CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

martedì 20 ottobre 2015

iesterdei...



La figa l'hanno tutte

Si fa presto a dire la figa l'hanno tutte, mio caro anonimo.
È vero che un Rubens (quanto mi piace) è sempre un Rubens, ma ogni suo quadro è diverso.

Parto da un assunto universale.
La figa è bella.
A prescindere.
In qualsiasi stato sia.
Pelosa. Non pelosa. Cicciotta. Magra. Lunga. Chiusa. Sorridente. Con i denti. Avvelenata.Ricciuta.
Ce n' è per tutti i gusti.
Personalmente ho sempre preferito visivamente le fighe chiuse e timide.
Quella sottile striscia di carne, tutta avvoltolata su se stessa, con le piccole e grandi labbra così unite e magre e appiccicate alle pelvi che quasi non si vedono...e la sensazione pazzesca di infilarci la lingua per aprirle.
E aprirla.
Forse ho subito l'effetto imprinting di Erika e, successivamente, di Paola.
Erika appartiene alla mia addormentata adolescenza.
Era una rossa dai lunghi capelli lisci, il viso pieno di lentiggini e gli occhioni verdi.
Timidissima. Anche quando le dicevo ciao, dopo anni di scuola insieme, diventava viola.
Ero ipnotizzata da Erika.
Mi piacevano i suoi colori chiari, i suoi lineamenti fini, il modo in cui si muoveva sempre un po' circospetta e quando a ginnastica la vedevo nuda sotto la doccia non potevo fare a meno di guardare quella sua deliziosa patata rossa quasi senza peli.
Una patata timida come la sua portatrice.
Quasi non si vedeva.
Bellissima.
Con lei non successe mai nulla, ma dopo qualche anno un'altra femminuccia attirò le mie attenzioni.
Paola.
Completamente diversa da Erika.
Paola era vigorosa nei modi, capelli corti e biondo scuro, con una bocca piuttosto carnosa e un non so che sempre di sfida.
Non eravamo amiche,  frequentavamo solo lo stesso giro di persone e a parte qualche parola, il nulla.
Ma poi qualcuno decise di andare a vedere una mostra a Firenze irripetibile, ci organizzammo e facemmo un bel gruppo.
Con mia somma soddisfazione scoprì che anche lei aveva una patata deliziosa, di forma uguale a quella di Erika.
E con un sapore che...
Poi, dopo un altro paio di esperienze, scoprì che la mia dimensione era solo quella maschile.

Mi è venuta una curiosità.
Tipo esperimento sociale.
Potrei chiedere ad altre gentili Blogger, di fotografare LA Rubens che hanno.
Solo quella.
Magari in cinque o sei, giusto per dare un idea del numero, postare le foto sul blog di ognuna senza dire chi sono le gentili pudenda e vedere se ci riconoscete.
E poi magari mettere in palio un premio a chi ne indovina di più.

Io come premio metto le mie ciglia finte, quelle di piume nere lunghe tre centimetri, a massaggiare IL Rubens  del vincitore se vince un timido, se invece vince un testosteronico  gli do il privilegio di farsi ammanettare  da me e resistere a guardare otto ore di documentari sulla storia dei Gesuiti.

fonte: piccolipensierimpuri.blogspot.it

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