CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

giovedì 31 agosto 2017

psicofarmaci: un tredicenne su 4 li assume, spesso senza prescrizione

Studio dell'Università di Torino: psicofarmaci assunti dal 25% dei minori con amici e/o somministrati dai genitori senza alcuna prescrizione medica. 

Alberto Ugazio (SIP): "in assenza di patologia la terapia farmacologica non è assolutamente indicata". Poma (Giù le Mani dai Bambini): "Appello al Ministro Balduzzi: allarme già rilanciato da noi nel 2009, ma l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l'Agenzia del Farmaco (AIFA) continuano a sottostimare il problema"

TORINO (2012) - Secondo i risultati di uno studio condotto dall'Università di Torino a cura della Dott. sa Roberta Siliquini - Professore Ordinario di Epidemiologia, Igiene Generale e Sanità Pubblica all'Università di Torino - un adolescente su quattro assume psicofarmaci a casa, su consiglio dei genitori, o fuori casa, in accordo con gli amici, quasi sempre senza prescrizione medica.

Inizialmente, lo studio ha preso in esame una casistica di 600 soggetti, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2.000 casi esaminati entro la fine del corrente anno, alla ricerca di conferme per un trend che vari commentatori esperti definiscono "inquietante"...

Dopo la presentazione dei risultati preliminari della ricerca, il primo commento ufficiale è quello del Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), il Dott. Alberto Ugazio, il quale ricorda che "l'automedicazione, o il fai da te, è quanto di meno auspicabile possa esserci per la salute dei nostri bambini. Inoltre, l'ansia è un sintomo che va valutato attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non è assolutamente indicata".

Secondo la Prof. Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo di "dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli"

"Un fenomeno inquietante, in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese - ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di "Giù le Mani dai Bambini", il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) - che la nostra organizzazione aveva denunciato nel 2009, riprendendo i dati del 'rapporto ESPAD' che evidenziò già allora il 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalità "fai da te".[1] I rischi sono molteplici - continua Poma - dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema.

Tra l'altro questi prodotti - con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo - si reperiscono con estrema facilità su internet, pagando con un comune conto PayPal: sono perlomeno 7 anni che ci siamo messi a disposizione dell'Agenzia del Farmaco e dell'Istituto Superiore di Sanità una campagna seria di prevenzione su questo tema, che impegnerebbe ben poche risorse, ma il problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente - conclude Poma - al Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi: non attendiamo che la situazione vada alla deriva, com'è già successo in USA e in altre nazioni, perché qui è in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese"


Fonte: www.disinformazione.it
Nota: 

Dal 2012, data dell'articolo, non ho trovato ulteriori notizie sulle azioni promesse dalla prof.ssa Siliquino in tema di ricerca e approfondimenti su bambini e psicofarmaci.
Ci sono stati ulteriori controlli e i risultati sono stati pubblicati, come previsto? I bambini, a distanza di 5 anni, assumono oggi meno psicofarmaci?
Vero che, nel frattempo, la prof.ssa è diventata Presidente del Consiglio Superiore di Sanità...
D'altro canto Luca Poma continua a diffondere avvisi sui rischi che derivano dall'assunzione abusiva di psicofarmaci, e non solo.
Catherine

"Nella medicina molti sono spinti non dall’interesse a guarire il malato, bensì dall’interesse a perpetuare la malattia, costruendo artatamente un paradigma di salute poggiato su bugie, su falsità, ma così ben “decorato” dal punto di vista estetico, da apparire l’unico paradigma possibile, o perlomeno l’unico percorribile: proprio quello che invece lo è meno e che sta condannando il pianeta al disastro e alla patologia cronica, e, in quanto cronica, data ormai serenamente per scontata.

Dobbiamo prendere lezioni forse dall’arroganza da una certa medicina, con i suoi 250.000 morti all’anno per effetti collaterali a causa di farmaci somministrati con leggerezza o impropriamente e per malepratiche sanitarie? Dobbiamo prendere lezioni da quelle case farmaceutiche che per solo scopo di lucro immettono sul mercato psicofarmaci come la Paroxetina, consci del fatto che stimola idee suicidarie su bambini e adolescenti, e ostacolano poi deliberatemente la giustizia quando si scopre che gli studi scientifici alla base dell’autorizzazione alla messa in commercio erano stati manipolati? O forse dobbiamo prendere lezioni dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che a distanza di 2 anni dalla questa scoperta agghiacciante, ammette candidamente in una corrispondenza con il Ministero della Salute italiano di “non aver ritenuto di far nulla” per allertare le famiglie relativamente a questo vergognoso scandalo? ( ... )

Dobbiamo impegnarci con molta più energia per stimolare un “risveglio” di almeno qualche coscienza, generando la più bella delle epidemie, la più mirabile e straordinaria delle “malattie”: un’epidemia di consapevolezza .."
(Luca Poma)

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

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