CRISTO MORTO - ANDREA MANTEGNA

mercoledì 28 novembre 2012

monologo di uno stalker potenziale


sapete quando è stata l'ultima volta che mi sono sentito davvero bene? Quando mi dichiarai alla lavatrice di casa. La vidi per la prima volta in un fottuto centro commerciale. Fu un colpo di fulmine, bella, tecnologica, geometricamente perfetta, con tutti i pulsantini al posto giusto...

... non è come una donna che non si piace mai, che è preoccupata delle smagliature, che parla a vanvera, che si lamenta. Nooo, una lavatrice non ti rimprovera, non ti consiglia una orribile cravatta, una lavatrice non ti tradisce, non ti abbandona, non ti chiede nulla... una lavatrice lava la tua merda meglio di una moglie...

... la lavatrice è dentro di me, mi trasmette un senso di benessere, libertà, pulizia. Certo, ogni tanto rumoreggia, ma quando vuole sa essere silenziosa... e quando centrifuga... aah, avverto un orgasmo cosmico... e lei... gira, gira, gira...

... lavora soprattutto di notte (poche soste). Se non riesco a prendere sonno, corro da lei e sto lì, a guardarla, a contemplare cestello e oblò. A volte gira a vuoto ed è incredibilmente funzionante...

... una notte ebbi una sorta d'ispirazione, intonai una canzone d'amore. Inginocchiato, di fronte a quei pulsantini meravigliosi, quando all'improvviso si fermò, l'oblò si aprì e una piccola onda calda di acqua e detersivo mi arrivarono addosso bagnandomi completamente. Ebbi uno di quei orgasmi che solo un uomo come me non potrà scordare...

... questo ed altro prima che sia giorno

Ilva, Taranto


giovedì 22 novembre 2012

oddio... che sia lesbica? di Gia Van Rollenoof




........mi ritorna in mente spesso il caro ricordo di Brenda, una dolce ragazza statunitense dalle origini latino americane. Lei, da subito si dichiarò etero. Allora io le chiesi "amore, le hai lette le cose che scrivo?" Ricordo ancora come fosse adesso, lei mi rispose, "sì, l'ho capito che sei lesbica, Gia, ma mi piacciono le cose che scrivi e tu… m'incuriosisci… moltissimo!"
Le risposi, "tesoro mio, il termine lesbica se vuoi usalo pure, non ho ragione di offendermi, ma io preferisco dire che amo le donne; e lo sai perché? Per non confondermi con quelle lesbiche, anche loro così definite, che hanno un cervello di maschio in un corpo di donna, cosa assolutamente lecita e comprensibile, intendiamoci, ma che per questo si atteggiano con comportamenti tipicamente maschili che io, personalmente, non amo: la femminilità, amore, quella non si deve mai perdere di vista! La cosa più offensiva che potresti pensare di me è che io invidi i maschietti e che vorrei essere uno di loro!".
Lei, "sì questo l'ho capito, Gia… dalle tue parole e dalle fotografie che mi hai mandato… sei bellissima… ed assolutamente femminile anche!
Lo sai però che mi stai creando dei problemi? Mi scopro sempre più di frequente ad avere la tua immagine nella mente… ed anche i miei pensieri vagano spesso in luoghi dove non dovrebbero!
Capisci cosa voglio dire, no? Insomma, mi stai sconvolgendo nelle certezze che avevo intorno alla mia identità sessuale e sentimentale!".
Io tutto volevo, meno che sconvolgerla, incominciai a spiegarle, "amore, rasserenati, è perfettamente normale ciò che provi, sai? Vedi, tutte le donne, che lo riconoscano oppure no, sono naturalmente portate ad avere una grande confidenza, se non addirittura un'intimità tra loro, ed anche ad amare il contatto con un altro corpo femminile, non fosse altro per il fatto che anche loro, come i maschi, nella prima infanzia, hanno provato il conforto e la gioia nella morbidezza, nel calore di una mammella, nel succhiare il latte da un capezzolo… che non poteva che essere femminile!
Questo ha determinato in noi una sorta di imprintig… insomma un apprendimento primigenio da cui non è possibile, né naturale dissociarsi…. mai sentito parlare del famoso etologo Konrad Lorenz? È una lettura che ti consiglio! Ti faccio un esempio: nessuno si scandalizza se in una situazione conviviale, una donna che vuole recarsi al bagno, esordisce, rivolta ad un'altra donna con un vieni anche tu? Mi accompagni al bagno?
Pensa alle chiacchiere, se a farlo è un uomo nei confronti di un altro uomo! Questo per dirti, ancora una volta, che tra noi donne certe cose avvengono in una maniera del tutto naturale, e che sono perfettamente normali ed anche belle! Poi, per l'amor del cielo, è assolutamente vero che la gran parte delle donne, come te, ad esempio, preferisce i maschietti, anche per una questione di perpetuazione della specie, ma questo non significa che non possano anche amare delle donne e soprattutto farlo senza per questo entrare in crisi con sé stesse, dover provare vergogna o disagio. Come vedi, abbiamo certo maggiori ragioni degli uomini se ci riscopriamo ad essere anche, oppure solamente, come si dice, gay. Mi capisci, amore mio?".
Lei era sempre di poche parole e quelle poche gliele dovevo tirare fuori io, ma quella volta quelle sue poche parole furono sufficienti. Mi rispose, "Gia… credo di essermi innamorata di te… Gia… Gia, mia".
Ne fui molto felice, ma sulle prime di quel nostro rapporto appena nato, non aveva accettato bene l'idea che si potessero avere più fidanzate contemporaneamente, ma poi… sono riuscita a farle capire che la cosa non era per nulla disdicevole: era un po' troppo romantica per i miei gusti, ma dolce… molto dolce!.......

sabato 3 novembre 2012

asfalto



Questa é la prima volta che si fa sul serio. Io però non lo so ancora. L'autista corre fortissimo, si fa fatica a reggersi qua dietro. Sappiamo a grandi linee di cosa si tratti. Dopo poco ci siamo. Pochi istanti e ci catapultiamo tutti in strada. Due vanno avanti e subito cambiano faccia. Capisco che oggi é nera. Mi butto giù. L'asfalto, non del tutto integro, preme sulle ginocchia come se fosse composto di chiodi. Alle prove sul manichino tutto era più semplice, però le gambe si affaticavano in fretta. Qui invece la fatica non la senti. Il tempo sembra dilatato. Il cuore mi tonfa dentro come un tamburo e le voci chiassose dei curiosi attorno, diventano lieve brusio. Ascolto solo quello che devo fare e seguo solo le parole di chi ne sa più di me. Perché qui non si può sbagliare. E inizio. Premo a fondo. Conto a voce alta e poi aspetto che chi dà ossigeno finisca. Poi riparto. E l'adrenalina sale perché oggi più che mai non si scherza. Vent'anni che stanno per schizzare via e più di questo non esiste niente. Penso che vorrei essere altrove, no non é vero.. io qui ci voglio essere. E' solo la paura che scorre lungo i nervi ma non arriva in superficie. Finché sono in ginocchio non sento niente, finché sono qui io sono una macchina. E insisto, insisto ancora. Arriva il medico. S'informa, aspetta un po' e dice basta. E quando lo dice (me l'hanno ripetuto mille volte) io devo mollare. Adesso ci penserà lui. E allora fisso negli occhi chi ne ha viste tante di scene così.. un cenno secco. Così io mollo. Mollo. E in quel momento i cuori fermi sono due, perché anche il mio subisce un arresto. E il sangue diventa ghiaccio ma quello che dovevo fare l'ho fatto. Dicono sia questo che conta davvero. Il resto é destino e contro quello non posso niente. Adesso si rientra. Alzi la mano chi ha il coraggio di parlare. Io non lo farò.