CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

sabato 30 gennaio 2016

Usa, elezioni e soldi: chi si compra il futuro presidente

Chi più spende, meno spende. Il totale farà 5 miliardi di dollari, e in palio c’è la Casa Bianca. A chi dovrà dire grazie, portafoglio alla mano, il futuro presidente? Per puntare sul cavallo vincente non si bada a spese: a questo punto della gara siamo già a quota 25 milioni di dollari, cioè 5 volte l’importo versato, nello stesso periodo, durante il ciclo elettorale del 2012. A fare i conti in tasca ai candidati è Jake Anderson, quando mancano dieci mesi al traguardo, fissato per l’8 novembre 2016. Se il denaro è (quasi) tutto, nelle presidenziali Usa, è saldamente al comando Jeb Bush con oltre 114 milioni finora raccolti. Staccatissima Hillary Clinton, a quota 45 milioni, eppure data per super-favorita nonostante l’enorme divario di budget. Un’incognita assoluta è rappresentata da Donald Trump: dichiara che spenderà 100 milioni ma tutti suoi, senza richiedere un dollaro né ai cittadini né alle lobby che scommettono (e investono) sui concorrenti. Nelle immediate retrovie, intanto, tra i repubblicani si fanno largo Marco Rubio e Ted Cruz, con 30 milioni di dollari raccolti, seguiti dal democratico Bernie Sanders (26) e dal repubblicano Ben Carson (20). A seguire, altri 5 candidati, con un bilancio molto inferiore (tra il milione e mezzo e gli 11 milioni di dollari, per ora). Chi vincerà, il candidato migliore o quello più foraggiato? In un’analisi pubblicata da “The AntiMedia” e tradotta da “Come Don Chisciotte”, Anderson denuncia la pratica dilagante del ricorso ai “Super-Pac”, i nuovissimi “comitati di azione politica” costituiti da singoli, aziende e cartelli, con capacità di spesa Steven Spielberg, finanziatore della Clintonpraticamente illimitata e assolutamente non-trasparente: il candidato non è tenuto a tracciare pubblicamente il denaro ricevuto. «Inutile dire che si tratta di un’elezione in cui la maggior parte dei candidati sono alla ricerca di sostegno da parte dei donatori ricchi invece che dai cittadini che sarebbero chiamati a rappresentare», scrive Anderson. «Ci si sorprenderà nello scoprire chi è stato a donare soldi per il vostro candidato, e come tale contributo possa influenzare le posizioni politiche future». Guida la classifica Jeb Bush, che i sondaggi danno in calo perché “troppo moderato” per gli elettori repubblicani. L’ultimo rampollo della famigerata dinastia presidenziale super-guerrafondaia ha incassato 161 milioni di dollari dalla Golman Sachs, 65 da Neuberger Berman Llc, quasi 44 da Bank of America, 41,5 da Citigroup e quasi 40 da Tenet Healthcare. Secondo i reporter investigativi della Florida, per sostenere Jeb Bush si stanno attivando «signori texani del petrolio, banchieri d’investimento di New York, titolari di aziende sanitarie di Miami e perfino tre ex ambasciatori – due dei quali hanno servito sotto il fratello, l’ex presidente George W. Bush». Totale, 25 contributi da 1 milione di dollari ciascuno. Tre milioni invece sono arrivati da Mike Fernandez, miliardario cubano-americano fondatore di Coral Gables Mbf Healthcare Partners. Poi c’è Hushang Ansary, ambasciatore iraniano negli Stati Uniti dal 1967 al 1969, quindi Richard Kinder, boss della società di oleodotti e gasdotti Kinder Morgan. E Alfred Hoffman, ambasciatore statunitense in Portogallo dal 2005 al 2007, fondatore in Florida della società immobiliare Wci Community. Quindi NextEra Energy, società madre della Florida Power & Light, che Jeb Bush e la Clintonfornisce il servizio elettrico a quasi la metà dello Stato. E Julian Robertson Jr., di New York, manager di fondi d’investimento (patrimonio personale di 3,4 miliardi, «ha fatto la sua fortuna investendo in campi da golf e vigneti in Nuova Zelanda»). A parte il corposo sostegno a Jeb, Wall Street pare schierata massicciamente dalla parte di Hillary, finora sempre sostenuta da Citigroup, Goldman Sachs, Dla Piper, Jp Morgan e Morgan Stanley. «Molti dicono che tali alleanze irrevocabilmente la incatenino a suddette istituzioni, rendendola incapace di regnare sopra la corruzione finanziaria di Wall Street», scrive Anderson. Tra gli attuali finanziatori figurano anche Morgan & Morgan, Sullivan & Cromwell, Akin, Gump, Yale University, Latham & Watkins. «E’ anche importante sottolineare che lo studio legale lobbista Akin, Gump, Strauss, Hauer & Feld, che impiega molti dipendenti di Hillary, ha preso le donazioni da due dei più grandi imprenditori delle carceri private, Corrections Corporation of America e Geo Group, con tasse incluse, per un totale di quasi 300.000 dollari». Si chiama “Priority Usa Action” il nuovissimo “Super-Pac” creato per sostenere la Clinton: 25 milioni di dollari in soli tre mesi. I più importanti super-donatori Pac sono George Soros e Steven Spielberg, ma la lista comprende 31 singoli donatori che hanno contribuito più di 200.000 dollari ciascuno. I progressisti contestano alla Clinton il ricorso ai miliardari, ma i sostenitori replicano che non c’è altra strada. Di recente, Hillary ha fatto notizia «abbracciando una tattica per rivelare pubblicamente – cosa che la nuova legge non richiede – i grandi donatori aziendali». Il terzo incomodo, Donald Trump, fa gara a sé: ha ribadito che sarà l’unico finanziatore della sua campagna elettorale e non accetterà donazioni. Secondo “Forbes”, il suo patrimonio ammonta a 4,5 miliardi. Trump assicura che si priverà di 100 milioni per auto-finanziarsi la campagna. Dovrà vedersela innanzitutto col super-finanziato Jeb Bush e gli altri due grandi sfidanti delle primarie, Marco Rubio e Ted Cruz, i cui cognomi ammiccano direttamente all’elettorato “latino”. Sostenuto dai “cubani”, Rubio ha finora raccolto quasi 32 milioni di dollari. Deve ringraziare Goldman Sachs, Steward Health Care, Titan Farms, Florida Cristalli e Oracle. Tra i supporter anche il miliardario Norman Braman e Laura Perlmutter, moglie di Isacco Perlmutter, Ceo di Marvel Entertainment. «La campagna gestita da Rubio è anche dotata di una notevole quantità di “denaro oscuro”», racconta Anderson. «La fonte è una norma su fondi senza scopo di lucro denominata Soluzioni Progettuali Conservatrici, che Marco Rubioha raccolto 15,8 milioni di dollari. Il no-profit, che naturalmente non è tenuto a rivelare i suoi donatori, ha lanciato una massiccia campagna pubblicitaria per attaccare l’accordo coll’Iran del presidente Obama». Altro outsider temibile, anche Ted Cruz ha contestato a Obama l’accordo con l’Iran. In più, si batte per tagliare i fondi a “Planned Parenthood”, i pro-abortisti ufficiali. Tra i suoi sponsor figurano la banca nazionale Woodforest, Morgan Lewis Llp, poi Gibson, Dunn & Crutcher, Pachulski e Stang, la Jennmar Corporation. «La campagna di Ted Cruz ha in realtà quattro “Super-Pac”, tutti finanziati da Robert Mercer, un magnate di Long Island (fondi d’investimento), negazionista del cambiamento climatico», spiega Anderson. «Insieme, hanno raccolto 31 milioni nelle prime quattro settimane della sua campagna». Hanno contribuito la rete politica dei fratelli Koch nonché i miliardari Farris e Dan Wilks, che devono la loro ricchezza al boom del fracking in Texas. Si rivolge invece agli elettori afroamericani il neurochirurgo Ben Carson, l’uomo nuovo dei repubblicani: «Ha sorpreso tutti suggerendo che se George W. Bush avesse I fratelli Koch, a capo dell'omonimo colosso industrialeiniziato un abbandono del petrolio sulla scia dell’11 Settembre, prendendo l’iniziativa diplomatica piuttosto che quella degli attacchi militari, la nazione poteva essersi evitata una guerra incredibilmente costosa contro il terrore». Con i suoi numeri da sondaggio in aumento, scrive Anderson, molti esperti si chiedono ora se Carson possa essere sfruttato come vicepresidente (di Jeb Bush, ovviamente). Carson è sostenuto da Coca-Cola, West Coast Venture Capital, Trailiner Corp, Ankom Tecnologia, Jea Senior Living. Il “dark money” proviene da “OneVote”, un “Super-Pac” guidato dallo stratega repubblicano Andy Yates, e da un altro cartello, “Run Ben Run”. Recentemente, Carson «ha raddoppiato la retorica anti-musulmana, che sembra aver portato le sue cifre raccolte ancora più in alto, innalzandole a 20 milioni in questo trimestre». Zero trasparenza sui fondi, ma non mancano informazioni indicative: pare che l’84% dei finanziamenti provenga da una folla di micro-donatori, assegni sotto i 500 dollari. Molto differenziato – ed estramamente “etico”, se paragonato agli altri – è il finanziamento di Bernie Sanders, l’unico democratico finora sceso in campo contro la Clinton. Socialista, capace di infiammare i progressisti, è finanziato quasi solo da sindacati, lavoratori, associazioni di categoria. Gli scettici temono che, come Obama, non avrebbe i muscoli necessari a opporsi al vero potere, Wall Street e il complesso militare-industriale. Oltre al libertario indipendente Rand Paul, con appena 3 milioni di dollari in tasca (e quindi ritenuto in procinto di abbandonare la gara), nelle retrovie repubblicane si muovo candidati minori, ancora in corsa, come Chris Christie, data all’1% nei sondaggi eppure forte di un budget di 11 milioni di dollari. Tra i suoi sostenitori figura la Winecup-Gamble, società del Nevada di proprietà dell’ex Ceo di Reebok, Paul Fireman, che ha dato al gruppo un milione di dollari. «Fireman, che vive vicino Boston, prevede un fantasmagorico profitto di 4,6 miliardi dai casinò a Jersey City se gli elettori dello Stato approveranno un emendamento costituzionale per permettere il gioco d’azzardo anche fuori Atlantic City». Altri supporter di Chris Christie sono Stephen Wynn, magnate dei casinò di Las Vegas, Steve Cohen (maganer di hedge funds), l’imperatrice del wrestlig Linda McMahon e la numero uno di Hewlett-Packard, Meg Whitman. Stesso budget (11 milioni) per John Kasich, governatore dell’Ohio, mentre è più povero il portafoglio di Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas (3 milioni), così come quello di Carly Fiorina (1,6 milioni); presidente di Hp ed esponente dell’ultra-destra, la Fiorina è sostenuta dall’ex finanziere d’assalto George Soros, schierato con HillaryTom Perkins nonché da vari campioni della Silicon Valley, come Paul Otellini (già Intel) e Jerry Perenchio (ex Ceo di Univision). «Come potete vedere – conclude Jake Anderson – le elezioni presidenziali 2016 sono, per la maggior parte, una guerra tra donatori aziendali a tutto campo». Secondo l’analista, è importante ricordare che molti di questi “totali” sono già obsoleti, giacchè i team dei candidati possono strategicamente nascondere le quantità donate, grazie alle nuove disposizioni di legge per proteggere la raccolta fondi da qualsiasi legittima curiosità. «Insomma, noi non conosciamo la reale portata del “denaro oscuro”», derivante dal cosiddetto “non profit” e da associazioni imprenditoriali. «Quello che sappiamo è che questa sarà l’elezione più costosa della storia. I fratelli Koch da soli hanno un budget di 889 milioni di dollari. Una volta aggiunto alla spesa prevista dai democratici e dai repubblicani, stiamo parlando di un ticket totale di circa 5 miliardi di dollari».

fonte: www.libreidee.org

giovedì 28 gennaio 2016

come difendersi dall’albero marcio della finanza-truffa

C’è un piccolo paese dell’entroterra toscano, in cui un’intera comunità di trecento famiglie si è trovata in una notte con i risparmi di una vita totalmente azzerati. E con la drammatica scoperta che quel funzionario di quell’unica banca che incontravano tutti i giorni – che nella comunità locale era uno dei punti di riferimento cui affidarsi – li aveva coinvolti in un giro di investimenti ad alto rischio, finito nel peggiore dei modi. Naturalmente, quel funzionario non era diventato improvvisamente malvagio: stava solo cercando di eseguire al meglio il suo lavoro, essendo, ormai da anni, la sua efficienza contrattualmente misurata in base a quanti prodotti finanziari aveva collocato presso i propri concittadini. Vero è che fino al 2009, quando una banca proponeva ad un cittadino un investimento in obbligazioni subordinate, aveva l’obbligo di comunicare gli scenari probabilistici dello stesso. Ma sono arrivati gli anni della crisi, e il mandato di Bankitalia ad una forte ricapitalizzazione delle banche ha spinto queste ultime, data la fuga dei classici investitori istituzionali, ad inondare i cittadini di prodotti finanziari: ed ecco allora la Consob eliminare prima l’obbligo di comunicazione degli scenari probabilistici, poi, dal 2011, persino la comunicazione facoltativa degli stessi.
Solo per fare un esempio, ai cittadini che hanno investito in obbligazioni subordinate della Banca dell’Etruria e del Lazio nell’ottobre 2013, nessuno ha comunicato una probabilità pari al 62,7 per cento di perdere la metà del capitale. E,Risparmiatore truffatonaturalmente, quanto prescritto dalla normativa europea in merito alla “profilatura del cliente”, ovvero alla sua conoscenza e propensione agli investimenti finanziari, è stato facilmente aggirato, facendo risultare, nell’ultimo caso delle banche coinvolte, il 75 per cento dei cittadini come grandi conoscitori degli strumenti finanziari. Il via libera alle banche verso la spoliazione dei cittadini ha fatto da specchio alle contestuali gestioni del credito da parte delle stesse, che, in molti casi, le ha portate al fallimento. Come sempre, ad ogni scoppio del bubbone, la prima reazione a tutti i livelli è lo scarico delle responsabilità verso l’anello superiore od inferiore della catena, a cui segue una levata di scudi generale in direzione di drastiche misure affinché non accada mai più. Fino all’ormai classica conclusione in cui il nuovo scandalo viene riclassificato nella categoria di “mela marcia in albero sano”.
Che le cose non stiano affatto così ce lo dicono i dati: in questi ultimi sette anni sono oltre 35 i miliardi fatti investire ai cittadini in obbligazioni subordinate e, mentre le quattro banche, ormai famose, vengono salvate dai provvedimenti governativi, sono ad oggi altre 12 quelle commissariate per gli stessi motivi. Per farsi un’idea di cosa sia strutturalmente diventata l’attività di gestione del risparmio, basti vedere cosa scrive Consob (procedimento 20638/14) in merito all’attività di Poste Italiane, ovvero la società a cui si rivolge la parte più semplice dei risparmiatori: «Vendite di prodotti in conflitto di interesse con la rete BancoPosta, strutture commerciali pressate per raccogliere volumi e incentivi legati al budget, forme di marketing scorrette, Marco Bersanipoche e ottimistiche profilazioni di clienti che permettevano al 74,5 per cento di essi di sottoscrivere strumenti complessi (come le opzioni “certificates” su sottostanti cartolarizzati)».
Siamo dunque di fronte ad una crisi “di sistema” che, aldilà delle situazioni specifiche, può essere affrontata solo con proposte sistemiche. La prima delle quali non può che essere una legge che sancisca la netta separazione tra banche commerciali e banche d’investimento (finanza), avviata con un immediato provvedimento di divieto totale di vendita di prodotti finanziari agli sportelli; in secondo luogo, occorre una drastica inversione di rotta sulla trasformazione delle banche popolari in SpA ed una loro reale riforma, che ne sancisca la territorialità, attraverso la gestione partecipativa dei lavoratori e delle comunità locali; il terzo filone non può che riguardare l’inversione di rotta sulla privatizzazione di Poste Italiane e sulla trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti, da avviare con la separazione, e relativa immissione in un circuito pubblico, partecipativo e sociale, del risparmio postale; in quarto luogo, provvedimenti in favore del risparmio etico e della diffusione di tutte le esperienze, anche autorganizzate, che vanno in quella direzione. Perché o si mettono in campo con la mobilitazione diffusa misure che disegnano un’altra società basata sulla mutualità cooperante, o niente e nessuno ci salverà da un modello che ci vuole tutte e tutti immersi nella solitudine competitiva.
(Marco Bersani, “L’albero marcio della finanza”, da “Comune-Info” del 23 dicembre 2015).

fonte: www.libreidee.org

lager d'Italia: accadde a Manfredonia...


di Gianni Lannes  
  
Ecco la giornata italiana della memoria corta. Ieri e oggi. Fascismo buono? Italiani brava gente? Nei manuali di storia i reclusori nazionali di sterminio non sono affatto menzionati. Rare persone sanno che anche in Italia dal 1940 al 1943 vennero aperti alcuni campi di concentramento. Anzi, il senso comune, anche di chi all’epoca era già nato, ignora queste pagine buie della nostra storia contemporanea. Infatti, si sa ancora poco. Ecco la singolarità del caso inedito e sconosciuto di Manfredonia in provincia di Foggia: da macello comunale a campo di detenzione per ebrei, dissidenti politici, zingari ed omosessuali. 

La mia ricerca è nata per caso, dopo aver casualmente rinvenuto un fascicolo sul campo di concentramento di Manfredonia, presente nel fondo “Commissariato della P.S. di Manfredonia” all’archivio di Stato della Capitanata. Ho raccolto diversi documenti: dagli atti che servirono ad allestire questa prigione invisibile ai comuni mortali, fino agli elenchi ed alle schede degli internati, compresi numerosi ebrei, in seguito finiti nei lager nazisti di sterminio, nonché dissidenti politici come Sandro Pertini in transito veros il confino delle Isole Tremiti. Altri riscontri li ho rinvenuti a Roma, presso l'Archivio Centrale dello Stato. Il campo di concentramento a Manfredonia iniziò a funzionare a pieno regime il 16 giugno del 1940. Fu chiuso nel 1943 all’arrivo delle truppe anglo-americane. E così tornò ad essere il macello comunale della città. Ora, risulta dismesso da qualche decennio: sulla strada statale, entrando in Manfredonia da Foggia, c’è addirittura una targa celebrativa. 

Nel 1940 il mattatoio municipale era nuovo di zecca, e piuttosto grande. Per adeguarlo a campo di concentramento, furono effettuati dei lavori finanziati direttamente dal regime mussoliniano, attraverso il ministero dell’Interno. E’ inquietante, nella piantina topografica del campo, la dicitura: «forno crematorio», in realtà mai utilizzato, che contrassegna uno dei vani. La mente corre subito ai famigerati lager nazisti. Il campo di Manfredonia fu, più che altro, un campo di internamento e trasferimento verso i centri tedeschi di sterminio. Dai documenti ufficiali, si evince addirittura una visita del nunzio apostolico di Napoli che si recò in loco per benedire l’opera ed i prigionieri. Le guardie erano costituite da due gruppi compositi tra poliziotti e carabinieri.

Il primo luglio del 1940 giunsero nel campo di Manfredonia 31 ebrei tedeschi ma, per la maggior parte, furono trasferiti quasi subito, il 18 settembre, nel campo di Tossicia, vicino Teramo. A Manfredonia restarono soltanto cinque ebrei fino al febbraio del 1942, quando furono sballottati a Campagna, in provincia di Salerno. Oltre agli ebrei, ai comunisti, ai socialisti, ai sovversivi in genere e agli anarchici, di varia estrazione sociale e provenienti dalle regioni del centro Nord (in particolare dalla Toscana), gli internati più numerosi del campo di Manfredonia furono i cosiddetti “ex iugoslavi”, provenienti dall’ Istria e da Fiume. Questi slavofili, prelevati dai luoghi di origine, furono tenuti congelati qui, a Manfredonia, per evitare che commettessero attentati. Oppure che sobillassero la popolazione contro lo stato italiano. Gli slavi nutrivano forti sentimenti anti-italiani, essendo stati i loro territori annessi all'Italia. Per breve tempo vi soggiornò anche Sandro Pertini, famoso anche per sei evasioni.

L’incipit di questo fenomeno storico parte prima dell'entrata in guerra del 10 giugno 1940. Infatti, la dittatura fascista predispose ed emanò dei provvedimenti per imprigionare, in appositi “campi del duce” tutti gli individui ostili al regime. L'elenco ufficiale del Ministero dell'Interno enumera una quarantina di questi siti di internamento. Si trovavano esclusivamente nell'Italia centro-meridionale: Salsomaggiore e Bagno a Ripoli, Civitella Chiana, Petriolo (in Toscana), Montechiarugolo (Parma), Campagna, Urbisaglia, Tolentino, Lanciano, Pollenza, Ferramonti di Tarsia, Nereto, Lama dei Peligni, Agnone, Isola Gran Sasso, Solofra, Isernia, Notaresco, Casacalenda, Casoli, Tortoreto, Civitella del Tronto, Tostice, Vinchiaturo, Boiano, Ustica, Ventotene, Lipari, Ariano Irpino, Histonium (Vasto), Montalbano, Tollo e Ponza. In Puglia i campi furono 4: Alberobello, Gioia del Colle; le Isole Tremiti e, appunto, Manfredonia.

Ai giorni nostri, in continuità con l’ignoto passato, nel medesimo territorio ovvero l’Agro di Manfredonia, è sorto il campo di detenzione per migranti di Borgo Mezzanone, su iniziativa dei governi italiani civili e democratici. Si tratta di un centro di permanenza temporanea destinato a clandestini definiti “extracomunitari”, reclusi per anni, senza avere alcuna colpa se non quella, se così si può affermare, di essere dei migranti in fuga dalla guerra, dalla fame e dall’ingiustizia. Insomma, una sorta di continuità degenerativa di violazione dei diritti umani, civili e sociali. 

Oggi mentre nella campagne del Tavoliere gli immigrati sono schiavizzati peggio delle bestie dagli aguzzini nostrani di viandanti, proprio lì accanto, la società ETA dei Marcegaglia ha realizzato con un finanziamento pubblico di ben 15 milioni di euro, grazie ad un accordo di programma tra Comune di Manfredonia e regione Puglia fino a parte del 2005 governata da Raffaele Fitto, un mastodontico inceneritore di rifiuti. Insomma, una camera a gas a cielo aperto. Vuoi mettere il progresso tecnologico?
«Nessuno sapeva di aver vinto un concorso per fare il guardiano di un lager. Facciamo i guardiani di povera gente» rivela Michele Pellegrino, ispettore della Polizia di Stato. Il Centro di permanenza temporanea di Borgo Mezzanone - ubicato dentro un aeroporto dismesso  della seconda guerra mondiale - in agro di Manfredonia. E’ stato bocciato dall’Unione Europea. Nel pomeriggio del 19 settembre 2006 al Cpt di Borgo Mezzanone c’è stata a visita della commissione mista d’ispezione, guidata dall’ambasciatore dell’Onu Staffan De Mistura. Quest’ultimo, da oltre trent’anni impegnato nell’Organizzazione delle nazioni unite, è stato incaricato dallo stesso ministro dell’Interno, Giuliano Amato, di prendere visione della situazione dei Cpt in Italia, per poi proporre delle soluzioni che possano superare l’attuale fase. L’organismo guidato dallo svedese De Mistura avrà sei mesi di tempo per tracciare una relazione approfondita sulle condizioni dei centri per immigrati. Della commissione fanno parte esponenti del ministero dell’Interno, i prefetti Pasquale Piscitelli e Nicola Prete, esponenti dell’Associazione nazionale comuni italiani, nonchè rappresentanti di numerose associazioni umanitarie italiane ed internazionali, come Caritas, Arci, Amnesty International e Medici senza frontiere. Al Cpt di Borgo Mezzanone erano presenti circa 360 gli immigrati; un argomento “caldo”, quello dell’immigrazione, in provincia di Foggia, dove le condizioni di vita degli stranieri nei lavori agricoli risultano al limite della schiavitù. Nel 2008 l'Europa non ha promosso i Cpt: «cibo scadente, gabbie e sbarre opprimenti, mancanza d'igiene, carenza d'assistenza medica e legale». La fotografia, scattata a fine dicembre 2007 dalla  Commissione per le libertà civili e la giustizia dell'Europarlamento, è una ferma condanna di tutti i centri di permanenza temporanea per immigrati in Italia. Indice puntato anche contro il Cpt di Borgo Mezzanone a Foggia. Le principali problematiche sollevate dagli stranieri, perlopiù afghani ed iracheni, sono le condizioni di caldo estremo nei container, perennemente esposti al sole, la mancanza di telefoni (7 per 500 persone) e l'assenza d'informazioni rispetto alla durata della permanenza nel centro. I cpt, introdotti dalla legge Turco-Napolitano e potenziati dalla Bossi-Fini, hanno specifico scopo di trattenere gli immigrati irregolari in attesa d'espulsione. Ma, evidentemente, l'organizzazione fa acqua da tutte le parti. Oggi questi reclusori hanno cambiato soltanto il nome ma sono tuttora attivi e funzionanti, come questa prigione nella zona di Manfredonia, a nord della Puglia.

I CPT dall’acronimo apparentemente innocuo, trasformato in CIE (centri identificazione espulsione) nascondono ai nostri occhi gli indesiderabili della modernità opulenta che vive di sfruttamento di territori altrui. Provate a domandare quanti sanno che esistono a margine o dentro le nostre splendide città dei lager dove si rinchiudono esseri umani solo perché hanno impresso a fuoco sul viso il marchio sofferente del migrante. Esseri viventi detenuti senza aver commesso alcun tipo di reato. Donne e uomini segregati per mesi e mesi, spesso per qualche anno, senza alcuna ragione etica. In fondo la nostra democrazia consumista convive, o meglio, ha introiettato l’eredità totalitaria nazifascista. 

Lo scrittore Erri De Luca non ha dubbi: «Del resto i nazisti chiamavano distretto abitativo (wohnungsbezirk) i ghetti in cui insaccare le vite da distruggere. Oggi si condannano senza alcun grado giudiziario degli esseri umani a scontare pena in un recinto di appestati. E’ la nostra storia delle colonne infami e un giorno dei figli chiederanno certo conto ai padri di quello che hanno lasciato fare, permesso, incoraggiato col silenzio. Verrà una generazione che sputerà in faccia ai persecutori di oppressi ed esalterà i pochi nomi di italiani da salvare dal macero».

Un gruppo di deportati dal campo di concentramento a Manfredonia e sterminati in Germania di cui si ha traccia ufficiale nell'archivio di Stato di Foggia:

•        Pressburger Alfred di Leopold (deportato ad Auschwitz, deceduto in luogo ignoto dopo il 14 aprile 1944)
•        Rector Arthur fu Simon (ucciso ad Auschwitz il 6 agosto 1944)
•        Scharf Iakob di Jonas
•        Winkler Ugo Israele di Iulius
•        Zeilinger Leopold fu Gustavo
•        Morgestern Hans di Mauritz
•        Moser Louis fu Heinric
•        Kollmann Carl di Sigfrid
•        Kerbes Lemel fu Wilhelm (ucciso ad Auschwitz il 23 maggio 1944)
•        Hutzler Ludwig fu Leopold
•        Gluecksmann Eugen fu Antonio (deportato ad Auschwitz, deceduto in luogo ignoto dopo il 18 gennaio 1945)
•        Heinz Paul di Leopold
•        Leer Oskar di Franz
•        Mandel David fu Leiser
•        Mausner Iakob fu Leiser
•        Josesfsberg Iakob fu Zaibel
•        Kollmann Hans di Sigfrid
•        Schwarz Iulius fu Samuel
•        Tsch Oskar fu Albert
•        Aussenberg Chaskel fu Kaim (ucciso ad Auschwitz il 23 maggio 1944)
•        Lueksmann Ferdinand fu Filippo
•        Zilberstein Markta fu Habraham
•        Sommerfeld Leo fu Max (deportato ad Auschwitz, deceduto in luogo ignoto in data ignota)
•        Koldegg Erwin fu Max
•        Samek Arthur di Adolfo
•        Halperin Benjamin di Giuseppe
•        Lawetzky Franz di Adolfo
•        Nussbaum Ernest Ludwig di Josef (ucciso ad Auschwitz il 23 maggio 1944)
•        Roth Leon di Wolf
•        Schwarzwald Norbert di Isacco
•        Wollner Sieghard di Max

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

martedì 12 gennaio 2016

c'è da fare un mondo migliore

Una volta fatto il NWO bisognerà fare i cittadini (pochi) del Nuovo Mondo.


urlIn questi giorni tutti i media e i principali quotidiani nazionali ed internazionali non fanno altro che martellarci sulla “geniale” scoperta dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità agenzia speciale dell’ONU per la salute) riguardo il rischio che deriverebbe dal consumare carni. Alcuni media addirittura azzardano l’ipotesi che un consumatore abituale di carne abbia piu’ probabilita’ di contrarre il cancro rispetto ad un fumatore. Sappiamo bene che la carne rossa contiene un elevato tasso di grassi saturi per cui sarebbe meglio preferire un consumo piu’ assiduo di carni bianche,meno grasse: coniglio, pollo, tacchino, ecc. riguardo la carne rossa i medici ci hanno sempre consigliato di consumarla almeno una volta a settimana per la sua ricca quantita’ di potassio,minerali, vitamine calcio e ferro, prima della “sconvolgente scoperta dell’ONU”. Ci si chiede : l’ONU ha a cuore la nostra salute? Da quando? Sono anni e anni che consumiamo prodotti ricchi di OGM e nessuno dei potentati si e’ mai preoccupato: Kellog “sPRODUZIONE SOCIETÀ HERSHEY “S, CASA DI PRODUZIONE MARS, CASA DI PRODUZIONE HEINZ, SOCIETÀ DI PRODUZIONE HELLMAN “S CASA DI PRODUZIONE PEPSICO e molte altre aziende (lista completa
rejecttheun2Frutta e verdura Terra drogata dalla chimica.
Sono circa una settantina i pesticidi ammessi all’impiego di frutta e verdura in Italia sospettati di provocare cancro, mutazioni al Dna e malformazioni al feto e danni alla fertilità. Circa il 60 per cento dei residui riscontrati sono considerati sospetti cancerogeni dalla letteratura scientifica internazionale e questo può provocare, soprattutto nei soggetti più deboli ed esposti, i bambini, cancro nell’arco della vita media di un individuo.
Mele, pere, uva e fragole sono i frutti più contaminati in assoluto che arrivano sulle tavole tricolori. Non sono però fuorilegge perché, ricorrendo ad un escamotage suggerito dai produttori, chi li coltiva li inzeppa di una variegata miscela di veleni diversi, dosati in quantità tali da non superare il limite fissato singolarmente per ognuno di essi. 
12188361_10206150727744962_2030725553_nIl primo allarme lanciato mezzo secolo fa da Rachel Carson con il suo memorabile libro Primavera silenziosa, almeno nel Belpaese è rimasto inascoltato. La famosa biologa nordamericana aveva segnalato i danni all’ambiente e alla salute provocati dall’uso del Ddt e degli altri pesticidi
I controlli sul campo sono attualmente inesistenti, o meglio inconsistenti. Se poniamo lo sguardo allo Stivale siamo il Paese che consuma più pesticidi in Europa (quasi di 200 mila tonnellate all’anno). Nella penisola l’impiego fitofarmaci ha superato da un decennio i livelli di guardia. I risultati negativi sono confermati dalle analisi eseguite su migliaia di campioni di frutta e verdura. (clicca qui)  
api-roboticheLa Monsanto prima uccide le api e poi vende le api robot per impollinare i campi OGM. Le api sono in via di estinzione a causa dell’alluminio contenuto nelle scie chimiche. Perche’ Greenpeace tace? dove sono tutte le organizzazioni ecologiste? (clicca quiGli impollinatori svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione sessuale delle piante. Purtroppo, dagli anni novanta, la salute delle api, in tutto il mondo, è stata in pericolo anche grazie all’incremento dei punti di prova di nuovi pesticidi tossici, creati da aziende come Shell e Bayer. A questi problemi di contaminazione si deve anche aggiungere che, per colpa della sempre maggiore diffusione degli OGM monocultivo, creati nei laboratori di aziende biotech come Monsanto. A questi problemi di contaminazione si deve anche aggiungere che, per colpa della sempre maggiore diffusione degli OGM monocultivo, creati nei laboratori di aziende biotech come Monsanto. Gli scienziati credono anche che presto saranno in grado di programmare leapi robotizzate per vivere in un alveare artificiale,
Passiamo al pesce
Consumare certi tipi di pesce espone al rischio di assorbire elevate quantità di mercurio. Continua ad essere alto il numero di lotti di pesce congelato che ogni settimana vengono sequestrati per eccesso di mercurio: dall’inizio dell’anno il Sistema rapido di allerta europeo per gli alimenti (Rasff) ha segnalato 60 casi di prodotti distribuiti in Italia. Nella maggior parte dei casi è stato disposto il ritiro immediato dal commercio; tuttavia si tratta di provvedimenti molte volte inutili perché arrivano quando il pesce è stato già venduto e consumato. 
La norma prevede un limite massimo di 0,5 mg/kg che raddoppia per i pesci di grossa taglia. Nei lotti sequestrati si riscontrano quantità di mercurio decisamente superiori: fino a 4-5 mg/kg. Il mercurio è particolarmente pericoloso perché non viene espulso dall’organismo, ma si accumula nei tessuti. Questo fa sì che risalendo nella catena alimentare la quantità presente negli organismi marini aumenti progressivamente. (…) questo metallo rimane nell’organismo, e i suoi effetti si manifestano a lungo termine. “L’esposizione al mercurio causa demenza, disordini neurologici e problemi ai reni e al sistema cardiocircolatorio – spiega il dottor Perrone – se si mangia molto pesce è meglio preferire quelli di taglia piccola, dove ce n’è meno”.
Veniamo adesso alle scie chimiche di cui Antimassoneria ha diffusamente parlato nei precedenti articoli.
12188624_10206150624262375_1105162895_nOrmai tutti o quasi siamo a conoscenza della presenza di scie chimiche velenose nei nostri cieli, ma quali sono i loro scopi? quasi tutti militari ed alcuni “commerciali”. Si fanno quindi esperimenti per una guerra futura, e chi fa questi esperimenti servendosi dei nostri cieli e avvelenando la nostra gente?  gli USA ovviamente, ed il bello è che lo fanno LEGALMENTE, sono appoggiati infatti da una LEGGE italiana del 1994  e da un trattato tra Berlusconi e Bush del 2001 dove praticamente l’Italia HA DATO IL PERMESSO AGLI USA DI INVADERE ED IRRORARE I NOSTRI CIELI.
Tra i principali scopi delle scie chimiche vi sono: l’inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente, in Italia già ne abbiamo un riscontro più che evidente.)
Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati, gli anziani, che sono quelli che si ammalano prima dei giovani essendo esposti ad aria inquinata da scie chimiche (registrato empiricamente). Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi anni fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici). Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza (pressoché dimostrato).
Numerosi neurologi affermano che l’alluminio presente nelle scie chimiche sta causando l’aumento esplosivo delle MALATTIE NEURO-DEGENERATIVE, stanno spruzzando tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. (clicca qui ).
Passiamo ad un altro dei temi caldi di questa stagione, ossia: le vaccinazioni: La vaccinazioneanti-epatite b (contenuta nell’esavalente) introdotta grazie alle tangenti ricevute dall’ex Ministro della Salute Francesco De Lorenzo è totalmente illegale e truffaldina.
12079146_189430514722561_3885776859374890882_nChi ci guadagna in valuta sonante e chi perde in termini di salute? Oltretutto anche nei vaccini obbligatori si annidano pericoli apparentemente invisibili: i metalli pesanti. Il decreto ministeriale del 27 giugno 2003 aveva messo al bando il mercurio: a distanza di 9 anni è ancora presente nella composizione come hanno certificato recenti analisi scientifiche e le disposizioni stabilite dall’Ente europeo per i farmaci. Non è tutto: negli adiuvanti compare anche l’alluminio in dosi macroscopiche. Secondo il ministero della Salute e l’istituto Superiore di sanità è tutto a posto e non c’è nessun pericolo. Inverosimile. Come la mettiamo con gli effetti collaterali e le malattie insabbiate? (http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/10/vaccini-lo-stato-italiano-avvelena-i.html)
cracco_mangiare_insettiE’ stata inventata da un ricercatore altoatesino Stefan Klettenhammer e da un collega svizzero la barretta a base di larve e insetti, il cibo del domani… Il loro lavoro e’ stato premiato in Svizzera Niente di più vero se si parla di larve, vermi ed altri insetti, che secondo gli scienziati saranno invece il cibo del futuro, in vista dell’esplosione demografica mondiale. Il giovane Klettenhammer, ha così sviluppato una barretta energetica a base di larve che è stata premiata dall’Accademia svizzera delle scienze tecniche. Ad occhio nudo delle larve non c’è traccia, la barretta ricorda a tutti gli effetti una energy bar, utilizzata dagli sportivi nelle gare.

“Nel 2050 – spiega il ricercatore di 27 anni – sul nostro pianeta ci saranno circa 9 miliardi di abitanti. Per nutrirli la produzione agricola dovrà quasi raddoppiare, con pesanti effetti per l’ambiente. Salirà il prezzo di carne e verdure”. E qui entrano in scena gli insetti, che sono infatti animali a sangue freddo e producono molte proteine consumando poca energia. Gli insetti sono il cibo del futuro. Lo dicono gli studi pubblicati dalla Fao e lo possono confermare due miliardi di persone che già li mangiano abitualmente nei paesi dove la tradizione alimentare prevede che grilli, cavallette, formiche e larve entrino nel piatto.
Spero che non si arrivi mai ad umiliare l’uomo in questo modo! Non cedete alla paura della carne avvelenata. E’ opportuno ricordare, soprattutto ai credenti in Cristo di non temereeccessivamente di cio’ che si mette nello stomaco, che sia carne, pesce o verdura… ricordate le parole del Vangelo: E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno” (Marco 16,18) Ricordando l’esempio di Sant’Antonio che pur sapendo che la zuppa offertagli dagli usurai di Padova fosse avvelenata la benedisse e la mangio’ recitando questi versi del Vangelo davanti allo stupore dei suoi attentatori che rimasero esterrefatti dalla potenza della fede del Santo che ebbe il potere di neutralizzare quel mortale veleno. I nostri nonni vissero oltre i 90 anni benedicendo le loro tavole. 
Ritornando alla campagna contro il consumo della carne, sembrerebbe comunque lecito chiedersi per quale strana ragione media e potentati siano cosi preoccupati per la nostra salute e cosi’ determinati a farci cessare il consumo di carne, per farci mangiare insetti come fanno i gechi e le lucertole, dato che sono proprio i potenti della terra che avvelenano le popolazioni e grazie al loro incoraggiamento negli ultimi 40 anni milioni e milioni di innoccenti sono stati massacrati nel grembo materno con l’aborto, agli individui divenuti non piu’ produttvi (anziani) e’ consigliata l’eutanasia o la demise pill proprio per la paura (degli illuminati) di essere troppi in questo pianeta, nella quale consumiamo illecitamente le ‘loro’ risorse (sic!)
Margaret Sanger, fondatrice di Planned Parenthood, ha promosso con entusiasmo la filosofia di Thomas Malthus, come da lei dichiarato:
 La cosa più misericordiosa che una famiglia possa fare, per uno dei suoi membri infantili, è ucciderlo.”
Il cancro è una moltiplicazione incontrollata di cellule; l’esplosione demografica è una moltiplicazione incontrollata di persone … Dobbiamo spostare i nostri sforzi dal trattamento dei sintomi all’asporto del cancro. L’operazione richiederà molte decisioni, apparentemente brutali e senza cuore”.
Professore alla Stanford, Paul Ehrlich in The Population Bomb
Dobbiamo parlare con maggiore chiarezza riguardo la sessualità, la contraccezione, l’aborto, sui valori che controllano la popolazione, perché la crisi ecologica, in breve, è la crisi della popolazione. C’è il bisogno di ridurre la popolazione del 90% così non ci saranno abbastanza persone per produrre una grande quantità di danni ecologici”.
Mikhail Gorbachev
La popolazione mondiale deve essere ridotta del 50%”.
Dr. Henry Kissinger
Se fossi reincarnato, vorrei essere restituito sulla terra, come un virus killer per abbassare i livelli della popolazione umana”.
(Filippo di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II)

Nessuno entrerà nel Nuovo Ordine Mondiale, a meno che lui o lei prenderà l’impegno di adorare Lucifero. Nessuno entrerà nella Nuova Età, a meno che non prenderà un’iniziazione luciferina”.
David Spangler, direttore dell’Iniziativa Planetario, Nazioni Unite
In realtà citazioni di questo tipo da parte di chi tiene le redini di questo strano mondo  (clicca qui) occuperebbero più di una biblioteca. Quello del genocidio, è un tema ricorrente nei pensieri e discorsi di diverse decine di leader mondiali. Ma e’ soprattutto su quest’ultima frase di David Spangler direttore dell’Iniziativa Planetario, Nazioni Unite che vorrei soffermarmi :
Nessuno entrerà nel Nuovo Ordine Mondiale, a meno che lui o lei prenderà l’impegno di adorare Lucifero. Nessuno entrerà nella Nuova Età, a meno che non prenderà un’iniziazione luciferina”.
Quindi chi entrera’ nel nuovo mondo? Massimo D’Azeglio, dopo aver gioito per l’unita’ d’Italia affermo: Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani . E’ la stessa cosa che si sta ripetendo oggigiorno: una volta fatto il NWO bisognera’  fare la nuova popolazione (sfoltita) del nuovo mondo
La grande operazione orwelliana sta nel  farci credere che una dieta priva di carne possa essere non solo sana ma addirittura più sana. Lo stesso concetto dell’essere vegetariani,scelta una volta dettata dalla necessità di purificarsi e “alleggerirsi” in determinati periodi dell’anno in cui bisogna essere più sensibili ai moti cosmici o scelta radicale per una vita quasi monastica dedita alla meditazione, è stato del tutto invertito e desacralizzatotrasformandolo in una religione estremista del partito dell’anti-carne grazie soprattutto alla sua controparte modernista, il veganesimo.
Sorprendera’ sapere che la “ Lucis Trust” (un tempo chiamata LUCIFER TRUST)un’associazione fondata dagli occultisti Alice e Foster Bailey nel 1921,(ispiratori della New Age ) fa da molto tempo parte del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU ed e’ regolarmente rappresentata alle riunioni informative della direzione generale della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite. (clicca qui)
Come affermato nello stesso sito ufficiale di essa, la Lucis ha avuto una grande influenza sull’ONU, e un personaggio indubbiamente associato ad essa è il politico e filosofo belga Robert Mullerex-Assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite e conosciuto per le sue idee riguardo alla necessità di instaurare un’unica religione e un unico governo mondiale. 
Il   tentativo  dei  movimenti  vegani New Age -che hanno molta voce in capitolo presso l’ONU  – , si sta concretizzando  nel far assimilare la visione animalista all’interno del Credo occidentale attraverso strumentalizzazioni della Bibbia o erronee visioni  dell’amore  per il creato.
In realtà, il tentativo si inscrive in un disegno più ampio e occulto, troppo spesso, di matrice esoterica/new age o massonica, che nella possibilità di presentare un falso concetto di un Gesù “esseno- vegano -orientalista” cerca di innestarlo in una  visione creato-centrica, e quindi di realizzare il disegno teosofico dell’occultista Helena Blavastky,  che era quello di muoversi attraverso un’idea  di bene universale che accomunando persone di più fedi le conducesse, anche attraverso forti “calamite” emozionali, in una nuova religione (luciferina) dai tratti ascetici marcatamente induisti.
In realta’ oltre ai numerosi passi in cui si cita chiaramente il consumo di pesce e carni da parte di Gesu’ e gli apostoli, Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine.  è dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l’uomo nei suoi lavori. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane.
Di questi tempi per le ideologie, si realizza sorprendentemente per gli animali, infatti, dopo aver azzerato la differenza uomo (immagine di Dio) e animale, l’animalista compie un successivo step che gli fa preferire cani o gatti e al contempo odiare l’uomo in nome della difesa degli animali.
Non è un caso che molti aderenti al satanismo spirituale (satanismo diverso da quello occultista o “acido”) siano fortemente animalisti.
Sempre satanista , (di stampo filosofico o archetipale) è l’equiparazione uomo- animale.
7 principio del credo della chiesa di satana
satana rappresenta  l’uomo come nulla più che un altro animale
-qualche volta migliore, ma più spesso peggiore di quelli camminano a quattro zampe- che, a causa del suo preteso sviluppo intellettuale e spirituale, è diventato l’animale più vizioso di tutti.(Bibbia di satana)
 
Nell’ultima pubblicazione – I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo, opera compiuta la domenica di Pasqua del 1900 – è impressionante rilevare la chiarezza con cui  il  filosofo, teologo, poeta e critico letterario russoSolov’ëv  preveda la crisi del XX secolo e del cristianesimo e la conversione vegana, egli afferma che l‘Anticristo stesso sara’ un vegano convintissimo.
Vorrei porre sotto la vostra attenzione un volumetto scritto nel 1989 da Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia intitolato “Ecologia domestica”. Esso è particolarmente illuminante per comprendere quale sia lo spirito e quali saranno in concreto i precetti del cosiddetto Ecodecalogo.
Ed è interessante altresì perché fu sponsorizzato, proprio nell’anno cruciale che vide la caduta del muro di Berlino, dalle Cooperative rosse dell’Emilia Romagna. La lezione che si trae da questa sponsorizzazione da parte di un’istituzione comunista è la sostanziale identità di vedute e di obiettivi tra comunismo, frammassoneria e capitalismo liberale. Invero abbiamo visto che il WWF e le sue tesi sono espressione delle più elevate oligarchie del denaro e dell’usura: da Filippo di Edimburgo a Bernardo d’Olanda ai Rockefeller, ai vari gruppi mondialisti riservati e paramassonici che fanno capo a questi ultimi. Basti qui accennare che, prima del Pratesi, presidentessa del WWF Italia fu Susanna Agnelli.
La meta comune di questi apparenti avversari, peraltro da sempre sostenuti dalle stesse fonti finanziarie, è – occorre ribadirlo – l’unificazione politica e spirituale del mondo interoottenuta quest’ultima mediante la cancellazione di tutte le religioni, sostituite da una dottrina monista e panteista, e quindi materialista ed edonista, che, supportata dall’evoluzionismo darwiniano, identifica Dio con la natura. Ciò in perfetta conformità con quanto enunciato sin dalla fondazione dell’ONU dal primo presidente dell’UNESCO Julian Huxley nel suo scritto programmatico.
Nel volumetto del Pratesi, uno degli aspetti che più colpisce è il modo con cui esso affronta l’argomento della morte dell’uomo. Riportiamo testualmente l’agile riassunto che ne diedeVittorio Messori nella rubrica “Vivaio” di Avvenire del 12 agosto 1990: «Per Pratesi il cadavere (anzi: la carcassa umana) non è che concime di cui si dà la lista degli elementi, dal 66% di ossigeno, sino al 0,04% di ferro, iodio e manganese. Si scaglia contro le casse da morto (occorre legno per costruirle), contro i cimiteri (terra iperfertilizzata in cui vegetano crisantemi e cipressi), contro le lapidi (sono la causa di antiestetiche cave di pietra).
Una soluzione, secondo lui, potrebbe essere questa: “Una bella buca sotto una quercia in campagna, due palate di terra ed ecco che possiamo tornare al ciclo della natura”. Ma questo in mancanza di meglio.
L’ideale, secondo il WWF, sarebbe la fondazione di una “Associazione per l’inumazione ecologica”. Il Presidente dà per questo alcune direttive che così, letteralmente, suonano: “Si potrebbero adoperare i carnai, gli appositi terreni recintati e sorvegliati impiegati dalle associazioni naturalistiche, come il WWF e la LIPU per alimentare i rapaci (soprattutto gli avvoltoi in Sardegna e i capovaccai sulle colline a nord di Roma). In quei carnai i nostri resti mortali potrebbero servire da cibo agli ultimi grifoni: Il tempo medio di distruzione della salma è di poche ore. Restano le ossa, è vero, ma a questo inconveniente si potrebbe ovviare se al festino partecipasse anche l’avvoltoio barbuto che lancia le ossa sulle rocce per divorarne il midollo. In pochissimi giorni delle nostre spoglie non resterebbero che “escrementi mineralizzati”.
A questo proposito, Pratesi cita con compiacimento una notizia del gennaio 1988: un ecologo inglese che, per nutrire i suoi amati avvoltoi sudafricani, si è portato sotto i loro nidi e si è sparato un colpo alla testa. L’italiano consiglia anche agli altri ecologi “in vista del passo estremo di portarsi in un luogo ricco di carnivori e lì attendere la morte in un luogo di diffìcile accesso”.
Ma c’è di più. Ecco, ancora testuale: “Una alternativa (come ha suggerito l’ecologa Laura Conti) potrebbe essere creare scatolette di cibo per cani e gatti in cui la carne umana sostituisca quella di altri animali”. Anche qui esempio edificante, esso pure anglosassone.
Lord Avebury, buddista che siede alla Camera Alta di Londra per i liberali, ha stabilito che il suo cadavere sia distribuito come cibo tra gli ospiti del canile municipale di Battersea. Perché, ha detto: “ogni cosa biodegradabile deve essere riciclata, e la sepoltura, e anche la cremazione, sono un terribile spreco”…
Sempre per Pratesi le ceneri di chi si facesse cremare dovrebbero “essere utilizzate per concimare i propri vasi e le aiuole”. E alla barbarie cristiana che tributa rispetto per la salma, si contrappone la civile usanza “ancora in uso presso i Parsi, una setta zoroastriana, che depositano i loro cadaveri in cima a un’alta torre e li fanno consumare dagli uccelli da preda”».
Il libretto di Fulco Pratesi dimostra a quali mète finali miri e quale visione del mondo esprima la secolare campagna della massoneria per la cremazione.
Tutte le antiche civiltà pagane che hanno saputo esprimersi in termini artistici e politici di notevole rilievo hanno avuto nel culto dei morti uno dei loro principali fondamenti, al punto che per alcune di esse – basti pensare agli etruschi, agli egizi, alla civiltà micenea – proprio le tombe sono i più duraturi monumenti che esse ci hanno tramandato. In particolare presso i romani quel culto assurgeva a vera e propria religione.
Per i greci, poi, la sepoltura della salma era considerata condizione per l’ammissione dell’anima al regno dei morti, e tutta l’Iliade sta a dimostrare quale importanza essi attribuissero a questo aspetto della loro religione. 
Qui, invece, nella “civiltà” ecologista e acquariana, non solo questo culto è cancellato, ma vi è addirittura un meditato programma di dissacrazione e di disprezzo verso  l’uomo che dovrebbe ridursi a nutrirsi di insetti in vita e finire come “escremento mineralizzato” di avvoltoio o venire inscatolato come cibo per cani e gatti dopo la morte.
Mai, neppure nei periodi e nei popoli più barbari, si è manifestato qualcosa di simile a questo odio per l’uomo, un odio così profondo da non arrestarsi neppure di fronte alla morte!
fonte http://antimassoneria.altervista.org/
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it