le campagne abbandonate tornano a produrre
Un articolo interessante per il nuovo approccio e modo di fare agricoltura, con prospettive di mercato e Business, esplorare su connotu , produzioni che nel passato hanno dato grandi soddisfazioni, per lavoro ed economia nel territorio rurale.
Sa Defenza
«Ho cercato in passato di andarmene dalla Sardegna e ora non me ne voglio andare più». Francesco Peru, 35 anni, originario di Valledoria, in provincia di Sassari, il lavoro se l’è trovato da sé.
Dopo la laurea in scienze della comunicazione e giornalismo le opportunità di scrivere si riducevano anno dopo anno e così è ripartito dalla terra, dall’appezzamento incolto di famiglia che si affaccia sul mare, nella valle del fiume Coghinas, e si è messo a coltivare la cannabis sativa.
Quando Francesco ha spiegato a suo padre l’impresa, lui, pensionato che al massimo aveva coltivato pomodori e carciofi per l’industria conserviera sarda, si è messo a ridere, poi gli ha detto: «I terreni sono fermi, vedi tu».
Allora si è messo in società con un amico Pier Francesco Oppo, 36 anni, anche lui una laurea in scienze della comunicazione inutilizzata, e hanno contattato e poi aderito ad AssoCanapa Sardegna, una aps che coltiva il sogno di trasformare la cannabis nel nuovo business ecosostenibile della Sardegna.
Si tratta di una varietà di sementi selezionate di Cannabis sativa che hanno un quantitativo di thc inferiore allo 0,2%. «E’ un modo nuovo di interpretare la campagna -spiega Francesco – Quanto abbiamo investito? Considerato che un ettaro e mezzo di terreno ce l’avevamo già abbiamo speso 1200 euro, 600 euro a testa». Hanno comprato 60 chili di semi a dicembre da Assocanapa che è un rivenditore autorizzato.
La prima trebbiatura è finita il primo settembre scorso. Era un semplice test per verificare le potenzialità e la rendita del terreno con il minimo dell’investimento economico grazie alla tecnica dell’aridocultura che prevede lo sviluppo della pianta senza irrigazione, ideale per campi marginali, dove non piove molto e incolti, spesso abbandonati come succede in Sardegna a causa del fallimento di numerose aziende agricole.
Ma come sono riusciti Francesco e il suo socio a convertire le competenze umanistiche acquisite dopo anni di università in attitudini agricole? «In campagna ci ho lavorato da ragazzo, come bracciante - racconta - L’esperienza agricola più alta è stata probabilmente il laboratorio dei fagioli nel cotone inzuppato alle elementari». Ma la verità è che Francesco cercava un’occupazione stabile e ora per lui questa è un’opportunità molto valida.
Gli sviluppi di queste coltivazioni sono molteplici e l’Assocanapa Sardegna sta cercando di estendere l’esperienza di Valledoria altrove. Le sperimentazioni sono partite già da tempo con coltivazioni in 15 terreni, pari a circa 27 ettari, sparsi in tutta la Sardegna, da Sassari a Cagliari. Allo stato attuale ci lavorano una ventina di aziende agricole. Ma il prossimo anno questi numeri potrebbero triplicare con un centinaio di ettari dedicati alla coltivazione della canapa e allo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare.
Fonte tratta dal sito .
fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it
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