CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

venerdì 8 marzo 2013

il signore è il mio pastore






M5S, UN SOGNO SVANITO, UNA SPERANZA CALPESTATA.

Il sogno del M5S è svanito nella delusione. Se ne sono incaricati i fatti che hanno calpestato la speranza.

Quello che doveva essere un progetto politico rivoluzionario e dal basso, governato dai cittadini con il metodo della democrazia diretta, si è rivelato una cinica operazione di marketing politico, concepita da un'azienda e sviluppatasi grazie alla straordinaria capacità di attrazione di Beppe e all'impegno, dedizione e buona fede di migliaia di cittadini che hanno creduto a ciò che urlava nelle piazze.

Dopo il pionerismo iniziale, nel quale, sui voti da conquistare, prevaleva la sfida del cambiamento culturale e dell'innovazione delle proposte per migliorare la vita delle comunità (città, regioni), sono arrivati la deriva populista, il fine giustifica i mezzi, il consenso a tutti i costi per le poltrone, l'arruolamento degli adepti prendendoli per la pancia, il dominio della comunicazione sui contenuti.

E dentro al Movimento sono arrivate le espulsioni, le promesse di democrazia disattese, l'arroganza di una direzione manageriale basata sul "colpire pochi per educarne molti", gli influencer, il dominio della rete. Infine il Casaleggium.

Importa poco se il prodotto sfornato dal cofondatore del Movimento sia meglio o peggio del marciume dei partiti. Il tema non è se il M5S esca vincente o perdente dal paragone con Pd, Pdl o Idv oggi nascosto dietro a Ingroia.

Il disastro consiste nel fatto che il Movimento 5 Stelle è tutt'altro rispetto a ciò che doveva essere. Chi ci ha creduto, per anni ha raccontato balle ai cittadini che venivano ai banchetti o alle iniziative politiche. C'è chi lo ha fatto nei consigli comunali e regionali (gli eletti del M5S). Spiace constatarlo, ma fatichiamo a fare la differenza, e lo dico con grande rispetto per chi vi è impegnato, anche nei pochi luoghi in cui governiamo.

Un enorme fallimento. Un disastro per la speranza di quegli italiani che volevano cambiare il paese. Una presa per il culo di attivisti ed eletti, che hanno creduto nel sogno e dedicato un pezzo della loro vita al tentativo di realizzarlo. Grazie Casaleggio e grazie anche a te Beppe, che non hai saputo evitare il disastro.

Adesso, per chi ne ha voglia e può contare sull'energia rimasta, non rimane che ripartire da zero. O da dove eravamo rimasti.

Valentino Tavolazzi su Facebook, gennaio 2013

12 commenti:

  1. anche io qualche anno fa avevo dato un po' di credibilità a questo partito che non è un partito. Grillo è stato molto scaltro. Ora che è chiaro cosa vuole fare, agli italiani piace di più. è pieno di gente che, infatti dice "voto Grillo così sfascia l' Italia". Siamo fatti così

    RispondiElimina
    Risposte
    1. chissà se qualche grillino transiterà da queste parti...

      Elimina
  2. Non sono grillino, proprio no. Anzi, questo aggettivo lo usano proprio coloro che caratterizzano qualunquemente il M5S, sia favorevolmente che in modo contrario.
    Ho votato con alcuni distinguo sia alla camera che al senato il M5S.
    E noto che nella premessa "il sogno" c'è proprio che si è capito poco di un movimento preciso che ha anche qualche riforma in senso di democrazia diretta ma che non è affatto solo essa e che deve partecipare ad una competizione brutale in cui tutte il lercio del potere viene usato come arma nei confronti di altri partecipanti.
    Non c'è alcun salvatore, nessun sogno o tantomeno alcuna deità che possa salvare, risolvere problemi, alla quale delegare e sulla quale trasferire proprie aspettative o frustrazioni.
    Per questo molte persone anche quelle addentro M5S ragionano ancora in termini di partito (salvatore, dei sogni) tradizionale.
    La democrazia diretta non è quella interna di un movimento che per non degenerare i è dato quattro semplici regole in croce che bene fanno C & G a far rispettare col pugno di ferro.
    Anzi, ci fosse qualche semplice regola nelle segreterie basate su personalismi e favoritismi personali di questo o quel kapoò.
    La democrazia diretta o alcune sue prime istanze sono da realizzare nei confronti degli elettori. I cosiddetti portavoce non hanno alcunché da democratizzare, essi sono un anello della filiera del potere che non dovrebbe essere, che deve non essere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grillo assume atteggiamenti mussoliniani.
      Se si fosse limitato alla satira e avesse continuato a fare il comico, avrebbe commesso meno danni. Ma è solo l'inizio

      Elimina
    2. Oddio, non penso che egli abbia bisogno di un avvocato difensore.
      Però se anche volessimo essere cinici, io direi che un suo ruolo da arbitro/garante rispetto ai punti programmatici / poche semplici regole
      è molto meglio del limbo che avviene negli altri parititi dei quali, delle epurazioni non si sa nulla, di avanzi di carriera perché Tizio era amico del segretario sì ma non di Caio che era molto meglio ma non amico del segretario, dell'amante cassiera del capo che poi è diventata la seconda del partito etc.
      tutta una serie torbida di favoritismi basati sull'intreccio di relazioni dei quali i militanti e gli elettori non sanno assolutamente nulla.

      A volte penso che siamo abituati talmente al peggio che ci stupiamo di qualche imperfezione dei nuovi.
      Insomma si sono messi in una casa forse non trasparente, vediamo che si scaccolano o fanno la cacca e ci scandalizziamo.
      Le altre forze politiche semplicemente non ti permettono neppure di avvicinarti ai loro palazzi.

      Ricordiamoci sempre che non l'ha ordinato il medico di partecipare a M5S se le sue regole non piacciono, c'è la completa libertà di fondare il proprio movimento politico, il proprio partito.
      Io diffido di coloro che vogliono assolutamente unirsi al gruppo per giocare a calcio e poi iniziano a dare del fascista all'arbitro perché questi non si mette a negoziare democraticamente la regola del fuorigioco o del fallo di mano.
      O, ci sono anche la pallamano, il rugby, l'hockey, la pallavolo, no!?

      Poi, detto come va detto, questo personalismo centrato su Grillo (e nella gestione del potere i personalismi pressapochistici sono l'aspetti più deteriore di questa antipolitica) lo si prende come aspetto deteriore dell'approcciarsi alla politica contemporaneo.
      Del PD una cosa che mi era piaciuta era aver rinunciato a questo aspetto deteriore, anche se le primarie sono state una lotta tra fazioni basata su "bersani è simpatico", "No Renzi è giovane", "portava la cravatta", "non aveva la giacca" e altre perle del genere.
      Se andiamo a destra vediamo il partito dei ladri che è una persona con il nulla intorno.
      Lega era dinastico dei bossi.

      Insomma, forse ci si può consolare che nei partiti le cose erano e sono peggio, no!?
      Poi anche M5S ha i suoi limiti, non sono marziani, sono esseri umani italiani come noi, con tutto ciò che significata italianità.

      Elimina
  3. > in una casa forse non trasparente, vediamo che

    Scritto male, scusate
    -> in una casa forse non trasparente ma con grandi vetrate, vediamo che

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che commetteranno degli errori, questo è sicuro, ma i giorni passano, e l'Italia ha bisogno di un governo (qualsiasi governo)... Se continuano a dire, "con tizio non mi alleo, con Caio neanche... Tutti a casa... ect.. Non se ne uscirà mai.
      Il Paese è allo sfascio totale. Devono decidersi. Tutti.

      Elimina
    2. Io vorrei portare un ampio respiro e un invito alla tranquillità.
      L'Italia ha 700k leggi (a confronto, per esempio, la Germania ne ha 70k) e non avere un governo e un'attivitè legislativa che produca altre leggi (in realtà altre pessime leggi della peggiore antipolitica da decenni) diventa un pregio.
      Ricordo il caso del Belgio che è senza governo da oltre due anni e questo ha comportato un sensibile miglioramento di molti indicatori del paese.

      Anche questo è paradigmatico.
      Passare dalla cultura del fare (anche disastri, scempi, cazzate, danni, demenze) alla cultura del NON fare.

      Elimina
  4. hai ragione, ma l'Italia non è il Belgio. Che ci siano leggi inutili e dannose, sono d'accordo, andrebbero abolite. Ma ce ne sono altre che vanno fatte, indirizzate ed eventualmente corrette. L'importante che non tocchino la Costituzione

    RispondiElimina
  5. Oh, ma questa Costituzione fu fatta quando c'erano Statisti: Togliatti, De Gasperi, Pertini, gente valorosa e con una visione etica e nobile dell'azione politica.
    Ora è cambiato la società e la cultura, la liquidità ha peggiorato molte cose.
    E questa Costituzione ha alcuni limiti, a partire dalla forma rappresentativa della democrazia, dall'assenza di conflitti virtuosi di poteri, all'autodichia, limiti assurdi ad azioni "popolari" di democrazia (referendum, elezioni abrogative, leggi di iniziativa popolare).
    Sono caratteristiche che avevano un senso nel 1945 e che ora sono usate sostanzialmente per delinquere e per il sacco del paese, non solo economico ma anche culturale ed etico.
    Non rendete la Costituzione una religione, un feticcio, mantenete uno spirito critico.
    Che di religioni ce ne sono già abbastanza ad inquinare le menti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sul modificare la Costituzione, c'hanno già provato... almeno...
      L'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, pare sia stato "paciugato".
      Ricordo il governo Amato (nel pieriodo di Tangentopoli) che mise le mani su stipendi, pensioni e... scala mobile... Lacrime e sangue.. Poi arrivò la legge Dini, altra batosta.
      Questi signori che ho citato, percepiscono una barca di soldi... al mese. E' uno scandalo. Ma non è tutto. Lo scorso anno la Fornero disse che avrebbe risolto la questione lavoro. Riforme e controriforme alla fine, la disoccupazione è aumentata, precari, esodati e compagnia, l'hanno preso nel culo

      Elimina
  6. "essi sono un anello della filiera del potere che non dovrebbe essere, che deve non essere"

    e allora mi si spieghi come è possibile realizzare dei progetti senza potere, senza governare . GO-VER-NA-RE.
    Perchè lo scopo di un movimento politico che va in Parlamento è, bene o male, governare oppure fare opposizione e quindi proporre qualcosa anche dai quei banchi non di governo.
    E' come farsi prete e non fare messa, non so se mi spiego.
    E infine mi spaventa che tante persone intelligenti, progressiste e reduci della sinistra siano cadute nell'errore di votare Grillo.
    juanito

    RispondiElimina