CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

domenica 31 maggio 2015

se premi il tasto avrai il guasto

Per protestare contro l’inaccettabile mancanza di chiarezza del pasticcio legaloide sui cookies, a partire dal 2 giugno questo blog rimarrà off-line per alcuni giorni...


Per protestare contro l’inaccettabile mancanza di chiarezza del pasticcio legaloide sui cookies, a partire dal 2 giugno questo blog rimarrà off-line per alcuni giorni.
Perché in un paese vagamente civile non si minacciano estorsioni di diecimila o più euro a carico di semplici cittadini-blogger senza spiegare per filo e per segno (e con parole semplici e chiare) CHI si deve adeguare (e in che preciso modo) per essere in regola.
Chiedo scusa ai miei Lettori, ma queste sono le cose che fanno venir voglia di smettere. E di emigrare. Arrivederci a presto! (Speriamo).

fonte: zioscriba.blogspot.it

giovedì 28 maggio 2015

le 10 spiagge più belle del Gargano



spiagge gargano
Il Gargano racchiude alcune delle spiagge più belle della Puglia. Lo sperone d'Italia ospita infatti una costa di rara bellezza e proprio per questo non perdete l'esperienza di visitarla per intero attraverso leescursioni in barca che permettono di ammirare tutto il litorale da Isola del Varano a Mattinata facendo tappa nelle varie calette e grotte molto suggestive e da cui è possibile ammirare i famosi trabucchi, vecchie costruzioni da pesca oggi tutelate come patrimonio monumentale. 
E' difficile scegliere tra le spiagge più belle del Gargano. Abbiamo selezionato per voi alcune delle località più significative calcolando anche che, a nostro parere, quelle più belle e dal mare più limpido si trovano da Peschici in giù. 

1) Spiaggia di Ponente e di Levante - Rodi Garganico

Rodi Garganico troviamo la spiaggia di Ponente e la spiaggia di Levante. La spiaggia di Ponente si prolunga ad Ovest della città, fino al Lido del Sole. E' interrotta dalla foce del torrente Romandato. E' esposta ai venti del Nord ed è perfetta per gli amanti del surf. La spiaggia di Levante è formata da sabbia fine e dorata che digrada dolcemente nel mare. Il paesaggio circostante è caratterizzato da aranceti e limoneti - ricordati tra l'altro da D'Annunzio - con il loro profumo inebriante per i visitatori.
rodi garganico
fonte foto: hotelarancio.it

2) Spiaggia di Zaiana - Peschici

La spiaggia di Zaiana è incorniciata da svariate punte rocciose, che la rendono ideale per chi è alla ricerca di privacy e relax. Tra le scogliere troviamo dei veri e propri trampolini naturali, perfetti per chi ama i tuffi. Tenete conto che il pomeriggio la spiaggia rimane piuttosto in ombra e che resta sempre protetta dai venti meridionali per via della sua posizione. Si tratta di una località particolarmente suggestiva, con sabbia fine e dorata.
spiaggia di zaiana peschici
fonte foto: baiascirocco.it

3) Spiaggia di Manaccora - Peschici

Manaccora viene considerata una delle baie più belle di Peschici. Si tratta inoltre di una parte importante della storia del Gargano, per via della presenza di un sito archeologico che testimonia il sovrapporsi di civiltà sin dalla preistoria. Nelle vicinanze si trova il Grottone di Manaccora. Una parte della spiaggia è libera. La sabbia è fine e il mare è digradante.
spiaggia di manaccora peschici
fonte foto: gargano-vacanze.com

4) La spiaggia di Cala Lunga - Peschici

La spiaggia di Cala Lunga è delimitata da scogliere e pinete. Il litorale è ampio e la cala è formata da sabbia morbida, fine e dorata. Il paesaggio è incorniciato dai trabucchi e da una torre di avvistamento. Il mare è turchese, trasparente e cristallino. La spiaggia si trova a circa 7 chilometri da Peschici e 16 da Vieste, nelle vicinanze del Parco Nazionale del Gargano.
spiaggia di cala lunga peschici
fonte foto: quispiagge.it

5) La spiaggia di Porto Greco - Vieste

La spiaggia di Porto Greco è immersa nel verde della macchia mediterranea. L'accesso alla spiaggia avviene grazie ad un sentiero sterrato da percorrere a piedi. Nella vicinanze potrete visitare la Grotta dei Marmi e la Grotta delle Viole. La baia serviva ai marinai per trovare riparo dai venti meridionali e settentrionali. La spiaggia viene raggiunta dal Grecale, da cui probabilmente deriva il proprio nome.
spiaggia di porto greco vieste
fonte foto: tripadvisor.com

6) Spiaggia di Cala della Sanguinara - Vieste

La spiaggia di Cala della Sanguinara è considerata un vero e proprio gioiello. Si trova incastonata tra pini e conformazioni rocciose di origine carsica. In questa zona troviamo le pinete di pino d'Aleppo più estese d'Italia, che sono attraversate da un sentiero sterrato da percorrere per raggiungere la spiaggia. Altrimenti, potrete accedere a Cala della Sanguinara via mare.
sanguinara vieste
fonte foto: imgur.com

7) Spiaggia dei Colombi - Vieste

La spiaggia deve il proprio nome alla grande Grotta dei Colombi, che rende l'ambiente particolarmente suggestivo. La grotta offre alla spiaggia una protezione apprezzabile, che la rende adatta alle famiglie con bambini. Si tratta di una località racchiusa tra rocce e pini da non perdere per chi è alla ricerca di sabbia morbida e dorata e di acque turchesi e trasparenti.
spiaggia dei colombi vieste
fonte foto: clicktour.it

8) Baia delle Zagare - Mattinata

La spiaggia di Baia delle Zagare è costituita da soffice sabbia chiara ed è incastonata in un tratto di costa alta, tra insenature frastagliate e grotte marine considerate meravigliose. La caratterizzano i faraglioni a strapiombo sul mare e gli enormi scogli che emergono dall'acqua a poca distanza dalla riva. I colori del mare cristallina variano dal turchese allo smeraldo e i fondali sono morbidi e sabbiosi.
baia delle zagare
fonte foto: ilgargano.com

9) La spiaggia di Mattinatella - Mattinata

La spiaggia di Mattinatella, o Fontana delle Rose, è formata da due spiagge divise da uno sperone di roccia. L'azzurro del mare crea un contrasto suggestivo con il candore delle falesie e con il verde della vegetazione mediterranea. La spiaggia più a Nord non può essere raggiunta da terra e risultaincontaminata. Mattinatella è un vero e proprio paradiso per chi ama il silenzio, il relax e le escursioni subacquee.
mattinatella
fonte foto: gargano.net

10) Baia dei Mergoli - Mattinata

La spiaggia di Baia dei Mergoli è un piccolo paradiso caratterizzato dalla presenza di una bellissima falesia bianca a picco sul mare. E' considerata una località dal non perdere per chi vuole trascorrere una vacanza al mare sul Gargano. La sabbia è bianca, il mare turchese e la spiaggia è circondata da una vegetazione lussureggiante, formata da ulivi, pini e querce.
spiaggia baia mergoli mattinata
fonte foto: imperatoreblog.it
Questa è la nostra personale selezione, poi ovviamente ognuno trova il suo piccolo paradiso. Dunque per scoprire tutte le spiagge del Gargano potete scaricare la guida fornita dalla Provincia di Foggia clicca qui.
Marta Albè
http://www.greenme.it/viaggiare/europa/italia/puglia/12901-gargano-spiagge-piu-belle
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it

domenica 24 maggio 2015

un anno sull'altipiano - ho più ricordi che se avessi mille anni


«il lettore non troverà, in questo libro, né il romanzo, né la storia. Sono ricordi personali, riordinati alla meglio e limitati a un anno, fra i quattro di guerra ai quali ho preso parte. Io non ho raccontato che quello che ho visto e mi ha maggiormente colpito. Non alla fantasia ho fatto appello, ma alla mia memoria.»
un'ora di spettacolo, un attore che legge, due musicisti che suonano, luci e pubblico.
e, prima di tutto, un testo. un libro.
una storia e LA storia, la nostra.
gli ingredienti di una torta semplice, semplicemente perfetta.
arrivati al Franco Parenti ci offrono un calice di vino bianco, Vermentino buono e bello freddo, in tema con il libro, l'anno sull'altipiano di Asiago è quello di una brigata sarda, tra il '16 e il '17.
scrive Emilio Lussu.
voce recitante Daniele Monachella
chitarra classica/loop station Andrea Congia
launeddas/fiati/percussioni Andrea Pisudisegno luce Andrea Tocchio.
 
Il tenente generale comandante la divisione, ritenuto responsabile dell’abbandono ingiustificato di Monte Fior, fu silurato . In sua sostituzione, prese il comando della divisione il tenente generale Leone. L’ordine del giorno del comandante di corpo d’armata ce lo presentò «un soldato di provata fermezza e d’esperimentato ardimento». Io lo incontrai la prima volta a Monte Spill, nei pressi del comando di battaglione. Il suo ufficiale d’ordinanza mi disse che egli era il nuovo comandante la divisione ed io mi presentai. Sull’attenti, io gli davo le novità del battaglione. 
– Stia comodo, – mi disse il generale in tono corretto e autoritario. 
– Dove ha fatto la guerra, finora? 
– Sempre con la brigata, sul Carso. 
 – È stato mai ferito? 
 – No, signor generale. 
– Come, lei ha fatto tutta la guerra e non è stato mai ferito? Mai? 
 – Mai, signor generale. A meno che non si vogliano considerare tali alcune ferite leggere che mi hanno permesso di curarmi al battaglione, senza entrare all’ospedale.
 – No, no, io parlo di ferite serie, di ferite gravi. 
 – Mai, signor generale. 
 – È molto strano. Come lei mi spiega codesto fatto?
 – La ragione precisa mi sfugge, signor generale, ma è certo che io non sono stato mai ferito gravemente. 
– Ha preso lei parte a tutti i combattimenti della sua brigata? 
– A tutti. 
– Ai «gatti neri»? 
– Ai «gatti neri». 
– Ai «gatti rossi»? 
– Ai «gatti rossi», signor generale. 
– Molto strano. Per caso, sarebbe lei un timido? 
Io pensavo: per mettere a posto un uomo simile, ci vorrebbe per lo meno un generale comandante di corpo d’armata . Siccome io non risposi subito, il generale, sempre grave, mi ripeté la domanda
– Credo di no, – risposi. 
– Lo crede o ne è sicuro? 
– In guerra, non si è sicuri di niente, – risposi io dolcemente. 
E soggiunsi, con un abbozzo di sorriso che voleva essere propiziatorio: – Neppure di essere sicuri. 
Il generale non sorrise. Già, credo che per lui fosse impossibile sorridere. Aveva l’elmetto d’acciaio con il sottogola allacciato, il che dava al suo volto un’espressione metallica. La bocca era invisibile, e, se non avesse portato dei baffi, si sarebbe detto un uomo senza labbra. Gli occhi erano grigi e duri, sempre aperti come quelli d’un uccello notturno di rapina. Il generale cambiò argomento. 
 – Ama lei la guerra? 
Io rimasi esitante. Dovevo o no rispondere alla domanda? Attorno v’erano ufficiali e soldati che sentivano. Mi decisi a rispondere. 
– Io ero per la guerra, signor generale, e alla mia Università, rappresentavo il gruppo degli interventisti 
– Questo, – disse il generale con tono terribilmente calmo, – riguarda il passato. Io le chiedo del presente. 
 – La guerra è una cosa seria, troppo seria ed è difficile dire se... è difficile... Comunque, io faccio il mio dovere –. E poiché mi fissava insoddisfatto, soggiunsi: – Tutto il mio dovere. 
 – Io non le ho chiesto, – mi disse il generale, – se lei fa o non fa il suo dovere. In guerra, il dovere lo debbono fare tutti, perché, non facendolo, si corre il rischio di essere fucilati. Lei mi capisce. Io le ho chiesto se lei ama o non ama la guerra. 
– Amare la guerra! – esclamai io, un po’ scoraggiato. Il generale mi guardava fisso, inesorabile. Le pupille gli si erano fatte più grandi. Io ebbi l’impressione che gli girassero nell’orbita. 
– Non può rispondere? – incalzava il generale. 
– Ebbene, io ritengo... certo... mi pare di poter dire... di dover ritenere... Io cercavo una risposta possibile. 
– Che cosa ritiene lei, insomma? 
– Ritengo, personalmente, voglio dire io, per conto mio, in linea generale, non potrei affermare di prediligere, in modo particolare, la guerra. 
– Si metta sull’attenti! 
Io ero già sull’attenti. 
– Ah, lei è per la pace? Ora, nella voce del generale, v’erano sorpresa e sdegno. 
– Per la pace! Come una donnetta qualsiasi, consacrata alla casa, alla cucina, all’alcova, ai fiori, ai suoi fiori, ai suoi fiorellini! È così, signor tenente? 
– No, signor generale. 
– E quale pace desidera mai, lei? 
– Una pace... 
E l’ispirazione mi venne in aiuto. 
– Una pace vittoriosa.

l'attore mi piace moltissimo, legge, interpreta ma non recita, partecipa, mi coinvolge e non perdo una sola parola della sua lettura.
amo moltissimo i reading, sono episodi di cultura e intrattenimento, sono delle perle di vita.
mi piace la musica, esalta il testo, mi fa sentire la drammaticità delle parole e dei ricordi, di quella memoria.
mi torna in mente il film di Olmi, Torneranno i prati, mi tornano in mente le immagini della mostra di Rovereto, La guerra che verrà non è la prima, 1914 - 2014, bellissima esposizione, ricca di evocazioni e testimonianze, installazioni, disegni, incisioni, fotografie, dipinti, manifesti, cartoline, corrispondenze, diari, molto materiale che non si può dimenticare.
ascolto e, non so perché, mi vengono in mente soprattutto le immagini della condanna a morte di Cesare Battisti, un reportage fotografico preciso, puntuale, tragico, angosciante, inesorabile.
qualcosa di inesorabile, di folle, di crudele mi coglie ogni volta che leggo o assisto a qualcosa di questa Grande Guerra, qualcosa a cui nessuno voleva partecipare e per cui a milioni sono morti.

« Sentivo delle ondate di follia avvicinarsi e sparire. A tratti, sentivo il cervello sciaguattare nella scatola cranica, come l'acqua agitata in una bottiglia. »

testo di valore civile, testo morale, testo da leggere. 

fonte: nuovateoria.blogspot.it

nell'appartamento in centro


Avevo intenzione di parlare "dell'appartamento in centro", ma poi ripensandoci, credo sia meglio evitare per una questione di eleganza......
In quel periodo si sono consumati incontri d'ogni genere; quotidianamente con donne, amiche, coppie.
Sopratutto quest'ultime,che conoscevo tramite la rivista "fermoposta" e dopo un primo contatto telefonico ci si trovava per un aperitivo e poi....si andava al sodo. Alla fine non c'è molto da raccontare,anche perché le varianti sono sempre le stesse.
Volevo sottolineare che ci ho dato dentro parecchio, cercando di distogliere i miei pensieri dal resto che mi angosciava. Le mie scorribande a Trento, da Miriam e suo marito: fantastici, che ricordo con piacere ed affetto. I raid sul lago di Garda, le puntate al Sesto Senso, al Biblo', le conoscenze e relazioni che poi ne scaturivano....una vita realmente iperattiva....
Con mia moglie che ogni giorno mi cercava, veniva a suonare alla porta, ma io non le aprivo. Mi mandava messaggi postali dentro la cassetta della posta....mi chiedeva con umiltà di parlarne, di poter spiegare che non era come io credevo, che lei mi amava tanto eccc ecc.
Io non volevo sentire ragioni, ero cieco, ferito, umiliato ed incazzato.
Poi però c'erano momenti che quando ero solo con me stesso...pensavo a lei, mi mancava, e avrei voluto ritornare a casa tra le mie cose, le mie abitudini con i miei figli troppo piccoli. Perché io non ne parlerò in questo blog ma ci sono anche loro.
Quante volte durante una discussione, un battibecco che lei stava uscendo quando io poi incazzato,la mandavo a quel paese lei mi rispondeva con un sorrisetto mostrandomi una mano con le corna e la ondeggiava all'altezza del viso poi partiva.
Al suo rientro un paio di ore dopo le chiedevo cosa significasse quel gesto volgare; e poi perché farlo a me che le ho sempre voluto bene e rispettata......
Lei fa le corna a me? Quella sera quando glielo chiesi le mi rispose che l'ha fatto perché era arrabbiata e voleva ferirmi.
Io mi avvicinai e con voce ferma le dissi:" Vedi....i cornuti come me esistonoperché si accoppiano a puttane come te". Lei rimase senza parole.....

Dall'appartamento in centro pensavo a queste cose rivedevo quei flash,e allora si rafforzava il mio desiderio di restare solo di non tornare più a casa.

Ogni sera veniva a farmi visita la proprietaria dell'appartamento  che era una nostra amica ma più di mia moglie che mia.....veniva a vedere se avessi bisogno di qualcosa, mi raccontava dei bambini e di mia moglie che era disperata senza me....e cose del genere, io la azzittivo subito dicendole che non mi interessava. Poi sono convinto, le raccontava cosa facevo io, chi incontravo, come era messa la casa....se c'erano segni di baldoria.....io, mi incapricciai.
Era una donna fisicamente piacevole, plasmata alle intemperie della vita, due gambe sode, un culo alto, due labbra piene.....ma io fino ad allora la vedevo solo come amica..cosa successe poi? Cosa mi spinse ad intraprendere questo volo? Volo che io chiamerò "il volo del Falchetto".

fonte anonima

venerdì 22 maggio 2015

ci risiamo


La rete è stata imbrigliata, blogger sotto scacco.

"- Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito web. Se continui ad utilizzare questo sito per legge (Provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali n. 229/2014) necessitiamo della tua autorizzazione all'uso di tutti i tipi di cookie. ----------------- Ti ringraziamo dato che insieme a noi sopporti l'inutile burocrazia italiana imposta dalla dittatoriale Unione Europea.Ok"

di Jacopo Cioni e Carlo Pompei

Ebbene si, ci stanno riuscendo.
Il 2 giugno 2015 anche in Italia entreranno in vigore i nuovi adempimenti previsti dalla normativa europea sui cookie.

Questo l’articolo sul ilsole24ore
Questa la normativa: GUIDA-COOKIES

La scusa è sempre la stessa, tutelare qualcuno. Con questa scusa le leggi sono riuscite a vincolare di tutto e di più. Leggi sempre più costrittive in tutti i campi. Nel lavoro la burocrazia ha stretto i cappi e strangolato le aziende, nel fiscale gli adempimenti hanno demolito i guadagni sottraendo denaro e tempo. Addirittura sottraendo la vita per la disperazione. Tutto è soffocante, è catena, è controllo. Com’è possibile che qualcuno si consideri ancora libero?

Adesso tocca alla rete, sono anni che parlano di regolamentazione, leggi, controllo. Si sono usati i pedofili (e si useranno ancora) per far credere che la rete è un covo di pervertiti. Si sono usati gli hacker (e si useranno ancora) per far credere che la rete sia un assemblato di terroristi cibernetici. Si sono usate le truffe on line (e si useranno ancora) per far credere che la rete sia un mondo di delinquenti. Si, ci sono gli uni e gli altri e vanno perseguiti, ma le leggi in merito esistono già e non credo che un sito pedo-pornografico si farà problemi per l’esistenza di una normativa di garanzia della privacy.

Perché vogliano avere il controllo? Perché la rete è ancora libera e per quanto bravi è ancora di difficile un controllo certosino, però avendo a disposizione i biscottini….


Ebbene, si userà di nuovo la tutela della privacy, una delle peggiori leggi mai concepite perché aiuta davvero i delinquenti al momento opportuno, ma vincola a miriadi di procedimenti burocratici le persone e le aziende legali che si piegano sotto il rischio di sanzioni pesantissime.

Attraverso questa normativa Europea e ratificata dall’Italia il Sig. Antonello Soro, Presidente dell’ Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, ha messo a punto la rete per la rete. Un provvedimento per : “l’individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie” (229/2014).

Il provvedimento gode del pieno appoggio delle maggiori associazioni quali DMA Italia (http://www.dmaitalia.it/content/index.php), Fedoweb (http://www.fedoweb.it/italian/index.php), IAB Italia (http://www.iab.it), UPA (http://www.upa.it/ita/index.html) e Netcomm (http://www.consorzionetcomm.it).

Queste aziende hanno elaborato un prontuario su tutto quanto occorre sapere circa gli obblighi dei proprietari o amministratori di siti web riguardo ai cookies.

Non basterà chiedere il consenso all’utilizzo dei cookies con un bannerino al primo accesso, ma sembra che si dovrà dotare il sito web di consensi diversi secondo i tipi di cookies utilizzati. Ogni pagina dovrà contenere uno script e un link che possano ricondurre facilmente l’utente ai parametri delle preferenze di profilazione.
Si dovrà inoltre far uso della Privaty Police, normativa già in vigore e che la maggior parte dei blogger fai da te non conosce. La maggioranza dei proprietari di siti web dovranno utilizzare un servizio a pagamento per la soddisfazione taluni. Si ragiona di milioni di euro e relative tasse per rimpinguare le tasche dell’agenzia delle entrate e per la sventura di tutti i piccoli blogger e siti commerciali.

Le multe per chi non si adegua raggiungono i 120 mila euro. Cifre che non scalfiscono i colossi dell’e-comerce cinese, ma che, per molto meno, metterebbero in ginocchio qualsiasi piccola attività dotata di un sito web. Perché, oggi, qualsiasi sito emette cookies, anche all’insaputa dei gestori non troppo avveduti.

Tutto questo però è il meno, la quisquilia.

Le aziende private che emettono “privacy policy” potranno accedere ai siti web o, meglio, ai cookies raccolti, quindi potranno anche assorbire milioni di informazioni, e si sa, l’informazione è potere, specialmente in certe mani.
“Qualcuno” saprà in tempo reale che cosa si scrive, le parole usate e i riferimenti e “qualcuno” saprà chi legge e che cosa?
Si potranno stilare liste di blogger “pericolosi per il sistema”? Blogger che fanno informazione ben diversa da quella dei media di regime?
Si potrà colpire selettivamente con precisione millimetrica, sia con troll professionisti, sia con l’applicazione della legge e la burocrazia, mettendo alle corde piccoli siti web autogestiti che ovviamente non riescono a rispettare tutte le normative burocratiche?

Insomma anche questa è servita…. un pezzetto in meno di libertà mascherata opportunamente da protezione dell’utente.

Quindi sul il sito web www.ilsovranista.it da oggi troverete in alto al vostro primo accesso un consenso da dare all’uso dei “biscotti”… e non è sufficiente di sicuro toccherà adeguarsi o scomparire.

www.ilsovranista.it

fonte: crepanelmuro.blogspot.it

mercoledì 20 maggio 2015

chi ha ucciso Sharon Tate, John Lennon e Michael Jackson

Prima la morte di Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, massacrata in una villa in California. Un crimine costato l’ergastolo all’ambiguo Charles Manson, ritenuto il guru di una setta satanica. Poi la tragica fine di John Lennon, il leader dei Beatles, freddato a colpi di pistola da un fanatico. E infine quella di Michael Jackson, deceduto in circostanze mai del tutto chiarite, dopo un’iniezione praticatagli dal medico personale. Morti clamorose e in qualche modo collegate tra loro, attraverso singolari “coincidenze”. Lo sostiene l’avvocato Gianfranco Carpeoro, studioso di esoterismo e simbologia, massone con alle spalle importanti relazioni internazionali. Nella sua ricostruzione, Carpeoro evoca la figura del celeberrimo produttore musicale Phil Spector, attualmente in carcere per omicidio. E spiega: fu Spector ad allontanare Polanski dalla moglie, organizzandogli un viaggio in Europa. Nel delitto fu incastrato Manson, che era in contatto con Spector. Lo stesso Spector era il produttore dei Beatles, voleva i loro diritti ma Lennon si oppose e lo cacciò. Da allora, tra Spector e Lennon fu guerra. Poi i diritti vennero acquistati da Michael Jackson, a cui proprio Spector aveva fornito il medico che gli fu accanto nelle ultime ore, causandone il decesso.
Intervistato da “Forme d’onda”, trasmissione radio su web che si occupa di misteri irrisolti, Carpeoro si dice convinto che Phil Spector, di recente al centro di una scomoda ricostruzione cinematografica interpretata da Al Pacino, sia al crocevia Al Pacino nei panni di Phil Spectordi tanti delitti eccellenti. «Spector è stato un satanista», sostiene Carpeoro, «nonché un produttore musicale straordinario». Il suo carisma eccentrico e misterioso avrebbe però spinto molte star – da Brian Ferry a David Bowie, da Freddy Mercury a Elton John – a declinare le sue offerte di collaborazione. Inventore della tecnica del “Wall of Sound”, Spector fu pioniere del suono dei gruppi femminili degli anni Sessanta come le Crystals e le Ronettes, e realizzò più di 25 singoli da classifica solo tra il 1960 e il 1965. Più tardi lavorò con Tina Turner e i Ramones, collaborò alla realizzazione di “Let it be” dei Beatles e al “Concert for Bangla Desh” di George Harrison, rispettivamente vincitori di Oscar e Grammy.
Phil Spector conosceva anche Charles Manson, l’ex giovane sbandato che – tra un arresto e l’altro – sperava di diventare una rockstar. «Attraverso un altro produttore – aggiunge Carpeoro – Spector gli aveva promesso di aiutarlo a coronare il suo sogno». Poi, qualcuno ha convinto Manson a raggiungere la villa di Los Angeles, lasciando tracce della sua presenza, poco dopo la strage costata la vita a Sharon Tate. Lo stesso Spector, continua Carpeoro, «aveva organizzato il viaggio in Europa di Polanski, impegnato col film “Rosemary’s Baby”», che racconta di un “patto col diavolo” stipulato per avere successo: «In realtà era un film ispirato proprio alla storia di Spector, che aveva capito tutto e aveva deciso di fargliela pagare». La moglie del regista, l’attrice Sharon Tate, fu massacrata a coltellate la sera dell’8 agosto 1969 insieme ad altre quattro persone, secondo la polizia da membri della “Charles Manson’s Family”, il gruppo di esaltati che circondava il guru. Sul posto furono rilevate le impronte dello stesso Manson, arrestato e condannato a morte (pena poi commutata in ergastolo, con l’abrogazione della pena capitale in California). Ipotesi: è come se a Manson fosse stato chiesto un sacrificio temporaneo, per depistare le indagini, in cambio del futuro aiuto per la sua ipotetica carriera musicale. Secondo Carpeoro, una volta in carcere, completamente abbandonato a se stesso, Manson intuì probabilmente di essere finito in trappola. «Eppure non parlò mai: pur dichiarandosi innocente, finora si è ben guardato dall’accusare qualcuno. Poteva difendersi e uscirne, ma non ha parlato. Il nome di Spector non l’ha mai fatto». Un suo avvocato fu ucciso? «Forse, Manson gli aveva raccontato la verità. Poi, vista la fine che ha fatto il legale, si sarà convinto a tenere la bocca chiusa: sulla ricostruzione di quella notte non ha mai detto nulla di quello che sa».
Dal mancato musicista Manson, sepolto vivo in una cella (per la giustizia americana è lui il colpevole della morte di Sharon Tate) ad una delle più famose popstar del secolo, John Lennon. «I Beatles erano in crisi, da quando Lennon e Yoko Ono avevano preso ad abusare dell’Lsd, che veniva fornita loro da Spector», dichiara Carpeoro. «Le cose non facevano che peggiorare da quando, nel gruppo, era comparso il produttore: decisero di liquidarlo, dopo il duro scontro finale che proprio John Lennon ebbe con lui, anche perché Spector pretendeva di acquisire i diritti delle loro canzoni». Una decina d’anni dopo, Lennon è stato ucciso a colpi di pistola (l’8 dicembre 1980) all’ingresso della sua casa di Manhattan. L’omicida, Mark David Chapman, appena tre ore dopo il fermo rilasciò una dichiarazione delirante, nella quale citava il protagonista del Michael Jackson“Giovane Holden”, il capolavoro di Salinger, e il demonio. «Sono sicuro – disse – che una grossa parte di me sia Holden Caulfield, il resto di me dev’essere il diavolo».
Fu sempre Spector, aggiunge Carpeoro, a introdurre a Hollywood il dottor Conrad Murray, ora condannato a 4 anni di carcere per “omicidio involontario” dopo le cure praticate al cantante la sera in cui morì, il 25 giugno 2009. «Michael Jackson era entrato nella massoneria di potere degli Stati Uniti, attraverso Quincy Jones», rivela Carpeoro, «ma dopo un po’ si era allontanato da quel mondo, da cui si sentiva sfruttato come strumento di consenso». Il cantante «aveva cominciato a mettersi di traverso lanciando segnali precisi, come la canzone “They don’t care about us”, la denuncia delle incredibili ingiustizie del sistema carcerario americano e anche allusioni all’11 Settembre». Jackson, inoltre, si era rifiutato di cedere i diritti sui brani dei Beatles, che aveva acquisito dopo lo scioglimento del gruppo inglese. E’ noto che Spector, quei diritti, li avrebbe voluti per sé, al punto da litigare con John Lennon. Oggi, Phil Spector, duramente provato dal carcere (è stato condannato nel 2009 per la morte della modella e attrice statunitense Lana Clarkson) avrebbe perso la facoltà di parola. Muto, come Charles Manson, in prigione ormai da decenni. Tragedie a catena, dalle quali alla fine non si salva nessuno: «E’ il tipico esito del satanismo», conclude Carpeoro, «che travolge chiunque si illuda di stringere patti con chissà chi, basandosi su qualcosa che in realtà non esiste. Si finisce sempre col fare soltanto del male, agli altri e alla fine anche a se stessi».

fonte: www.libreidee.org

mercoledì 13 maggio 2015

scheletri nell'armadio



Io credo che ogni coppia,abbia i suoi scheletri nell'armadio.
Quasi tutti e due componenti di una coppia hanno avuto, continuano ad avere, ed avranno rapporti extraconiugali di vario tipo (almeno le persone sane), non sto ad elencare le ragioni varie per le quali lo fanno, che sono molteplici.....ma succede! È insito nell'essere umano conoscere, provare, essere attratti, trasgredire, tradire, godere!
E brutto essere "traditi" da un partner, si prova dolore, fastidio, malessere.
Quando la cosa si protrae nel tempo e tu sai con certezza che tua moglie si incontra, bacia, accarezza, stringe un altro uomo che lui l'adopera, magari con sapienza e abilità, le fa perdere l'equilibrio delle cose....e lei si fonde in lui con orgasmi intensi, lo succhia lo prende nella sua bocca,lo fa entrare in profondità nella sua fica, ne assaggia il suo seme ne misura la quantità; il donargli il culo, farlo scopare senza reticenze dandosi totalmente.......e poi,ansimanti, tutti sudati si baciano e sorridono......
Alla lunga, questo pensiero, questa realtà piano piano va sfumando, unendosi ad un sottile sentimento di piacere, di desiderio. Le due cose si fondono in un misto di piacere-dolore intenso.
Poi succede che ti ecciti enormemente sapere che lei va a farsi chiavare. Io vorrei che lei me ne parlasse, che condividesse le sue storie, farle vivere anche a me, formare una coppia con amico-amante, goderne insieme di ogni esperienza,invece che continuare a fare le cose di nascosto e poi negare ogni evidenza.
L'ho desiderato tanto,ma non sono mai stato preso in considerazione.
Al mio invito di fare le cose serenamente, di giocare insieme, in tre, oppure con una coppia
Di vivere le nostre passioni allo scoperto, tra noi, con complicità con amore lei secca mi ha risposto:
"Certe porcate io non le faccio, non mi piacciono"
"Ma allora perché fai la troia con gli altri? Ti fai chiavare, fai pompini, lo prendi in culo e mi dici che non fai le porcate...."

Poi le cose si sono evolute.....

fonte anonima

cieli artificiali a stelle e strisce





di Gianni Lannes

Oggi all’alba la giornata si preannunciava bella: cielo limpido, azzurro e terso come non mai, punteggiato da nuvole primaverili; aria fresca e frizzante. Sono uscito per correre in riva al mare. E’ spuntato il sole brillante e pieno di vita. Troppo bello per essere vero, infatti l’idillio è durato solo qualche istante. E’ subito iniziata la criminale attività aerea di numerosi velivoli che nel giro di qualche ora hanno ridotto il cielo ad una massa velata e grigiastra che non  lascia filtrare la luce. L’aria in compenso è quasi irrespirabile e le rondini marine hanno smesso di volare. Sono rientrato. Ora dalla finestra del mio studio osservo ad occhio nudo un andirivieni a bassa quota di velivoli che spruzzano scie nel cielo fino ad offuscarlo. Questi vettori alati girano in tondo e a spirale in direzione sud-nord. La gente non ci fa caso. Chi scruta più l’orizzonte? Figuriamoci il cielo. Da 30 anni fotografo il mondo, ed esperimenti di tal genere in Europa, prima del 2002 non li avevo mai visti. Avessi il dito di Dio non ci penserei un attimo a disintegrare questi maledetti assassini volanti, militari in divisa d'ordinanza o in doppiopetto istituzionale che hanno fatto impazzire il clima e ci avvelenano. 

Gli ufficiali e i sottufficiali dell'aeronautica militare italiana - che ben conosco da decenni - sono in gran parte dei codardi, complici di questo genocidio, ossequienti, silenti ed omertosi, subordinati ai superiori della NATO. In loro non c'è più alcun barlume di umanità. Qualcuno privatamente confessa a denti stretti, ma non hanno il coraggio civile di difendere neanche i propri figli, per quanto sono inquadrati in carriera e lobotomizzati.

Dalla disamina della copiosa documentazione ufficiale del governo United States of America e delle varie università cooptate, le chemtrails non sono scie di condensazione, bensì emissioni nebulizzate di materiali eterogenei che vengono sparati in aria da appositi ugelli posti sulle ali e gli impennaggi di coda di questi tanker. Se ci sono polveri microscopiche esse cadranno, in ore o giorni, al suolo inquinando aria terra, acqua e anche quel che mangiamo o comunque ingeriamo. Se ci sono batteri, virus e particelle organiche pure essi cadranno, magari trasportati dal vento o dalla pioggia, anche a distanze di svariati chilometri dai punti di emissione. In altri termini, sono un artificio. Intanto la parola stessa (un neologismo inventato dall’aviazione militare USA) lo dice: chem, prefisso, sta per chimico, trailsta per scia. Il con viene escluso, proprio perché sta per condensazione che non c'entra nulla.

tratto dalla rivista negazionista Focus


Ma, come qualcuno ha osservato giustamente, se l’aeronautica militare tricolore controlla tutto il santo giorno e notte i cieli nazionali sotto l’egida della NATO, se tutti devono avere piani di volo (tranne casi particolari), se ci sono regole da seguire, come è possibile che ci siano aerei senza contrassegni che effettuano la dispersione di aerosol sui centri abitati? Com'è possibile che volino indisturbati, anche in coppia o in formazione, rilasciando aerosol? Come accade che si sovrappongano numerose scie in pochi minuti e diano luogo a luminescenti formazioni nuvolose, spesso in prossimità di nuvole normali, quasi a voler inseminare le nubi naturali? Perché varie interrogazioni parlamentari non hanno avuto risposta o reconti menzogneri, evasivi e fuorvianti? Questi aerei volano a quote di solo 2 mila metri o addirittura sotto, vengono visti molto bene da chi osserva da terra. Quindi basta una buona vista o un binocolo, oppure una videocamera o una macchina fotografica per inquadrarli. 

Nel caso delle chemtrails pubbliche c'è solo il fatto che sono condotte con programmi  occulti, sono circondate da disinformazione e omertà e sono attuate con mezzi militari. Tutto come da copione e avviene anche in altri campi, non credete? Però in quel caso non dicono nulla, tanto le scie le vediamo sempre e l'aumento del traffico aereo giustifica anche l'affollamento delle scie, che è quel che dicono per stornare l'attenzione. Le condensazioni hanno carattere di continuità, invece le scie che vediamo in tanti sono segmentate, spezzate a volte, come se avessero esaurito il primo container di polveri e subito dopo premessero il pulsante per aprire il secondo container. Vale a dire, la condensazione delle scie di un aereo non può, nelle stesse circostanze fisiche apparire come le vedevo più volte. E' da decenni che si parla di usare sostanze chimiche per produrre la pioggia artificiale, quindi non c'è nessun tabù e nessun mistero, le scie chimiche esistono davvero, e chi non lo sapeva è proprio ignorante. Andando a ritroso si trovano esperimenti degli USA e di altre nazioni sul tempo atmosferico, tutte realizzate con aerei.

Se neghiamo anche quel che osserviamo allora siamo senza speranza.
Un gruppo di onorevoli pentastelluti - appena dopo l’insediamento - mi ha chiesto un incontro riservato per avere informazioni. Quando, ho detto loro delle scie chimiche, sono letteralmente caduti dalle nuvole. E infatti, a tutt’oggi non hanno presentato alcun atto parlamentare in materia. Non occorre la scienza infusa o esperti assoldati, per capire come ci stanno massacrando. Non siamo cavie, ma dimostriamo con i fatti di esseri umani. 

La conoscenza serve all'azione per il bene comune.


RIFERIMENTI:


fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

scie chimiche: costi e modalità di irrorazione su milioni di cavie umane!


 
fonte: IO DONNA, settimanale del Corriere della Sera, 30 settembre 2006, numero 40


di Gianni Lannes

 A gentile richiesta e a beneficio di quelli che non usano il motore di ricerca su questo diario internautico, ri-pubblico quanto scritto in passato. Già nel 2006 il professor Guido Visconti, docente di Fisica dell'Atmosfera all'università dell'Aquila, monitorava in Italia l'inquinamento chimico scaricato nell'aria. Ogni giorno il governo Renzi sperpera ben 20 milioni di euro (denaro pubblico) per finanziare l'aerosolchemioterapia bellica. Discorso a parte, la pioggia di rottami radioattivi dallo Spazio, a seguito di sperimentazioni militari.

Il Sun Radiation Management (SRM) è un programma progettato per saturare il cielo con aerosol riflettenti dispersi attraverso l'uso di aerei a reazione opportunamente modificati. Ecco una relazione dettagliata dell’università di Calgary - che lavora per il governo degli Stati Uniti d’America - su come metterlo in pratica con relativi costi. Date anche un'occhiata alla propaganda del video governativo di Washington. L'Europa, dalla Germania all'Italia, è stata trasformata dai cosiddetti "alleati" in una gigantesca camera a gas.  

La troposfera è la fascia sferoidale aeriforme dell'atmosfera che si trova a diretto contatto con la superficie terrestre. In essa è concentrato  quasi tutto il vapore acqueo dell'atmosfera. È lo strato dove avvengono la maggior parte dei fenomeni di carattere meteorologico, causati dalla circolazione delle masse d'aria e che danno vita ai venti, alle nuvole e alle precipitazioni atmosferiche.

Navighi su Internet alla ricerca del volo più economico? Vuoi soggiornare in luoghi caldi d’inverno e freschi d’estate? Ti interessa una conferenza sul futuro della Terra? Allora, scopri da te qual è l’autentico prezzo del viaggio aereo che vuoi fare: il modo più rapido per non rinunciare alle comodità è precludere un futuro all’umanità. Ben Mattews, ingegnere ambientale e ricercatore dell’Istituto di astronomia e geofisica dell’università belga di Louvain ha creato il sito “scegli clima” (www.chooseclimate.org). Come funziona? «Due clic su una mappa, e un apposito modello di calcolo, il Java Climate Model, consente di scoprire all’istante il nostro contributo individuale, per il tragitto indicato, all’effetto serra. Basta qualche migliaio di chilometri sulle nuvole per produrre più anidride carbonica di dieci contadini del Bangladesh in un anno di vita». Il modello scientifico fornisce altre notizie: quanto kerosene occorre per ogni viaggiatore; quanto costerebbe un biglietto se nel prezzo fossero incluse le tasse; quanta parte del totale delle nostre emissioni sostenibili di anidride carbonica consumiamo con un determinato percorso aereo.


fonte: D - La Repubblica delle donne, 20 novembre 2004



Banca del clima. In un tragitto Roma-Londra e ritorno, esauriamo quasi completamente il nostro diritto alle emissioni per un intero anno. I velivoli vanno a kerosene, un carburante di origine fossile. Spiegano Guy Dauncey e Patrick Mazza: «Gli aerei commerciali generano 700 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Rilasciano ossidi di azoto direttamente nella troposfera (la parte inferiore dell’atmosfera, sede dei fenomeni metereologici): qui si ossidano nell’ozono troposferico che, a quell’altezza, funziona come potente gas serra. Provocano dense scie di vapore acqueo che, portando alla formazione di cirri, bloccano il calore all’interno dell’atmosfera». Così, secondo i calcoli di Paul Wennberg del California Institute of Technology, «il trasporto aereo arriva a incidere per un 10 per cento sul totale dell’effetto serra».  

Insostenibilità. I negazionisti delle scie chimiche, sostengono - nella loro prezzolata follia - addirittura che che tutti gli aerei scaricano soltanto vapore acqueo.  «L’aereo inquina molto di più di un treno», ha dimostrato uno studio sul tragitto Roma-Milano dell’Istituto Ambiente Italia. Secondo dati Ocse «Il traffico civile è aumentato del 7 per cento l’anno dal 1988 ad oggi. Ogni anno si spostano sulle nuvole circa 30 milioni di tonnellate di merci». E se continua l’attuale tasso di crescita di passeggeri per chilometro, «nel 2020 gli aerei consumeranno il 250 per cento di combustibile in più rispetto ad ora». Il traffico aereo è di gran lunga la fonte di emissioni di gas serra che cresce più in fretta. E’ un comparto industriale escluso dai controlli e dai vincoli di Kyoto, eppure in un volo andata e ritorno Parigi-New York è come se ogni passeggero scaricasse nell’aria 2 tonnellate di anidride carbonica. Quanta ne viene emessa per assicurarci l’elettricità di un anno. «La Commissione europea sta sviluppando uno studio ambientale, economico e sociale, consultando tutti gli operatori del settore, per includere anche l’aviazione civile nella strategia di riduzione dei gas serra» attesta Jos Delbeke, capo della direzione ambiente Ue. «L’aviazione è il comparto a più rapida crescita fra quelli che concorrono ad alterare il clima - spiega Niels Ladegoged, un dirigente ambientale della Commissione Ue - Dal ’90 ad oggi le sue emissioni sono aumentate di oltre il 70 per cento e le previsioni indicano un trend in ascesa per i prossimi anni». Volare inquina anche chi vive a terra: non solo con il monossido di carbonio, le polveri totali sospese e le nano particelle più insidiose dell’aerosol, ma soprattutto con il rumore. Insomma, l’effetto serra da aviazione civile potrebbe triplicare entro il 2050 rispetto ai dati del 1990. E se i biglietti aerei costano poco, è a causa di due anomalie. La prima: mentre la benzina è pesantemente tassata, il kerosene è esentasse ovunque nel mondo. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), organismo tecnico dell’Onu che si occupa di effetto serra, dedicò nel 1999 il suo primo studio di settore proprio all’impatto dell’aviazione civile. Scatenando le ire del business aereo e petrolifero, il rapporto suggerì di «adottare politiche di sostituzione con altri mezzi di trasporto» e «disincentivare l’uso disinvolto del trasporto aereo con tasse o prelievi ambientali e con il commercio dei diritti di emissione». Non se ne fece nulla. Ed ecco l’altra singolarità: la fonte di emissioni di gas serra più rapida della terra è rimasta fuori dal Protocollo di Kyoto (1997) sulle riduzioni obbligatorie di gas. La comunità internazionale non si è accordata su dove sistemare il rilascio di CO2 per i voli internazionali. 

Il governo inglese, unico in Europa, si è dato (Libro bianco sull’energia) entro il 2050 l’obiettivo di ridurre del 60 per cento rispetto al 1990 le emissioni, per rispondere all’obiettivo di salvezza climatica indicato dall’Ipcc. «Ma perché mai gli altri settori economici dovrebbero accettare un costoso taglio di emissioni, mentre il comparto aereo avrebbe il permesso di triplicare il contributo al cambiamento climatico fra il 1990 e il 2050? Non includere gli aerei significa non poter raggiungere questo obiettivo di riduzione globale» ha denunciato la Sustainable Development Commission (Sdc) in un rapporto datato 2005. Nominata dal governo britannico si è opposta al Dipartimento governativo del trasporto aereo che, nel dicembre 2003, ha pubblicato il Libro bianco sul futuro degli aerei (Atwp).  

Ricetta Usa - Nel 1958 il futuro presidente americano Lyndon Johnson aveva promesso: «Dallo spazio riusciremo a controllare il clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare rotta alla corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati». E così è stato. Tanta capacità visionaria non finì inutilizzata, e gli Stati Uniti si ritrovarono durante la guerra del Vietnam a seminare le nuvole dell´Indocina per allungare la stagione dei monsoni e trasformare in un pantano il sentiero di Ho Chi Minh. La vicenda è stata ricostruita tra gli altri da Kristine Harper dell´Università dello Utah in un articolo pubblicato su Endeavour: «L´operazione aveva il nome in codice Popeye. Durante gli esperimenti, accadde però che la vicina India si ritrovò in una condizione di siccità per due anni di seguito, perché le piogge monsoniche lì non si erano presentate». 

Un discorso fondamentale meritano gli aerei militari: una stima per difetto paragona l’inquinamento di ogni velivolo a 500 auto non catalizzate. Nel 2003, durante il conflitto Usa-Iraq, i ciclisti della Critical Mass torinese, con gli scienziati della Società metereologica italiana, hanno calcolato quanto contribuisce all’effetto serra una guerra aerea. Base per le stime è stata quella del Golfo, 1991. Si è partiti dalla considerazione che un aereo da caccia tipo F-15E Strike Eagle o F16 Falcon consuma circa 16.200 litri/ora; un bombardiere B52, 12,000 litri/ora; un elicottero da combattimento tipo AH64 Apache, 500 litri/ora. Su queste basi, si è calcolato che un mese di guerra soprattutto aerea porti l’emissione di 3,38 milioni di tonnellate di CO2: l’equivalente dell’effetto serra totale provocato in un anno da una città di 310 mila abitanti. 

Altro fenomeno ignoto alle masse popolari, ma anche a numerosi addetti ai lavori: le scie chimiche a scopo bellico (chemtrails) che rendono il cielo lattiginoso, irrorando l’atmosfera con sostanze pericolose (alluminio, bario, piombo) dalla metà degli anni ’90, anche in tempo di pace (apparente). Finora le risposte del governo italiota sono state nebulose. Si pensava che difficilmente l´uomo avrebbe imparato a giocare con il tempo meteorologico ammaestrando la piogge, movimentando gli uragani, sciogliendo le nebbie, dirigendo la grandine, aprendo squarci di sole fra le nuvole o addirittura creando tempeste per sfruttarle per finalità belliche o commerciali. Ma da decenni, nell’indifferenza generale e nel negazionismo più collaudato, pericoli ed avvisaglie non mancano. La ricetta è stata fabbricata negli Stati Uniti d’America fin dal 1946 e poi perfezionata nel segreto più ferreo, a cui sono tenuti anche i generali italiani in pensione - che hanno giurato fedeltà alla Nato – e si dilettano ad interpretare la parte delle pedine antisistema. Un passo indietro. Fu lo scienziato Bernard Vonnegut ad avere l´idea di spargere argento nelle nuvole per favorire l´aggregazione delle particelle d´acqua attorno a "semi" fatti di atomi di ioduro, provocando la caduta delle gocce per forza di gravità. Le tecniche di manipolazione del tempo sono state volutamente bollate - per salvare le apparenze - dalle linee guida dell´Organizzazione meteorologica mondiale come “di efficacia assai dubbia”, ma che continuano e essere sperimentate in 40 paesi del mondo, Usa, Israele e Cina in testa. E che ne dite del tornado artificiale inventato dall’ingegnere canadese Louis Michaud? La potenza di un uragano contiene l´energia spesa in un anno dall´intero genere umano.

 riferimenti:












fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it