un iniziato e un maestro di diverse società segrete.
“Waite entrò nell’Ordine esterno della Golden Dawn nel gennaio 1891 dopo essere stato introdotto da E.W. Berridge. Nel 1893 si ritirò dalla Golden Dawn. Nel 1896 si riunì all’Ordine Esterno della Golden Dawn. Nel 1899 entro` nel secondo ordine della Golden Dawn. Divento` un massone nel 1901, ed entro` nella Societas Rosicruciana in Anglia nel 1902. Nel 1903 Waite fondo` l’Independent and Rectified Order R. R. et A. C. L’ordine fu sciolto nel 1914. La Golden Dawn fu martoriata da faide interne fino alla partenza di Waite nel 1914; nel mese di luglio 1915 formò la Compagnia della Rosa Croce, da non confondere con la Societas Rosicruciana. “
Pertanto, utilizzando il deck Rider-Waite per predire gli avvenimenti del 2017, il The Economist rivela la vera forza dietro alla realizzazione di queste “profezie”: L’elite occulta.
Diamo un’occhiata al simbolismo criptico trovato su ogni carta.
LA TORRE
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La prima carta del ‘Pianeta Trump’ è la torre. In questo modo, la pubblicazione inizia le sue previsioni in maniera piuttosto cupa. Non diversamente dalla Torre del deck Rider-Waite, la carta mostra una torre distrutta da un fulmine, un riferimento alla Torre di Babele distrutta da Dio. Questa carta è di solito associata con il pericolo, la crisi, la distruzione, e la liberazione.
“Questa carta viene subito dopo Il diavolo in tutti i tarocchi che la contengono, ed è associata ad un cambiamento improvviso, dirompente, e potenzialmente distruttivo”.
– Bill Butler, dizionario dei Tarocchi
Sulla copertina dell’Economist, la torre è circondata da una folla di persone in possesso di una bandiera rossa comunista e un crocifisso. Perché i comunisti e i cristiani si combattono, mentre la torre viene distrutta? Che l’Economist stia alludendo alle due forze che avrebbero favorito l’elezione di Trump – ovvero la Russia e il cristianesimo conservatore?
Oppure si tratta forse di un riferimento alla crescente divisione tra due gruppi opposti – globalisti / liberali / socialisti contro nazionalisti / religiosi / conservatori?
Sulla porta della torre è inchiodato un pezzo di carta. Questo sembra essere un riferimento alle novantacinque tesi di Martin Lutero.
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Un dipinto di Martin Lutero mentre inchioda le sue tesi sulla porta della Chiesa di Ognissanti a Wittenberg.
Le tesi di Martin Lutero criticavano vari aspetti del cattolicesimo, un gesto che causo` la Riforma protestante. Che l’Economist stia prevedendo un anno difficile per la Chiesa cattolica?
GIUDIZIO
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Donald Trump è seduto sul globo terrestre mentre tiene in mano una sfera e uno scettro – oggetti che si riferiscono alla monarchia. In altre parole, Trump è il re del mondo. Monarchia e democrazia sono sistemi politici estremamente diversi. Il The Economist sembra prevedere che Trump governerà il mondo come un monarca.
Inoltre, perché questa immagine e` associata alla carta Giudizio? La carta dell’Economist non assomiglia per nulla alla carta Giudizio del deck Rider-Waite che raffigura l’angelo Gabriele nel Giorno del Giudizio, come descritto dal Libro della Rivelazione.
L’Apocalisse menziona più volte l’espressione ‘Re della terra’. A volte adorano Cristo e in altri passaggi, adorano invece la bestia.
“E vidi la bestia, i re della terra, e i loro eserciti radunati per far guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito.”
– Rivelazione 19:19
Quando ritratti in un contesto negativo, questi ‘re della terra’ subiscono il giudizio simboleggiato dai sette sigilli, trombe, e coppe, il quale si conclude con la loro sconfitta per mano del cavaliere dal cavallo bianco. Fatto strano: C’è un cavallo bianco nella copertina.
IL MONDO
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Ancora una volta, la carta dell’economist non somiglia per niente alla sua controparte del deck Rider-Waite. Nei tarocchi, la carta del Mondo rappresenta la fine di un ciclo vitale, una pausa della vita prima del prossimo grande ciclo che inizia con il Matto. Essa è anche associata al concetto di ‘unificazione’.
Sulla versione dell’Economist, vediamo immagini che rappresentano le arti, la letteratura e il teatro galleggiare sopra tre monumenti. Due di esse sembrano prodotti dell’architettura classica trovata a Roma, in Grecia, a Washington DC e a Parigi (il monumento al centro assomiglia al Pantheon). La piramide egizia conferisce alla carta una dimensione esoterica mistica.
Questi tre monumenti rappresentano perfettamente l’influenza storica della ‘elite occulta’ sulla società. Affermando di essere i guardiani dei Misteri provenienti dall’Egitto, tramandati attraverso società segrete come i Cavalieri Templari, i massoni, i Rosacroce e gll Illuminati di Baviera, l’elite è stata la forza segreta dietro profondi cambiamenti culturali e politici.
“Il compito di tramandare l’insegnamento delle scuole esoteriche è stato affidato a gruppi già ben condizionati per il lavoro. Le corporazioni, i sindacati, e Societa` benevole. Questi enti vennero internamente rafforzati con l’introduzione di un nuovo apprendimento. Tale avanzamento richiese l’allargamento dei confini filosofici e culturali. Era necessaria una Fraternità mondiale, sostenuta da un programma di ampia e profonda formazione applicando il “metodo”. Tale Fraternità non potra` comprendere immediatamente tutti gli uomini, ma potrebbe unire le attività di taluni tipi di uomini, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose o razziali o dalle nazioni in cui abitavano. Questi erano i figli del domani, il cui simbolo è un sole ardente che sorge sulle montagne dell’est “.
– Manly P. Hall, le chiavi della Massoneria
Sulla carta dell’Economist, linee collegano questi tre edifici di potere con simboli che rappresentano la cultura popolare. In altre parole, l’elite occulta produce una cultura popolare unica e coesa a livello globale.
L’EREMITA
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Mentre la carta dell’Eremita nel mazzo Rider-Waite è piuttosto semplice, la versione dell’Economist raffigura un popolo in protesta. Orde di persone in marcia con in mano bandiere anti TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), anti TPP (Trans-Pacific Partnership) e anti UE (Unione Europea). Come gli Eremiti vivono in isolamento dalla società cosi` queste persone vogliono vivere lontante dal nuovo ordine mondiale.
In basso a destra della carta vi è un globo incrinato, un altro simbolo inquietante in riferimento alla profonda divisione e distruzione.
In silenzio a sorvegliare la scena è lo stesso eremita trovato sul deck Rider-Waite il quale tiene in mano un bastone e una lanterna. Che cosa rappresenta? Ecco il significato esoterico dell’eremita.
“L’eremita impersonifica in tal modo le organizzazioni segrete che per secoli innumerevoli hanno accuratamente nascosto la luce della saggezza antica al profano. La staffa dell’eremita rappresenta la conoscenza, che è l’unico supporto duraturo dell’uomo. Nei Tarocchi pseudo-egiziani l’eremita protegge la lampada dietro un mantello di forma rettangolare a sottolineare la verità filosofica che la saggezza, se esposta alla furia dell’ignoranza, verrebbe distrutta come la fiamma della candela esposta ai venti di una tempesta. I corpi dell’uomo formano un mantello attraverso il quale la sua natura divina è debolmente visibile come lo e` la fiamma della lanterna coperta dal mantello. Attraverso la rinuncia – la vita ermetica – l’uomo raggiunge la profondità di carattere e la tranquillità dello spirito “.
– Manly P. Hall, il segreto insegnamenti di tutte le età
L’Eremita rappresenta quindi l’elite occulta, le organizzazioni segrete “che hanno governato il mondo per secoli e nascosto la conoscenza occulta dal profano (cioè le masse). Che l’eremita guardi silenzioso le masse cadere nell’ennesima trappola dell’elite? Non importa quale sia il caso, la prossima carta e` tutt’altro che positiva.
MORTE
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Questa carta e` inquietante. Non diversamente rispetto alla versione Rider-Waite, la carta mostra uno scheletro seduto su un cavallo bianco. Sulla versione dell’Economist, possiamo notare, sullo sfondo, un fungo nucleare,  che probabilmente allude alle tensioni tra le potenze nucleari di tutto il mondo (c’era un fungo anche sulla copertina del 2015). Sulla carta possiamo notare altre calamita`, come le zanzare (un riferimento al virus Zika o simili?) E un pesce morto in un fiume prosciugato (la crescente crisi idrica in tutto il mondo?).
Strano dettaglio: La tessera presenta lo stesso ‘Sole ardente’ trovato sulla carta del Mondo (con colori invertiti).
“Il piano in cui la morte miete è l’universo, e la carta rivela che tutte le cose che crescono dalla terra devono essere tagliate e tornare di nuovo alla terra.”
– Manly P. Hall, il segreto insegnamenti di tutte le età
IL MAGO
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Questa carta è molto simile alla sua controparte Rider-Waite. In entrambi i casi, il mago ha una mano verso il cielo e un altra verso la terra – un riferimento all’assioma ermetico “come sopra, così sotto”. Nella versione dell’Economist, il mago indossa un casco VR (realtà virtuale) mentre sta lavorando con una stampante 3D.
Come la terza legge di Arthur C. Clark prevede:
“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.”
In questa carta, la stampa 3D sembra essere una soluzione ‘magica’ per creare soluzioni abitative a basso costo – un settore che si sta gia` espandendo esponenzialmente. La VR sarà senza dubbio protagonista nel 2017 dato che dai prossimi anni usciranno molti prodotti basati su questa tecnologia.
Il simbolo di infinito che si scorge sopra il mago può fare riferimento alle possibilità illimitate offerte da entrambe le tecnologie: si possono creare infiniti mondi virtuali, ed ampliare notevolmente i limiti delle nostre risorse materiali.
LA RUOTA DELLA FORTUNA
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Questa carta fa riferimento alle prossime elezioni in tre paesi europei: Francia, Germania e Paesi Bassi. Marine Le Pen, Angela Merkel e Geert Wilders sono collegati a una ruota che gira vicino alle schede elettorali.
Nel deck Rider-Waite, la carta della Ruota della Fortuna dispone di una ruota a otto raggi – il ciclo di necessità – un simbolo esoterico che si riferisce alla ciclicità della vita.
Anche il mondo della politica e` ciclico e, secondo il The Economist, una Marine Le Pen sorridente, si sta dirigendo verso la parte superiore della ruota, mentre una Merkel triste sta scendendo. Per peggiorare le cose, la Merkel si trova accanto alla nube oscura mentre Le Pen è sotto un bel cielo sereno. Che la Merkel stia per subire una amara sconfitto? Sarà stata la sua controversa “politica delle porte aperte”, che ha permesso l’ingresso di oltre un milione di rifugiati in Germania negli ultimi anni, la causa della sua sconfitta?
Al contrario, sarà utile alla Le Pen lo slancio nazionalista iniziato dal Brexit e l’elezione di Trump? La Francia diventerà un altro paese governato dall’estrema destra e dal nazionalismo?
Geert Wilders, che è un altro candidato dell'”estrema destra”, descritto dai media come “populista” e “razzista” sembra avere un futuro migliore.
Mentre coloro che rifiutano la globalizzazione potrebbero percepire questo cambiamento di scenario politico come una vittoria, il simbolismo di questa carta sembra dire: “Fa tutto parte del piano”. In effetti, i partiti politici, siano essi ‘di estrema destra’ o di ‘estrema sinistra’ sono tutti parte della stessa ruota che gira in continuazione, il “ciclo di necessità” che mette al potere chi è necessario in quel momento specifico.
LA STELLA
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Nei tarocchi, la carta della stella rappresenta la gioia, l’ottimismo e la sensazione di contatto con il divino. Nella versione dell’Economist, i volti di 15 giovani appaiono all’interno di stelle gialle. Non ho potuto identificare nessuna di queste facce. Alcuni di loro sembrano essere nei primi anni dell’adolescenza.
Chi sono questi giovani? Saranno stelle nascenti nel 2017? Perché c’è una stella cadente al centro? Che strana carta
CONCLUDENDO
Il tarocco è conosciuto da tutti eppure nasconde, in bella vista, la conoscenza che è stato nascosto dall’occhio ‘profano’ per secoli. La copertina dell’Economist ha la stessa funzione: E ‘ stata pubblicata in tutto il mondo ma il suo vero significato sarà pienamente compreso solo da pochi.
La copertina è stata fortemente ispirata dal mazzo di tarocchi creato da A.E Waite, un occultista prominente e fondatore di società segrete.
Come i tarocchi, “Il mondo nel 2017” prevede varie tendenze future mentre nasconde, nella simbologia, i veri meccanismi di lavoro. Infatti, molte di queste carte implicano l’esistenza di una ‘mano invisibile’, una forza esterna che non si limita a osservare che cosa sta accadendo – sta silenziosamente guidando il mondo in una specifica direzione.
Fonte tratta dal sito .
fonte: https:wwwblogdicristian.blogspot.it