CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 17 gennaio 2014

sogno 5 - ménage à trois saffico (prima parte) di Rosalie La Rochelle



Vi presento un nuovo sogno erotico richiesto da voi. Questa volta, il sogno appartiene a fabrax, un’assidua lettrice del blog. Come al solito vi ricordo che se anche voi volete che scriva le vostre fantasie e i vostri sogni erotici in forma di racconto e che li riporti nella mia rubrica dei Sogni erotici, basta che mi scriviate a mysweetrosalie@gmail.com.
E ora, godetevi la vostra Federica che sta per perdere la sua verginità saffica.
Letizia si avvicina gattoni alla poltrona su cui sono seduta a leggere; la luce calda del lampadario rende la sua pelle dorata. Mentre gattona, i seni strofinano dolcemente l’uno contro l’altro, e le cosce tornite stimolano la fichetta rasata. Letizia mi raggiunge, strofina la guancia contro la mia coscia e alza il viso per guardarmi. Il campanellino appeso al suo collare tintinna. Le sorrido mentre le faccio scivolare una carezza tra i capelli.
“Sei eccitata, gattina?” Lei si volta e io mi chino per passarle l’indice tra le cosce, sul monticello del pube. Lo ritiro coperto di umore luccicante, e lo succhio. Letizia ha davvero un sapore squisito. “Oggi abbiamo un’ospite però. Non ho tempo per te.”
Il campanello suona e Letizia gattona fino alla porta, a un mio cenno si alza e apre. Federica è sulla soglia: la camicetta bianca disegna il profilo delle tettine a punta, e la gonna stretta al ginocchio fascia i fianchi deliziosamente proporzionati. La vita sottile rende il suo culetto ancora più invitante. Mi lecco le labbra. Federica tiene in braccio una scatola di cioccolatini, ma che carina.
“Sei puntuale.” Le sorrido, posando il libro che stavo leggendo sul tavolino. “Accomodati.”
Federica annuisce. Entra senza distogliere gli occhi da Letizia, che le richiude il battente alle spalle prima di rimettersi gattoni e raggiungermi.
“La mia gattina ti imbarazza?” chiedo a Federica, mentre Letizia mi succhia le dita della mano. “Se preferisci la faccio rivestire.”
“Non c’è problema.” Federica deglutisce, le guance rosse. “È solo che è bellissima.”
“Vorresti provarla?”
Federica alza la testa di scatto e per poco non le cadono i cioccolatini. “Non sono sicura che…”
“Avvicinati” dico a Federica, mentre carezzo Letizia lungo la schiena. “Vieni qui ad accarezzarla anche tu.”
Federica si avvicina timidamente e si inginocchia di fianco a Letizia. Comincia a carezzarle i capelli, morbidi come seta. Federica ha una bella mano, le unghie lunghe e ben curate come quelle di una tigrotta. Viene voglia di sentirle scorrere sulla pelle.
“È una brava gattina, non è vero?”
“Molto molto docile.” Federica fa scivolare la mano fino al culo sodo di Letizia, le unghie che sfiorano la fessura tra le natiche. Letizia è scossa da un brivido di piacere. “Mi piacerebbe avere una gattina come la tua.”
Poso la mano sotto il mento di Federica e le sollevo il viso in modo che mi guardi negli occhi. “Vuoi che lei te la lecchi?”
Federica spalanca gli occhi, le labbra tradiscono un fremito di desiderio. “Non l’ho mai fatto con una donna. Non so se sarei capace.”
“Tu non dovrai fare niente.” Le sorrido. “Ho addestrato la mia gattina a dare piacere.”
Mi alzo e la minigonna si stira piacevolmente sulle mie cosce, aderente come una seconda pelle. Prendo Federica per mano. “Andiamo in camera da letto, chérie.”
"Sei eccitata, gattina?" Mi chino e passo l'indice tra le sue cosce, sul monticello del pube. Lo ritiro coperto di umore luccicante, e lo succhio.
“Sei eccitata, gattina?”
Entriamo nella stanza con Letizia che ci segue sempre gattoni, la mano di Federica che trema di aspettativa nella mia.
“Hai un letto enorme!” esclama.
“È anche molto morbido.” Avvicino le labbra al suo collo. “Sdraiati.”
Federica obbedisce. Così sdraiata con la schiena sulle lenzuola il suo fisico da sirena è ancora più invidiabile, e la gonna si è sollevata sulle cosce tanto da lasciar intravedere le mutandine di pizzo bianco. Una chiazza scura di umore le ha macchiate in una linea che corre al centro, in corrispondenza della fessura della fichetta. Federica è già bagnata. Mi lecco le labbra. Adoro le ragazze che pretendono di fare le caste, le timide, e invece si eccitano appena le sfiori. E quelle mutandine mi dicono che sono davanti a una verginella eccitata.
“Letizia.” Sogghigno e faccio un cenno alla mia gatta. “Metti a suo agio la nostra ospite.”
Letizia si sistema tra le gambe di Federica e comincia a strofinare il nasino sulla macchia di umore che imbratta le mutandine. Federica sospira forte, le mani che afferrano i capelli di Letizia; muove le gambe, mugugna, il visetto sorpreso che mi osserva come a supplicarmi di ordinare a Letizia di smettere. Sembra che Federica stia lottando, in realtà se la gode.
Mi sfilo maglietta e reggiseno, rimanendo a seno nudo. Stuzzico l’orlo della minigonna con le unghie. Ho una gran voglia di sedermi sul faccino imbarazzato di Federica e farmela leccare subito. Ma forse è meglio cominciare con qualcosa di più soft: la mia nuova amichetta respira a rantoli, e sembra che stia per avere un infarto.
Mi porto dietro Letizia e le poso la mano sulla nuca. “Leccagliela.” Premo la faccia di Letizia contro il pube di Federica. La lingua della mia gattina sonda le mutandine, preme sulla stoffa, si infila nel buchetto. Allungo la mano e scosto le mutandine dalla fica di Federica, scoprendo il clitoride rosso e gonfio come una prelibata ciliegina. Lo sfioro con l’unghia dell’indice, e Federica ha uno spasmo di piacere.
“E così non sei mai andata a letto con una donna.” Faccio scivolare il polpastrello tutt’intorno al clitoride in un movimento lento. “Non sai cosa ti sei persa, ma amie.”
Federica geme forte, la linguetta di Letizia le si è ben piantata nel buchetto della vagina. Io sorrido.
“La mia gattina è molto golosa, non si fermerà finché non avrà bevuto tutta la tua acqua profumata.” Tolgo il dito dal clitoride e mi succhio il polpastrello. “E tu hai un ottimo sapore. Ti sei mai assaggiata?”
Sposto Letizia e infilo l’indice e il medio nella vagina di Federica. Muovo le dita avanti e indietro nella fica; le pianto dentro fino alle nocche e le ritiro fuori con un rumore viscoso. Federica ha un buco soffice e caldo, mi viene voglia di infilarci qualcosa di più grosso. Magari il nuovo dildo di cristallo che mi hanno spedito l’altro giorno. Non ho ancora avuto modo di provarlo.
“Vediamo se il sapore della tua fica ti piace.” Tiro fuori le dita e Federica inarca la schiena ansimando forte. Letizia attacca subito le labbra alla fica calda di nettare, succhiando e leccando come una gattina che beve il latte dalla ciotola.
Salgo con le ginocchia sul letto e mostro a Federica le dita con cui l’ho masturbata. Filamenti di umore trasparente uniscono indice e medio. Federica li osserva con gli occhi lucidi di desiderio, intanto sento Letizia che continua a leccarla per bene, lì sotto.
Mi infilo l’indice in bocca, succhiandolo davanti agli occhi sorpresi di Federica. Poi faccio scorrere il medio ancora bagnato sulle sue labbra, le spalmo il suo umore sulla bocca, come un rossetto. Quando le labbra sono lucide e profumano di fragole come quelle della sua fica, la bacio. Lecco il labbro inferiore, poi il superiore, le succhio la lingua come se fosse il suo clitoride e intanto le sbottono la camicetta.
Mi sdraio accanto a lei e premo i miei grossi seni contro i suoi, i capezzoli turgidi di Federica che si immergono nella mia morbidezza. Le bacio il collo, e poi torno a succhiarle le labbra con dolcezza. Federica ansima e geme, senza più controllo.
“Letizia ora ti infilerà dentro le sue dita, lunghe e affusolate.” Disegno circoletti intorno al capezzolo destro di Federica, facendo arricciare la pelle dell’aureola.
“Le sue labbra si chiuderanno sul tuo clitoride. La sua linguetta te lo massaggerà finché non le verrai sulla faccia.” Le prendo i capelli e porto la sua bocca contro i miei seni. Le sue labbra piene si schiudono per accogliere il mio capezzolo, lo succhiano forte. Federica mi abbraccia stretta, freme sull’orlo dell’orgasmo. Le carezzo i capelli, lasciando che ciucci quanto desidera.
“Dopo ti imboccherò con i cioccolatini, e mi dirai se ti è piaciuto farlo con una donna.”
Mi sdraio accanto a lei e premo i miei grossi seni contro i suoi, i capezzoli turgidi di Federica che si immergono nella mia morbidezza
Mi sdraio accanto a lei e premo i miei grossi seni contro i suoi, i capezzoli turgidi di Federica che si immergono nella mia morbidezza
Continua…
fonte: mysweetrosalie.com

1 commento:

  1. con orgoglio e soddisfazione riporto il sogno erotico che Rosalie mi ha dedicato. Grazie cucciola

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